Esportazioni agricole e industriali in discussione al Consiglio delie Corporazioni

Esportazioni agricole e industriali in discussione al Consiglio delie Corporazioni Esportazioni agricole e industriali in discussione al Consiglio delie Corporazioni Roma il notta iì_n?,"?:_ l_ f pNel pomeriggio ui oggi, con il con- sueto intervento di un ciotto pubblico di studiosi e di spettatori, è tornato a ri,,ni»m ~i~u_ t»_*._Iriunirsi, nel Salone delie Battaglie Palazzo 1 a.ia Palazzo Venezia il Cóusielio Sazio- naie aelle^orporazioni^/i38£2 ffiHseduta è mata •presièdutaTdai Capo del - Capo Governo il cui ingresso nell'aula stato accolto da un vibrante applauso. A destra de! Duce ha preso posto il Segretario del Partito, a sinistra il Mml3tro delle Corporazioni. In prima linea abbiamo notato i Ministri Citino, Mosconi, Acerbo e Di Crollalanza; il Ministro ai Stato Kossoni ed i Sottosegretari Altieri, Arpinati, Fani, Sèrpieri, Cao di San Marco, il Capo del-, l'Ufficio Stampa del Capo del Governo on. Landò Ferretti, ed i Vice Segre- tari del Partito on. Starace e Bucci. 1 Le esportazioni agricole H Capo del Governo ri-pre la diocusaione sui terzo comma dell'ordine de» giorno: « importazioni eu esporta tetta identità di \ caute ira agricoltori, lavoratori e tecnici agricoli, mette in evidenza come nella politica doganale italiana l'agricoltura e gli interessi agricoli uou siano stati sempre tenuti iti quel conto corrispondente uiie neces- sita dell attività predominante nell'eco- nonna italiana. Agricoltura e industria sono delle attività fondamentali per 1 economia del Paese ma nessuno voi'- rà disconoscere cne rammento Jisiei | ed economico italiano da un carattere di preminenza all'attività agricola; che l'indirizzo sociale del Regime è un indirizzo che poggia sulla ruralità del Paese. La politica doganale dunque non può non tener contu di queste fondamentali esigenze di carattere economico sociale e politico che danno all'agricoltura un posto di primo piano fra le altre atti', ita produttive. A questo punto l'oratore si sofferma ad esaminare, sulla scorta di dati e cifre, la situazione che si è venuta a creare in causa della suborùinazione di interessi agricoli ad interessi non agricoli in alcuni Trattati, quali per esempio quelli con la Jugoslavia e la Ilomania; e dichiara che non deve perciò spiacere se, in considerazione delle ripercussioni di quei Trattati sull'economia agricola italiana, in questi ni *; : V ..: -ne , , timi anni si afferma che a mo^uLa^thre„,?e ™PetV^lissr Ptc,,essi !?- australi sono stati subordinati molto l maggiori intercss Binari esamina le ganali italiane dal quali risulta un fo e di tariffe protettive a favore dei prodotti industriali, aumento che non si riscontra nei riguardi dell agncol- tura, ove anzi sono da notare delle di-iminuziom; e illustra il trattamento doganale italiano per alcuni prodotti "* , Pfr gii stessi prò- dotti, per esempio il bestiame e le ione di massima esiste agli au- delle tariffe che vogliono prò- p•e le sane industrie8 nazionali, efficacemente difesa è mento e che contro questa prot si accaniscono le critiche di molti che pensano a chissà quali riduzioni di coBto della vita e quale beneficio sociale conseguirebbe se il prezzo del frumento potesse cadere d'un tratto, per la abolizione del dazio, a 40 ìii'e al quintale. Senza considerare che il frumento si coltiva in Italia su 5 milioni di ettari, cioè su quasi un quinto della superficie agraria e forestale italiana: che rappresenta una produzione di circa 7 miliardi di valore; che è la coltura fondamentale dell'agricoltura italiana: che è assurdo pensare a sostituirla, come alcuni vanno fantasticando, con col ture di frutta che, a parte gli investi menti cLo richiederebbe, non'si saprebbe poi quali mercati potrebbero trovare; che alla coltura fmmentària sonc legate non solo ragioni economiche me anche ragion: socia!: e politiche che riflettono l'indipendenza alimentare de. Paese. Innanzi tutto si appresti una tariffa generale efficacemente difensiva e alt;: a servire come arma ci: negoziaziont cM nuovi trattati, poi, fra i diversi siEterni di rapporti commerciali con l'estero, siano scelti quelli che, a seconda dei casi e delle contingenze, servano a conseguire i fini nazionali volgendosi decisamente a considerare l'opportunità di preferire il sistema degli scambi bilanciati in luogo del tradizionale sistema della clausola della Nazione •■>iù favorita. Contro il sistema dogii scambi bilanciati si appunta l'argomento della nostra deficienza di materie prime. Credo che questo argomento sin stato eccessivamente valutato, specialmente in periodi liberali. Occorre persuadersi che se noi abbiamo bisogno di certe fondamentali materie prime dì cui la natura non ci ha favorito, altri Paesi non hanno meno bisogno di venderle. E' quindi necessario toglierci da un gradino di inferiorità in cui la politica passata ci ha sempre tenuti e trattare anche di questo argomento so pra un piede di parità. Del re3to — conclude l'oratore — la clausola della nazione più favorita, figlia legittima del liberismo, ha già subito deviazioni ed eccezioni che tutti conoscono, che vanno dal contingentamento ai dazi preferenziali e via di seguito; nè bisogna considerare i sistemi di politica doganale come dei dogmi intangibili; essi non sono fini da conse guire ma strumenti da piegarsi per a (lattarsi ogni giorno alle necessità con tingenti via via rinnovantesi al servi zio e nell'interesse del Paese. à ciucila del fru- njuesta protezione ,al trattamento che per dotti, per esempio il 1 carni, fanno altri Paesi europei. ,„ . . -, . . mLa coltura del frumento Dopo avere affermato che nessuna obbiezion menti teggere . Ion. Tassinari dice che la sola coltura Le esportazioni industriali n prof. Ferruccio GUARNERI, della Confederazione dell'Industria, rileva che dal 1929 ad oggi le esportazioni industriali sono diminuite in valore e diminuite in quantità. Le esportazioni agrlcole hanno avuto invece una flessione di valore, dovuta a ragioni moneta- rie, ma un incremento di quantità. E'una circostanza fondamentale osserva l'oratore e lo espone con largii, dati e cifre. L'oratore ritiene che a situazione non sia ancora in via di miglioramentoperchè non si è ancora tocc do della crisi; ora purtroppo contro l'avversa srtuarfOTe ma^Tonerà AunSam pufi>^££?e^sufficiente e • -- i «. o le esporta- aloni italiane sono tra quelle, che hanno subito la contrazione maggiore; le for- ze sane dell'economia nazionale reagì-giungendo però che anche l'agricoltura ha interesse che l'industria nazionale sia prospera e valida. L'oratore dimostra poi, con ampi dati che la politica doganale dal 1887 non mirò, come si è detto, a proteggere l'industria a danno dell'agricoltura paa, al contrario, si propose di tutelare ■tutte le attività bisognose di difesa. Larealtà è che la situazione agricola siè radicalmente mutata solo in questiultimi anni e ancora uno o due decen-ni fa i grandi settori dell'economia a-gricola non avevano alcun bisogno di Air**,* a „„i„ : : j: ,„ _ ldlfesa doganale, anzi irradiavano lar-;p.llk .nv uut eamente i loro prodotti sui mercati'o storteti In auanto"alla tariffa de 1921 £saha'consentito allTericoltu- Ij-u*j.| t-ij^.a Ila COn.senULO ali UgriCOltU- i„„ ,i agriconu-' ra italiana di conquistare ottime posi-: • *-r"""f? ul ""'H^»<*»= """^ fui" ffiH ncs" anni successivi e un genera- 'e,acremente, delle esportazioni agri- cole clic non furono certo estraneo alle Strattative commerciali che furono con' eluse sulla base di quella tariffa. esui.a oase oi queiia tarma .\oratore dimostra infatti, trattato per trattato, che tutti, se favorirono le * favorirono in misura ben le esportazioni agricole. Il , k allora perchè da un solo trattato non riuscite dovrebbe dedursi la necessità 1 industrie, maggiore solo trattato con la Jugoslavia fu un cattivo affare ma lo fu non solo per l'agricoltura ma anche per l'industria.Idi capovolgere l'attuale sistema doga-,naie? Il problema non è dunque^di|. rincipii ma pratico. 11 merito del Fascismo sta nell'avere compreso questo e nell'avere valorizzato e potenziato tutte le attività produttive nella loro sognala il pericolo dell'irrigidimento in congegni doganali troppo chiusi, . . . . , ,. ' sistemi doganali Abbandonare il sistema della cian sola do!la dazione più favorita signifi ,.hereb,1c dcviare aa quella che è stata la decennale politica del Fascismo. Non è quilui; azzardato dire che il sistema desìi scambi bilanciati sarebbe più fa | v,.-sta. se vi sono Paesi, come la Fran ria e la Spagna, che combattono la •lausola della Nazione più favorita, è chiaro che qui la politica non c'entra. Non vi può essere un sistema doganale fascista e uno no; l'essenziale è che su tilt _„^„f :tutti i mercati tutti i nostri proaut-. .ori si trovino sul terreno di parità non i similari produttori stranieri e | questo nulla può meglio garantirlo elle eia clausola della Nazione più favorita. | B'vero si che il Trattato con la Roma- i nia danneggia, come si e detto, la prò-i.lurione nazionale di granoturco, ma in .^edc di discussione dei Trattato stesso gi rappresentanti degli agricoltori non |||^r«^^^ L/!^ re'lehlarà ^f^nWcaS diorite- ' l Pa^'dànumani e balcanici sono an-t cora iarjramente esportatori di mano d'0pera. Viceversa, gli accordi partico- i]a..fal regjme degli scambi bilanciati nan fann£ che K5scitare diffidenze o \ ostnita in altri paesi, restringendo il g campo della nostra azione commerciale r che non deve limitarsi a pochi obbiet-]n tivi ma a! contrario, dilatarsi quanto n scamb bilanciati fra due Paesi non può essere garantito che attraverso il » sistema dei "divieti o attraverso quello nàti dall'esperienza. Neanche attuando ,ii monopolio del commercio con l'este- ...onopolio _ ro la Russia è riuscita a bilanciare ì suoi scambi con l'America, Concludendo, l'oratore afferma che è"l)ossibne"giungendo"ancte nel I mnltì nei troimi Paesi in cui la prò-1 4S italiana è ancora ' S?menVc^ dei contingenti, entrambi già condan- mrdella clausola della Nazione più tì^iSrita e dei Trattati di commercio. Già non solo non occorre allo sviluppo del- i la nostra esportazione, ma finirebbe cón l'ostacolarla. Lo scopo che ci prò- ponìamo sarà più rettamente ottenuto conservando il sistema attuale delle ,tariffe e della clausola della Nazione'più favorita. La produzione agricola e tindustriale bisognosa di difesa, come 1-lucile del bestiame e dei legnami. po-,tranno trovarla, e ben più efficiente elimmediata, con l'elevamento delle ta-,riffe che non con una generale riforma che, oltre a rappresentare un'incognita, Ipratica li òcter-: cor.-.e arma utilissima none trattative e adottarlo anche come azione } eccezionalmente nei confronti di minati Paesi. Ciò sarà sufficiente ad 1 assicurare l'avvenire del commercio -, italiano, sia agricolo che manifatturie- Lro, se, come non è dubbio, nel ^[ì ài^SmS cto^onSaicualsiaVi sistema perchè i produttori I che solo nei dazi vedono la loro capa-!lare gli onorevoli Young, De Mar3a- .ìich, Razza, Lanzillo, Ciardi, Pala, 11'Wprof. Benini, il dott. Labbadessa, ii rag. |Morrai, il dott. Cerruti, il prof. Baslini, De Dominicis. Prenderà anche la parola il Ministro Acerbo. Un interessante orciine del giorno e stato presentato dai prof. Benini, rottoscritto da Cucini, Arias, De Vecchi, Lanzillo, De Stefani, De Michelis -id A. O. Olivetti.

Luoghi citati: A. O., America, Italia, Jugoslavia, Roma, Russia, Spagna, Venezia