Il concordato per il dissesto Testanera è stato omologato dal Tribunale

Il concordato per il dissesto Testanera è stato omologato dal Tribunale Il concordato per il dissesto Testanera è stato omologato dal Tribunale Cuneo, 19 notte Il nostro Tribunale ha omologato definitivamente il concordato presentato dalla dissestata Banca Testanera di Ceva. Come è noto, il Banco Depositi e Sconti Testanera di Ceva traeva le sue origini dal 1898 allorchè il signor Testanera Giovanni, In società con certi fratelli Garrone, rilevava dalla vecchia Cassa di Risparmio di Mondovl l'azienda bancaria che essa aveva in Ceva, ed in seguito al decesso del Garrone la consolidava in sè e la gestiva fino alla sua morto avvenuta improvviamente il 24 marzo 1929. L'origine del dissesto Senonehè la morte del Testanera veniva a coincidere con i dissesti di varie Banche del cuneese: la Banca di Piccolo Credito, la Banca Lactes e C la Banca Cassin. Specialmente le prime due, che avevano succursali a Ceva, determinavano nei clienti del Banco Testanera una sfiducia che aumentava ancora col successivo dissesto del Eanco Ferraris e Nani di Garessio. Il Banco Testanera por far fronte alle grosse richieste di rimborsi aveva dovuto affrettare il realizzo delle attività ormai costituite in gran parte da fondi pubblici, il cui realizzo si verificava con una notevole perdita sul prezzo d'acquisto. Contemporaneamente si accrescevano le difficoltà di realizzo del portafoglio cambiario specialmente agrario. Mentre il Banco Testanera continuava cosi la propria -liquidazione di fatto, rimborsando man mano, pur tra gravi difficoltà i propri--, creditori, intervenivano nuove complicazioni che obbligavano gli credi Testanera a presentare la domanda di concordato preventivo. L'istanza veniva accolta e veniva nominato il commissario giudiziale nella persona del rag. Pietro Aime della no- „„nfw.„ .„„ ; 1 - dsdfiftvpgrrcpsltstlncndegstia città. La prima convocazione deij creditori fissata al 3 ottobre 1931 aveva luogo nel nostro Tribunale presieduta dal giudice cav. Pratis. Numerosi creditori giunti da Cova e dalla zona circostante vi erano rappresentati. Il rag. Aimo dava lettura della sua relazione in cui procedeva ad un minuto esame dei documenti contabili e di tutto il capeggio esistente nella Eanca, coll'ausilio di tutte le dovuto, informazioni. Appariva subito la difllcoltìì. di poter ricostruirò il bilancio, poiché a] defunto Giovanni Testanera, oltre a confondere nella cassa della Ear.ca anche quanto pertineva alla Esattoria Consorzialo di Ceva, da lui prestita, comtitoli anche quelli di pertinenza di varie Opero pie a lui rimessi quale esattore. In merito alla gestione degli credi Testanera si rilevava cosi che uno di essi, il Felice Testanera, eia assurto di punto in bianco alla Direzione completa delle due gestioni paterne, di Banca o di Esattoria Consorziale, senza possedere la. necessaria pratica in materia. Anche la gestione' dell'Esattoria non era però stata delle più floride. Infatti da una verifica operata da un ragioniere, di Prefettura si riscontrava un deficit di ci^pa di complessivo lire 4.360.000 che venivano poste a carico in solido del Eolico Testanera e del cugino Pagliano Carlo i quali venivano in seguito citati dinanzi al nostro Tribunale per il pagamento di tale somma a pareggio della differenza riscontrata dall'incaricato della Pre. fot tura. La situazione contabile Dall'esame della situazione contabile al momento del dissesto risultò che le attività della Eanca a tale data ammontavano a lire 1.366.421 complessivamente contro passività per la somma complessiva di t:.207.024,20 con un (lecifit di oltre un milione, a cui occorreva aggiungere ancora i crediti inesigibili ed i crediti passibili di ulte a creditori, importava la somma di lire 720.763,50 cosicché esisteva uno sbilancio di lire 144.729,55 che, giusta la proposta di concordato, doveva gravare sul patrimonio immobiliare della ma. |sui painuiumu iiumumuare aeua ma dre ^ Tcstanera 1^°™ Al¬ 1 bertina M01100"6-^0 a deposizione l della massa creditizia. Venivano frattanto avviato pratiche n ! coll'Islituto federale agrario per otteoinere 10 sconto dcl portafoglio prettaRimonte agrario in circa lire 400.000 col duplice benefizio di poter versare una prima quota sollecitamente su quella di concordato e di evitare atti coercitivi a carico dei varii debitori imnos- a -isibilitati ad effettuare in breve tempo - i varii pagamenti loro richiesti, e U commissario giudiziale rag Aime o proponeva il pagamento di una prima i I rata di concordato nella misura del à ■ 15 P«' cento, mentre esprimeva i suoi 'dubbi sulla possibilità di poter procc- MldTcddcdzprilesbGnrqhcLcncdmvsafsfcpDzmdarin dere al versamento del residuo entro sei mesi come prevedeva la proposta di concordato preventivo, data la difficoltà di realizzo del rimanente portafoglio di carattere commerciale. Una seconda convocazione di creditori aveva luogo al 30 ottobre 1931 e, visto il buon esito delle adesioni alla proposta di concordato, il commissario giudiziale, presentava la sua seconda relazione, confermando il proprio parere favorevole all'accettazione del concordato proposto nella misura del 40 per cento. La proposta di concordato veniva così passata al Tribunale per la sua omologazione definitiva. Questa si è avuta e pertanto i crediti del Banco Testanera di Ceva verranno così pagati: il 15 per cento entro tre mesi dalla data della sentenza di omologazione del concordato, il rimanente 25 per cento, oltre agli interessi legali, entro nove mesi dalla data del pagamento della prima rata. I erediti privilegiati e le spese di procedura verranno pagati al cento per cento.

Luoghi citati: Ceva, Garessio