L'America e la Lega

L'America e la Lega L'America e la Lega NEW YORK, novembre. Il conflitto tra Cina e Giappone Nilsn Manciuria ha prodotto un awe-isìimento di primaria importanza, g•o atteggiamento "degli Stati Uniti, sgni volta che crisi simili sorgeran-'lo. Quando nel settembre scorso gViukden fu occupata dai giapponesi,; ta Cina si appellò immediatamente : lilla Lega delle Nazioni la quale jyTokio delle spiegazioni, I BU:£,a cinese Pure a«'i Stati Uniti dij:iiinirsi alla protesta da inviarsi alla:s2in& e al Giappone. 11 Dipartimento |™ili Stato americano acconsentì e|cnandù per conto suo due note assai moderate ai Governi di Nankin e Ji Tokio domandando loro di lìjipeitare i varii trattati a cui avevano sottoscritto. Non fu fatta speìifical.amente menzione del Trattalo Sei 1922 con cui il Giappone s'impegnava espressamente ad astenersi Sa qualsiasi azione intesa a violare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale della Cina. Nè ru richinrnato il Patto Kellogg co! gitale ambedue le nazioni acconsen- > :ivano a sistemare le loro divergente solo con mezzi pacifici. Questa aiossa, condotta con gran tatto da parte degli Stati Uniti, non portò kd alcuna conclusione. Le truppe giapponesi non solo non furono ritirate dal territorio cinese, ma estesero le loro operazioni. Fu allora fehe il Consiglio della Lega decise i\ riunirsi in sessione straordinaria r>er riconsiderare la situazione: Èssa deliberò subito d'invitare un rappresentante americano a prender parte ai lavori, passando sopra ill'energica opposizione del Giapaone contro l'intrusione di un membro che non faceva parte regolare Sella Lega. Per non aumentare le SifTicoltà fino al limite di una rottura pericolosa, il Consiglio di Ginevra, girò la situazione e decise l'invocare il Patio Kelloga contro le Sue Nazioni in conflitto. Il Governo ai Washington, indeciso dapprima 3ul corso da seguire, ritenne di potersi unire alla Lega sulla base del Patto Kellogg. Ma la politica seguita dagli Stati Uniti in questa eircostanza ha lasciato insoddisfatti gran parte dell'opinione pubblica americana. La si trova ondeggiante, poco sicura e contradittoria. Si ritiene che se il Governo americano avesse subito dopo l'occupazione di Mukden avanzata la sua protesta in nomo del Patto Kellogg, l'azione avrebbe avuto maggior efficacia. Nella maniera com'è avvenuta, l'invocazione del Patto è apparsa un ripiego e solo deliberata in un secondo tempo. Con la sua indecisione • iniziale, Washington dimostrò di non aver una fede incrollabile in detto accordo, dal momento che per esigerne l'osservanza ha dovuto esser chiesto l'aiuto delle altre Potenze. La stessa Lega sembra aver favorito il Patto solo come un mezKo per assicurarsi la cooperazione americana. D'altra parte, la risoluzione del Governo americano di unirsi alla Lega nel compito di sistemare la crisi manciuriana ha avuto l'effetto di suscitare i sospetti di Tokio. Essendo la prima volta ch'esso ha cooperato col Consiglio di Ginevra col proposito d'impedire una guerra in cui gl'interessi degli . Stati Uniti sarebbero stati disastrosamente coinvolti, la mossa è stata guardata con profonda diffidenza da parte del Giappone ed ha potentemente rafforzato l'impero orientale nella determinazione di opporsi a qualsiasi intromissione delle Nazioni occidentali in quello ch'esso considera un problema interessante esclusivamente la Cina e il Giappone. Un'altra conseguenza inaspettata può derivare dall'azione degli Stati Uniti. Se questo Governo avesse invocato il Patto Kellogg di sua propria iniziativa, come avvenne due anni fa nella disputa russocinese per la ferrovia orientale della Cina, avrebbe dovuto cooperare col Governo dei Soviety, il che sarebbe stato in contrasto con l'ostinata politica americana di non riconoscimento della Russia comunista. Per togliersi d'imbarazzo senza venir meno all'atteggiamento assunto, ha preferito scaricarsi del compito di portar in azione il Patto antibellico sul Consiglio ginevrino. •Procedimento ch'esclude la Russia da ogni cooperazione internazionale intesa a ricondurre la pace nell'Estremo Oriente. Ma nello stesso tempo la lascia libera di unirsi ad una delle due Nazioni in conflitto o di agire indipendentemente nella difesa dei suoi interessi in Manciuria, il che potrebbe avvenire in contrasto con le decisioni su cui Ginevra e Washington potessero accordarsi La nolitica seguita dal Governo a mericano nella circostanza del confitto orientale ha sollevato la so jlita tempesta di difese e di accuse ogni volta che si tratta di riesaminare la condotta degli Stati Uniti nei riguardi della Lega. Entrare o r.on entrare, ecco il gran problema. La mezza misura escogitata dal Governo di rimaner mezzo dentro e mezzo fuori è stata accolta con fi* riose proteste da parte degl'irreconciliabili, da tutti coloro, cioè, che vogliono mantener fede alla politica tradizionale dell'America, con sistente nel non impegnarsi in nes suna alleanza, in nessun covenant, in nessuna intesa che possano trascinare il loro Paese in conflitti in cui non abbiano un interesse di retto, o limitarne la libertà d'azione in quelli concernenti quistioni implicanti la vita stessa della Nazione, Gli isolazionisti, come vengono qui ' chiamati, denunziano amaramente un atto che pregiudica nel futuro la libertà degli Stati Uniti e che viene imposto al oopolo americano senza il suo consenso. Il senatore Borah afferma ch'egli non vuol aver niente a che fare con la Legail senatore Hiran Johnson, della Ca lifornia, grida che l'Amministrazio ne adesso fa proprio quello che il popolo americano aveva richiesto in termini assoluti di non fare, e. che l'America viene . spinta nella Lega a dispetto della volontà diuuadpLplssecGrdm1Qcesso. I giornali di. Hearst martel-Inno questo punto infaticabilmente. A quanto essi dichiarano, il corso seguito dall'Amministrazione di Hoover rende praticamente l'America un membro della Lega delle Nazioni. E vedono il Paese, contro il suo volere ed i suoi espressi desiderii, barcollare sull'orlo dcll'abis- so europeo, dove basta la più letì gora spinta da qualsiasi direzione aupdpzog L'esser étìtratf furtivamente nel>'a Lega, servendosi di uh sotterri gio fornito dall'interpretazione di un trattato, non persuade neanche co loro che, in massima, sarebbero fayorevoli alla compartecipazione sta Bile degli Stati Uniti alla Lei»a. Il :ifar'ipa che non son ligi di proposito alla politica dcll'Amministra™I0"e. In questi ambienti si ritiene che la Nazione non possa diventare un membro attivo della Lega per un determinato caso e rifiutarsi in altri casi. Il Giappone, acconsentendo dopo le prime resistenze alla partecipazione degli Stati Uniti alla Lega, ha reso loro pressoché impossibile il mantenersene fuori nel le future controversie senza dimo ctrutr-|-,strare una parzialità interessata e sleale. Il sentimento della Nazione e assai mutato dagli anni in cui si credeva necessario d'ignorare per- no le comunicazioni della Lega Gli Stati Uniti, negli ultimi dieci anni, hanno fatto l'esperimento di' un completo isolamento dall'Euro-! pa. Questo Paese s'è tenuto lontano; dalla Lega; ha rifiutato di partecipare alla Corte Mondiale; ha innalzato tariffe quasi impassabili ed ha: Aobbligato i Governi esteri a fare' gravi pagamenti. Per dieci anni >l>ensione dei debiti di guerra, per che era impossibile poterli colte;- tare qualsiasi co<n facc=rr-ro n-r tir in ',-J 1 ?~ sriuscirvi. h, in ultimo han mandato cun rappresentante per prender par- cte ai lavori della Legi, mentre spe- mrano con grande ansia di trovare duna via atta a ristabilivo il eredito c Ila fiducia internazionale..La depres- mnione mondiale ha fornito la orova cche gli Stati Uniti non sono riusciti tt_v i, . . ,. j/.|pnsno sarebbe lontrata no.'.a j^ega: U,r.nmn npmhm rr><-'nl.irr> non fns™ ,1come membro regolare, altro per metter tonnine all'assurdo „ di una Nazione fattasi nromorr.ee d di una Lega da cui ha stimato bene S tonerai lontana. inAMERIGO RUGGIERO. cu

Persone citate: Hearst, Hoover, Johnson