Rosa Vercesi comparirà domani

Rosa Vercesi comparirà domani Una fosca tragedia all'epilogo Rosa Vercesi comparirà domani II formidabile cumulo di prove raccolte durante le indagini = Il freddo e inflessi bile contegno dell'accusata che nega oggi come negava al momento dell'arresto Or :> un anno, Rosa Vercesi fu tra- j sdotta in Tribunale per l'episodio che s» nata non £olo 'er ,ft Profonda e rappresentò la sua ouverture giudi- [ sziaria: il furto dei titoli all'3,gente di i scambio Gilli. Domani, ella sarà tra- fdotta in Corte d'Assise per l'altra vi- Mcenda, maggiore e tragica, in cui fi-1 ggura come protagonista : l'uccisione ì lNtdi Vittoria Nicolotti. Fiirijjcnria soHiittszisne Il processo che sta per iniziarsi è ritenuto come il più clamoroso dell'an- r=0 crim|ftc ò vivo ancora nel ricordo d8] ]eUori c..; una rievocazione minuta ^^^^^^f^ ?erl°- può riuscire superfluo. Riesce mvoce d interesse, in questa vigilia. ricordare su quali elementi si fondi l'accusa. La povera vittima, come si ricorderà, giaceva sul proprio letto, supina, ricoperta fino al collo da una coltre di lana. Sul.,.,collo apparivano evidenti le traccie echimotiche dello strangolamento, e nelle altre parti del corpo altre tracce di violenza. Sulla faccia laterale esterna del braccio sinistro si notava, infine, l'impronta nettissima di un morso, nella quale ap> parivano facilmente riconoscibili i se> funzionari, non senza riluttanza ella si liberò della pelliccia. Tosto apparvero i segni 'delle lesioni che ella recava aj co;]o e che si affrettò a dichiarare di avere riportato cadendo. Invitata a dichiarare se avesse riportato altre lesioni in altre parti del corP°. R°sa Vercesi, senza alcuna esi fazione, si denudava dalla cintola in giù_ per far constatare che non recava altre ferite. Solo in seguito alle in- vptdes, .gin prodotti dai denti incisivi e cani- ni delle due arcate dentarie. La sera'dello stesso giorno in cui avvenne il delitto (19 agosto 1930) Rosa Vercesi, con la quale la povera Nicolotti aveva trascorsa la sera precedente, fu h- Questura. Per|uscire di casa, ella si avvolse in una SSS?* °.ra ™arjfestamfente diperflua data la statone estiva. EMjadorche fu condotta alla presenza dei|sistenze dei funzionari, e non senza ella si decideva infine a riluttanza scoprire il petto ed il torace che apparivano solcati da nettissime, nume roEe abrasioni. Sono questi gli elementi che awa- lorando i primi tipetti, determinarono l'incalzare delle indagini nei confronti della Vercesi e recarono al consolidamento dell'accusa contro di lei. n prof. Canuto, che dopo i rilievi com piuti dal dott. Fulehiero, fu incaricato degli accertamenti medico-legali intor no alla natUra di quelle lesioni, con ♦•„_„„„j„ t, rr:„^;„sl „;& j„+„ a„i termandofl giudizio già dato dal sa «itario, dichiarava che le lesioni ap. parivano in modo evidente prodotte da unghiate, ed aggiungeva che la di- delle unghiatucolluttazione intensa oni riscontrate alle regione anteriore della coscia ed al ginocchio rientravano nel qua dro di una colluttazione; che anche l'esame della località confermava l'inverosimiglianza delle affermazioni della Vercesi circa la causa delle lesioni. E ad uguali conclusioni conduceva l'esame delle lesioni riscontrate sul cadavere della vittima. Il morso sul braccio sinistro, e le abrasioni ed e chimosi in varie parti del corpo, de notavano che vi era stata una fri bonda colluttatone tra la vittima e !'agj.ressore. Infine la presenza di una contusione alla regione parietale e dl contusioni con infiltrazioni sottocutanee e muscolari ai gomiti ed alle spalle, denotavano che il corpo della vit tima fu con violenza urtato contro una superficie resistente : il oavimento ed una parete. Da tutto ciò, argomentarono i periti che la colluttazione si era svolta non soltanto nella posizionc in cui fu trovata la vittima sul letto, ma certamente anche in altro ;rogo, in modo che la vittima ap c?-ia-va EU «ondo .resistente o duro. •V' X&A; daocun?eratandaPri:i fP^ace m«"5"-. "Ti !lev\ fotografia e da disegni, 1 penti fatavano la perfetta rispondenza |delle arcate dentarie della Vercesi con le impronte del morso riscontrato su) braccio alla povera vittima. Le negative dell'arrestata Di fronte a questi elementi di pro- va, Rosa Vercesi continuò a prote- starsi innorente e vittima di false ap- parenze. Ella raccontò di avere tra- !scorso con la Nicolotti la sera del 18 infine' alle 23,45, l'aveva riac- compagnata a casa. Giunte in corso I Oporto 51, la Nicolotti l'aveva invita-i ta u salire per consegnarle dei « fis- agosto. Dopo avere cenato con lei, l'aveva accompagnata al Cinema Palazzo satini » relativi ad operazioni di Bor-j cusa. Ma i documenti, poi, non erano! costati trovati, e la Nicolotti era ridi- vescesa per accompaprnarla sino alla fermata del tram in corso Vinzaglio. Ma ecco, nell'uscire dal portone, un giovanotto vestito di grigio, che era là in attesa, si era avvicinato alla Nicolotti ed a lei si era unito. Rientrando nella propria abitazione, la Vercesi dimenticò nel portone la chiave e ridiscese quindi in vestaglia per prenderla. Senoncht. nel risalire, inciampò nella vestaglia e cadde riportando le lesioni (riscontrate poscia su di lei) a causa dei numerosi spilli che erano appuntati alla stessa vestaglia. A questo racconto dell'arrestata recavano in breve la più netta smentita i risultati delle indagini praticate dalia Polizia. Si stabiliva che la Vercesi, dopo aver passata la notte in casa della Nicolotti (erano state cambiate le lenzuola ad un lottino e vi apparivano le tracce di una persona che vi aveva giaciuto) ne era uscita verso le ore 6 del mattino, avvolta nell'impermeabile dell'uccisa, con un cappello fortemente calcato sugli occhi, con la borsetta dalla vittima sotto il braccio e col pentolino del latte della stessa Nicolottd, onde dare l'impressione di donna òhe accudisce alle faccende domestiche. Rientrata in casa, dopo essersi liberata dell'impermeabile, del la borsetta e del pentolino (osmi cosa ... j„i, D~v - , „ • lu fttrovate dal,a Pohzlal' ella 51 era dadal'adetemmchlitmdosodemnenemleina pudilanol'Ate.si ! allaffrettata a disfare il cappello che, ]a per la forma e per il colore del na-!i;3stro, poteva costituire un fri pile mez-! grzo di riconoscimento. Uscendo nel po-jriamerlggio, ella si era incontrata con ì didlver^ • e(J to contat Fin stato m mantfesta a. Agitazione, di essere caduta e di esser fi prodotta delle lesioni. A „„„tA MC,„„„ r^„,„„)„i„t. d;u.n rii 0c=^ die di esser- taluno rae- rpcontò di essere sdrucciolata per le sca-in^le, ad altri di essere caduta da una Psedia sulla quale era salita per to-ngliere degli ometti da un armadio, load altri, infine, di essersi ferita du^ rerante una gita in barca compiuta sul MPo. Ma in tutti ella destò, col suo rac-1 Lconto, diffidenza ed incredulità. E an-«cora, nello stesso, giorno, ad una co- noscente, Teresa Ferrio, alla quale a-1 gveva invano offerto In vendita un a- fneUo ed una spilla (i preziosi della nNicolotti), ella "aveva raccontato che cla sera avanti la Nicolotti l'aveva in- t«stentamente Dree-ata di dormire nres- dsisteniemenie pregata ai dormire pres cso di lei. Ella aveva pero rifiutata 1Im-,mVito non volendo lasciare incustodita [cla propria'abitazione. ìpistodIl movente Notevole, sin dal .primo momento, anparv^ir fatto The "dalla camelia'd?SPaf^t f,, fcl VÌL ^ ff crìmini oNicolotti fu asportata, oltre ai gioielh ]en nei altri oe-cettl. ima ^assettina re.t- _quelli che si riferivano ai suoi rappor- zti di affari con la Vercesi. La madre'qed illrataluV-dei-uccasa "precisarlo fttosto in che consistessero questi rap-,°porti. La Vercesi si era saputa catti-1^vare la fiducia della farmgha Nieolot- ti che l'aveva ripetutamente incarica-1 rta della compra-vendita di titoli. Nel'zmarzo 1930, la ved. Nicolotti aveva dincaricato la Vercesi della vendita di pcento azioni Stipel e di cinquanta dTTijit r>Plla vpnH-t<i Ai 2* F-iat la Ver I °Fiat, mila vend.ta dl^ Fiat. la Ver- . dzcesi aveva ricavato" 15 mila lire, som ma che si era trattenuta insieme alle restanti 25 azioni, dichiarando che conveniva attendere un'occasione più favorevole per affettuarne la vendita. Ad onta di tutte le insistenze fattele dalla signora Nicolotti, la Vercesi non aveva più restituito nè i titoli nè i danari, ragione per cui, il 17 agosto, Vittoria Nicolotti era venuta a Torino, da Chiomonte dove si trovava in villeggiatura, col preciso incarico datole dalla madre di ottenere la restituzione di quanto era di loro spettanza. Ma la restituzione era impossibile, perchè la Vercesi aveva ormai convertito in proprio profitto i valori, tanto che nel giorno che precedette 11 delitto era in possesso — per sua stessa confessione — di sole quaranta lire, nonché di 300 azioni Snia, di prò • prietà anche queste della. Nicolotti e iP--nì-« fa«* iper conto di lei. P ^ in tutto cio _ |ll>Acellaft sta ,° dlmos1 argomenta l'Accusa '— sta la dimostrazione del movente che ha spinto la Vercesi al delitto. Ella si trovava in istato di dissesto e doveva restituire, senza ulteriori indugi, il danaro ed i titoli che la Nicolotti reclamava. In tali condi¬ zioni, dovette sembrare al suo animo di criminale una via di liberazione la ! soppressione dell'amica, ed è tutfaltro soppressione che inverosimile che ella stessa abbia chiesto ospitalità alla Nicolotti per mandare ad esecuzione il bieco prbpo sito. La sua fredda, ostinata negativa I circa i diversi addebiti fattile, e parti- _i colarmente in ordine alla distrazione iR dei titoli (ora che è scomparsa la do-JcoCrlaCtgdnszmrntIdCpsvD'oPwN j cumontazione relativa a questo fatto) o! conferma la dimostrazione del mo vente dell'omicidio. Essa mirò al furto n a a a r u e a e e o da una parte e dall'altra a liberarsi dalle conseguenze cui avrebbe recato l'appropriazione indebita dei danari e dei titoli. Quattro imputazioni sono contestate a Rosa Vercesi. Ella dovrà in primo luogo rispondere di omicidio pre-1 meditato e aggravato ancora dal fatto cctssai dgndche il delitto fu commesso con la finalità di consumare un furto e di sopprimere le prove di un altro reato; poscia dovrà rispondere di furto, per avere sottratto alla vittima taluni preziosi del valore di 11 mila lire (i gioielli, come si ricorderà, vennero poi rinvenuti nella sua abitazione), di appropriazione indebita continuata, e. infine, di omessa denuncia di una rivoltella. Quale sarà l'atteggiamento che ella terrà in udienza? L'attesa di tutti è rivolta jna questa incognita che e la sola che può riserbare il processo. Saranno alla i difesa gli avv. Pavesio e La Perna; alla Parte Civile gli avv. Dagasso e Già edavcccrevnotti. Siederà al banco dell'Accusa l'Avvocato Generale comm. Aroca. qrefodestmdi

Luoghi citati: Chiomonte, Torino