Piomba di notte nella camera del fratello e gli spara una rivoltellata

Piomba di notte nella camera del fratello e gli spara una rivoltellata Piomba di notte nella camera del fratello e gli spara una rivoltellata Una drammatica sveglia veniva da-,gta ieri mattina nella casa n. 12 di'dvii. di Cambiano, ddel salumaio vacomo Barale. Due colpi di rivQl- fPiazza del Municipio abitata dalla famiglia telia rìsuonavano a breve d'istanza uno t dall'altro, mentre grida concitate ed' invocazioni di aiuto tacevano gelare il z sangue nelle vene a tutti i famigliari mcosi bruscamente destati dal sonno, [dUno sbattere violento di porte, ed Ih- tìir.e la voce di uno dei figli. Lorenzo, ■ gche gridava: «E' stato Angelo. Mi ha lavoluto ammazzare ». tIl Giacomo Barale accorreva presso ! I"-- — • -- - • - vano in corca di un medico e poco dopo » dott- Ecclesia giungeva sui posto, e prestava )e prime euro al ferito. Il pro- .rale presentava una ferita al.vli grave, ma dalla quale sgor-iqil figlio unitamente alla figlia Glovon- Bna, "al cognato, ni vicini di casa, che! verano accorsi a tanto scalpore. Il Lo- prenzo Bar capo, non ava copioso il sangue. Mentre uno dei sad avvisare i carabinieri, altri corre-vicini df casa, l'av" Pignori, si recava;tprestava le prime -. iettile tortunatamente non avevo leso la scatola cranica, e quindi il Lorenzo Barale poteva essere giudicato guari mio in meno di un mese. Il brigadiere Medino dei carabinieri, che pure era accorso sul posto, iniziava subito le indagini per tentare di raggiungere il feritore, del anale però non trovava più traccia. Infatti egli era venuto a forino. « Ho ammazzato mio fratello e sono anch'io ferito » Si è presentato verso le ore 15,31 nell'ufficio del vice-commissario cav. IMgismondi, ed alla domanda del funiionario che gli chiedeva che cosa desiderasse, rispondeva con la massima iranquillità: — Ho ammazzato mio fratello ed ora vengo a costituirmi. L'aw. Sigismondi raccolta tale fondamentale dichiarazione, stava pei chiedere altri schiarimenti quando n Sarale prendeva di nuovo la parola per dire: — Desidererei anche essere visitato da un medico perchè sono stato anch'io ferito alla spalla. Siccome le condizioni mentali dell'Angelo Barale, malgrado l'apparente tranquillità, non apparivano del tutto Im«cn<nlEdHrMlCmSs; normali, si rimandava un più completo interrogatorio a più tardi, ed egli j veniva avviato all'ospedale per le necessario cure. Qui il ferito veniva visi tato dal prof. Chiarella, il quale constatava come ecrli presentasse una ferita d'arma da fuoco alla spalla destra; il proiettile si era andato a cacciar;: nella massa muscolare e qui si era fermato. Siccome la pallottola non reca eccessivo disturbo al ferito, non gli ve niva operata l'estrazione, ma, dopo Iti necessari''1 medicazioni, veniva rìman; dato e giudicato guaribile in pochi giorni. Intanto anche le condizioni splrituali'del Barale si erano fatte migliori e parecchio tempo erano sorte gravi di ^^^Tà^c^Z^^t tivamente 31 e oG anni, lavoravano u [liti nel nc'o0zir. del padre. Ma a un tratto l'Angelo aveva cominciato a ere dere di essere male.viso in famiglia e 1 particolarmente odiato dal tratojlopn ;jella godila Giovanna,. l'Angolo si era ,allontanato da casa. Trasferitosi a Toj rino, eglijsi era stabilitojn via Asti num%oJ ^^iJ^^^S^ ^i'S^^^^^^^L , ^^iio£ aveva sedalo il rancore che logli nutriva per il fratello, ne aveva provocato anzi un inasprimento se è possibile, ancor maggiore. L'altra notte (dzd■ci! un'automobile pubblica aveva ordinato iaUo chuuffcur di portarlo a Cambiano, |j,rU sj era trovato-di umore più cupo |cge mai e, dopo aver girovagato per 1 due colpi di rivoltella Cosi egli giungeva al paese assai prima che spuntasse l'alba, e, licenziata ila macchina, si dirigeva alla cesa pa terna con ia mente ottenebrata da pro pc?iLj di vendetta. Passando dal cortile, :egjj riusciva a penetrare nella casa ;senza fare alcun rumore e si dirigeva ,to stesao l'Angelo, estratta di_tasca ! subito alla camera ove dormiva il fra- tee^^ o R sedere sui ietto. In questo momen- nlpre,rarma - una pistola automatica di | i piccolo calibro — esplodeva un^ colpo fa in direzione oel fratello. Questi, benché icolpito si lanciava allora contro ragli ore e tentava ciì disarmarlo, pie- ]rivoltella partiva un secondo colpo che e ^^.fJ^^r^rhJ'^^nmàt. is'r^ ^ *^[^ „°«guna no_àne precisa -ive. avere ^ tii „ i elei proprii atti buttava la pistola si dava alla tuga. Questa è la ricostruzione del dramma secondo la versione data dall'Angelo Barale stesso e completata '•alla deposizione del Lorenzo. Manìa dì persecuzione I carabinieri di Cambiano hanno pelò potuto raccogliere altri dati assai interessanti, snecialmente riguardo ai n-ecedenti che hanno provocato il dramma. L'Angelo deve avere agito "n un momento di totale alienazione e,mcnta!e: il disgraziato infatti non è nuovo a" disturbi psichici anclie assai gravi. Tale infermità è conseguenza di una ferita al capo da lui riportata e pure m«;«"<= durante la guerra ed . vera di tutte le divergenze sorte ned famiglia e culminate con ze sorte neu- ili suo aUtra- il suo auon tanahiento dal tetto paterno, Sintomo chiaro dello stato di aliena- zione nel quale il Barale si trovava al momento del fatto, è rivelato non solo [dalle sconclusionate risposte da lui da- te ai funzionari che lo hanno interro gaio, ma dalla maniera st la quale egli hi, trasco ta di ieri prima di andari Interrogato su questo argomento, il ) hanno interro- arsi a costituire. vato non più frammisto alla folla, maquasi sperduto nella città, aveva pen- Barale ha candidamente risposto di a vere assistito alla partenza dei Princi pi di Piemonte. Solo quando si era tro sato di recarsi in Questura forse spin- altri il to dall'infantile voluttà di raccontareaio dramma.

Luoghi citati: Cambiano, Piemonte, Toj