Il Duce tra gli operai e i contadini dell'Umbria

Il Duce tra gli operai e i contadini dell'Umbria Il Duce tra gli operai e i contadini dell'Umbria La visita ai poderosi.impianti industriali de!5a regione - Le si assiepano acclamanti' neEUe vìe » Imponenti rassegne di popolazioni organizzati Terni, 14 notte. E! arduo, e forse, pensiamo, superIfluo, tentare di descrivere quello che è accaduto lungo la via principale di Otricoli, quando la macchina del Duce è apparsa sullo svolto dell'erta serpeggiante e la Banda comunale ha intonato « Giovinezza. ». Chiunque abbia fatto qualche diretta esperienza di certi avvenimenti ci inten^ tortlm«jte. quando avremo detto semplicemente che è accaduto quello che accade ogni qual volta Mussolini, interrompendo per breve tempo la sua grave f; itica cogliendo direttamente dalle ì cogiieuuu »w«" :i manifestazioni la piova e 11 Ai un afFottn rVin creSCO COU Eli ! quotidiana, ne compie un'altra non me-lrio pesante, ma forse a lui più cara: ila fatica di correre città e paesi scen- dendo tra il popolo, mescolandosi agli, anni e sfida e supera le prove più ar due. La piccola Otricoli ha vissuto, in somma, in più limitate proporzioni ma con intensità non meno profonda, quello stesso attimo- di passione che, per non ricordare che i più recenti, accese di entusiasmo, circa un mese fa, 1 esercito dei bonificatori disseminati nella desolata vastità dell'Agro Pontino; quello stesso attimo di passione, che venti giorni or sono parve agitare fino alla follìa una grande metropoli meridionale, stretta con i suoi ottocentomila abitanti intorno al Duce. In un attimo, sceso dalla vettura, Mussolini è stato attorniato da una folla di contadini, di operai, di donne, di Camicie Nere, di ex-Combattenti, di | fanciulli, dì bambini, che esultavano gridavano, applaudivano, inchinavano bandiere e gagliardetti, agitavano cappelli e fazzoletti, gridandogli parole di devozione e di fede. Sottrattosi, non senza stento, a questa commovente effusione, il Duce, che vestiva 1 uniforme di Comandante della Milizia e ay va un piccolo seguito di-Autori ta tra cui l'on! Landò Ferretti, Capo dell Uffi |f,io Stampa del Capo del^Governo, S. k. umili, semplici manitestazioni la " "| pegno di un affettoLcnc cresce cuu ti jil gen. Teruzzi e il comm. Chiavolini, passato togh dai Sindacati Fascisti dell'Indù, stria (« Duce, i lavoratori della Provincia di Terni vi porgono, per primi, jvmcia di^ £envenuto >}.. quln. ì"1"', ricevuto i fiori, portigli da donne ^ Balilla e Piccole Italiane e infine ha e istillilo, c ari- li esaminato un progetto podestarile di acquedotto, di cui si è compiaciuto assicurando il suo interessamento Una. breve corsa (marcia non sarebbe la carola ° ha la gamba buona del bersa'her'e che non invecchia », osservavano le Fiamme Cremisi ta congedo, raccolte intorno alla loro bandiera), una breve corsa, dicevamo, lungo lo schieramento delle forze combattentoSKusciste, dopolavoristiche> e sindacali del luogo, e poi Musso un e risdalito^uU'autogmobile e inseguito da un fragore di applausi e di grida, si e diretto verso la seconda meta, Narm Il viaggio trionfale iniziatosi sotto l'auspicio delle accoehenze di Otricoli, il viaggio di MussoUnf non è stato che un viaggio trion- falNarni. seconda tappa del percorso, si è presentata al Duce con la porta medioevale adattata ad arco di tnon£ e^sormontata da una grande scnt ta-% Salve, Duce». La popò azione (quale assembramento nella bella cornice medioevale!) lo attendeva nella piazza e nelle vie principali, e, mentre il Podestà presentava al Duce gli statuti antichi della città, si abbandonava alle manifestazioni del più delirante entusiasmo, soverchiando col clamore delle voci, il suono delle musiche e i rintocchi delle campane. Dalla gradinata della chiesa, scomparsa sotto un prisma nereggiante di teste umane, si lanciavano, intanto, fiori e rami di alloro. Dopo una breve sosta, il corteo delle automobili ha impreso la strada à •* tourniquets », che scende alla pianura, salutato dalle acclamazioni della folla, la quale si era riversata sulle balaustre, che coronano il poggio su cui la cittadina è affacciata come su un balcone. 11 babbo dai tredici Balilla Ecco il ponte di Augusto, dagli archi maestosi, investito dalla violenza delle acque; ecco la gola del Basso Nera, angusta tra le ripide montagne, e poi Siffone, minuscolo paese sulle sponde del fiume, con le case che mai non conobbero la carezza dell'intonaco; ed ecco, infine, l'importante complèsso industriale del Nera Montoro, con la sua potente centrale elettrica, i suoi impianti chimici, la cocheria, le montagne bianche e azzurre dei solfati. Mussolini ha visitato tutti gli impianti con particolare attenzione, e si è interessato ai sistemi di lavorazio lDtdindGvnacadftvmprsaudocidazddsine e di produzione, ba chiesto cifre eq opere assistenziali, e ha chiesto di visitare il villaggio operaio, sorto olii mesi, centro ridente dotato ili ogni Monterò, schie ^ ^i a io_ ha tatto a! DuC], dimo3traZioni commoventi. Egli si comfort»; non mancano, infatti, 1 grande piscina natatoria con alti trampolini, rio, cui giovani nuotatori, nonostante Piovesse, hanno eseguito tuffi magistrali. Durante la visita, la popo- ì Governo ha avuto parole di. a j>>jel.a Montoro, il Duci visitato le scuole larsrlaé, s ! V... . n„ ,.„„i'„..„,-„l. dati ma soprattutto ha voluto cono- sccre il numero e le condizioni degli operai, le paghe, Jo svolgimento dello compiaciuto ci; fermarsi con i la- voratori, nè frli è sfuggito che uno fh lessi aveva allineato, presso l'ingresso idolo stabilimento l'intera fiwirf^ vale a Mire la moglie - ben tredici Ba- , mia: per» «roliOco ..P^e. U Capo del viva lode ha. anche | | visitato le scuole larghe, spaziose, ed jha trovato nelle scolaresche rielle ac-coghense, che si possono appena im-mMentve'ie automobili lasciavano Ne- ra Montoro iKonte sf SrLava c OTS?« luce la dolce campagna umbra Al DassaEÉio di S S di óonSf in piel di bressòi casolari con i niarmoc-tto «alala» nod"ro°ì Dall' finestre re'Giungendo a Terni, per il Ponte Ro.rnano, Mussolini ha trovato la cittàquanto fiori e di la sua di cetno chi sulle braccia, salutavano lanciando « alala » poderosi. Dalle dagli alberi, dalle staccionate, bandie-re e scritte venivano in sussidio aiieparole. Più di ogni r.ltra frequente, lascritta: «Siamo i fedeli contadini diBenito Mussolini ». o-, , : 'Tper accogliere 1 omaggio di gruppogrici: accompagnavano la marcia. Dopo una breve sosta alle porte la città un bellissimo e liorentissimo di signorine, in costumo umbro, il Du ce si è diretto alla Prefettura, nercorrendo la strada che gli era tenuta sgombra dai cordoni di truppa. Il breve tragitto è stato compiuto tra un crescendo di applausi e di entusiasmo. Nel palazzo de! Governo — davanti al quale erano stati issati i gonfaloni dei Comuni di Terni e di Oorvieto, circondati da una scorta di valletti in costume —> al Duce sono state presentate, dal Prefetto Lepera, tutte le autorità ed i Podestà della Provincia, ed il Vescovo di Terni e Amelia, Mons. Boccoleri. Nel salone maggiore del Palazzo del Governo s'era anche raccolta una larga rappresentanza di in dustriali, che Mussolini ha voluto co nosccrc; l'on. Raschi, presidente della Unione Industriale della provincia ha colto l'occasione per offrire al Duce, a nome die proprii rappresentati, la somma di lire 130 mila^ da erogarsi ad opere di beneficenza. La somma è stata posta, subito, a disposizione delle Opere Assistenziali della Federazione. L'imponente rassegna Fra i cloni, che sono stati offerti al Duce, c'è stato un artistico albo, contenente le fotografie di tutti gli impianti idro-elettrici, portati a termine in questi giorni, per lo sfruttamento dell'energia idrica del fiume Nera; inoltre, U Podestà di Orvieto ha voluto offrire a Mussolini un pregevole volume su S. Piero di Parenzo Romano, che, nel 1199, al tempo dei Comuni inaugurò il titolo e la serie dei Podestà. Mentre il Duce era nel Palazzo del Governo, dalla piazza, il popolo lo invocava, a gran voce, al balcone. Egli non ha voluto deludere la fremente attesa e si è mostrato al popolo ac clamante, provocando nuovi scrosci di applausi; quindi è sceso, e in automobile percorrendo tutto lo schieramento dei cordoni, ha passato in rivista le formazioni militari, sindacali, combat tentistichc, dopolavoristiche e sportive. La rassegna, che è stata ordinatamente attuata, è riuscita davvero imponente. Su un doppio fronte di parecchi chilometri, l'automobile è passata tra un rombo di applausi e di acclamazioni, un prorompere dì alala, un agitarsi ed un inchinarsi di bandiere. A Porta Romana erano schierate le organizzazioni giovanili; in piazza Tacito, gli ex-combattenti, i mutilati ed i veterani delle guerre dell'Indipendenza; in via Tacito, gli operai della agricoltura e dell'industria; nella piazza della Prefettura, le rappresentanze dei Fasci della provincia e gli alfieri del Comune. Semplicemente impressionante, per vastità e per compostezà, l'allineamento dei lavoratori della industria, oltre undicimila uomini in- quadrati, attorno al rispettivi gagliar- d i ! i i - - detti, dal Segretario della locale Unio-idi ne, centurione Cagli. Terminata la ras-1 so I segua, Mussolini si ò recalo a Piedi- \ lucò, | nPiediiuco è allo ubocco delia, grande ; vgalleria, che fa parte dell'insieme dei |Dnoderosi lavori idroelettrici compiuti vìn questa zona. Ti Duce ha percorso lparte di questa galleria ed è uscito ssui grandioso e monumentale ponte di iRosolano. Dalle caso, dai borghi, dagli sstabilimenti schierati lungo le strade, j adalle casunolc appollaiate rulle colline crocciose 3'disseminale fra i camp:, il'stato salutato; Iq'alme- cla più llalfcà, e dif- nosa di piùjn- ' h . m Mussohni . o |S™^2? , „^"ma,ion ^ l* onere idroSrM - . l>- opere jaroeieu.. 1. l ; nna hanno suscitato n e ,aco hietta ammirazione. In l'icilo pensare a qualche della Due djgrandióso; Non si sono soltanto ese- j p-|gujtj dei iavori: sl 0 fatto quali he cosa v-|di rleglio e di piil arduo: si è datojr- ''assalto alia natura. Tré fiumi, un la- aa 3i,:Un« montagne sono state dlsci- ge P»»^ alla volontà dell'uomo; il xNcra, ; di che r!r'2veva le ac3U0 Cs] Vchno' e ^ \uel ^at0 suo aSluentc; giganteschi pori- pc-!tl sono stati lanciato, a scavalcare mi- l!mi e vallate, e il tutto ::i e compiute ce 1 con rapidità quasi senza precedenti. I ve'i Scendendo da Piediiuco, il Duce ( ppassato per il ridente paesello di Ar- j drono. Brève sosta. Presso un ulto arce [ sdi trionfo, di bosso e di mortella, sosta- ; mva un pittoresco gruppo di fanciulle in i T.i postume, clic gli hanno off erto un veà!,jn,°'..^?mto Uli U" aruSlano nativc -j e^ a: i: -' ! Superato il primo, Mussolini si rasa a: sTI inaugurare l'i monumento ai Caduti, mdi - ^ , gedc, loc.alo del Dopok-.voro. eo;1- ila n o. i i o, i e a, . l a a , a i è l e o ; e l i e i o e bvmtmaAll'Abbazia di S< Pieìro bLa visita prosegue rapida. Le cose sda visitare cono molte e il tempo in- lcalza. Ora Mussolini, con l'on. Ferrei- Dti, il comm. Cinavolini, il Prefètto vìi iTerni, il Segretario Federale, il comm. uBertini-Calosso, il sen. Fedele, il Pre- dside della Provincia, il generalo Te- iruzzi si avvia verso la storica :ug- ngestiva abbazia di San Pietro in Val- rlle. Sulla porta della chiesa, il vicario cdell'Arcivescovo di Spoleto, mona. Ca- fipobianco, porge al Duce l'acqua be- dnedetta e gli porta l'omaggio dell'Arcivescovo ammalato. Quindi si ini:.ia la funzione religiosa di benedizione e riconsacrazioue; del tempio. Tre fanciulle, nei pittore- dschi costumi umbri, le marchesane Cit-:atadini e la signorina Bertini-Calosso sporgono al Duce il labaro, pronunzian-i no le seguenti parole: «Te decct lau-, rus, Dux ». Quindi si inizia la visita dell'abbazia, visita che si compie sottc cia guida dei coni. Bertini-Calosso e del èsati. Fedele. \ lDopo questo tuffo nel passato, ec-^coti di nuovo nel presente; un pre- Hsente grandioso; pieno di promesse. Il Duce visita gli stabilimenti del car- «buro di calcio, la grandiosa centrale' nidroelettrica di Oalleto, la fabbrica di earmi; quindi, si reca alla Casa dei Fa-Lscio, nel caratteristico palazzo dei iMazzancolh de! 14.o secolo, restaurato,. recentemente. \RUna doppia fila di Giovani Fascisti'itoti schierata nel cortiletto, su cui si èie- tva, una scala scoperta, dalla linea ar-tjamoniosa. Prima di salire, il Duce, at-'(ftraverso una porticina, si affaccia su| sun giardino, o,d impetuoso da cui gli giunge, caldo I 1'. A noi! » di un grup po di "vecchi fascisti, la cosidetta vecchia guardia. L'atmosfera di questo incontro è veramente quella della vigilia. I vecchi squadristi hanno indossano, per l'occasione, le logore camicie nere de!!-.1 squadre d'azione Turbine, Ennio Tati, Fiume, Gabriele D'Annunzio. Uno del gruppo, Carlo Jacobis, si stacca, e fattosi avanti a Mussolini, gli consegna, dopo averla letta ad alta voce (un:i voce che non è scevra di qualche tremore) la seguente pergamena: «Duce! La vecchia guardia ternana, che è orgogliosa di aver servito, dalla vigilia, la Rivoluzione fascista, non interpreta la sua anzianità come privilegio, non Vi offre un dono, più o meno fastoso, e di prammatica, perchè non è questo il momento. Vi rinnova, invece, il giuramento di credere, servire, ubbidire e vi lancia l'in- inzmDferilmcscrcanobccvocazione di fede. Diteci quali sono iindiaframmi da spezzare e noi li spez-:dzeremo». ' 'inIl Capo del Governo risponde bre-1eveniente, rilevando lo stile fascista"dell'indirizzo e compiacendosi dello|stospirito che anima ia .vecchia guardia, idi cui la Rivoluzione ha sempre bi1 sogno. \ Poi, mentre la manifestazione si rin- | nova con calda veemenza, c qualche ; vechio squadrista ha le ciglia umide, il |Duce saie al piano superiore, dove gli vengono presentati tutti i Segretari Po- litici dei Pasci, e dove sono anche schierati molti combattenti e mutilati insiema con alcune crocerossine. A quo- sti ultimi il Duce rivolge brevi parole, j affermando tra l'altro che mutilati, combattenti e fascisti sono un'anima 'sola in un corno solo. ; Un gruppo di artigiani ternani si fa, Iquindi, avanti ad offrirgli un magnili- co grifone in ferro battuto. Siamo al- l'ultimo episodio di questa Intensa giórn nata umbra. Mussolini si reca al Mu-jnieipio per procedere alla consegna di j premi di onerosità e di diligenza ai la- voratori dell'industria (Buoni del Teso jro novennali da L. 500), ai contadini e ai Balilla. La cerimonia ha uno svol gimento imprevisto, perchè Mussolini, ; dopo essersi congratulato coni premia, \u- U3Cide immediatamente di raddop piare le somme ai contadini e ai Ba lilla e di aggiungere una elargizione in contanti, ai Buoni novennali, per i laI voratori dell'industria. Egli stesso provvede, senz'altro, alla distribuzione j dei premi cosi integrati, perchè egli [ spiega : « Non è bene limitarsi a pro; mettere, ó meglio dare senza indugio ». i T7n operaio, certo Bisaccioni, vorreb: stendo a qualche lieve acquata inter- mittente, un'immensa folla lo attende e lo invoca invadendo l'intera piazza e ilc adiacenze. La sua appari,iono sulbe ringraziare, ma la commozione converte il discorso in un balbettìo informe. Il Duce, che non ha bisogno di troppe parole, sorride e gli stringe la mano. Poi fa aprire la finestra e si affaccia. Finalmente! Da due, tre ore, resi- balcone da cui pende un grande drappo scarlatto scatena ora mandata di de- lirio. Si grida a gran voce: « Duce, Duce». Lo spettacolo è superbo. E' or inai sera e tutta la piazza è illuminata. u palazzo del Municipio sfoggia un dovizioso diadema di luce. Una serie innumerevole di lampadine elettriche ne sottolinea la sagoma artistica, cor- re lungo le lesene e gli archi, accendelì discorso alla folla corono di fiamme sulle sommità delle finestre. La torre centrale pare fatta di materia incandescente, ; Due, tre, cinque minuti si protrae la delirante manifestazione, poi Mussolini accenna a parlare e il silenzio scende su questa tempestosa assemblea, g_ E_ y CapQ del Qoverno combi ricordare clic sono trascorsi . .■ ■ . . . cinque anni dal giorno m cui Terni è stata elevata a capoluogo di pro\ lincia e che dalla sua visita odierna ^ risulta che tale privilegio è pie H(,mente merìtato, Eqli quindi ac . .. ' .. «•"'*« <W monumenti che testimonia no il grandioso passato della provili eia e àgli stabilimenti modernissimi L/le fanno di Terni uno dei centri più importantì dell'economia nazionale. . .' . - _ Rworda i postulati fondamentali delito dottrina fascista di fronte alla Pa trio, allo Stato, al lavoro c alla coijaboruzione tra le classi nell'ambito (fc^a Nazione. .,. Nel prossimo decennio, dice Mussolini, il Regime fascista intende di iniensificare al 7nassimo il suo sforzo per elevare moralmente ed economicamente tutto il popolo italiano». Dopo avere accennato a talune affermazioni degli antifascisti stranieri, smentite regolarmente dai fatti, il Capo del Governo dice che tutte le misure prese dal Regime e quelle che verranno prese ancora sono destinole a far superare la crisi. Egli conchiude imitando a resistere coraggiosamente perchè in ciò è la certezza della vittoria. Mussolini ha finito. Musiche, grida, applausi, un gesticolare furioso, una nuova esplosione di entusiasmo che fa ondeggiare la folla come un mare in burrasca, la dilata e la comprimo, l'accende e l'esalta; e soprattutto questo, contro la facciata splendente del Mueretta figura del Duce in nicipio, la divisa di caporale della Milizia che leva in alto il braccio nel saluto romano: i ecco l'imagine ultima e conclusiva che|" è rimasta negli occhi di questa emo-jstonaste giornata, ENRICO MATTEI.

Luoghi citati: Agro Pontino, Mire, Orvieto, Otricoli, Parenzo Romano, Spoleto, Umbria