Balbo e Giuriati inaugurano il monumento a Ancillotto

Balbo e Giuriati inaugurano il monumento a Ancillotto Balbo e Giuriati inaugurano il monumento a Ancillotto San Dona di Piave, 16 matt. Alla presenza di S. E. Balbo e di S. E. Giuriati, con l'inaugurazione del monumento a ricordo di Giannino Ancillotto, eroe dell'aria, si sono esattate ieri le gesta di tutti gli aviatori italiani. Il monumento, in marmo, sorge nella piazza Indipendenza e rappresenta un aeroplano: forma la coda una gradinata per la quale si giunge ad un ara, colonna spezzata, che reca inciso il nome dell'to-oe. In attesa del treno che portava a San Dona il Segretario del Partito e il Ministro Balbo, sostavano sotto la pensilina della stazione il gen. Priecolo, comandante la prima Brigata aerea da bombardamento; il Prefetto di Venezia, S. E. Bianchetti, il Segretario Federale della Provincia di Venezia e altre autorità. Mentre le personalità attendevano alla stazione r arrivo dei Gerarchi, molte persone hanno compiuto una visita al Cimitero vecchio ove sono custodite le spoglie dell'Eroe. Sulla tomba di Giannino Ancillotto. il cuore generoso del popolo di San Dona di Piave ha eretto una serra di fiori; tanti erano i mazzi deposti nella mattinata. Fra le varie ghirlande spiccavano quelle del Segretario del Partito e del Ministro Balbo. La cerimonia inaugurale In Piazza Indipendenza è convenuta tutta San Dona insieme a innumerevoli rappresentanze di fuori. Dinanzi al monumento era stata eretta una tribuna per le alte Gerarchie e le Autorità. Schierati ai tre lati della piazza, plotoni di truppa, Camicie Nere, Ufficiali di tutte le Armi, Bande e Gagliardetti formavano una pittoresca bordura. Il Podestà di San Dona, Bortolucci, con il Conte Cesco Ancillotto, fratello dell'Eroe, si sono recati incontro ai Gerarchi che alle 10,15 sono stati annunziati da uno squillo di tromba. La folla ha prorotto in un poderoso applauso e le bande hanno intonato gli inni. Il Quadrumviro e il Segretario del Partito si sono recati poi in Municipio, seguiti dal Prefetto di Venezia, dal Segretario Federale e dalle altre Autorità. Nella sala maggiore del Comune sono avvenute le presentazioni dei Gerarchi della Provincia. . Alle 10,30 le LL. EE. Balbo e Giuriati sono scesi nella piazza ed hanno preso posto nella tribuna dove hanno ossequiata la Contessa Corinna Ancillotto, madre dell'intrepido pilota. L'incontro è stato quanto mai commovente. La grande Mamma è scoppiata in un pianto dirotto allorché i due Ufficiali dell'Arma azzurra hanno scoperto il ricordo marmoreo di Ancillotto. La folla è stata presa da profonda commozione. Nel raccolto silenzio, le Bande hanno suonato sommessamente l'Inno al Piave. Poi mons. Luigi Sarretta ha impartita la benedizione al monumento ed ha pronunciato brevi ispirate parole dicendosi orgoglioso di benedire il ricordo marmoreo di un Eroe che egli aveva conosciuto bambino e del quale aveva sperimentata la fede patriottica e religiosa che lo avevano condotto alla gloria. Il Presidente dell'Aero Club, Duca della Vittoria Marcello Diaz, ha quindi fatto la consegna al popolo di San Dona del monumento dicendo che l'Aero Club è stato orgoglioso di collaborare alla celebrazione di un Eroe tra i più fulgidi. Il Podestà di San Dona, nell'assumerne la consegna, ha ringraziato a nome della popolazione accorsa a fare atto di fede e di devozione verso il suo Giannino, ma anche, a portare iLsuo deferente saluto e l'omaggio arQuadrumviro della Rivoluzione ed al Segretario del Partito. Il discorso del Ministro Balbo e S. E. Balbo ha pronunziato quindi, con voce vibrante, un calorosissimo discorso. « Gli aviatori d'Italia — egli ha detto — quelli della guerra e quelli della pace, sono tutti presenti a questo rito che in Giannino Ancillotto esalta l'ala indomita della Patria guerriera. Nei campi della Penisola e oltre mare, dai quali le aquile spiccano ogni giorno il volo anche per le imprese che non hanno ritorno, la vita si ferma per un attimo di raccoglimento; tuttavia, nell'aria non si è ancora spenta l'eco dei motori, anzi l'aria è ancora mossadal frullio delle eliche del pilota leggendario usato a scrutare gli spazi infiniti. Egli è tutto uno con il suo piccolo e leggero apparecchio ed ha per sfondo l'aria infuocata della grande impresa; brandelli di tela pendono ancora dai tiranti e danno la misura di essa. Allora, ogni uomo che vede si inginocchia davanti al prodigio e trae l'auspicio per le sicure vittorie d'Italia nei cieli. « Giannino Ancillotto è un monito che dice ai giovani come tutto sia possibile osare. Tutto è possibile osare a chi ha nel cuore una grande fede e la pone al servizio di un grande ideale. Nulla è impossibile a chi vola e combatte per l'Italia. Giannino Ancillotto non è morto, è una Bandiera vivente alle cui pieghe noi affidiamo il nostro destino perchè egli lo sospinga sempre più in alto e più lontano, perchè porti il Tricolore e il segno del Littorio verso le vittorie, perchè l'Italia sia sempre più grande, sempre più potente, sempre più temuta. « Camerati, davanti a questo monumento che esalta il vostro e il nostro compagno, non posso trattenere la suprema invocazione che mi sale dal cuore come una promessa e come un giuramento. Giannino Ancillotto, aquila dall'artiglio invincibile, ala temprata nel fuoco, noi, i tuoi compagni, ti promettiamo di disprezzare quella cosa miserevole che è la vita per far si che sull'ala d'Italia risplenda sempre quella luce di gloria che tu le hai dato ». Le parole del Ministro hanno suscitato nella folla vivissima commozioneUna Piccola Italiana, con fare gentileha offerto alla contessa Ancillotto un mazzo di garofani rossi accompagnando l'omaggio con affettuose espressioni di riverenza. La Signora è scesa dalla tribuna sorretta dal gen. Opizzo e dal Podestà Bortolottl. Le LL. EE. Balbo e Giuriati, poco dopo, hanno passate in rassegna le varie organizzazioni Fasciste schierate nella piazza. Quindi sono tornati in Municipio trattenendovisl brevementeFrattanto, nella sottostante piazza, che nereggiava di Camicie Nere, le acclamazioni si susseguivano incessanti. Le LL. "EE. Balbo e Giuriati si sono affacciate ripetutamente alla loggia municipale agitando le braccia in segno di saluto. S. E. Balbo ha fatto quindi un cenno di silenzio per gridare subitocon tutta la forza della sua voce, un « alala * al Duce. Dopo una breve visita a casa Ancillotto, il Segretario del Partito ha raggiunto Venezia e S. E. Balbo è partitocon un velivolo dall'aeroporto di Mestre, accompagnato dal generale Opizzo e dal generale Briccole alla volta della Capitale giungendovi nelle prime ore del pomeriggio. Sono giunte per la cerimonia le adesioni dei Ministri Ciano e Acerbo e infinite altre.

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