La vittima designata da cinque anni

La vittima designata da cinque anni LA BRUTALE AGGRESSIONE DI B0RG0SESIA La vittima designata da cinque anni L'accusa della figlia dell'ucciso — Un prestito che conduce ad un ricatto - I complici raccolti nella malavita milanese Borgosesia, 10 notte. stSul truce omicidio avvenuto venerdì vsera, è stata fatta luce completa. Come 2è stato comunicato ieri, a Brugherio di i tMonza, quei carabinieri, su indicazlo- ] cne dei carabinieri di Borgosesia, sono j ariusciti ad arrestare, nei pressi dell'o-Jispedale di Desio, l'operaio Antonio j tCampi, di 29 anni, nato a Goro Ferra rese, autore dell'omicidio in persona del commerciante Felice Litegni, di 4.6 anni, da Borgosesia. La ricostruzione del delitto Con la cattura del principale autore della brigantesca impresa è, ora, possibile ricostruire, nei suoi particolari, l'efferato delitto che ha destato viva impressione nella laboriosa popolazione di Borgosesia e in tutti i paesi limitrofi. Venerdì sera, poco dopo le 19, quando la pioggia cadeva con la massima violenza, un'automobile a fari spenti si arrestava, dopo un pauróso e magistrale « virago », nei pressi del cimitero, quasi di fronte a una cantina che sorge nella località viciniore al nuovo tappetificio. Dall'automobile scendevano due individui, vestiti elegantemente. Uno dei due portava i gambali. Dato uno sguardo sospettoso d'attorno, i due entravano nella cantina condotta da un esercente che da soli venti giorni esercisce il locale. I due hanno chiesto un bicchierino di liquore, e poiché l'eser nreeanfiCmctcvds1lLcc* ptcente replicava di non poter smerciare otale genere di bevande, essi si accon- latentavano di centellinare un bicchiere Ddi vino. Quindi i due sconosciuti, senza gaver profferito altra parola, pagato lo scotto, uscivano sulla strada. Un terzo individuo era frattanto disceso dall'automobile: entrato nell'esercizio, egli chiedeva, come già gli altri, un bicchiere di vino. L'oste, insospettito dal contegno misterioso dei tre automobilisti, si accostava alla porta e notava come i tre si fossero avviati, nella oscurità per un sentiero che porta in piazza Garibaldi, quasi al centro di Borgosesia. Poco prima delle 20, e cioè non appena trascorso il tempo, strettamente necessario alla comitiva, per percorrere il tratto di strada che separa il cimitero dalla piazza negozio del commerciante Felice Litegni entravano quattro individui, mascherati in volto. La figlia del Litegni, che nella cucina retrostante alla botteaveva, da pochi istanti, sparee intrspmsumresumasescsedspCst1 raetilato da tavola, dopo aver col padre, consumato la frugale cena, credendo cldi dover servire eventuali avventori,. muoveva verso la bottega. La ragaz-:cùsa, la ventenne Teresma, gettata pe- tQró un'occhiata in negozio, arretrò spa- „ gventatissima, gettando un urlo Il ca- pobanda, che la Teresma aveva suoi-j jto riconosciuto sotto la maschera per 2 un suo ex-cliente, 1 Antonio Campi ar- £ -maio ^rivoltella, avevarottocon un. chcolpo della canna celi arma, un vetro della porta e aveva sparato in^irezio- ne della ragazza un prime colpo.11, padre della fanciulla che si trovava dall altro lato della cucina, alla deto-j nazione era balzato in piedi, per ae correre in aiuto della figlia. Lo sparatore volgeva, allora, l'arma contro il commerciante, che, illuminato in pieno ndalla luce proiettata da una lampadaIrielettrica, posta al centro del soffitto, jVpresentava un buon bersaglio anche ! frri per un pessimo tiratore. Altri 4 colpi a1 partivano dall'arma omicida che ave-!Ia] ridoio, dove era riparata la sua figlia ferita, con l'evidente intento di soccor- re"Ia steso il braccio attraverso il vetro'alosivvgrbapgdel Litegni, erano stati uditi gli spari; Ire un figlio dell'oste si era precipitato i larotto; e tre proiettili raggiungevano al fianco destro il Litegni, che, benché mortalmente ferito, si precipitava fuori della cucina, attraverso un cor La fuga dell'uccisore una cantina attigua al negozio fuori, in soccorso del commerciante e di sua figlia. Il giovane esercente ha avuto modo di scorgere l'ultimo dei qpquattro aggressori, allontanarsi dalla!a bottega del Litegni. Lo sparatore era1 earmato ancora di rivoltella e aveva il volto coperto dalla maschera, ornata di bavero. Egli camminava guardingo, sotto la pioggia, con l'andatura propria al Campi, che il giovane aveva conosciuto personalmente. L'esercente correva, allora, in aiuto del Li- ddlasdnltegni, che sostenuto dalla figlia, si sentiva venir meno. Il povero com-! grnerciante veniva trasportato in cu- ccina e adagiato su una sedia a sdraio, !dper i primi soccorsi; ma decedeva sen- jsza aver potuto dare alcun particolare, t i 3Una aggressione patita. i di La Teresiha, che dal primo colpo c sParat0 all'assassino era stata rag- ri giunta al braccio sinistro, veniva al- t1 lontanata dalla sua abitazione e cu-1 i rata da un medico, richiesto da alcuni.C volonterosi. Il comandante della sta- j c ^ioue dei carabinieri di Borgosesia il'u! ««^sciatto, maggiore Edoardo Pozzo,isavvisato del grave fatto accaduto, ac-1 lcorreva subito sul posto, e riusciva a sconoscere dalla Teresina il nome del- vl'assassino. La giovane ragazza è j nstata esplicita nella sua dichiarazione, ufatta quando ancora ignorava la mor- cte del padre. m— Quello che ha sparato attraverso1 cil vetro — ha accusato la giovane — p è stato il Campi. L'ho riconosciuto dalc Iportamento, dal modo di fare e dagli;p occhi, che mi guardavano attraverso p']a maschera. Arrestatelo, arrestatelo 1 l h Kridato disperatamente i'orfa-1 p^™ ai carabinieri - perchè quello • «1 dimazzerà sicuro mio padre! 1 di - rafforzare la convinzione generale 1 f stava un antefatto, di cui era rimasto vittima il Litegni stesso. La sera del 24 aprile, nel negozio del commercian te, si era infatti presentato il Campi, che, per alcuni anni aveva soggiornato a Borgosesia con la moglie, lavorando; in qualità di operaio in uno stabilimen to del paese. Il Campi si era avvici nato al Litegni (a cui doveva restituì re una somma avuta in prestito) che era solo, in quel momento, in negozio, e puntatagli al torace la rivoltella, gli aveva fatto leggere una dichiarazio ne, a firma Carolina, su cui era speci ficato che la firmataria, la moglie del Campi, fosse stata l'amante del commerciante. Un ricatto e un furto Il Litegni, che alla inattesa minaccia era rimasto allibito, all'accusa protestò energicamente la propria innocenza, assicurando che, proprio, non aveva mai avuto rapporti con la donna dell'operaio. Infatti, durante la sua residenza a Borgosesia, cioè dal 1924 al 1930, la donna era stata sempre malaticcia e fisicamente poco attraente. La Carolina Campi, infatti, è descritta come una donnetta seppur giovane, poiché non ha che 27 anni, di piccola sta* ra, con nessuna attrattiva, neppure per uomini maturi come il povero Litegni. Alla protesta del commerciante, operalo Ti&m che f j la *confesslona della u ^ quale Derei6 bMf..v, =11^*0^0^' g maH-a^o a^rLsrfre taJE^rT?' ÌRtìtolo^ ndennità per il suo onore di marito ol traggiato. Naturalmente il Litegni rispose che mai avrebbe pagato tale somma perchè non aveva oltraggiato nessun onore, neanche con il solo pensiero. La sera stessa dell'avventura al commerciante, che si era limitato ad esporre al proprio avvocato l'accaduto ed a supplicarlo che prendesse i provvedimenti atti a salvaguardargli la vita, allo scalo merci ferroviario di Borgosesia avveniva un audace colpo ladresco. Ignoti malfattori, infatti, riusci- seimila lire di merci. Le indagini con dotte dai carabinieri indussero al sospetto che autore del furto fosse il Campi e una denunzia, a carico di costui, venne avanzata al pretore di Varallo. T, c ; che rìsiedeva a Monza da clp tre ^ una vivac/protestai Epiegando cùmo ^ fosse sta¬ tQ in ; £ gato in proposito, narrò la pura verità spic„0FC0£e n Cam , ^ mìn^ j • ?entando di ricattarlo la sera del 24 parecchie ore prima che eu £ » avveiisse. „ nlares^ano Pozzo> ch dichiarazione de denunziava perciò il ; mi'naccia a mano ^ a'bugiv0 „, rivoltella, ordmando rf d j ^ mdlviduo. La vita allegra del bandito A Brugherio di Monza, quei carabi- n'-eri potevano soltanto sequestrare la rivoltella del Campi; il pericoloso indiViduo era riuscito a sfuggire loro. Nel frattempo, costui era stato fatto segno a un mandato di cattura, spiccato dal a procura del Re di Vercelli, per furti furto aggravato, in danno delle Ferrovie delo Stato. L'operaio Campi, che dal 1928 si era allontanato da Borgosesia, aveva continuato ad apparire in paese, per visitare un'amante del luogo. Dal maggio scorso, però, ebbe cura di scomparire per non più farsi vedere. Presumibilmente, il tristo individuo, che era amante della vita allegra e delle compagnie di gaudenti, e amava vestire elegantemente, nonostante fosse un poveraccio, deve essersi associato a bande ladresche del Milanese, e in mezzo a quelle pare sia vissuto per lungo tempo. Il Campi, nella sua malvagità, ha pensato che a denunciarlo per il furto alla Ferrovia, fosse stato il Litegni; egli ha, perciò, maturato il proposito della vendetta. Ha organizzato, vener di scorso, con alcuni amici della ma lavita milanese, la gita fino a Borgosesia, in automobile, col divisamento di commettere l'omicidio e svaligiare, nel contempo, il negozio del Litegni. I banditi però hanno fatto male i loro calcoli. Agli spari, infatti, è se- guito un trambusto: accorsa gente, i complici del Campi si sono dovuti dare alla fuga; quest'ultimo, rimasto solo in negozio, dopo aver sparato tutti i proiettili contenuti nella sua arma, due dei cuali si sono conficcati in al- cur.i vasi"ornamentali della cucina, ha ritenuto prudente di allontanarsi senza toccare l'incasso del commerciante, Che l'uccisore del Litegni sia il Campi, non vi è più alcun dubbio, benche costui neghi recisamente e avanzi un alibi. Oltre all'essere stato riconoscinto dalla Teresina Litegni e dal l'esercente vicino, l'esercente che ha servito il bicchiere di '-ino ai tre individui, discesi dall'automobile, ha riconoscluto, su un gruppo fotografico di una trentina di persone, il Campi, di cui mai prima di allora, aveva avuto modo di scorgere le sembianze. Il ri- conoscimento del resto non è difficile, poiché l'omicida ha un volto piatto, caratteristico. L'arresto è stato appreso, oggi, in paese, con vivo com- piacimento. L'ucciso godeva, nella vallata di Borgosesia, larghe e vive sim- patie per la sua bontà di animo e ge- «erosila. La tragica sua fine aveva destato oltre a viva impressione, pro- fonia esecrazione verso l'assassino. I I; I ! '

Persone citate: Antonio Campi, Edoardo Pozzo