La ricostruzione di via Roma

La ricostruzione di via Roma La ricostruzione di via Roma Le ultime difficoltà per il primo tratto appianate Gii accordi per Pisolato di San Vincenzo - I primi portici Diamo subito la notizia destinata a fissare un altro decisivo passo innanzi nel rinnovamento di via Roma: la completa sistemazione del primo tratto, fra piazza Castello e piazza San Carlo, con l'esaurimento delle pratiche concernenti non solo la demolizione ma anche la ricostruzione degli isolati, sta per avere il suo pieno e felice coronamento. Secondo previsioni attinte a varie fonti nel corso di una nostra rapida inchiesta, degna di ogni considerazione, siamo alla vigilia della conclusione di tutti gli accordi iniziati al riguardo. Per rendersi esatto conto della porlata di questa notizia, è necessario rifare con noi il giro dei cantieri e vedere attraverso le sconfessare degli steccati o al di sopra delle teste dei tenaci spettatori impalati davanti agli ingressi carrai, lo stato attuale dell'arteria. La quale arteria, a voler essere precisi, non esiste più. Dopo i vuoti lasciati dalla scomparsa dei due grandi isolati di testa verso piazza San Carlo e di quello centrale fronteggiante lo stabile addossato al Carignano, essa ha perduto completamente i connotati. Da via Viotti, nel punto in cui questa fa angolo con via Bertola, non si scorge che una vasta radura irregolare — silente e picchettata di buche in talune zone, animata dallo stridere delle macchine sollevatrici del materiale e dal muoversi degli operai in talune altre — cui serve da sfondo, da un lato, verso via Santa Teresa, un superstite rudere dalle spettrali occhiaie vuote rappresentate dai vani delle finestre, dall'altra la mole imponente del Palazzo dell'Accademia delle Scienze che le demolizioni hanno messo allo scoperto in tutta la sua superba bellezza. Sono le zone che attendono di essere ricostruite. I connotati della via rispuntano a cominciare da piazza Castello. Il semiisolato di San Damiano (ex-Albergo d'Europa) eleva ormai la sua nuova elegante massa al di sopra dei ponti e delle antenne. In basso i portici, ancora pochi giorni or sono incompiuti c privi di linea, oggi hanno assunto la loro forma greggia definitiva. Fra breve, cadute le armature, i torinesi, guardando da piazza Castello lungo le arcate del primo.palazzo ricostruito, potranno avere in anticipo la visione di quella che sarà l'arteria ad opera ultimata. Ma anche cosi, con la volta fasciata, i primi portici della nuova via, danno un brivido di gioiosa emozione. Qui la via, insieme con i connotati, sembra riprendere la sua sagoma di varco aperto in mezzo a una doppia fila di palazzi. Senonchè è un aspetto puramente illusorio. L'isolato di destra, per chi guardi dalla piazza — Sant'Emanuele, sede della « Rinascente > — è uno dei due superstiti che hanno contribuito a rendere particolarmente laboriosa la soluzione del problema. L'altro è l'isolato di San Pietro (Teatro Carignano). Mentre questi due erano per il momento risparmiati dal piccone, un terzo isolato — San Vincenzo, posto fra le vie della Caccia e Bertola — veniva raso al suolo ad iniziativa del Municipio, il quale aveva proceduto agli espropri;'ma neppure nei suoi confronti la questione della ricostruzioDe era superata. Con ciò si profila netta la situazione del primo tratto della via fino ad oggi: isolati sei; ricostruito, uno (ex-albergo d'Europa); demoliti con impegno di immediata ricostruzione, due (San Giovanni, in piazza San Carlo sull'allineamento di via Maria Vittoria e San Federico sull'allineamento di via Santa Teresa) ; è noto che la ricostruzione avverrà rispettivamente ad opera dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni e della Società di cui sono massimi esponenti il sen. Agnelli e l'ing. Canova; da demolire, come si è visto, due, ed uno demolito con trattative in corso. Vediamo la singola posizione di ques,;. ultimi tre. L'isolato della « Rinascente » si credette per molto tempo dovesse essere ricostruito dalla medesima e per essa dal sen. Borletti: ma la combinazione con questi fini per tramontare. Si fecero allora approcci con un Ente torinese, a cui non abbiamo mancato a suo tempo di accennare con discrezione. 1 motivi che determinarono allora il nostro riserbo vengono oggi a mancare, e possiamo dire che l'Ente in parola è la Mutua Reale Incendi. Ai primi colloqui svoltisi tra il sen. Brez zi, presidente del Consiglio di ammira strazione, e il Podestà, conte Di Revel, sono succedute trattative vere e pròprie con il corredo del relativo progetto allestito dall'architetto Melis dall'ing. Bernocco. Le trattative sono ora avviatissime. Per l'isolato del Carignano — prò getto dell'architetto Chevalley — come i lettori sanno, gli impegni in un primo tempo sono stati assunti dalla Ditta Chiarella; ora la discussione si è frazionata e si svolge con tre distinti esponenti: al centro rimangono i fratelli Chiarella; l'ala del palazzo facente angolo con via Cesare Battisti e vi' colo del Teatro, sarà ricostruita dal suo proprietario signor Borello Emi Ilo fu Giuseppe; l'ala opposta, tra via Roma, via Principe Amedeo e vicolo della Verna, avrà per ricostruttore un altro privato, col quale le trattative sono state iniziate dal vice-Podestà prof. Silvestri che, insieme col suo collega, aw. Gianolio, coadiuva efficacemente il Podestà nella persisten te ed aspra fatica. Appena gli accordi saranno perle zionati, i due isolati seguiranno la sorte degli altri e comincerà la loro demolizione. Cosi tutta la vecchia via, nel primo tratto, sarà spianata. L'isolato del Carignano fino al vicolo della Verna e al vicolo del Teatro, è già totalmente sgombro; del pari sgombri sono i locali adibiti ad uso alloggio dell'isolato della « Rinascente »; rimangono solo, qui, oltre la ditta principale, alcuni altri negozi; ma il San Martino generale continua. Avviati a definizione — e questa è la notizia veramente nuova — sono gli accordi per l'isolato di San Vincenzo, che costò la maggiore fatica all'Amministrazione podestarile. Assuntore della ricostruzione è un gruppo torinese-milanese, capeggiato dal comm. Oreste Boggio. L'inizio dei lavori è naturalmente subordinato alla stagione, al pari dei lavori degli isolati di San Giovanni e di San Federico, il primo completamente demolito, il secondo in via di esserlo. Ad ogni modo, mentre altre numerose squadre di operai saranno occupate nella demolizione dei due isolati superstiti e quelli oggi al lavoro continueranno a restarci per la sistemazione delle aree ricavate, gii albori della prossima primavera ci faranno assistere ad una ripresa in grande stile per la simultanea ricostruzione di cinque vasti isolati. Bisogna dare pubblica attestazione di civismo a tutti i benemeriti cittadini i quali, avviata per merito del Capo del Governo la mirabile opera risanatrice e rinnovatrìce, nel momento in cui maggiormente pressava la necessità di procurar lavoro ai disoccupati, di fronte all'urgenza di assecondare il Podestà impegnato a fondo nell'intrapresa, si sono fatti avanti a prendere il posto di coloro che, assunto ripetutamente l'obbligo della ricostruzione, non lo avevano poi mantenuto. Di un tale risultato, noi, che quell'atteggiamento abbiamo avuto occasione di rilevare, vivamente ci compiacciamo, anche perchè ci consta che taluni tra i firmatari dèi documenti riprodotti, hanno attenuato il loro atto con attestati di leale resipiscenza. La cosa riguarda il secondo tratto, ma non è meno degna di essere registrata, giacché il termine posto dal Podestà per il compimento totale dell'opera rimane immutato. C'è solo da attendere che alle attestazioni verbali seguano i fatti. f. o. vdtpglap■icocdsmeviqlggiclsnPmgt«tsvzfirscddlmtnPgtrdblmsdvlslptspfamLtmtpntmsdlvNqsdapmsbtgmpbrtszPFdfzmtcgcevpcosdnnt

Persone citate: Agnelli, Bernocco, Borello Emi Ilo, Borletti, Canova, Chiarella, Di Revel, Gianolio, Melis, Oreste Boggio

Luoghi citati: Europa