I contratti-tipo e i problemi dell'esportazione al Consiglio Nazionale delle Corporazioni

I contratti-tipo e i problemi dell'esportazione al Consiglio Nazionale delle Corporazioni I contratti-tipo e i problemi dell'esportazione al Consiglio Nazionale delle Corporazioni ,„ , * ^ :-^?lonc sul ProbUima do1 LrclL"-i-'PO. | contratti-tipo Roma, 10 notte. E' tornato a riunirsi a Palazzo Venezia il Consiglio Nazionale delie Corporazioni, sotto la presidenza del Ministro Bottai. Si è ripresa e conclusa con- pasvmnnPpAlle ore 10 il Ministro delle Corpo-!drazioni apre la seduta c dà la parola dal prof. ARIAS, il quale osserva che i contratti-tipo rispondono ad un'esi- qgenza universalmente riconosciuta e dsentita. Secondo l'oratore, è necessa- drio trasformare radicalmente la disci- uplina dei contratti-tipo e, in quanto è repi'possibile, il meccanismo della loro formazione. Bisogna applicare in pieno ai contratti-tipo il meccanismo di formazione sindacale corporativa. Fase niijifalp" fnrm n vin-nr, rìcilo s.t sindacale: formazione dello schema contrattuale da parte delle categorie più direttamente interessate e legittimamente rappresentato dai Sindacati riconosciuti; fase corporativa: verifica dello schema contrattuale da parte de! flConsiglio dello Corporazioni e garanzia, dell'interesse generale. I contrattitipo, almeno nei casi più importanti, dovranno diventare norma corporativa ai sensi dell'art. 12 della Legge sul Consiglio, come tale con efficacia imperativa ove. non sia disposto altrimenti. L'oratore conclude affermando la necessità dell'applicazione in pieno, e .via pure graduale, di tale norma ai più diversi rapporti economici, oggi coi con¬ mmvdcnsvipecstlzionali il contratto-tipo dev gì! ganizzazion zione. Parla quindi LANTINI, il quali.' dice che l'ordine del giorno, che avvicina i diversi punti di' vista, fa si che la discussione possa considerarsi orma', conclusa. Il Codice di Commercio, per ciò che riguarda gli usi mercantili, e noto che fa prevalere gii usi locali EU quelli generali, ma bisogna tener predente l'epoca in cui il Codice stesso e stato compilato e la mags'ior'- complea sita che hanno assunto i rapporti com merciali da allora ad oggi. L'oratore dichiara poi che soltanto in casi ecce tratti-tipo in forma corporativa, doma- sni con gli scambi bilanciati e con Por- sccrpoi ativa della produ- ' madzcssppszquta.„ omogenei; in molte zone si e ri-p masti indietro e quindi nei contratti-1p!tipo abbiamo dovuto adottare le for- t'mule migliori, prendendole anche dal-; ail'estero. L'oratore ricorda i principali v1 contratti : quello relativo al commir- vcio delle calzature, quello dei cappelli s di paglia, per i tessuti di lana, per gli c ombrelli e affini, tutti fra industriali e q!commercianti, e specialmente quello uscussioni. ; nMUZIOLI richiama l'attenzione del- dl'assemblea sul contratto-tipo relativo dal commercio delle farine da panili- pcare. L'oratore si chiede perchè il la-!svoro fatto dalla Commissione mini- tsteriale per le fanne non si possa mUU1UU1C1 tUWU, O o^cv.iui.'i'-i'.i. —molto importante relativo alle farine, pche è stato concluso dopo lunghe di- ; ntipo unilaterali o bilaterali e di assolvere le relative formalità co! semplice i deposito presso i Consigli provinciali I dell'Economia. Ritiene che i contratti'^P0 debbano essere formati esclusl ! vnmente dalle Confederazioni per _ adottare anche per tutti gli altri ge- mneri. Infatti si riscontra in provincia rche per trattare uno stesso articolo isi tengono presenti diversi usi. Ora si nrenderebbe necessario che tutti onesti qusi venissero raccolti da apposite sCommissioni corporative locali. rZAPPI esprime il punto di vista de- ngli agricoltori e afferma clic la foi ma ci; spesso verte di sostanza. Egli dis-jcsente da coloro che vorreV:':ero conte- rrire alle associazioni sindacali unita-lrie la facoltà di concrotare contratti- pper iniziativa prooria e anche su proposta deile dipendenti associazioni sindacali L'oratore auspica poi che il provvedimento di legge previsto dalla relazione ministeriale venga al più presto sanzionato. S. E. BOTTAI quindi di ; r^ÌK,„„f„ i„,*„,~„oMi». aveF° *2 ul Z 1 portunita che, anche n ■ -hieda la ratih seguente ordine dèi giorno conclusivo che reca le firme: Arias, Lantini. Da Viali, Olivetti Gino, Cartoni. Olivetti A. O., Ba'.elln. Giuseppe Ceccarelli, Guarneri, G. Bianchini: « Il Consiglio Nazionale delle Corporazioni, in ordine al problema dai contratti-tipo, fa voti: che il Consiglio Nazionale sia autorizzato ad accertare e a pubblicare la raccolta ufficiale delle consuetudini generali del commercio e ad aggiornarle periodicamente e che per gli usi e consuetudini di carattere provinciale tale facoltà sin data ai Consigli dell'economia corporativa ; «afferma: iti l'opportunità della formazione dei contratti-tipo d-i parte di'gli istituti dell'ordinamento sindacale corporativo: b) la convenienza che lo associazioni sindacali informino la loro attività di tutela dei rapporti economici tra le categorie Interessate alla regolare e metodica preparazione di contratto-tipo. Tali contratti po-: tranne nei casi di maggiore impor-' tauza e delicatezza, essere sottoposti alla ratihea del Consiglio Nazionale delle Corporazioni il ci"nle deciderà caso per caso se esr.i debbano o_meno| tpaqn[llettura delIdConsigli provinciali dell'economia cor poratlva. Il discorso di S. E. Rocco òròvineibli vj » 'a od I i nei anali cì'l Consono' l_ »s IUI Parla quindi S. E. il Ministro della, j Giustizia, on. ROCCO, il cui discorso,è vivamente applaudito. II Ministro dice ira laltro: .' I * L'argomento _ dei contratti-tipo è !stato trattato cosi ampiamente che po- trebbe sembrare superfluo un mio. In- tervento, ma, per laj:ar ca da me rico-jporta e per 'ii studi da me tatti su^ questo argomento, ritengo necessario ; esn~imere in proposito il mio pen JySftT quesUone' dei contratti-tipo {& rte cli aucl!a pìu ampia delle fonti sussidiarie del diritto commerciale. Si g sentita la opportunità di creare ae ìcanto alla legge còmmen iale una foii te di diritto Viiù agile e più confacente jaue necessità dell'industria e del com.mereio. | , Sappiamo che gii usi speciali pre valgono sugli usi generali, ma lo svol gimento della vita economica moderna ,ha creato la necessita cli trovare un altro modo di disciplinare ! rapporti economici, e tale necessità è stata mag giormente sentita dalle grandi impre se che stipulano contratti a massa. " i contratti-tipo che fumagg'iormente l'opera 1Nacquero cosi 1 rono, ripeto. delle grandi imprese e- delle grandi associazioni di imprese. Il contratto-tino è stato lo strumento, diriamo, tipico con cui il forte molte volte si è imposto al debole. E' una constatazione poco simpatica, ma che bisogna pur fare. E' noto che le grandi ; associazioni di produttori stranieri, J specialmente di materie prime, si sono j valse dei contratti-tipo per imporsi sui ! mercali mondiali. Gli importatori han-. no dovuto anche accettare giurisdizio- j gni che er.ulano da quelle del proprio i Par-se. A questa imposiziono viene op-1 posta una sola garanzia, quella cioè !di poter concedere al contraente più debole di derogare al contratto-tipo, i Questa situazione ha dato luogo a ! qualche inconveniente, il primo quelle ! della incertezza nella determinazione dell'esistenza degli usi, la quale non ha una disciplina precisa; por questo si è resa necessaria la prova, la quale può essere data dalla raccolta degli usi | preparata dai Consigli Provinciali dcli'Economia Corporativa attualmente, | ! I I ! ! p fla mentre prima era elaborata dalle Ca-. mere di Commercio che in questo la- ; voro lasciarono, a vero dire, molto a desiderare. Quindi il primo problema! cho si prosenta è quello di trovare il1 - ; lodo di accertare gli usi, in maniera re le questioni che si dibattono nei Tribunali. ■y. Come si può ovviare a questo ? Bisogna organizzare, innanzi tutto, i servizi relativi, accertando* ciò che esiste in materia con molta cura, con molta precisione. Pertanto, prima cosa deve essere quella di creare un sistema per cui l'accertamento sia il più possibile sicuro; quindi pubblicare i primi risultali della raccolta fatta per sottoporli lU'esarne dei competenti," degli studio- si, i quali possono esprimere in propo sito la \or-j opinione ed i loro suggeri- ' ménti. E' evidente che, in questo' carnaio, la (.'osa miglioro sarebbe di servirsi del Consiglio Nazionale delle Corporazioni il quale, sia per il modo come è composto, sia per i mezzi che sono a sua disposizione, può funzionare a questo scopo egregiamente, specialmente per ciò che concerne gli usi generali poiché per gli usi locali potrebbero svolgere uri" proficuo lavoro le associazioni interessate, Sicché io penso che quando sarà sistemata la materia degli usi sarà fatto un passo molto importante. • E veniamo ai contratti-tipo. Quale ambiente migliore dell'assemblea del oni fomento, concoide pi e ueuo. una discussione aegii altri 1potrebbero servire le associazioni diret tamente interessate. Disgraziatamente, ; anche con le conclusioni alle quali addi- verremo in materia, non potremo arri-; vare a sorpassare ì nostri commi; ci' sfuggirà cosi la parte più discutibile dei| contratti-tipo ma pur nonostante a qualche cosa potremo giungere creando un fronte unico fra tutti ì nostri im-; I a forza imperativa delle ; norme che riguardano l'argomento ini discussione vi sono dei precedenti. Si è | detto si può creare degli usi di ordine ' pubblico '! Io ho più volte affermato di!si quando si tratta di tutelare il con- - traente suddetto. Quanto poi alle nor-a me corporative d'ordine pubblico, non — ■ — portatori. ; « Quanto al'; nnv.nf» rho rio-i e i - mi pare dubbio che esse possano esistea re. e sarà possibile, a mio avviso, che o il Consiglio Nazionale delle Corporazio ni, approvando un contratto-tipo, dica i quali delle suo clausole dovranno pree sentore un carattere di interesse gene rale e pertanto specificare che ad esse - non si può derogare. Perciò io dò il mio a consenso all'ordine de! giorno letto dal -jcamerata on. Bottai ed assicuro che il - rvjini.-tr.ro delia Giustizia darà sempre -la sua collabor - porazioni ir q o o a i , i l e a e e a i e e -: -' i e à o| tante materia S. E. BOTTAI, ringrazia S. E. Rocco per l'illusU'azione da lui fatta dei vari aspetti del problema ed afferma che il punto di vista del Governo coincide con quello indicato nell'ordine del giorno di cui ha data lettura. Il Ministro delle Corporazioni domanda poi uè l'assemblea è d'accordo sull'ordine d'.l giorno; siccome l'assemblea non ha niente da obiettare al riguardo [l'ordine de! giorno è approvato. La selIditta è rimandata alle ore Iti. ne a quello delle Cor-ta delicata ed imoor-L'esyoi't.uions artistica as- Anche alla seduta pomeridiana, siste molto pubblico." L'ingresso del Capo del Governo è salutato da un nu- trito applauso. 11 Duce apre la diseus- sione sul terzo e più interessante comma dell'ordine Oc! giorno: « Im- portazioni ed esportazioni». Primo oratore è il pittore CARRA' che richiama l'attenzione dell'assem- b!ea sul problema dell'esportazione artistica fa quale abbisogna di unai maggiore disciplina da realizzarsi at- j traverso un maggiore affiatamento tra gli esportatori di cose d'arte ed in ge-nere tra coioro che si occupano d'arte e gli organi governativi che presiedono alla disciplina deiia materia. Tutte leEsposizioni d'arte italiana all'esterodoviebbero — osserva poi Carrà — essere organizzate dai Sindacati de- gìi artisti che soli possono agire concriteri veramente imparziali e garan- tire la formazione di un vero fronte unico dell'arte italiana nei confrontidell'estero. Se si vuote ovviare ad unapalese inferiorità dell'Italia, bisognanon lasciare addormentare lo spirito I creativo degli Italiani e favorire il sor-i £ero di un'arte ornamentale degna dei o' nuovi tempi. L'oratore rileva poi kvUI necessità di promuovere una più larga intima collaborazione fra artisti e in-dustriali e di studiare e conoscere igusti e io tendenze di quei mercati in- ternazionali che l'Italia deve conqui-sture. DEL GIUDICE trova che la propo-sta di modificare radicalmente il si- stema doganale attuale sarebbe peri-colosa nè gll!3tificata dai risultati pra-a, j tici di onesti ultimi decenni, risultati o,cne segnano un intensissimo incre- mento delle nostre esportazioni. L'ora-'toro coglie l'occasione ner all'ormare è !a necc3Sita di perfezionare i sistemi - dei marchi c dei certificati di origine- del prodotti in maniera che il prodotto-jitaliaj10 abbia, per lo stesso onoreu^ jtna esportazione nazionale, la o o i i e a n i . a più o o a energica tutela. Si associa alle considerazioni di Carrà sull'esportazioneartistica, e ritiene che l'organizzazione artigiana dovrebbe avere una struttura più salta, e omogenea dell'attuale, ed espandere i propri prodotti oltre ' confini creando oltre tutto al- l'Ralia quelle correnti di simpatia che so'o la vera arte sa creare. Prodotti agricoli e dogana L'on. FRANCO ANGELINI sotto-linea la gravità delle ripercussioni chela crisi mondiale ha avuto nel campodell'agricoltura, la quale ha oggi —agricoli per "dimostrare" che altrove Taproduzione terriera è in genere di-fesa c'.a tariffe doganali sensibilmentesul bestiame sono in Jugoslavia quat-tro volte più alti di euelli italiani; ep-ue-u agi:.-'ii. 01.1. ia ijli.iic nu. oggi —seconun l'oratore — urgente bisognodi una forte protezione. L oratore citale tarili,: doganali dei principali Paesi ; pure da tempo la Jugoslavia riversa sul nostro mercato i nove decimi della j sua esportazione di bovini. L'on. An! gelini chiede poi che nella stipula zione dei Trattati siano sentite ade guatamente le autentiche rappresen tanze dell'agricoltura, che l'Ufficio Trattati sia trasferito alle dipendenze del Capo del Governo, che si cerchi di avvicinare il livello dei prezzi al mi nuto a quelli dei prezzi ali ingrosso an Cora troppo distante; nonché infino ! che si potenzi l'azione degli Addetti | | ! commerciali e dell'Istituto Nazionale I delle Esportazioni a favore dell'agriI coltura. L'on. LANDI illustra brevemente ! un ordine del giorno sulla organizza! zione dei servizi per il commercio itapiano all'estero; bisogna adeguare l'or- . ganizzazione degli addetti commercia ; li alle necessità di una grande Po ter.za ohe ha interessi mondiali, ! HARAGIOLA lumeggia l'importan1 za del turismo nel quadro dell'econo- ; mia nazionale e degli scambi commer ciali con l'estero e sollecita un perfe- zionamento del sistema dei trasporti. Lamenta che l'Italia faccia ancora una propaganda troppo scarsa. GOP.LA esamina l'importanza delle varie branche dell'attività produttiva nei riguardi del volume degli scambi con l'estero e segnala il pericolo della decadenza dell'esportazione della seta, colonna dell'economia nazionale. L'oratore ritiene che, avendo in questo campo un solo concorrente, il Giappone, insognerebbe cercare di mettersi d'accordo per la divisione ded mercati. Altro settore importante da potenziare è quello del caseificio, ma non meno urgente è la necessità di proteggere la produzione del bestiame contro l'invadenza della importazione straniera. PINCHETTI prospetta l'opportunità di procedere ad accordi veri e proprii con i Patsi da cui ci vengono le più intense correnti turistiche e si sofferma sui varii aspetti del problema turistico. La seduta è quindi tolta ed il seguito della discussione rinviato a domani. Tra gli argomenti iscritti all'ordine del giorno della presente sessione dell'Assemblea Generale del Consiglio Nazionale delle Corporazioni, è la revisione della Legislazione sul lavoro. Un'apposita Commissione ha già predisposto uno schema di testo unico su cui il Consiglio dovrà pronunziarsi. Le leggi sul lavoro L'articolo 1 determina una impor- ;tante innovazione in quanto estènde ' ia tutela della Legge — salvo le ecce- | zloni strettamente contemplate — ad ogni forma di attività nella quale sia no occupate alle dipendente altrui ; donne e fanciulli. La modificazione ha I particolare rilievo per la sua applica zione al commercio, i L'articolo 2 prevede un'applicazione | condizionata della Legge ai laboratori ' — scuola non avente" fini di lucri —, . siano essi gestiti da enti pubblici che da privati e consente l'esonero par-!ziale o totale dalle prescrizioni di legnlge per le aziende il cui lavoro non e a o l e sia iaticoso, pericoloso e di lunga durata. Lo stesso articolo riduce da 15 a 14 anni il limite di età per il requisito di istruzione occorrente agli effetti dell'ammissione del fanciullo nelle aziende e prevede la possibilità doll'occupazione del fanciullo durante la vacanze scolastiche, in deroga alle prescrizioni della legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli. Per quanto riguarda l'orario di lavoro è da segna-1 'arsi la disposizione che dà all'Isoet-1 torato corporativo la facoltà di ridurre la durata dell'orario continuativo.

Luoghi citati: Giappone, Italia, Jugoslavia, Roma, Venezia