Attesa a la Maddalena

Attesa a la Maddalena LE MANOVRE NAVALI Attesa a la Maddalena .(UAL NOSTRO TNVIATOl- e i e\ o i!3 -jvi Da bordo del «Pacinotti», H Pacinotti parla con l'incrociatoe' Maddalena^ alzatorinstma^ef e\l'ammiraglio Spano. Nel momento in cui in cima all'albero della magnifica nave ormeggiata a trecento metri da noi guizzava la bandierina azzurra a due stelle e contemporaneamente dal nostro trinchetto scendeva l'insegna del supremo comando, ho provato una punta di rammarico, quasi che il nostro piccolo bastimento — fino a ieri nave ammiraglia cui guarda vano tutte le unità del partito B -1 alla fonda in questo breve specchio i di mare chiuso fra le basse isole brulle — venisse di colpo esautorato, 1 Necessità di guerra (se è consentito '< u?are. ™ fra*ari° immaginoso che vieppiù accresca il pittoresco d'una j finzione di ora in ora più perfetta e 1 suggestiva) ; che il Pacinotti, sem plice nave appoggio di sommergibili, ^non è certo in grado di guidar la ^ durant<?11 corso W im™: nenti operazioni, a seguir e quali ancn 10 fra breve passero sullincro ciatore, non appena ci si appresterà ad uscire in mare aperto verso il 1 « nemico ». Il «„11 ;„ j„||„ i„„: li colloquio aeiie lUCl Parla con un proiettore a lampi, dalla controplancia. Punti, linee; li- nee, punti: telegrafo Morse. Nel ere- puscolo che comincia appena a velar d'ombra i nrofili rocciosi della costa o. ornerà 1 prona rocciosi ueiid cosjiain una preziosa deh:ii il grigio delle navi sarda fondendo catezza argentea coi toni madreperlacei del cielo, gli improvvisi sprazzi luminosi paiono sbattimenti di palpebre irrequiete. Un che di trepidamente soave va intanto per l'aria in questo morir del giorno; già si disegna qui accanto, proprio ai miei piedi, nell'acqua tre¬ ; mula, un filo dorato di riflesso lu- specchio della rada trascolora sempre più nella notte che avanza e più 'col fanale di testa d'albero. Altre fa ville, altri punti e linee. Il muto col a lungo mentre lo lanoMhin Hallo -t*qHq froapnlnra c nare ; e una voce che adesso rompesse il silenzio suonerebbe così grave di umanità che l'immobile incanto si frangerebbe forse in,una commozione improvvisa. Tutto tace ìhVecè te1,a sua volta lincrociatore risponde tbvivi pungono l'incipiente notte tut- :t'intorno i lumi dei vascelli ; quando le segnalazioni cessano, sembra che Ivenga d'un tratto a mancare qual-jcosa che empiva un vuoto. A poppa,prendono allora a cantare i fischi la- mentosi della radio; fra un sonno e'l'altro li udrò tutta notte dalla mia!simile alle due precedenti, pacifica, inerte. Forse ancor meglio che la navigazione sull'aperto mare, son queste !soste jn ra^a che rispecchiano aspet- TTn,o1t„ „,„moto i MC=n+o iUn altra giornata e_ passata così, cabina, voci sconosciute che chia mano di tanto lontano. ti ignorati della vera vita marinara da guerra; e se non tutta certo, almeno una sua larga parte, che è poi quella che risponde a una realtà spicciola fatta di tanti piccoli difficili doveri e di minute complicate pratiche. Immagini e seduzioni dell'andarsene sperduti fra due infinità, fascini del non limite e della solitudine, auell'affidare i proprii pensieri e quasi la propria coscienza a qualcosa che ha del fatale e del predestinato, son fantasie bellissime per i lettori di Jack London e di Stevenson, e sempre la letteratura marinaresca — anche la più fedele e in apparenza la più cronistica — finisce per lasciarsi rimorchiare da un romanticismo che sfocia poi inevitabilmente nel « cielo e mar » del melodramma. Ma un conto è il cliché della fumigante nave che con la vedetta 1 zurra, e un conto e l'« ordinaria am ' ministrazione » della navigazione. E' , appunto in quest'ordinaria ammini,g£.azione che rientrano i periodi di 1^..-. " H'immnhilità le lunghe at P'S??® TÌm^Sm%J«h.H^£f tese in. porticciuoh sperduti, gli an coraggi in faccia a coste deserte, che forse l'allievo del pumo corso dell'Accademia di Livorno manco so spetta, assorto com'è nel suo sogno eroico della silurante che va nella .notte profonda, con gli uomini ai po- sti di combattimento. Un cervello mostruoso Sembra allora, mentre la vita di bordo si svolge uguale e pacata, scender sul bastimento una specie di inerzia. Sembra ; ma in verità non è. « Non si annoia lei, a starsene qui 'fermo a un miglio e mezzo da terlra? », mi domanda un ufficiale. No, 'sino questo continuò scostarsi da 1 bordo e giungere ai barcarizzi dei «mezzi »^checolleeano con la riva e utóà, persineQuesto leK fimo nostro girare secondo il vento z'ora le visuali dell'isole che ci stan- no intorno), persino questo singolare contrasto fra una sorta di prigionìa sull'acque ferme e l'idea di libertà speratone ai grossi avvenimenti che influisce sui nervi e li tien tesi. Si tratta sempre soltanto d'una fin- a o e o inczione, d'accordo, d'una simulazione per quanto possibile perfetta d'uno ] zstato di guerra. Ma questo vasto retroscena di studi, d'ordini, d'innumerevoli cure e preoccupazioni, che sta dietro a un forte nucleo d'unità dislocate a scopo di manovre (soltanto ciò che riguarda la predisposizione delle comunicazioni radio e delle segnalazioni fra nave e nave, fra queste e la costa, fra esse ancora e gli idrovolanti partecipanti ai mo- l'ceCtC1 latdsvimenti tattici, è un tal groviglio di hcifrari, d'astuzie e di precauzioni che ' ipure a sentirne superficialmente ac-1 ssslaendoonspdza, un mollar gl ormeggi, e via verso ,nuna meta precedentemente assegna- p ta — attraverso cosi astrusa e sotti-!p lissima scienza appare irto di difn- j e colta formidabili, si svela risultato m di tanto complicata macchina, che il T fatto abbastanza normale di un ba-jP stimento da guerra che naviga P« g esercitazioni, non può. più esser visto come un fenomeno Singolo, isolato, ' s, .„„. ____iin_j_ Hi un tpnrpma bima come il corolla^ alla cui dimostrazione centinaia di Acennare il profano vi si smarrisce come in una vertigine), finisce a poco a poco per portarsi in primo piano, per imporsi coi suoi multiformi IJ delicatissimi congegni, per diventare il vero misterioso protagonista: — come un mostruoso cervello che dirama attorno, fino alla più lontana torpediniera, fino al più remoto semaforo o idroscalo, le sue volontà segrete e terribili. Quanto allora prima sembrava una cosa abbastan- 1, sentemente bella rada della Maddaintelligenze 3i affaticano, L'ordine di operazioni Non sarei sincero se non confessassi — tanto questo color di guerra finisce per far perdere al profano la esatta visione dei limiti tra gioco e realtà — che quest'attesa mi snerva. So che ieri, a bordo dell'inoro ciatore, l'ammiraglio Spano ha tenuto gran rapporto di tutti i coman danti, del Je.;£orze,,de} partilo B pre lena. L'ordine di operazioni — il più formidabile e segreto di tutti i documenti di guerra — è stato esposto e discusso; e ciascun comandante cot nosce ora i suoi compiti e i suoi obbiettivi. Ormai non si attende che : l'arrivo di S. E. l'ammiraglio di squadra Burzagli, direttore delle I manovre. Si dice che giungerà dojmattina sulla sua nave: e le ore han ,peso e valore inconsueti, Persino l'ambiente, del resto, è 'cornice quanto mai altra adatta a;a! RteebrbddAdz2psntnEtOnun quadro dai colori foschi di mi- |«naccia: — di minaccia, s'intende, Bnor ouèlle nla<»he che la^ messins^na 8 ifi ?,c'uelle Pla»ne c"e ».a messinscena p delle manovre definisce territorio fedel partito A, O, se più VI piace, del- dla supposta Nazione al partito B ne- iemica. Chiusa fra questi isolotti di I roccia giallastra chiazzata dal verde adei poveri arbusti, con quegli aguzzi, Spicchi dei monti di Sardegna erti ed ! alti dietro il più basso lembo della inn i„ ,t„ it.j iqcnuda Caprera, la rada della Maddalena ha una sua poesia severa e triste, che a poco a poco intona lo cnspirito alla circostanza. Quando il | oponente, rigido, lambe ed increspa lo-zspecchio d'acqua, par di trovarsi su I inun lago nordico, e si ritorna a saghe I tie a leggende perse nelle brume del- dl'infondili ea iriTò ~». 1= 0+„„,}o „ i„ A terra, per le strade e le piazze todelia piccola citta addossata al col-!tle (una cittadetta linda e nitida che le esigenze militari hanno fatto crescere ordinata e simmetrica), è un via vai continuo di marinai. Con l'imbrunire, a poco a poco il passeggio sulla gettata dove la banda di Marina alla domenica dà concerto, si muta in un brulichìo monotono, incolore. Allora te ne vai per viuzze deserte a cercare i più veri caratteri locali, giungi lungo via Nelson (vivo e quasi mitico è qui il ricordo del grande marinaio e della sua crociera tra l'arco ligure-toscano e il litorale sardo quando Bonaparte ancora maturava i suoi destini) a un porticciuolo che assomiglia a nuelli più raccolti della riva veronese del Garda, sali verso la parte alta dove le case rosa, gialle, azzurre, ad un sol piano e sovrapposte a scaglioni, vagamente rammentano certi sobborghi lisbonesi intorno alla Sé. Qui silenzio, solitudine, pace. Giri un angolo, e ti si apre in basso la vista improvvisa della rada, tutta accesa dal tramonto. Il cielo è un raso opalescente, teso tra i rettilinei delle gronde. E sotto quel cielo, nei vani d'ombra scavati dalla sera, ora una donna che ti fissa dalla cornice della porta, ora — ad una finestrella e semicelata da un'imposta — una ragazza bruna che ti segue con l'oc trzdcpdanosngsvnmnmptmdsrsrnhdm ui ™ r;vives-,C ?e ln Ì&£»°J* $8&F& ne,M torm, a b-°rdo C0V 1 mcanto dl un a-Piccolo mistero nel cuore. ' -Vede? Han ricevuto l'ordine di tf^™ cena. e si fumava scardando la rada %} lum^Tta^,d n«a,i »S,1^1^ vedfle'J°™' ggL^ S ìndovl" ??vano le masse «ielle navi, attorno. jj-i. lf {rc,a;n; nnni npiln «no vito a dl trecucl anm ne!!a sua VItaj MARZIANO BERNARDI. aRpitldSsmrmcF

Persone citate: Bonaparte, Jack London, Pacinotti, Stevenson

Luoghi citati: La Maddalena, Livorno, Sardegna