Il Consiglio delle Operazioni

Il Consiglio delle Operazioni Il Consiglio delle Operazioni a a o a e l e Roma, piuttosto bisogna esaminare le ragioni che l'hanno indotta ad esprimersi in tal senso. Agricoltura e regime doganale Egli esamina quindi le ragioni degli agricoltori nel sostenere che il principio della nazione più favorita potrà essere sostituito con l'altro degli scam I bi bilanciati. L'agricoltura in sostanza e l l o a e -] l e a e a e ; o e a n i o tre cinque Corporazioni sono state fa- vorevoli al mantenimento del sistema Sdoganale attnalp lina invpnp p cine squfna lgaiitUagricoUltorimsieCI' dicha-^rata cont?aria.b Ciò non significa che "questa Corporazione abbia torto ma' i nestNausmczsrpm2psgsi lamenta di essere stata lasciata, nei trattati di ' commercio, alla mercè ai un liberismo eccessivo mentre invece è stata protetta l'industria. L'agricoltura sostiene che è necessario difendere i suoi prodotti sia nel mercato intemo sia nel campo delle esportazioni e chiede pertanto che venga istituito il sistema degli scambi bilanciati. L'oratore però si dichiara contrario a questo sistema per il quale l'Italia verrebbe ad isolarsi, ciò che è in contrasto con tutta la politica internazionale del Fascismo, più volle affermata da S. E. G ranch. L'oratore sostiene poi che l'inasprimento delle tariffe porterebbe all'aumento del costo della vita e allora o si ripercuoterebbe esclusivamente sui ti r,,„--„i- ^- ■ , • , „ n°"e. LIl Consiglio Nazionale delle Corpo- Svori ' s^oC'?n lbSE&£5ZmS? k ST1 "Rni-Mi aÌSJ» ,?£1fÌd^»*dì i;-Hlì^: ztSOttni. Assiste anche a questa seduta isponuenza ali Ufficio Internazionale del Lavoro. ItPrende per primo la parola I» ■SMARSA.NICH il quale, riassumendo lei discussioni che si sono svolte sulle Squestioni doganali, ricorda che,. .m^^consumatori oppure sarelibe indispen- j sabile aumentare i salari e allora au- menterebbero anche i costi di produ- zione e quindi le cose tornerebbero al,puuto di prima. Dall'altra parte, que-ìsto sistema porterebbe l'industria aliai necessità di comprare le materie pri-| me non sui mercati dove costano meno'dando luogo ad tm vero assurdo eco-1 nomico. 'li conclusione, l'on. De Marsanich presenta il seguente ordine del giorno: i« Il Consiglio Nazionale delle Cor- porazioni, esaminato il problema del-,la politica doganale, considerato : I 1) che per ottenere l'aumento e l'equi- lib.-io degli scambi con l'estero occor- re evitare sistemi che conducano ad una economia chiusa; 2) che la neces-, sita di equa ripartizione delle prote- zioni doganali alle attività agricole ed industriali non può prescindere dalla valutazione dell'interesse generale del le masse consumatrici le quali non po: trebberò sopportare Ulteriori aggravi ! inerenti ad eventuali inasprimenti do-|ganah; 3) che per aumentare il vola- me delle esportazioni e per disciph-1 riàre le esportazioni è necessaria una sempre più armonica e più concreta ntesa fra le categorie produttrici, si dichiara in massima favorevole al mi'.ntenimento del sistema della clausola della nazione più favorita adattando tale sistema alle particolari situazioni ed in modo da rendere poss: bTlZ'nenrsrngoli'contrattazToniruna!momrinr>> facilità di manovra fra la!tari» generate e le tariffeVvmcoUtbm e fa voti che venga costituita. nel!Consiglio Nazionale delle Corporazio-|ni, una Commissione permanente ' trattati di commercio, composta rappresentanti delle Confederazioni nazionali e dei datori e dei prestatori;d'opera, con il compito di affiancare l'opera del Governo nella politica do-1 gahale e di predisporre intanto la re-: i visione della tariffa generale vigente. | -1 j)r Marsanich. Cliiurazzi, Pala,!t! riluttili, ninni. Trn.i. V-Ciardi. Ritmi. Lantini, Biagi, Trevi- , ^Boccadifuochi, Del Giudice, Mal- S ^ visione delle Ifggi su. lavoro - |e'i A questo punto S. E. Bottai legge il e *,te ordine del giorno presentato -' dal membro A. Olivetti: |■sii Consiglio Nazicnale delle Cor- porazioni, ritenuta l'opportunità di da-i re il più ampio svolgimento alla di- -i scussione sull'importai te materia del- I la revisione delle leggi di lavoro e di * l'unirla alla discussioni» sulle leggi che a, ài legge compilati dalla Commissione.1 portala.escussione ^ gio del lavoro ciò servirebbe iscussione sul primo sag-. o della Commissione per- rebbe a fissare alcuni cri- la Legislazione del lavoro, tiene a di . chinrare che, siccome il camerata Bon-l potuto far sorgere il dubbio- sfacente perchè esso non e =t»|,n| 'fatto con criteri di tecnica soprattutto con tecnica c dentate mi^mM>&^tSS^ blea sono lungi dall'essere perfette e j Pertanto sono suscettibili di ulteriori Perfezionamenti; ecco porche, di fronte. ali ordine del giorno ohe propone il rin- 'vto della discussione su questo argo[mp-nt0' la Commissione, pur lasciando all'assemblea il diritto di decidere, è d'accòrdo. ' BOTTAI dice che, al fine di prepa! rare per la Sessione primaverile del ;Consiglio Nazionale delle Corporazioni | una discussione che tenga conto di tutti 'gli interessi e di tutte le tendenze sul jl'argomento della coordinazione della '■ Legislazione del lavoro, e poiché nel1 l'ordine del giorno di detta sessione figura la discussione della Legislazione delle assicurazioni e infortuni, ritiene che sia utile, anche per abbinare i due argomenti, di rinviare all'aprile la discussione in parola. Il rinvio della discussione i à a ^fJSl0 ,p?L!,u!;,F„atTte,'I Sfa¬ a SfS.^.^^SS-L1^ E"ntl dl vlsta e sul momento attuale perche esso possa, -^8^ volta avere gli'elementi ne^essae " Pfr P01 de"d^e suIla !mea dl .cona' -1? fche sara ritenuta più opportuna i nell'interesse generale del Paese. La discussione quindi deve essere eminentemente politica: il Regime Fascista, fin dal suo sorgere, ha vòlto tutti i suoi sforzi verso l'agricoltura. Non si può certamente pensare che cosi agendo esso abbia voluto alimentare un dissidio tra l'agricoltura e l'industria. Invece, il Regime si è proclamato rurale per queste ragioni: 1") perchè da un esame effettivo della situazione economica del Paese questo è risultato a carattere eminentemente rurale ed è stato quindi logico che la politica si sia svolta su una base preminentemente a carattere agricolo; 2°) perchè incrementando la nostra produzione agricola si veniva incontro sempre più alla libertà economica verso la quale il Regime Fascista tende. La funzione politica del sempre maggiore incremento dell'agricoltura è evidente, ma se questa funzione non dovesse essere accettata, ciò porterebbe senz'altro a fare del nostro Paese una grande Svizzera che tutto importa dai Paesi circonvicini. i e i l o i L'assemblea approva il rinvio alla , prossima sessione della revisione della Legislazione del lavoro. Si continua noi la discussione sull'e1 "portaSSE RAZZA ribatte ieafferma zioni del prof. Guarnieri secondo le qua- i: „M op.rj,vlur,ri qnrphhnm nei mnmor. tt-iì _ih„„~ „v,„ „„„ ,i=tTv,o Itrattare fi um^transazione fra eli ta' ■SSSdS 'in*m^TàuelU d\l?aJSl i ,„ , ^^2^^i™SJS^«^r'rfSià S°£ura;fl^ ^iJgMf-SlS'^SSe qualche trattato con Paesi (per esempio la Germania) — come ha ieri - j osservato il prof. Guarnit. : — è stato - favorevole agli interessi dell'agricoltu- ra, ciò non vuol dire che un Paese l,forte quale è i! nostro non debba cer-ìcare un maggiore potenziamento della ai propria esportazione anche in questi -| Paesi. L'oratore è d'accordo nell'affero'mare che non è la tariffa che fa il -1 commercio, però la tariffa in certi mo 'menti può difendere il commercio e ta¬h lune delle nostre industrie e non vede : iragione per cui se questo avviene ne- campo dell'industria lo stesso non deb-,ba avvenire nel campo dell'agricoltura : I In sostanza, gli agricoltori esigono- nell'interesse politico del Paese, una- protezione maggiore ad alcuni settorid dell'economia agricola come dal loro-, canto gli industriali chiedono una prò - tezione maggiore per alcuni settor d dell'economia industriale. ettorL' oratorea conclude affermando che egli mantieneciò che è detto nell'ordine del giorno: dPna corporazione dell'Agricoltura ed i ! afferma che l'eco „onomia agricola è la-|hase dell'economia generale del Paese - „ cne difenderli equivale a difendere -1 a a i al l'economia tutta della Nazione. Consumatori e commercio PEVERELLI illustra l'ordine degiorno che rispecchia il punto di vista dei consumatori italiani. Egli afferma che il consumatore è pronto a farea!0^1 ^^^^^^«.«^H^8 a!,lan 81 Puo Chiedergli che questi sacri-m superino oerti limiti. Egli si asso-el!«a a quanto Odetto a questo propo--|slto 1 ™- 00 Marsanich. ni leva le cattive eonaiziom aeiiesporta-i;zione nel momento attuale di crisi eco-e nomica mondiale ed afferma che sono-1 necessari dei rimedi radicali di ordinep-:internazionale e cioè quegli stessi che e. | sono stati affrontati dal Governo Faa,!.srista: questione de'le riparazioni e del. 'ijsarmo. La nostra polit" evo avere un solo presu - di; - * ■ rt'-","u e ui-ipohtica doganalepresupposto: quel-di aumentare gli scamhi cercandodi aumentare i margini attivi che no|vogliamo conseguire. La clausola del-l la nazione più favorita comp-ende ino se stessa il sistema degli scambi bilan- |ciati poiché in essa la contropartita è- data da Nazione per Nazione. -i PALA, a nome dei trasportatori ma-- rittimi. afferma che si deve mirare al-- la nostra esportazione nel mondo ei non ad interessi particolari di catego-e ria. come ha fatto qualcuno. II proble-e.1 nazionale. Gli agricoltori hanno tort . ■ il *aFinasDrimen- ìnieporta un inari-'^0tero. Egli per- <la tanto non esita a dichiararsi franca- de mente liberista. iè Esaminando l'esportazione italiana, I Laferre quaìitu[~e"per';viaimporsi sui mercati deve eccellere. Lgii ! l'oìa rappresen prodotti; non e come quella di me^te quindi in evidenza la particola- ric?? importanza che ha l'organizzazione Laabpove.gi^^ 1&faffi*fftìSr| ce consiglio sigrora J uzzi che fa parte della rappresentanza della Coniedera- zione professionisti e artisti. Si riprende la discussione sul tema: ■ Importazioni ed esportazioni i e sale alla tribuna JUNG, presidente dell'Istituto Nazionale delle Esportazioni. Rispondendo al prof. Guarnieri, rileva che la misura aella contrazione delle esportazioni industriali non può essere assunta a termino di paragone assoluto per valutare la gravità della crisi da cui l'industria è colpita perchè l'industria ha la possibilità di adeguare la produzione al consumo che manca assolutamente nel!agricoltura, la qual cosa rende, nel campo agricolo, più delicata la situazione. Dopo avere fatto un esame analitico dei vari aspetti della crisi economica generale, l'oratore investe la questione degli strumenti più idonei a una efficace politica doganale e si dichiara favorevole al mantenimento del sistema della clausola della nazione più favorita e dei trattati commerciali asserendo che, se talvolta il sistema non è stato felicemente applicato, ciò non può essere suitieiente a giustificare la sua condanna e il suo abbandono. D'altro canto, il sistema degli scambi | bilanciati, oltre a rappresentare un'in- a e a i ! Ntta, avrebbe il grave inconvenien to di "chiedere, per la sua applicazio »«. congegni e metodi assai compli che limi- lteeto la ricerca delle fonti di rifor- nimento delle materie prime. L'oratore non riesce a vedere il contrasto insanabile fra la tesi industriale e quella agricola le quali anzi sono venute sensibilmente avvicinandosi. La soluzione potrebbe essere quella già accennata dal prof. Guarmeri: lasciare immutato il sistema attuale e valersi del principio degli scambi bilanciati come arma nelle ne> goziazioni e come norma di azione eo cezionale in confronto di determinati paesi, L'on. Jung afferma quindi che il problema doganale non è che uno degli aspetti, e forse neanche il più importante, del problema degli scambi commerciali. Una grande importanza avrà la preparazione degli elementi umani che dovranno assicurare ai prodotti italiani la loro penetrazione sui mercati stranieri e a questa preparazione, basata sulla pratica, dovrà rivolgersi grdrPgigbrtelalitmbomtesepticomticvahrie mkcpcvrndtaEr i o e a i l ¬ e l a o, ajv£lto se si accentuasse la protezióne ri doo-anale come vorrebbero gli agricol o1 mG«ela massima attenzione. Conclude esprl-|c^^I*.*1,*^ cnpvenire economico italiano e nell'espansione dei prodotti così della nostra industria come della nostra agricoltura, Liberismo e protezionismo LANZILLO si propone di dimostrare che anche in questo momento all'Italia convenga, anziché acutizzare la sua politica protezionistica, andare verso l'attuazione di una politica di libertà economica. L'oratore afferma che una economia chiusa non può realizzarsi altro che in quei Paesi che hanno nel proprio territorio disponibilità di materie prime necessarie alla vita del paese ma poiché questa non è la situazione dell'Italia, allora se ne deduce la necessità di praticare si una politica economica di protezione, se e in quanto necessaria per circostanze dsdmcndcLmnin quanto necessiti» »v< uoivwiuuei contingenti, ma di tendere sempre co-|t'me programma a un sistema di libero |cscambio. Il problema delle esportazioni noD sarebbe risolto, anzi verrebbe aggra i e e o d a e e l a a e tori; per vendere sui mercati esteri non c'è che un vecchio mezzo, quello di vendere a buon prezzo allettando in tal modo il compratore ina appunto uno dei mezzi più efficaci di cui il Governo disponga per Ottenere la diminuzione dei costi dì produzione è l'abbassamento delle tariffe doganali. Dopo un breve discorso di MORINI, che illustra le idee e i voti dei dottori, in scienze commerciali in ordine ^{rproblemi degli scambi, ha la parola Alberto PIRELLI che segnala le in- cvslallgrivszntfinite forme di protezionismo, più o;i8 - - ferma che - ^esporta e loda VJs -1 Ritiene" che "non occorra irne disqui- sizioni teoriche in una situazione coo me l'attuale cÌt* è anche <ii estrema e : confusione, e che sia "essenziale soprattutto ottenere su tutti i mercati! meno larvato, adottate dal vari Paesi per ostacolare le esportazioni delle altre Nazioni. Contro queste forme larvate è più difficile la lotta. Si associa alle considerazioni dell'on. Jung sulla preparazione degli uomini; afferma che gli sfor::i del commercio per azioni debbono sp'-uilizzarsi tituto delle Esoortazioni per zio di inma e l l'eguaglianza di trattamento cogli altri Paesi, il ohe può conseguirsi solo dbMdalHntdctmNi tri Paesi, il cne può conseguirsi soto "e Con mantenimento deila clausola della'1-; nazione più favorita. S'intende che I Po j occorre tener presente, nello negozia- si zioni, il principio degli scambi bilan-\i-jciati e applicarlo anche, quando siaop-idvn portuno, nei confronti dei singoli Pae - si. Un'applicazione di tale principio èicon la Jugoslavia tornerebbe a van- j Laggio non dei soli agricoltori ma an- -iene degli industriali, -; Non si possono esportare braccia, e si esportano prodotti e la riprosa indù-'- striale risolverà il problema della ma- - no d'opera nell'agricoltura. I va.p-'tto conclusa

Luoghi citati: Germania, Italia, Jugoslavia, Roma, Trevi