I primi treni elettrici corrono sulla ferrovia Voghera - Varzi

I primi treni elettrici corrono sulla ferrovia Voghera - Varzi I primi treni elettrici corrono sulla ferrovia Voghera - Varzi L'apertura al pubblico imminente Voghera, 21 mattino. La storia della ferrovia VogheraVarzi è quella di tante e tante opere pubbliche, desiderate, progettate, promesse per decenni, e per decenni rimaste desideri e progetti. La realizzazione non poteva aversi che coi tempi nuovi quelli del Fascismo ed è venuta rapida, completa, perfetta. E' la storia delle aspirazioni di una plaga ricca e industriosa, tagliata fuori dalle linee del traffico ferroviario. Quanti anni si è attesa questa ferrovia? A Voghera, a Varzi, lungo tutta la linea che riflette a distanza il confine piemontese-lombardo, se ne parlava con fervore da tempi lontani per voce di produttori, di operai, di commercianti. A dimostrare quanto fosse necessaria l'istituzione di un rapido mezzo di scambio tra i due centri sta il fatto che una trentina di anni addietro veniva impiantata, tra Voghera e Varzi, una delle prime linee automobilistiche d'Italia. Tempi lontani: chi ricorda quelle fumose e pesanti vetture dalle ruote di ferro, che andavano a carbone perchè allora la tecnica dei motori e dei carburanti era chiusa nei laboratori? Attesa giustificata dagli interessi che gravitano sulla regione; lo dimostrano oggi l'esultanza del popolo e 11 fatto che, ancora alla vigilia dell'apertura al- JHiHbuXo*Zs3ano state già presentate all'impresa considerevoli richieste per il trasporto di merci; lo dimostra infine un confronto fra l'attuale e il vecchio servizio. Ma oggi, tornare al passato non serve : la storia di questa ferrovia comincerà tra qualche giorno sulle nitide olale clic si stendono per trentatre chilometri percorse dai primi convogli elettrici. Tutto è chiaro ed arioso lungo la linea, in questa operosa vigilia: stazioni e caselli, semafori e fermate, scambi, segnalazioni, posti di blocco, si succedono nella serenità della campagna spruzzata appena dalla prima neve come da un velo di zucchero. Le vetture, i carri, i locomotori si allineano sui binari, lucidi e freschi di venii-c'e come giuoc-attoli. Ogni congegno è a punto, ogni uomo al suo posto, ogni manovra è stata provata cento volte. Un solo assente Da diversi giorni, ormai, la linea funziona in pieno: i treni corrono in perfetto orario da un capo all'altro. Alta direzione del movimento il telefono squilla senza posa, il controllo avviene di minuto in minuto, il personale viaggiante e quello di stazione si danno il cambio come se la linea fosse già in esercizio. Un solo assente, ma ancora per poco, a questa bella realizzazione : il pubblico. La ferrovia è a scartamento ordinario, allacciata alla rete statale. Da Voghera le fermate si succedono in quest'ordine: Voghera merci; al quinte chilometro Torrazza Coste (fermata); al settimo chilometro Code villa; al nono Retorbido; al dodicesimo Riva nazzano; al tredicesimo Salice Terme; al sedicesimo Godiasco. Seguono le fermate di S. Desiderio e Cecima, al diciannovesimo e al ventiduesimo chilometro; poi le stazioni di Ponte Nizza, Bagnarla e Ponte Crenna, al 23.o, 27.o e 29 chilometro; al trentatreesimo chilometro Varzi. La costruzione della linea — che da Voghera (90 metri) sale al 400 metri di Varzi — ha proceduto con ritmo celere per l'intelligente impulso del gr. uff. Ernesto Besenzanica, valoroso industriale specializzato nel campo ferroviario. Il progetto oggi realizzato fu definito nel 192S; la convenzione relativa conclusa nel '26. Nel settembre del '28 si dava mano ai lavori: tre anni, quindi, di fatica serrata e animosa che non paiono troppi, certamente, a chi abbia visto di quali impianti sia stata dotata la linea. Il materiale rotabile rivaleggia con quello delle più moderne imprese ferroviarie: vetture luminose, dalla tappezzeria signorile, strutture solide, molleggio perfetto: ogni elemento contribuisce a dare il massimo con l'orto al viaggiatore. Due sole classi sono state previste: la prima, alla 8etqitpcgcuqnsnlgpnRspa - quale accedono anche i viaggiatori di 'quelle delle ferrovie statali, prevedo-'-'no sensibili vantaggi per il pubblico. Infatti, gli aumenti percentuali recati I-jdall'anteguerra ad oggi per le Ferro-[i seconda'déua rete M^am'ViaVter^le za. Le tariffe, in correlazione con | vie dello Stato nella rete ordinarla sono stati ridotti, per la Voghera-Var- zi, quasi a metà, con un sensibile d-.basso al prezzo complessivo, - In previsione di sviluppi della linea — maggiore estensione e nuovi àllac- ciamenti — ia ferrovia ò stata costruìe ta con armamento che permette ve Jlocità ben maggiori delle attuali: 75- 80 chilometri orari per lunghi tratti e in qualche punto poco più. Come attualmente con i treni in prova, fra qualche giorno con quelli in esercizio, il percorso sarà coperto in 50 minu ti, tempo abbastanza ristretto se si pensa al numero delle fermate e alle caratteristiche del movimento da svolgere. Gli attuali servizi automobilistici richiedono circa un'ora e venti su un percorso quasi uguale. Spiegare al pubblico del Vogherese quali siano i vantaggi della nuova linea, sarebbe davvero superfluo. Essi sono tanti, e cosi noti, che da decenni si insisteva perchè la ferrovia della valle Stàffora divenisse un fatto compiuto. Ma oltre i cordini della regione, può anche oggi non intendersi qsfidrclemtdmmgdvpienamente il valore della realizzarlo-1ane compiuta in quest'anno decimo del Regime cosi carico di cure e di pre-' sagi. La portata della Voghera-Varzi non è nei suoi trentatrè chilometri, nella sua attrezzatura modello, nelle pur geniali innovazioni di alcuni impianti — come il telefono selettivo che unisce tutte le fermate — non è nelle tre o quattro centinaia di viaggiatori che presumibilmente servirà ogni giorno; non è neanche nel suo significato primo: l'appagamento di voti tenuti desti per decenni. La por■ tata della linea è net vantaggi concreti immediati e ancor più*'avvenire — che si delineano indubbi E" un servizio prezioso per le merci ancor pivi che per 1 passeggeri — ci dice il cav. Lodigiani — cioè doppiamente utile al pubblico, per il trasporto delle persone e delle cose. Chi ha presente nelle grandi linee l'economia delta Valle Stàffora — i suoi prodotti, le sue risorse, i suoi mezzi di scambio — comprende bene a che cosa servirà la linea. Comprende come la nuova ferrovia convogllerà natural- , ... „ . mente, da Varzi a Voghera, la produ- zione agricola di un settore che ha'da esportare frutta, ortaggi, legna-1me in quantitativi cospicui. Da Vo- ghera a Varzi risaliranno concimi chi- mici, laterizi, materiali da costmzio-1ne, carburante : la linfa vitale per tante industrie che nella operosa regione stendono opifici, laboratori, cantieri. La linea è stata già allacciata ad alcuni grandi stabilimenti di materie prime e di prodotti alimentari, stabilimenti che hanno sui mercati del mondo sensibile e meritata risonanza. Solidarietà di intenti Da tutto ciò si comprende e si valorizza il compiacimento del popolo di valle Stàffora, la sua serena fiducia nell'avvenire, la sua riconoscenza per gli artefici degl'Impresa. Popolo che ha bene meritato dal Regime; Regine che ha bene meritato dal popolo. E' nella solidarietà degli intenti che si consolida l'unità fascista: premessa sicura e promessa concreta a fatti maggiori. Perchè le parole non hanno fortuna col popolo di Mussolini. Tra qualche giorno — superate alcune difficoltà tecniche transitorie — anche la ferrovia Voghera-Varzi, aperta al pubblico, sarà un fatto. Tutto ciò è buona garanzia per domani. Domani forse, il crescere dei traffici potrà imporre un nuovo balzo verso il mare, verso il grande arco di Genova protesa con le sue mille gru agli oceani ed ansiosa di assicurare un adeguato retroterra alle sue linee di sbocco già congestionate. Domani, fra la metropoli lombarda e il più grande porto del Mediterraneo, potrà essere chiesta una nuova via di comunicazione. Allora si comprenderà meglio come la Voghera-Varzi non sia soltanto quel meraviglioso giocattolo che può sembrare oggi in confronto alle grandi reti europee. Attività coraggiosa, quindi, ma non azzardata, impiego intelligente dei mezzi, non speculazione. L'iniziativa giuoca su carte solidissime: il traffico di una zona popolosa e ricca di movimento. Ed è tanto più degno di considerazione il fatto che una impresa tanto notevole — per 11 capitale che ha richiesto e per il programma che svolgerà — sia stata condotta a termine in questo periodo di flessione, per tutto il mondo, del commercio e del credito; in questo periodo di dura con¬ 'sperimentano le virtù del nostro po Pol°' buon lavorat°re e buon combat I tente contro tutti i nemici, [ M. S, ltesa pw la vita di ogni giorno. In |queste imprese e in questi giorni si

Persone citate: Crenna, Ernesto Besenzanica, Mussolini