Il delegato tedesco discute dei debiti privati

Il delegato tedesco discute dei debiti privati Il Comitato di Basilea Il delegato tedesco discute dei debiti privati Basilea, 9 notte. \Ieri il banchiere Melchior ha dichia- : rato in forma solenne: «Il Governo|tedesco farà ogni sforzo per difendere il marco». Non erano soltanto pro-'messe. Le ordinanze che il Cancellie-: re Brlining ha pubblicato la scorsa jnotte possono essere commentate con una sola parola: deflazione. Ancora ieri il banchiere Melchior informava nel suo rapporto : « La riserva aurea della nostra Banca d'e- missione è ridotta dal 30 al 12 perj cento ». Egli ha però tenuto conto, nel suo calcolo, del debito di 600 milioni Idi marchi che la Banca di Berlino ha verso le coniorelle di Londra e New I iTork. Con lo stesso metodo si può al-jlora affermare che la riserva della j Banca d'Inghilterra, rispetto alla cir-1 colazione, è inferiore al 1S per cento.! A 122 milioni di sterline-oro ammon-1 tane infatti le riserve della Banca inglese, ma al 30 gennaio prossimo essa deve pagare 30 milioni, e al l.o agosto del '32 altri 50 milioni di sterlineoro a Parigi ed a New York, e la circolazione della Gran Bretagna ammonta a 255 milioni di sterline. In questo mare burrascoso di cifre, tabelle, grafici e statistiche anche i tecnici di Basilea possono compiere ! soltanto un controllo relativo. Una \ Commissione ha studiato, sino a notte1 alta, i documenti che ieri il dott. Mei- '■■ chior ha presentato, e stamane ha fai- to alcune contestazioni, richiesto mio- vi chiarimenti. Ma si tratta di parti-1 colali. Per i calcoli bisognerà attener- : si alla documentazione presentata da Berlino. Non una notte, nè una set- timana, ma neppure un anno sarebbe I ! sufficiente per avere la certezza che ! le cifre presentate sono esatte. Questa ! parte dei lavori ha quindi più un va| lore di forma che di reale importanza ! pratica. ' Il delegato tedesco è stato pure og \gi il protagonista della seduta. Il dott. : Melchior, calmo, modesto, con l'aspet|to conciliante di un piccolo impiegato di banca, ha continuato implacabile 'Per alcune ore la sua esposizione, : Ha insistito sui due temi centrali: ji debiti privati verso l'estero e le esportazioni. La lista particolareggiata di questi debiti non è stata comunicata alla stampa, ma, quando sarà nota, apparirà chiaro come alcuni anni or sono contrarre dei prestiti a New j Vork e a Londra era un'impresa che non presentava difficoltà. Quale Sta Ito, Comune, banca, industria, istituto rmbbiico o privato tedesco non ha con I tratto il suo piccolo debito a Londra jod a New York? Pare che nella lista j vi siano persino delle Congregazioni 1 religiose. E in totale sono 29 miliardi ! di marchi-oro su cui Melchior conti1 nua ad insistere perchè sia considera¬ to come uno dei fattori principali nei calcoli sulla capacità di pagamento della Germania. Nè, secondo i tedeschi, si può aderire alla tesi francese di dare la precedenza alle riparazioni perchè, ripudiando i debiti privati, la Germania perderebbe ogni credito nel Imondo e ne seguirebbe una catastrofe i por l'economia nazionale. Allora nep- ! Pure le riparazioni potrebbero essere \ pagate. 1 Sul secondo tema, le esportazioni, '■■ Melchior ha fatto una dotta conferen aa. La bilancia dei pagamenti dei te deschi è attiva per l'ammontare di, 1 Ì50 milioni di marchi al mese, ma 3i : attraversa un periodo economico anor male. Quattro sono le ragioni princi pali di questa apparente prosperità: I la Germania importa materie prime, i cui prezzi sono molto bassi, ed esporta i manufatti il cui valore è diminuito in minor proporzione; con la crisi è scesa la capacità d'acquisto del popolo tedesco, quindi minori importazioni; si liquidano i depositi dei magazzini (e le materie prime di questi prodotti sono state importate gli scorsi anni); infine, Stato, industriali, commercianti, affamati di divise, forzano le esportazioni e svendono. Diverse le probabilità per l'avvenire. Quali condizioni, ritorna ad insistere Melchior, faranno ì creditori dei debiti privati non consolidati? E quale aspetto avrà, nel futuro, il commercio con l'estero, dato il disordine monetario che regna nel mondo, le restrizioni, i contingentamenti, le nuove dogane? Nessuno lo può prevedere in questo periodo di profonda trasformazione delle correnti degli scambi. Conclusione : la Germania non è in condi- % zloni di pagare i suoi debiti di guerra, ed ogni calcolo per il futuro è arrischiato. Alcune contestazioni sono state fatte dai delegati dei vari Paesi, ma la discussione è stata calma. I francesi sinora non hanno svolto una particolare attività ed hanno lasciato liberi i tedeschi di esaminare i varii aspetti del problema. Ma le sedute e le discussioni quotidiane non sono che una Parte dell'attività che si svolge a Basilea; l'altra, meno appa- e a Basilea; 1 altra, meno apparente, ha carattere riservato. Si tratta di cercare una formula di intesa che unisca i rappresentanti delle più opposte tendenze. Dalla Conferenza di Basilea e da quella che seguirà in gennaio fra i rappresentanti dei varii Governi, non bisogna attendersi una soluzione definitiva, ma soltanto un rinvio a tempi migliori; a meno che altri avvenimenti non mutino il quadro della situazione politica europea.

Persone citate: Mei, Melchior