Gli aggrovigliati affari di un commerciante

Gli aggrovigliati affari di un commerciante Gli aggrovigliati affari di un commerciante L'arresto a un anno dal fallimento o e - n e n i e o o ! o e a o e o e a a i e , a ? a o . A a a e l a e o ; l Leonardo Lubrano, di Scampa-morte: nome pomposo e altisonante che par creato apposta per un guerriero medievale, un capitano di ventura o un eroe da vecchio romanzo di cappa e spada. Invece si chiama così un intraprendente industriale quarantaseienne, nativo di Procida e residente tino a qualche mese addietro in via Bologna 120, a Napoli. Leonardo Lubrano fu Moisè, si è reso protagonista di una serie d'intricate e pericolose vicende a sfondo commerciale che hanno indotto l'autorità giudiziaria ad occuparsi molto di ìui. Il Lubrano qualche anno fa impiantava o. Torino un'azienda in corso Regina Margherita 157 bis, denominata S.A.P..A. (Società Articoli Ricambio Automobili). Un piemontese si sarebbe guardato ben bene dall'assumere una ragione sociale di così evidente malaugurio; il Lubrano al contrario o perche ignorava il nostro dialetto, o perchè, conoscendolo, intendeva appunto scongiurare in questo modo la cattiva sorte, adottò tale sigla. La sorpresa di un curatore i Infatti gli affari si svolsero per un certo tempo con un discreto successo, ma in seguito la situazione del Lubrano si fece man mano sempre più difficile e vacillante finché il 23 settembre dello scorso anno il Tribunale di Torino, accogliendo la istanza presentata dalla ditta Ghibaudi e Mignacco, creditrice verso la Sara di alcune migliaia di lire, dichiarava il fallimento della Società Articoli Ricambio Automobili. Erano nominati: a giudice delegato '.1 cav. Angelo Rivera ed a curatore il rag. Ettore Masoero. Questi, appena avuta notizia dell'incarico conferitogli dal Tribunale, si recava immediatamente in corso Regina Margh. n. 157 bis, dove avrebbe dovuto trovarsi la sede della Società Sara e con grande meraviglia veniva a sapere che l'azienda del Lubrano non esisteva più, avendo cessata da diverso tempo, ogni sua attività. Lo stesso titolare risultava trasferito altrove, né sulle prime, il curatore ebbe modo di conoscere la nuova residenza del fallito. Le indagini del rag Masoero si presentavano complicatissime dato il groviglio degli affari intessuti dal Lubrano che appariva abbastanza edotto di procedure fallimentari. Risulta infatti come egli una prima volta nel 1923 ed una seconda nel 1926, sia stato dichiarato fallito dal Tribunale di Torino. Il primo fallimento che ebbe a curatore il rag. Ricchiardi si chiudeva con una sentenza di omologazione di concordato, il secondo, affidato alle cure del rag. Giovanni Olivero presentava un attivo di L. 12.044 contro un passivo di L. 72.722. Anche questo fallimento era concluso con un concordato al venti per cento omologato con sentenza 19 febbraio 1927 del Tribunale di Torino. Il Lubrano, dopo simili precedenti, doveva necessariamente nascondere il proprio nome dietro il comodo pa ravento di una sigla qualunque, onde ottenere nuovamente la fiducia dei creditori. E sorgeva cosi la Società Articoli Ricambio Automobili che permetteva allo scaltre commerciante di riprendere la propria attività. In base ad un libro inventari, boi lato e vidimato regolarmente, il cura torc ha potuto desumere come la si tuazione patrimoniale della Sara al 31 maggio 1928 fosse la seguente: attività L. 251.084,03, passività "èssivò in utri«Ai"gSisi Bsrcgfth5cslpi£ra alcl si h,. 92.782,82, utile netto complessi vi!!,' 26.301,21. Il secondo bilancio a-ljata 12 settembre 1929, reca una fore. I tissima diminuzione di guadagni e la li differenza attiva si riduce a circa - i diecimila lire appena. Occorre notare e-i "he precisamente" in tale epoca il Luo- ; brano aveva conferito al rag. Vittorio a ! Emanuele Re, il mandato di liquidare ha propria azienda e il secondo bilan- e-. ciò (attivo L. 69.484,75, passivo e L 60.554,70) rappresenterebbe apa punto la posizione della Sara, dal Lu brano indicata al suo mandatario. Il o rag. Re però non esita ad affermare a come non sia mai riuscito a control lrdifeAptdpsastssagucrcircrdd„TFo"™mnlPdilcaddniare con esattezza la situazione finanziaria e commerciale della Società perchè il Lubrano, pur avendolo nominato liquidatore, continuò ininterrottamente a trattare e disporre personalmente i suoi affari. Unica operazione che il rag. Re dichiara di avere eseguita, fu la vendita di alcuni moa certo Antonio Nuvoli, qui di- a io I bill _ i- inorante in via Colautti 7, al prezzo [pi-'di L. IJOOO circa. Questa somma parei sLvdicpfspcléCilgCdtmdddlsctctctdSdo- sia stata incassata direttamente dal m. : Lubrano, il quale, in questo periodo, a-ivendeva e comprava merce, assumen-iva impegni, non curante della messa i- ' in liquidazione dell'azienda. Tale con : dotta provocò le più aspre proteste1 del raS' RC ChV1e' ficemT^e delia 1929. declinava l'incarico. Il Lubra- ,: per Eulla preoccupato della deci-Incónti- msuo com- aPoscia al".--. j t. -,—coscia «ria1 abbandonava 1azienda di Torino e si ^e-itrasferiva a Napoli, dove aveva già n*'fpndat0i iin dai aette^^ n0i per riulla preoocuoato del Ai; sione presa dal liquidatore. o)- .„,„, r irannuillnmentc il sur 1 un'altra ditta, gestita da certo Renato Stendardo Vitaliano, che ne appariva il proprietario, sotto l'insegna « Torino Auto Forniture Generali per Automobili. Quest'azienda aveva sede in via Bologna 120 ed era provvista qagd"«^^iL^X?^ coi^Ì5yÌ*^l,Per_1 Ssottraendola alla i o A Napoli eeli aveva1 terza industria nota <genti quantitativi Sara di Torino istituito una tt**, sotto il nome di « Casa del Magnete » I ovavano pure in via squi erano depo-; sllrtei cui locali si trovavano pure in via sBologna n. 5. Anche qui èrano depo-; esitate notevoli quantità di merce. I prestanomi Il curatore si recava perciò a Napoli, riuscendo a rintracciare il Lubrano cne occupava una camera ammobiguata. Da lui il rag. Masoero veniva fn ^fl?*^, come 11 Vitaliano, il quale;rt^iii ? ,mo tempo figurava quale ti- dhriil-of^ Tonno .Auto » forse su- m5P?°™?d0 " vento infido aveva di-| lcmarato, per atto notarile, di essere msemplice gestore dell'azienda, nell'in-j Eleresse del Lubrano, unico e vero prò-iprietario della ditta. Il curatore dava incarico ali avv. Rossano di Napoli di £IHt f'e aU mvfntario delle attività.rtenti presso la «Torino Auto» eIla «Casa del Magnete» indi faceva ritorno a Torino e portatosi immediatamente all'abitazione del fallito in via Figlie dei Militari 18, poneva ii fermo a quanto ivi ai trovava. Inoltre esperiva indagini presso la S A Autoforniture in via Camerana 12 e' presso lo spedizioniere Burzio, ove riteneva fossero depositate varie casse di accessori sportivi. Frattanto i pro-iprietari dei locali in cui avevano sede le due aziende napoletane non avendo il Lubrano pagato l'affitto :spiccavano citazione contro il cura-l tore del fallimento, chiedendo lo: sgombro per morosità. Il rag. Ma- soero, attraverso pazienti ricerche ' approfondendo le indagini, interro- j gando i creditori, poteva sciogliere ; un poco lo spinoso viluppo che cir-!condava e intersecava d'ogni parte la'rete degli affari molteplici alimentati: clan attività dinamica del Lubrano. Eiincominciarono cosi a profilarsi le responsabilità penali. Scrive infatti il curatore nella sua relazione: « l'ope- rato del Lubrano nel periodo imme- diatamente precedente al fallimento i„ ì° 2a una aerie di atti tutti diretti a frodare la massa creditoria». „„on ?> i c.on7e, egli avesse imposto TnìL^ti^friv,dell\«Torino Auto» e1 . ^.asa dei Magnete » due semplici Fi ,'?*n°T' "?entre in effetti, era lui.oto ?,„i»uni?°, ProPrietario. Richie- i"° PI rt,ynlOH-t-al-,cVra^0re c?rca l'esi- ™ ?L?JLcredlt1-' «Lubrano In un pri-'mo tempo cercò di nascondere la venta e soltanto quando fu posto con le spalle al muro, si decise a parlare Purtroppo però quasi tutti i crediti denunciati dal fallito sono risultati inesistenti o inesigibili. Il Lubrano nota il curatore — non gli ha vo luto fornire alcun documento, addu-'cendo futili pretesti. Il rag. Masoero !accertava pure come il fallito, stando a Napoli continuasse ad esigere crediti e ad intascare somme di pertinenza del fallimento. [prima il crollo della Sara e poi il dis i sesto generale di tutta l'industria del Lubrano. L'arresto e la traduzione a Torino Il Procuratore del Re di Torino venire ^ dettagliaV^ deva al Giudice«l^Tche' X immediatamente spiccato mandato di cattura contro il Lubrano, sotto l'imputazione di bancarotta semplice e fraudolenta. Ai primi dell'ottobre scorso il Lubrano era arrestato a Napoli e tradotto in questi giorni alle carceri di Torino, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il Lubrano. cheé difeso dall avvocato Augusto SantaCroce, ammette di non avere tenuto i libri di commercio prescritti dalla legge, omettendo inoltre di comnilaregli inventari ed i bilanci dell'azienda Contesta però nel modo pi*.assolutedi avere distratto od occultato le attività formanti oggetto del suo commercio. Respinge l'accusa di avere dissimulato l'esistenza delle due ditte di Napoli, sostenendo che la « Casa del Magnete s benché fosse stata da lui acquistata, figurava ancora intestata alla moglie del cessionario. Dichiarato poi fallito costui, tutte le attività rilevate dal Lubrano caddero in contestazione. Egli si proclama vittima delle circostanze avverse e della confusione amministrativa, imperante specialmente alla « Torino Auto t> d: Napoli, che avrebbe determinato SiPaS^SS t1el modo fassoluto di avere distratto nrl nc^iiU-ntr. lo