Le violente provocazioni degli antifasci e la salda disciplina dei lavoratori italiani

Le violente provocazioni degli antifasci e la salda disciplina dei lavoratori italiani LA MARCIA SU ROMA E LA VITTORIA COMMEMORATE ALL'ESTERO Le violente provocazioni degli antifasci e la salda disciplina dei lavoratori italiani di spiriti e d'intenti, la Marcia su Roma e la Vittoria, rivivendo, lontani ria presenti, l'antica passione e l'antico ,»to deS» italiani nelle varie città di Francia; ma nonostante auesta disci- Wà, le manifestazioni sono state tar£at in al )tu d , [ncl. in alcune citta da gravi denti provocati deliberatamente dal superstiti gruppetti antifascisti, i quali alimentano la loro azione con il delitto premeditato. A Nizza la provocazione antifascista era stata preordinata attraverso campagne di stam- ?* ^^"V «SS0Ciaz.i0Ili jgg*?- °f"tSOC*hste ./.ran.CGS1 a™""? 'n_ vitato i fuorusciti e i sovversivi in ge- i-. A « . Parigi, 2 notte. Tutti gh italiani residenti in Fran-da hanno rievocato ieri, in solidarietà na. int°™nnJ™ a" adimatnar .def" i^1", ? °PP°f*lst. E il tMrv or£2^b£°SS° ESf^ttóE icr'^ret al a Vlg 1,a. Jjg&g""JìSSK «gestazione degli italiani quanto segue: « I fascisti considerano Nizza e la sua regione come uno del loro feudi. Si sono ingannati e una scria opposizione si disegna contro il carnevale politico che hanno deciso di fare in anticipo sul vero carnevale. Numerosi gruppo di repubblicani della città hanno sti mato che questa manifestazione è inopportuna ed inammissibile e hanno deciso di opporvisi. Si sarebbe potuto credere che le autorità intervenissero a tempo per evitare una zuffa possibile, ma niente ancora è stato reso noto, almeno ufficialmente. Speriamo tuttavia che il Prefetto abbia consigliato agli organizzatori fascisti di non oltrepassare certi limiti e di mettere al riparo le camicie nere Inopportune fra I muri accuratamente chiusi del Consolato, se no potrebbe accadere che venisse data ai fascisti italiani la prova che Nizza 6 ancora terra francese e repubblicana j>. L'aggressione di Nizza Evidentemente 11 « Solr » e i suoi ispiratori hanno dimenticato che gli italiani di Francia commemoravano ieri i loro seicentomila morti nella grande guerra, quei seicentomila gloriosi la cui morte trasse a salvamento dalla terribile tempesta anche la Francia. Ma a tredici anni di distanza, è lecito dimenticare. La provocazione, dunque, s'è svolta secondo il programma prestabilito: mentre gli italiani erano intenti ad ascoltare la parola dell'onorevole Lojacono, rievocante le glorie della Patria, mentre veniva sco perto il monumento ai Caduti, fra gli applausi e la commozione, la turba degii antifascisti si scagliava contro le camicie nere e contro i lavoratori italiani, blandamente trattenuta dalle forze di polizia. Alcuni fra gli italia ni presenti alla cerimonia si portavano in prima linea per rintuzzare l'attacco sovversivo, ma venivano aggrediti e malmenati. Tale Agostino Cavalieri, accompagnato dal figlio decenne, veniva colpito a pugni e a calci e butta- sala, mentre to a terra, un prete italiano fu a stento liberato dalla polizia dalle mani degli antifascisti, certo Brasca fu colpito gravemente da comunisti. Il fascista Paolo Colombo veniva aggredito e minacciato di morte da un sovversivo, certo Mongiorgi Silvio, ma si difendeva riuscendo a disarmare l'avversario della rivoltella e sparandone un colpo. Infine gli italiani sono riusciti a rintuzzare l'attacco e la manifestazione si è potuta svolgere tranquillamente fra vibranti manifestazioni di devozione alla Patria, al Re e al Duce. Per questi fatti, la polizia aveva proceduto a trenta arresti fra gli elementi antifascisti. Tutti costoro sono stati oggi rilasciati. E' stato soltanto mantenuto in arresto il fascista Paolo Colombo, che, assalito dall'antifascista Mongiorgi, riuscì a disarmarlo della rivoltella e a ferirlo. Il Mongiorgi, che si trova all'ospedale, è stato interro gato dalla polizia. Egli ha affermato che l'arma non gli apparteneva. Ma, da indagini compiute, la realtà è tutt'altra. Comunque, il Colombo, che aveva sparato soltahto per difendersi con la stessa arma dell'avversario, è mantenuto in prigione ed accusato di tentativo di omicidio. A Lione la polizia che aveva prò ceduto a parecchi arresti, ne ha pur mantenuto uno solo, quello dell'antifa-scista Giovanni Rizzo di 30 anni. Co- -tui è accusato di avere sparato nella .,ala, mentre il vice-Presidente della Camera, medaglia d'oro Paolucci, pro-nunciava V"0 ?'8C0J.30-. La manlfe- stazione antifascista di Lione dalle in- dagini della poi zia c risultata essere stata organizzata da elementi comu- nisti francesi e italiani. 1 disordini a Digione La stessa cosa è avvenuta a Digione. Duecento fascisti si erano riuniti sotto la presidenza di Balbuccio Rizzo, 1per celebrare l'anniversario della MarScia su Roma e quello della Vittoria ita!liana. L'avv. Carlo Emilio Porri, proifessore dell'Università di Macerata e di Milano, era giunto appositamente dall'Italia per prendere la parola e ri- cordare il significato dei due eventi. Era stato dato ordine formale ai fascisti, da ptrte dei dirigenti, di osservare un'attitudine calma durante la riunione e soprattutto di non portare | armi,_ di non rispondere ad eventuali1 manifestazioni od interruzioni di eie-, menti sovversivi che avessero potutoffi'ftSiSS a pfflu,?11 ^emf5nti,c?mu-«£S°rnitarfa^l^avo^avevalno da parecchio tempo dichiarato apertamente l'intenzione di opporsi alla manifestazione organizzata. Un gruppo di comunisti francesi e italiani venne infatti disperso dalla polizia mentre si recava alla sala del Dopolavoro. Intan-to l'avv. Ferri aveva cominciato la suaconferenza. A un tratto si sentirono gri-da di protesta e fischi. Erano elevati dacomunisti francesi ed italiani che, mal-grado il controllo severissimo, con falsibiglietti di invito erano riusciti ad en-trare nella sala. L'oratore li esortò allacalma e continuò a parlare. Ma il bac-cano non cessava. Che si trattasse eliuna manifestazione concertata, era evi-dente. Dopo nuovi richiami alla calmagli spettatori finirono per perdere la pazienza e molti di essi, levatisi in piedi,si gettarono sui perturbatori per <;spel-lerli dalla sala. Ne nacque un tafforu-glio. Gli antifascisti, sopraffatti, spani-rono alcuni colpi di rivoltella ma alla fi-ne vennero espulsi dagli spettatori indi-gnati. Un comunista francese, certoBurgat, venne gettato a terra e calpe-stato dal pubblico. Fu trasportato al-1 ospedale piuttosto malconcio. Un ita-liano, certo Gaetano Roncatti, di 24 an-ni, antifascista notorio, venne pure fe-rito ad una gamba, mentre un fascistavenne colpito al capo e all'occhio stai-stro dal calcio di una rivoltella. Il.suoaggressore che egli conosce di vista, 6un antifascista che venne disarmato epicchiato a sangue dal pubblico infero-ato. La polizia di Digione, naturalmen-te, procedette a, parecchi arresti, manemmeno a farlo a posta, imitando la^^,^^1? M^°fJiwìllSrL^ ^tt^^w~ iw^f^^L^^^^^lio cesellatore Michele Musto, buon ita liano, incolpandolo di tentativo di omicidio, di porto d'arma proibita e di ferite volontarie. Feriti a Chambery A Chambery gli incidenti sono stati più gravi. Il vice-console Lucer! e l'agente consolare di Albertville, Camosso, sono stati feriti, durante un assalto in forze di sovversivi. I fa-scisti e i combattenti italiani s'eranorecati in pellegrinaggio alle tombe decaduti nella grande guerra. Al termi ne della cerimonia religiosa, il conso le generale Tornatasi si recava alla stazione onde ricevere l'oratore ufliciale, onorevole Caprino, mentre i fascisti e dalle fami r"cVmbàtteritr'acTompagnatliglie, si avviavano alla Casadegli Italiani, dinanzi alla quale doveva aver luogo la cerimonia commemorativa. Dinanzi alla Casa si notava un insolito assembramento di individuostentanti cravatte rosse ed altri di-stintivi del genere. Da un'automobilediscendevano alcuni italiani, 1 qualvenivano aggrediti con lancio di s"assie di bottiglie, e quindi una ventina dantifascisti si avventavano contro di loro. La zuffa durava alcuni minutidopo i quali gli antifascisti si davano alla fuga. Il prof. Luceri giaceva al suolo coperto di sangue per una larga ferita alla testa ed una lesione dovuta a coltellata dietro l'orecchio, e ferito risultava l'agente consolare CamossoIntanto sopraggiungeva il corteo re-duce dal cimitero incidenti e per ni dello autorità, ordine che la cerimonia si svolgessedentro la Casa degli Italiani. Ma gli— * j r„ -, ni nAn _n» gliantifascisti si scagliavano all'assaltoe sfondavano la porta. I fascisti e icombattenti, costretti a difendersireatrivano resoineendo eli niiaUt-m-l reagivano respingenao gii assalitorima nella mischia il segretario dei com-battenti Zanolli e il segretario del Fa-scio, Boggio, rimanevano feriti. Lavlle provocazione ha suscitato viva in-dignazione anche fra la popolazionefrancese di Chambery. Dmp^p aeeressioni concertate rlimo-Queste aggressioni concertate dime-strano in realtà una sola cosa: la mi-seria del superstite antifascismo, ilquale accusa ancora una volta la suaispirazione straniera; e traducono ilproposito del fuoru3citismo di appro nttare della giornata di ieri, sacra al ■ triottiche, per tentare un colpo atto 1 a turbare 11 pacifico, irresistibile svi ' uippo delle organizzazioni fasciste in Francia. j Sotto questo aspetto, possiamo dire l^ u tentativo non poteva avere ri ™ltato plu infelice. La pronta reazio ne e yunanime disgusto suscitati dagli 1 assaUtori presso i convenuti alle cre brazioni in onore dell'Italia e del Du |ce ed in r,;oordo della fraternità d'ar¬mi franco-italiana, debbono avere di locazióne delle più pure memorie pa-mostrato ai più restii quale sia ormai il giudizio di sempre più larghe masse di lavoratori italiani, che del Regimo conoscono almeno la paterna assistenza ricevutane in terra straniera, sull'opera avvelenatrice dei soliti sobilla-tori agli stipendi della radico-masso- neria francese. 11 Governo di Roma fornisce loro locali di riunione e di ri- creayione cliniche gratuite, difesa„-„fL=ir,n-,ie e anello che non Dotrcb- professionale %J^J*£m^o ner ur be essere indifferente nemmeno per un modesto operaio che la propaganda sovversiva non abbia pervertito, la sen- sazione confortante di non essere di- menticato dalla Patria lontana. Gli an ufasciati regalano lo^o bombo atten tatj e biechi gesti di terrorismo. Biso- 8'nercbbe essere ciechi o stolti per non e ™^ 1 la-ratori italiani in terra di Francia cominciano a rendersi conto di dove siano i veri amici, ed è per l'appunto la sensazione che a poco a poco le masse sfuggono alla sua nefasta influenza, per avvicinarsi alla Patria, ciò che rende furibondo il fuoruscitiselo c lo spinge a tentativi inani e od:o.;i rome quelli Ji ìeri Per impaurire le antiche clien teIe Perdute, o prossime ad esserlo, 5o tali considerazioni possono aiu tarci a fronteggiare con calma l'avve nire, non possiamo tuttavia mancare di rilevare ancora una volta la strana inefficacia dei provvedimenti adottati 1 dal!a polizìa francese por tutelare la libertà di azione dei fascisti all'interno delle rispettive sedi. Le manifestazioni derjli italiani di Francia non avevano nessun caratte re di provocazione, e non potevano 1 averne per la costante disciplina e 1 per i\ senso del rispetto all'ospitalità] nhe sono pr0prii dei nostri lavoratori all'estero; quindi nessuna scusa pos- 1sono accampare gli antifascisti. Ma.(veramente qui non è il caso di prò- spettare plani di eventuali difese. Si !j tratta puramente e semollcementè di ! aggressioni premeditate contro paci-1; flci iavorat0ri adunatisi per celebra-1 re degnamente le glorie della Patria lontana, viva e presente nei cuori. E j la urove della premeditazione dell'at-! tacco sovversivo si hanno nella cani-|pagn, giornallstlca socialista e mas- sonica, cui abbiamo accennato. A cor- t0 m ar?omentl l'antifascismo ricorre al,a rivoltella- Presto non avra da h»P'»« nemmeno quest'arma, poi- ^S- ««^»am«».- occulti e palesi prò- ì^ori s'accorgeranno delvLtueVvestimento del loro denaro.