Torino saluta oggi i Principi di Piemonte

Torino saluta oggi i Principi di Piemonte Torino saluta oggi i Principi di Piemonte che Napoli attende con appassionata esultanza Unità stI Torinesi non hanno bisogno di significare per altisonanti note il rammarico, oggi, che i Principi di Piemonte lasciano la nostra città. Si intendono facilmente e molto bene i sentimenti reciproci. E non è certo indiscrezione nè presunzione, nei riguardi delle Loro Altezze Reali il principe Umberto e la principessa Maria, interpretare l'animo loro, e affermare che al rammarico accorato dei Torinesi, per la loro dipartita, corrisponde, in reciprocanza perfetta, il loro dispiacere. Come la Principessa potrebbe distaccarsi senza rimpianto e malinconia, da questa citta dove venne sposa, che è la prima, dove risiedette, della sua nuova patria, e dove, con ammirazione cosi schietta e viva delle sue doti di beltà e delle sue qualità di cuore, l'accolse l'esultanza, tanta devozione e cordialità, e la circondò l'amore deippopolo? E come il Principe potrebbe!»andare via da Torino senza un'om- mct„cdcldvzmhtgdtgttqgtrppcspgsspanbra grave di tristezza? Qua, ora per ora, gli parlavano familiari le memorie grandiose degli avi, di tutti che, generazione per generazione, furono gli artefici animosi e sapienti dèlia regale fortuna della sua Casa. Ed egli ama ascoltare queste voci, che vengono a lui dal profondo dei secoli ; così come ama raccogliere intorno a sè le dipinte tele ove si perpetua l'imagine di quelli, quasi a riconoscere nei loro volti, nelle fronti superbamente vaste, nelle mandibole riscolpite eli volontà, negli occhi di profondo lume, l'ansia di regno che li tenne insonni, la saggezza che li ispirò, il valore che li fece vittoriosi. Ma qua, anche, nella vecchia, e pur sempre immutata di spirito, capitale della sua Dinastia, egli sente tale calore di affetto intorno a sè, che non è soltanto la reverenza e l'attaccamento dei buoni sudditi per il Principe Ereditario, ma un che di più intimo, di paterno e fraterno, un, compiacimento commosso c orgoglio-,"so della sua giovinezza, della sua aprestanza, del suo ardimento, della;msua magnanimità e bontà: la soddisfazione e la gioia più fervide, di vedere rifiorite in lui, con auspicio immancabile d'avvenire, tutte le virtù dei Savoia, che nacquero qui, che crebbero qui, che di qui mossero, con la rivoluzione italiana, a liberare e unificare l'Italia. Non è bisogno ai Torinesi di significare 11 loro rammarico per altisonanti note, se i Principi di Piemon- radStsmttisltesvtgvssate lascino Torino. I Principi aanno i btutto questo rammarico, _perchè ne I maoffrono la parte loro. E Torino an che comprende chc il suo affetto, quanto più vivo, non deve peccare di egoismo: comprende che, con la sistemazione unitaria dell'Italia, che essa meritamente vanta di avere soprattutto concorso a creare, altre città, già sedi di corti fastose, hanno acquistato diritto a godere del lustro della maggiore corte principesca; ma anche, assai più, che altre popolazioni hanno acquistato diritto a ospitare presso di sè i Principi Ereditari, ad averli vigili e benigni patroni della vita cittadina e regionale, a dimostrare loro, davvicino, direttamente, l'amorosa devozione. In quest'ora, Torino si riconforta, anche, del sagrificio che pur le duole: si riconforta in italianità. Pensa che questo è giusto; ed è ciò che essa ambì e volle, con i suoi Savoja alla testa: che la Dinastia, di piemontese, si affermasse italiana. Quel giorno che Carlo Alberto marciò oltre il Ticino, già i fati erano pieni. Quel giorno che Vittorio Emanuele e Cavour diedero le navi e le armi a Garibaldi, perchè sbarcasse a Marsala, già l'Italia era una, dalle Alpi, veramente, alla Sicilia. E Torino aveva già da tempo abdicato a ogni egoismo: era non più che una delle grcebmPdfsridd[cento città. La sua gloria, questa: idi avere voluto, capitale, confonder-1 si municipio, uno tra cento. Un po'idi mestizia, dentro; ma il gaudio ine-.briante che fosse compiuta la profezia cui la ninfa boschereccia e montanina svelava al Conte Amedeo: — Conte, i tuoi saranno Duca: — Duca, i tuoi saranno Re. — Ma Torino e il Piemonte avevano aggiunto: — Re in Roma. — E così si era fatto ; così è fatto. Come quel po' di mestizia, allora, una punta, oggi, d'invidia per Napoli. Ma ancora, e soprattutto, sempre, il gaudio che il maggiore rappresentante, dopo il Re, della Casa regnante, ricómpia il viaggio attraverso l'Italia, dal Settentrione al Mezzogiorno, ^alle rive del Po, da questa reggia di Torino, al di là del Volturno, sul cerulo golfo, alla reggia di Napoli, simbolizzando un'unità territoriale indistruttibile, e anche più, la indeffettibile concordia degli spiriti. In questo viaggio, Torino accompagna i Principi di Piemonte col più appassionato dei saluti, col più fausto augurio: essa la fedelissima, che consente pronta a ogni sagrificio che la fedeltà impone. Tutte le città d'Italia, indistintamente, amano i Principi nostri di un'uguale, inalterabile amore; ma nessuna li ama più di Torino. Una manifestazione a Palazzo Reale al cambio delia guardia Torino si è coperta ieri di mani-i testi che recano il saluto dei torinesi ai Principi di Piemonte. L'indirizzo h»i Podestà dott Paolo Thaon di rp ì del Podestà dott. Paolo fnaon di Re- yel alla cittadinanza dice, : | t Cittadini, Domani, alle ore 11, le LL. AA. RR. i Principi di Piemonte Joscieronno la nostra Città per rag-1 giungere la Loro nuova residenza. To tino sente tutta la commozione . /. del distacco dagli Amatissimi Principi e dirà domani con una indimenticabile I Principi di Piemonte hanno trascorsa l'ultima giornata in ricevimenti e visite private. Alle ore 17,30, l'ora del cambio del- pare, sgombrare la piazza. Ieri invece !» Popolo, che dopo la partenza della manljestazione di affettuoso commiato con quanta devozione e gratitudine }tutta la popolazione Li accompagni^„„j ^„„^JT,.„ „„u„ ..,„«.,„ o„^„ col pensiero nella nuova sede, aven- doU ognor presenti nella mente e nel citore». Ila guardia a Palazzo Reale, in luogo!della piccola folla che, come al solito, I vi zetta migliaia di persone. Nutriti applausi | hanno salutato gli Accademisti, cui «toccato l'onore di montare l'ultima jguardia, e che sono sfilati fra due apdi popolo con la banda presidiarla in testa; ed altre acclamazioni hanno seguito i soldati che, terminato il loro turno, ritornavano in caserma. La gente attendeva solitamente lo sfilare di questi ultimi, per mettersi al loro seguito, e, al ritmo di una marcia mili truppa si era fatto ancor più numeroso, sostava nella piazzetta ed improvvisava una dimostrazione di simpatia ai Principi. Dalla folla salivano calorose acclamazioni. Quella dimostrazione ricordava le molte altre ripetutesi in questi anni in cui gli Augusti Sposi hanno risieduto nella nostra città. Lo sguardo del presenti non si staccava dalla finestra centrale del palazzo, quella stessa a cui altre volte Umberto di Savoia si era affacciato avendo al fianco l'Augusta Consorte, nella speranza di rivederlo ancora una , ,"c"a densa sua compagine la folla apriva un corridoio che avrebbe per-:;messo il passaggio di un'automobile ì:-"u w À'ii— ,a ^..^ Iratto. Il batter delle mani e le grida ;di « Vrva i Principi! » e di «Viva Casa Savoia! » si protraevano per lungo;tempo. La gente che si trovava a pas- sare per piazza Castello, veniva ad au-Imentare il numero di quella raduna-1tasi sotto pSlteale Itasi sotto t-aiazzo ueau. : \Poco dopo i carabinieri di servizio invitavano la folla a scostarsi per la-;sciar libera l'entrata del palazzo. Quel- l'ordine rivelava la probabilità di po- ter vedere uscire il Principe Allora, e attendeva. L'attesa veniva compen-|sata. Dall'androne del palazzo sbuca- !va una macchina che avanzava len-itamente nella piazzetta per raggimi-!gere la piazza Castello. In essa si tro- vava il Principe Umberto. Poche per- sone avevano potuto vederlo attraver- so i cristalli della vettura, ma in unattimo la presenza del Principe eraconosciuta da tutti i presenti. Lo spa- i be permesso il passaggio dell' auto I mobile, si restringeva per il sospin- zio libero che un minuto prima avreb- gersi di tutta quella gente e scompa^ riva. La folla attorniava la macchina, che ormai procedeva a passo d'uomo e che più che per forza propria sembrava sospinta dalla gente. Batter di mani, acclamazioni, grida di « Viva il Principe » partivano dai quattro canti della piazzetta. Umberto di Savoia, affacciato agli sportelli della vettura, rispondeva con cenni del capo e con sorrisi a quella spontanea dimostrazione del popolo, e cosi rimaneva finché l'automobile, raggiunta la piazza Castello, e trovata via libera non accelerava la corsa. I torinesi hanno cosi anticipata al Principe la dimostrazione di rammarico per la sua partenza. Un gruppo di signore torinesi, volendo tributare omaggio di commiato alle LL. AA. RR. t Principi di Piemonte in conformità degli intendimenti degli augusti Principi, hanno raccolta e devoluta la somma di lire tremila a beneficio dell'Assistenza invernale dei disoccuDati. I preparativi 3 Napoli Napoli, 2 notte. Alla Reggia fervono i lavori di addobbo, negli appartamenti destinati ad [ospitare i Principi di Piemonte. La imaggior parte dei lavori è ormai ter1 minata e, in queste ultime ore, non si ifa che porre a posto mobili, quadri, .Provare le luci e dare qualche ultimo o — a o i a e ritocco. Lavoro febbrile, intenso, ma eseguito da esperti operai, con infinite cure, sotto lo sguardo vigile del dottor Nardi, direttore di Casa Reale, che trovasi qui da varii giorni e che non ha un minuto di tregua. Gli appartamenti Come è noto, gli appartamenti privati sono quelli stessi che, fino ad oggi, occupavano i Sovrani durante le loro visite a Napoli, situati al secondo piano, che danno sull'ampia, magnifica terrazza che guarda sul mare. L'appartamento del Principe si estende dall'altezza del Ponte di Ferro sul giardino pensile, fino all'angolo verso il Maschio Angioino. Ad esso segue quello della Principessa, che guarda !1 castello. All'appartamento di rappresentanza non è stata apportata alcuna modificazione, ed esso si presenta in tutta la sua nota magnificenza. Nella cappella e nel teatro di Corte nessun lavoro nuovo è stato eseguito, ma si è pensato solamente a ritoccare qualche stucco. I mobili sono tutti in stile Impero, scelti fra quelli esistenti nella Reggia. La camera del Principe, che è nell'angolo, si compone di una « somier », di due comò, di una psiche rmpero e di una « dormeuse »; quella della Principessa contiene: una «somier», due « secretaires » Impero, un comò e un.i «dormeuse». Nello studio del Principe è il famoso armadio di Maria Carolina; la sua scrivania Impero è la -i i ?S,„8e^„t,^TTUmberto e a Re o Vittorio Emanuele III. Sonò giunti da Torino due pianoforti ì ou"" 6* — « «ue pianoioru - Beckstein, uno dei quali è stato Dosto | JXtti della Pr^cipessa, anch'es- e so guarnito di mobili di stile Impero; e e l'altro nella sala immediatamente pre--1 cedente la camera da letto, chieè sìa- ta adattata a camera di musica. In /questa sala di stile barocco, sono duel «consoles», un divano e alcune poi- e trone, oltre al pianoforte. Nello studio e delia Principessa sono state collocate due librerie per la biblioteca persona-! }*> che sarà in questi giorni traspor- ^* £ Torino a cap° dl Monte sono giunti dieci cavaU1> chc hanno trovato posto nenc scuderie della casa ducale e i due su-| Iperbi cani grifoni, che il Principe donò alla sua augusta Fidanzata, e che Ma-1 Sono, vria di Piemonte ha carissimi. giunte anche alcune automobili. Gran gparte del personale di Casa Reale è g a, elli nrtotrt t .'ì »vi nìnntn + nr\ varìr» In !sul posto. Limpianto elettrico, per la p I illuminazione e il riscaldamento, ha | aiutine saie: a piariLerreuu, huhu.xi K>»r-1 dino pensile. Oltre all appartamento jper U generale Clerici sono stati ap-Lpprontati gli alloggi per la dama e i gentiluomo di servizio, per la dama di sottoservizio e per tre unciali di or-dmanza. In un secondo momento, si provvederà all'allestimento dei nuovi appartamenti reali, che sono quelli po-1stPiPal primo piano, sotto .quelli d*]principi, e che, come si sa, furono an ni or sono ceduti alla biblioteca. campo del Principe, : Verrà, m ultimo, una vettura con personaggi del seguito, Come si svolgerà il corteo Fervono, anche, gli ultimi preparativi alla stazione, per ricevere degnamente gli Augusti Principi. Nella saletta reale sono stati rinnovati i tappeti. Nell'interno della stazione rende- ranno gli onori militari un plotone delj31.o Fanteria e un manipolo della Mi-1 lizia ferroviaria, che si schiereranno, I con la musica, sul marciapiede di ar- rivo. Lungo il porticato del lato arri- vi si troveranno schierate le rappre- sentanze scolastiche con bandiere. Il corteo principesco sarà aperto da I „n hattistrad- a cavallo in livrea mu- ; un battistrada a ca4a"uranc 3Cavizio me pale e da una vettura ai seryiz o, ;nella quale prenderanno posto gli ui- fidali di ordinanza. Seguirà la berli- Ina municipale, in cui avranno Pres° 1 posto il Principe e la Principessa di, IPiemonte con il Podestà duca Di Bo- \~!~ VwJrvJLs i« rottura in cui! vino. Dopo, verrà la vettura incui; ;siederanno il Ministro,De Bono, _Alto Commissario S. E. Wfcr™ possa Mirto dama d onore della Pnn- cipessa di Piemonte, e * l_I | t_,a vettura dei Principi sarà fian- ! cheggiata dal generale Tua, coman-j i(jante la Divisione militare, e dal Co- ! mandante della pattuglia dei carabi-' : nieri di scorta. T' - j piazza Garibaldi scorta. Il corteo attraverserà aribaldi, corso Umberto I, via - Depretis, piazza Municipale, via San n.carlo, piazza San Ferdinando, piazza a!Plebiscito. Alla Reggia presterà servi- -|Zio una Compagnia del 4.o Fanteria, - - j con bandiera e musica, la Compagnia che monterà la prima guardia e ce- derà, poi, il cambio ai Reggimenti del Presidio e alla Milizia, che si alterne-'ranno ogni ventiquattro ore. In piazza Plebiscito saranno ammassati gli in-.scritti alla Federazione artigiani, le Associazioni dell'Arma dei cavalieri, quella dei granatieri, quella dei ber- saglieri, quella delle guardie di Finan- za in congedo e numerose altre, non- o o o a e n e o e l o e 1 a n è e a e , e l a a e i che tutti i Sindacati e quella parte della cittadinanza che riuscirà a conquistare un posto nell'ampia piazza. I ricevimenti alle ore 10,30, nella sala 1 Trono, avrà luogo il ricevimento iciale delle autorità napoletane. IlGiovedì del ufficiale primo ad essere ricevuto sarà S. E. 1 Cardinale Ascalesi, il quale si re- cherà alla Reggia in forma ufficiale e con la scorta di carabinieri a ca- vano. Nel pomeriggio di giovedì i Principi di Piemonte 3i recheranno a Palazzo San Giacomo, per restituire il saluto alla Città di Napoli, e, accom- pagnati dalle autorità, si recheranno al Duomo per assistere al «Te Deum»che sarà cantato in loro onore. Sullasoglia del tempio, i Principi saranno ricevuti dal Vicario, che offrirà lorol'acqua lustrale. Quindi si recherannoall'altare maggiore, sotto il baldacchi-no sorretto dai deputati del tesoro diSan Gennaro. I Principi prenderannoposto sopra il trono, eretto apposita mente dirimpetto a quello su cui siederà il Cardinale. Dopo il « Te Deum » i Principi visiteranno la cappella del tesoro di San Gennaro, dove Monsignor Rocco di Torre Padula darà loro a baciare la teca in cui vi saranno le ampolline del sangue miracoloso. Poi passeranno nella sacrestia, dove saranno loro illustrati i ricchissimi doni che Sovrani e Principi offrirono al Patrono di Napoli. Giovedì sera, al San Carlo, avrà luogo la serata di gala, con un concerto orchestrale, che sarà l'ultimo di quelli organizzati a beneficio delle Opere assistenziali della Federazione fascista. Al Comando di Brigata La nuova sede del Comando della 25.a Brigata, intanto, è stata impiantata nella caserma di Pizzo Falcone, poiché il Principe comandante ha espresso il desiderio di essere continuamente fra i suoi soldati. Infatti, stamane, il primo battaglione del 40.e Fanteria e uno dei tre Reggimenti della Brigata gloriosa si trasferiranno nella caserma Tuffanti, che è la prima a destra entrando in Pizzo Falcone, e che era stata finora occupata dalla Compagnia del Deposito del l.o Bersaglieri. Sulla facciata della caserma fiono state dipinte in grande le ricompense al valore guadagnate dal Reggimento: la Croce al Merito di Savoia, tre medaglie d'argento e due di bi nzo. In mattinata, il battaglione, al comando del tenente colonnello Lieto, si trasporterà a Pizzo Falcone e, da ogporta della u I &< alla Porta fella caserma monte o ranno due sentinelle: un fante e un - i bersagliere. Poche diecine di metri più e l'ontano è il padiglione del Comando, -|Vi si giunge per un ampio viale e at- - ; traverso un comodo scalone si accede n al primo piano, dove sono le poche e!sale del Comando, sobriamente arre- - date. La scrivania del Principe è in o legno di noce massiccio. Dalla .-ine- e ,stra, l'augusto Comandante godrà la -! vista superba del mare e della collina - di Posillipo, panorama unico al mondo. il Comando di Brigata è così for- i mato: Umberto di Savoia, generale di c Brigata; aiutante di campo maggiore |cav. Italo Rossi; ufficiale addetto/priò mo capitano Politi. -1 n Principe Umberto aveva più volte o, visitato Napoli, in compagnia della Re- n gina EIena> che_ in croc£rn ne, Medi. a, terraneo, vi sostava a bordo del «Vela*, n ..... a quasj tutti gli anni. La prima visita, per cosi dire ufficiale, del Principe, a a -1 compianto ammiraglio Bonaldi fu aco co]to dai napoletani con entusiasmo sin-Lero. Efeli, malgrado la rapidità della vlsit s5 tJ chf „ Pnapoietano i u er'a profondamente d^voKmber-* di s t Q ° « i . . , 00_ ' j; ', , ' i df! 1927.' Pe.r P,u lungo periodo -1fl^nruZTÌn*!?T° ^ *]-»»-S^.££S^£- cipe e popolo, cementò il grande amore chc oggi avrà agio di più completamente e a lungo manifestarsi. Il Principe visitò, in quella occasione, la caserma « Regina Elena », l'Università, la sede della Associazione Combattenti, la mostra Morelliana, il R. Istituto di - Be"e Arti e non manco di fare una gita lja Capri e una escursione al Vesuvio, -1 con ardita ascensione al cono del Vul, I cano. Egli partecipo, inoltre, al pranzo - e al grande ballo offerto per la premia - zione delle regate, alle quali aveva as - sistito e a una colazione intima, in casa s3rhtnmtShnttdella duchessa D'Ascoli, a un pranzo in ja casa dei duchi di Bovino, dei quali, nel- s- lo stesso anno, era stato ospite, nel loro ino castello di Crecchi in Abruzzo; e a uni o, casa Gerace '- P^o uuic,e^cena m casa Gerace.,- ^a ce°a tu 3e^ 0™^°» raUeCTrta'° «mo del ^ i,da una serenata e da canzoni napole- - tane, delle quali il Principe si mostro i!ammiratore entusiasta. Ii; occaslone delle nozze dei Duchi ! o ^ n ng pd che jntanto aveva stabilito la sua dimora ì - tornò nella nostra città e par-i* ltecipò graziosamente al ricevimento, _ 1-- o — — ,,I pranzo e colazione in casa Pignatolli.• Alla colazione in casa Bovino c'erano, anche, il Re di Spagna e l'augusta fu Il Principe e gli artisti n- tura Sp0sa <jei principe n-j o- i-' in tutte le sue gite a Napoli, il Prin à c;p3 umberto manifestò il più vivo in-ia teressamento per la nostra città e la!n nostra arte Raffaele Viviani e Vincen- ia zo scarpetta possono dire con quantali- benevolenza e quanta simpatia il Prin- a, cjpe a abbia accolti nel suo palchetto'a pgr congratularsi, personalmente con e- esSi. Dopo la prima di «Napoli in frak», el viviani osò chiedere al Principe una e-'sua fotografia e il desiderio all'indomaa ni veniva subito esaudito. n-. Anche a Vincenzo Scarpetta, il Pree cipe ha dato prova della sua simpatia, i, frequentando le rappresentazioni al!r- Balbo, e offrendo all'impareggiabile don 'n- ; Vinccnzino, degno continuatore della jn- ! tradizione paterna, una sua bella foto- ie na rafia. Il Principe tornò più volte a sentire Viviani. Quando S. A. R. si reca ai consueti spettacoli, vi assiste nel più stretto incognito. Vuole che la serata abbia il suo svolgimento normale, ma la sua augusta presenza crea in teatro|o luna atmosfera diversa, più intensa e !Il;vibrante, e gli applausi, pronti e fervi-'raccolti e centuplicati E. Idi, del Princip e- dalla folla, mantengono alto il calore le del successo. Alle rappresentazioni del- a- le compagnie di prosa, e soprattutto a i quelle delle compagnie dialettali. Um- a berto di Savoia non manca mai, dimo-; il strando di incoraggiare, come il suo au-im- gusto Genitore non solamente l'arte na-jIn casa Bovino, il Principe fece, poi.intima conoscenza della poesia napole- tana, per l'inimitabile recitazione di Fr-no zionale ma quella regionale. Deve esse- »ire' infatti, ancora vivo il ricordo, nel-|a;1'311™0 dell'augusto Signore, di quella no imponente mandolinata, organizzata in ro!suo onore, cinque anni or sono, in piaz-!no|za Plebiscito. Sua Altezza ascoltò coni-lvero diletto, le antiche gloriose canzo-di!ni* cantatc ,lal formidabile coro della no|folJa tutta,j:hcjrremiva la piazza. . a e » el iro le oi nhe ooto lre ila ne, eaa.e lno ma e la rma mia, nosi gnesto Murolo: fu in quel periodo, che egli, non soddisfatto ancora, volle recarsi a colazione, in perfetto incognito, con un piccolo gruppo di eletti amici, in una trattoria a Posillipo. Il concerto di gala Il grande concerto chc avrà luogo a! San Carlo, in onore dei Principi. losera del 5. costituirà uno dei maggiori avvenimenti artistici e mondani di que- sto autunno napoletano. Quésta sera, tn prefettura, ha avuto luogo una riu- nione, alla quale ha partecipato il mac-stro Franco Capuana, per concretare i! programma che sarà il seguente: l'oichestra stabile sancarliana esegui-rà. i'i Ifigenia in Aulide» di Gluck. --ol nnale di Wagner, «Il sogno di unanotte di estate », di Mendelssohn. IV Eleonora » di Beethoven poi il tenore Tito Sciupa cantera il Largo, di Handel. le Violette di Scarlatti, Werther, di Massenet, la romanza«TJnà furtiva lagrima dell'BKsir d'amore. L'oiehestra stabile sancar-liana eseguirà, quindi, l'« Après midid'un fauno», di Debussy, il « Not-turno* e la 'Novelletta» di Mar-tucci, il «Cigno» di Sibelius, rotiver-ture» dei Maestri Cantori di Wagner.Il programma si chiuderà con una nuova esibizione di Tito Sciupa, il quale canterà « TI runa Castellana» di Longas, « Princecita » di Padilla e canzoni napoletane .accompagnate al piano dal maestro Longas. L'« Augustus » a Napoli e n ù °=giw£t\is™ o, passeggeri, fra cui non pochi espo t- nenti della alta finanza della industria de e "del combreto nw^-americano. Un he carico non mono prezioso ospitava la e- ^fritómo-T«A^^lS' n riteneva nelle sue stive 50 barili di e- ,jI0 ir. verghe, destinati per la quasi to-a tanta al Tesoro italiano. Sbarca cinquanta barili d'oro Napoli, 2 notte Proveniente da New York, è giunta, o°-gi, nel nostro porto, la motonave con a bordo circa 900