Vivace reazione in Francia alla tesi tedesca sulle riparazioni

Vivace reazione in Francia alla tesi tedesca sulle riparazioni Vivace reazione in Francia alla tesi tedesca sulle riparazioni Parigi, 23 mattino. Denunziando la campagna che sta delineandosi in Germania contro la tesi francese tendente a garantire le riparazioni propriamente dette senza rifiutarsi in una certa misura dai carichi privati della Germania, il Temps osserva che in queste polemiche sembra perdersi di vista che è ai Governi interessati che spetterà prendere le decisioni finali poiché il compito del Comitato consultivo di Basilea consiste semplicemente nello stabilire in modo chiaro la capacità di pagamento del Reich, « L'accordo che potrà intervenire, una volta assicurato il pagamento della parte incondizionata delle riparazioni — prosegue il giornale — dipenderà sovrattutto dai sacrifici che gii ; lasciando credere che'la Francia e le iaitre Potenze, per le quali la parte in! condizionale risulta da un diritto im¬ Stati Uniti saranno disposti a fare iper risolvere praticamente un proble ma che interessa in special modo i banchieri americani ed. inglesi; ma si arrischia di sviare l'opinióne pubblica ; ,.„„,„„,,- „__j„_ „_o io trra„^.a „ i„ prescrittibile, si rassegnino ad ammet tere che i debiti privati e i debiti po ™« COn una Riferendosi poi ad un recente arti C0io della Gazzetta di Francoforte, proclamante che il Reich non è in gra- do di iscrivere un solo centesimo nel !suo bilancio per il totale delle ripara- zioni fino al ritorno di un periodo di manifesta prosperità e che « soltanto la soppressione definitiva delle riparazioni può determinare un ritorno della fiducia indispensabile al ristabilimento economico », il giornale ufficioso così si esprime: « Ecco dunque espresso a fondo il pensiero tedesco: la soppressione pura t e semplice non durante il periodo di de; pressione economica, ma definitivamen;le',-d?lle riparazioni. Mai tale enormità fS^Sà'Sn SSfgSS , brutale franchezza e volontà da tutti i , ìp,°?,0 &pcbe 'a soppressione definitiva deUe riparazioni non sia ottenuta. Que- 1 sta confessione ha per lo meno il vaio\re di un avvertimento per le altre Na- Tedeschi, dai più ragionevoli ai più esaltati, di sbarazzare il Reich dell'onere delle riparazioni che, occorre ricordarlo, non rappresentano più di 12 miliardi di franchi in un bilancio di oltre 60 miliardi. Non manca nulla all'audacia di questa dichiarazione; neppure la minaccia che il mondo non troverà ri- zioni le quali sanno ora in modo da non poter più dubitarne, che la Germania non intende pagare e che la sua politica, quale che sia l'aiuto che si potrà apportarle per salvarla dal fallimento e dal crollo, mira a liberarla dai suoi obblighi. Un'attenta vigilanza si impone dunque alle Nazioni cui vengo- i_„ , • ,no chiesti nuovi sacrifici per la salvez- \Zil deUa Germania, tanto più che, data \ l'estrema confusione della sua situazio, ne politica, non si sa nemmeno in fa yor^ di quale Germania verrebbero fat] ^n1^0"065310111 che 51 Potrebbero con]' in mo'do anc0ra più reciso si pro nunzia il Journal des Dcbats, per il quale la soluzione dei negoziati franco!tedeschi dipende esclusivamente dal \Governo di Washington: 1 « Da parte condizionale — scrive i l'organo moderato — ci serve per pa- Sare l'America. Noi non riscuotiamo ^olutamente nulla da questa frazione delle riparazioni, perchè la trasmettiamo ai nostri creditori. L'annullamento dei debiti su tale punto non ci riguarda in modo essenziale: spetta all'America il dire se essa ammette questo annullamento. Ma l'America non lo ha mai detto e non lo dirà neppure domani. Conclusione: i negoziati franco-tedeschi, per quello che concerne le riparazioni, dipendono in prima linea dall'America. Finché questa non si sa- 1 rà pronunziata, i negoziati non posso | no "approdare e la Francia in questo i non c'entra per nulla ». j