"Perchè bisogna disarmare"

"Perchè bisogna disarmare" |l C&ngressc sul disarmo a Parigi "Perchè bisogna disarmare" Parigi, 26 notte. Questa mattina, sotto i taciti auspiCi di Briand, sono incominciati nella — ceae parigina dell'Istituto di coopera-j Hone intellettuale, i lavori per il Con-1gresso sul disarmo. Oltre un migliaio ili delegati, in rappresentanza di circa SO Stati, si trovavano a Parigi per la circostanza. Ricordiamo che lo scopo preciso del Congresso, alla cui organiz-1zazione si è dedicata con grande attività la nota rivista di Louis Weiss, è stato formulato come segue: ■t l'obbiettivo della Conferenza è di esprimere i sentimenti tutti i Paesi in favore sostanziale degli armamenti, per mezzo d'un Patto internazionale ». Una risoluzione raccomnndaia A tale scopo è stato proposto di riunire i Capi delle grandi organizzazioni politiche, sociali, religioso, intellettuali di un gran numero di Nazioni, in una assemblea straordinaria internazionale. Per concentrare gli sforzi e facilitare la dei Popoli di d'una riduzione propaganda, è raccomandata a queste organizzazioni di adottare la seguente risoluzione: « 1) Il disarmo ò di una Importanza Vitale per l'organizzazione della pace ed il ristabilimento della fiducia, da cui dipende la prosperità economica; 2) La vera sicurezza è basata non Bulla concorrenza degli armamenti, ma, soltanto, sulla coopera.zlone e solidarietà dei Popoli civilizzati in vista di prevenire e, occorrendo, di arrestare la guerra. Occorre quindi sviluppare l'organizzazione giuridica internazionale, capace di ostacolare qualsiasi aggressione; 3) I firmatari del Trattati di pace del 1919 e degli altri documenti internazionali, sono tenuti, sul loro onore, tanto a prendere misure serie di disarmo, come di adempiere alle altre clausole dei loro obblighi internazionali; 4) Un sistema di limitazione e riduzione degli armamenti, di ogni ordine, deve permettere di imporre a tutti gli Stati, sotto il controllo di una Commissione internazionale, obblighi della Stessa natura e di realizzare, progres divamente, con la riduzione degli arma- j menti, l'eguaglianza dei Popoli nella si- curezza. Questo sistema deve condurre allusione di certi armamenti nazio- nali particolarmente aggressivi, ciò che nel caso dell'aviazione può essere realizzato per via della internazionalizzazione. L'adozione di queste risoluzioni da parte della Conferenza, mostrereb-, be ai Governi che i Popoli sono pronti, ad approvare le proposto di pace e di disarmo che saranno loro presentate dai loro Capi, per quanto audaci siano, \e contribuendo effettivamente al disar-1 mo morale ». Dopo una breve allocuzione di lord Robert Cecil, presidente onorario del Congresso, e dopo che il senatore De Jouvenel e l'ex-Sottosegretario del «Fo-, reign Office », Baker, ebbero dato il benvenuto ai congressisti, venne inta-jvolata la discussione intorno all'ordine' del giorno seguente: < Perchè bisogna disarmare? ». Presero la parola lord Dicklnson, il Ministro di Grecia, Politis, porta parola di Briand, la delegata tedesca Lu-1 der, i francesi Boissard e Cassino ed|altri. Dopo circa due ore e mezza di ani mato dibattito, le principali tesi espo sté dagli oratori, vennero riassunte dal Baker nei seguenti termini: \« Bisogna escludere dalla Conferen- « jDisoerna escludere uuim ^uuiwcu-, za dlGilevra tutti quelli che hanno in- teresse a vedere crescere irli armamen- lctcs^o & vedere crescere ffl* *•* ti; bisogna che le donne siano ammesse a Ginevra; bisogna che leggi penali non possano più impedire ad un uomo di portare sinceramente davanti alla So- cietà delle Nazioni i fatti che egli po-1 tesse conoscere, nonché le violazioni di.diritti commesse nel suo proprio Paese. Bisogna, infine, sviluppare sempre più l'arbitrato ». La seduta odierna era stata prece duta ieri sera da una riunione alla Sor- bona con la partecipazione di sette So-. cietà studentesche internazionali e ^\diciannove Società studentesche france-,si della Federazione universitaria m-\ternazionàle per la Lega delle Nazioni, ava tema « ti disarmo morale ». li delegato tedesco dott. Kirsch off, poli uguaglianza di trattamento, e uno studente tedesco aveva esposto le riven- dicazioni minime della Germania per usclre dalle difficoltà che la travaglia- \no, mentre molti insegnanti e studenti ; francesi, per lo ^ ^^e\a^no\P^SuestePmEmU:estL!oni, alle quali i'e-1 lemento tedesco è sempre largamente ' > tentativo per indebolire mo^ rappresentato, suscitano la collera del-,le destre, le quali vedono in esse un dia-\bolico tentativo per indebolire moral- mente la Francia alla vigilia della Con- 'ferenza del disarmo e dare pubblico risalto alla propaganda pacifista che socialisti democratici e cattolici conducono nel Paese da varie settimane. Pressioni sul card. Verdier Il card. Verdier, che aveva promesso di manifestare il proprio consenso inviando al Congresso per il disarmo un messaggio di plauso, ha dovuto — in ragione delle pressioni esercitate su di lui per mezzo di Lavai da alcuni elementi del Gabinetto e della maggioranza — battere in ritirata e confinarsi nella più assoluta neutralità. Ma questa scesa ETcampo contro l'Arcivescovo diParigi è tanto più naturale in quanto che l'accordo fra demo-cristiani e socia-listi si è rivelato, nelle recenti elezionicantonali, particolarmente attivo ed efficace, tanto da creare un nuovo pericolo per le prossime elezioni legislative. I giornali moderati e conservatori si sforzano di screditare il Congresso e chi vi partecipa, sostenendo che la vera opinione francese è assente dalle < conventicole » dell'Istituto di cooperazione intellettuale. Non crediamo tuttavia di errare dicendo che questo giudizio sommario della stampa interessata non risponde a verità, e che, per quanto platonica, la campagna organizzata a Parigi potrà sempre reagire utilmente contro la propaganda militarista fatta di continuo da altri elementi. C. P. :♦

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