Cacciatori e cani

Cacciatori e cani Cacciatori e cani Siamo all'ultimo mese di caccia; | (molti cacciatori, quelli che non hanno battla vera passione, già hanno smesso le!dcllloro uscite. Dicono che non vi è pifiiunanulla, che non vale più la pena di uscire con cane e fucile. E' vero che le sfazil gunanostre campagne siano completamente:pubBpopolate? I pubOh! Dio, che il nostro Piemonte noni torigiuoinveto, si ppriojtami spetto Perfe^™» le tmezze del^ toojtaviSia proprio un eden cinegetico, siamo tutti d'accordo nell'ammetterlo, ma il dire che non vi sia proprio nulla non è esatto. Selvaggina, ve ne 6 ancora; Si è fatta più avveduta, più maliziata le solo i veri cacciatori, che conoscono sport, riescono ancora a far carniere. • * • Succede nella caccia quello che succede in tutti 1 campi; vi sono molti praticanti che si scoraggiano ai primi insuccessi; incapaci a soddisfare la loro passione non si sforzano a superare le difficoltà che incontrano. Si danno vinti, ma non vogliono ammettere questa loro incapacità. Accusano invece la scomparsa della selvaggina; ie... convinti di questa asserzione, pongono il fucile nella borsa e, tutto e tutti criticando, attendono la prossima stagione per ricominciare da capo. Questi cacciatori, anche in un pollaio, tornerebbero a mani vuote. Nelle file dei cacciatori, più forse the in altre specialità, milita un grandissimo numero di persone che dello «por* che vogliono praticare non hanno nè passione alcuna nè la più piccola delle doti. Si nasce con la passione della caccia e colla pratica si affinano le qualità. Una grande quantità di coloro che si danno allo sport della caccia non conoscono che molto superficialmente il maneggio dell'arma. Ad [osservare con quale incosciente disinvoltura maneggiano il fucile è da chiedersi e da rimanere stupiti come le disgrazie di caccia non siano più numerose. Volete conoscere un vero cacciatore menmenLdenmunRivto 2triaEmnaiPminle ril pco, impdellall'„. ., lidada una persona che va in giro con il * -, o _ » „„„i„ \catfucile? Osservate come maneggiai.. ... ttmAIAvl'arma. Il vero cacciatore non tiene _ „ , ]f„ „, permai il fucile colla bocca rivolta al,', . . „ eh ecompagno od ai passanti, non appog-j _, ,, -A „,i "„ rinungià l'arma carica ad un albero o ad, „ , . latrun muro, non Fusa come un bastone,! non si dimentica di scaricarla quando entra in casa od attraversa un abitato. Chi non osserva queste elementarissime norme non è e non sarà mai un cacciatore. Non parliamo poi della straordinaria disinvoltura con la quale certi signor^sparano contro presupposta selvaggina colpendo persone ed animali donatici?" Le cronache nere sono piene di questi incresciosi fatti. « » » Quando, durante l'apertura della caccia, si parla di scarsezza di selvaggina e delle cose della caccia, è appunto questa maggioranza che sale in cattedra e che detta legge. H vero cacciatore, durante il periodo di caccia aperta, non inizia discussioni, batte la campagna col suo fido cane e discute solo, rumorosamente, col fucile. Parlerà dopo, durante il forzato periodo di ozio. Stanno a casa a criticare leggi, regolamenti, disposizioni, soltanto coloro che non hanno la vera passione della caccia, coloro che non sono cacciatori. Vittime predestinate di questi... cac datori sono i poveri cani. Se non san no maneggiare il fucile, in compenso non sanno condurre un cane. Non lo sanno condurre ed infieriscono contro di esso, giungendo persino al punto di sparargli delle fucilate punitive. Alcuni di costoro, che hanno larghi mezzi, comprano degli ottimi cani; in meno di una stagione sono rovinati. Il cane da caccia è un cane che sente, che comprende, ma che va compreso. I migliori cani da caccia appartengono a quei cacciatori intelligenti che conoscono a fondo tutte le qualità e tutti i difetti del loro compagno. Vi cono dei cacciatori che hanno sempre avuto dei cani ottimi; ve ne sono degli altri che non hanno mai posseduto che cani pessimi. Non è questione di fortuno o di sfortuna. La ragione è assai più fondata. proto stazionregCagti gvortivvortensvoil LivlifipioImeno-si sermeresgiai gti emrivmecosiasicmanuriobidesqCaJudamtempucoscca* » » Un vecchio proverbio dice che il buon cacciatore fa il buon cane. AU'at-,i to pratico è proprio così. Il cane cac-,' eia per istinto, ma sotto la guida di 1 un buon seguace di Diana si affina e:, si completa. Un buon cane non riraa-j, ne mai tale se è male condotto. A pr-\ co a poco dimentica tutto quanto gli è stato insegnato e caccia soltanto più' per istinto. L'istinto è certamente unai delle doti più preclare del cane da cac-1 eia, ma va contenuto e perfezionato/ Buon cacciatore, buon cane; cattivo cacciatore, cattivo cane: non ci si puoi sbagliare nel giudizio. Anche in fatto di cani è questione! d'opinione. Lo stesso soggetto è giudicato buono o cattivo; sullo stesso ca- j ne i cinofili sono capaci di scrivere pa-; gine e pagine per dire delle sue qua-! lità o dei suoi difetti. I pareri sono e saranno sempre discordi. Prescinden-. do da ogni questione di razza o di sangue, volete sapere se un cane è buono da caccia? Guardate al carniere del suo padrone. Un cacciatore con un buon cane difficilmente torna a casa a mani vuote. Si dirà: E' perchè ha le « canne diritte ». Non contestiamo questa verità. Ma se il cane non gii scovasse selvaggina che cosa farebbe colle sue canne dritte? g- L .4- o

Persone citate: Cacciatori, Fusa

Luoghi citati: Piemonte