Al Carignano: Bourrachon, di Laurent Doillet

Al Carignano: Bourrachon, di Laurent Doillet Al Carignano: Bourrachon, di Laurent Doillet La storia di questa commedia è cu a primavera scorsa pochi giorni avan i la prima rappresentazione. Non cri n professionista del teatro, era ™|iosa rcómmÒventerL'autorè, Laurent!Doillet, uomo sul settant'anni, moriva J la prima rappresentazione Non ttlL^Sf^S^Ff^S^lSr - e*a|„„wtoH„. _ol ,„,, „„0„Q ... .... .rcmtetLo, nei aveva latto rap- resentare con successo un altro suo avoro: Papassier s'en va-t-en yuerre, \oi aveva cercato inutilmente di far.ccettare dai teatri la sua creatura1F^^j!rThmi aH ^ì?. " a^S£0 dcdl^ta annl ed ?nni;l lavoro- dl cure. dl preoccupazioni, nfine il Teatro Antoine si impegnava er la rappresentazione. Felicità gran- e; ma, mentre le prove avevano ini- io, egli veniva ricoverato in una eli- ica. Dal suo letto di malato seguiva iorno per giorno, ansiosamente, le orti dell'opera sua; il male fu ineso-abile, e presso a morte egli racco-mandò alla moglie c ai figli di tenerascosta la sua fine, affinchè interpreti pubblico non avessero velata la gioia elio spettacolo comico, dalla tristezza el caso. Le sue volontà furono ri-pettate. Il giorno della prova genera-e il Doillet veniva sepolto silenziosa- mente, quasi nascostamente: nessuno e seppe nulla. E la prima rappresen-azione ebbe un lieto successo. Soltan- o a velario chiuso la lugubre notizia u fatta conoscere. Ma l'effetto della ommedia era stato completo; vivo, il oillet non avrebbe potuto desiderare i megUo. Egli, che prima di entrare n agonia aveva disposto per i fiori lle attrici e per le mancie al persoale del palcoscenico, egli che' aveva urato ogni particolare per quella sopirata realizzazione del suo sogno cui ~a JlltSutn^JfTÌSX fini ra mantenuto devoto e fedele fino al-ultimo alla sua passione teatrale. Ai- ore comico, non aveva permesso chea sua persona si frapponesse in unmodo qualsaisi tra la commedia e il ubblico. E di comicità sono certo nutriti queti tre atti. Si è fatto il nome, a queto proposito, di Labiche, di Courtellne d'altri. Senza dubbio Bourrachon cija pensare all'inimitabile e impareg-iiabiIe Boubouroche. Bourrachon è n brav'uomo. tutto cuore, vosrliam di-Ie tutto tenerezza, e soprattutto tene-1o per se stesso- un no' eeoista con-'iliante affettuòsa erti Isòira alla uante, anettuoso, egli aspira aua ace, alla serenità di una vita fami-|liare e bonaria. Del resto ottimo com erciante; espertissimo negli affari: è armacista, e fa denari a palate. Ci ene alla sua farmacia, ai suol affari, l suo commercio; sono la sua gioia ea sua consolazione, perchè Bourra- hon non è fortunato con le donne,cco tutto. Quand'era studente i com- agni glie le portavano via regolar-ente; ora la moglie è frivola, leggea: peggio, ha un amante, il dottor idal, amico e in certo modo socio di ourrachon. Quando Bourrachon viee a sapere la cosa è un gran colpo, erto; ma poi non cosi grosso, perchè gli tanto lo sa che le donne non sono atte per lui; tra il rialzo del prezzo ella canfora e il tradimento della molie egli se ne sta incerto e confuso; ono due disgrazie, forse non saprebe scegliere tra l'una e l'altra. E poi è lì, pronta, sua sorella: Celeste; spotica, violenta, dominatrice, lo riaima, lo scuote, tenta di approfittare ell'occasione per rientrare di colpo ella vita di lui, riprenderne in mano redini. Ha marito e quattro figlie; li offre di mettere su casa insieme, ra ch'egli, dopo il divorzio, sarà solo malinconico. L'orrore di Bourrachon er una soluzione simile è immenso; o, egli ha bisogno di una moglie, di n'altra moglie che lo comprenda, lo ezzeggi, e lo vizi un poco. Ed ecco, eleste rientra in campo. La moglie ha pronta lei; una signorina sua amia. Celeste ha già fatto entrare nella Vtta di Bourrachon^ un~cugi"no~di quo" a signorina: persone per bene, ottim6i garantite. Ma c'è un piccolo guaio ne celeste, Bourrachon e tutti gli airi ignorano. La signorina Genoveffa il cugino sono stati amanti, e Gcnoieffa è incinta, e non lo sa neppure, er ora. Il secondo matrimonio di ourrachon avviene tuttavia; ma dopo mesi Genovierfa dà alia luce un d!ssimo maschl(5tto. Ah> n0( decelsa. £en£ Bourrachon non ha fortuna con donne. E un'altra volta ancora la erribile sorella interviene: Bourrahon deve, salvare il suo onore, dove alvare la sua dignità, e la dignità e onore di tutta la famiglia, Bourra- non deve "PUd>are il Piccolino, e cac are Genovieffa. Celeste è incalzante, ociante, travolgente, imperiosa. E ourrachon avrebbe tanto bisogno di accoglimento, di tranquillità, di riposo; 1>01 Genovieffa è così carina e dolce mgeni» con ga auri e con se stesso, llerante, amante del quieto vivere, e „.,„«.„. „„„ ,.-„*„ 4>al!„„ „„„ , i«V„ ^ ,o Tu .ac™nto a i" ì' w *' la dignità, l'onore; a B°urrachon «°n domanderebbe dl megli0 di essere iasciato in pace. vi ono dure leggi( 0 convenzioni, o pre-1udizi neyia vita- ma quando Bourra- h nallce'Kia il bimbo ner l'arie itar ISuàffiX£Sw™ n0!1 Pltó sentire piangere 1 blrn-' Bourracnon — il suo cuore si apre la speranza e alla bontà. Non è suo glio, 6 vero: ma che vuol dire ciò, p0co il moto e il vigore delIe piccole dolcezze d'ogni giorno, Bourrachon sta per toccare la felicità. Questo Bourrachon è un tipo curioso e pittoresco; e la commedia è co- ?lca' ^ una viva. ? sa»)orit:i comicità ™' c°f ™»J? —Ì*£Y°lta! n°m(;.neI Pn" mo atto, fin troppo costruita, con ?''?^?*» ™ì?♦ST'^S?8' U"a dosatura degli effetti che rattiene un «ss-.-- —„ condotta con scaltrezza ma anche con una visione pr0Cjaa dei caratteri e dille situazioni, essa s'accresce di scena in scena, ac- cumula n sengo comico con una prò- ™essir)T,p pCceiiente L'osservazione Agressior.e eccellente. ^osser/azione e rlccadrun-piacevole realismo, il ta-glio è arguto, la parola è pronta: Ì*Jdell'ironia facile ma sicura, e un certo estro burlesco di ottima lega. Nongiunge forse mai il colpo d'ala chesolleva l'invenzione scenica e la so- spinge con irresistibile slancio, rna vi <.:0no ognora presenti una tonalità e un brio vigorosi. Stilo qua e là un po' lento, ma caldo e saldo; trovate e- situazioni spassose e argute. E Ovidio Bourrachon, sotto i colpi della sorte, confuso, burlato, stupito, discen de non indegnamente dalla grande linea di Sganarello. Vivo è stato il successo di iersera; vivissima e sicura l'ilarità. La Compagnia diretta da An tonio Gandusio e da Luigi Almirante ha recitato con piacevolissima efficacia: il Gandusio ha ricavato bella mente con ottima varietà di intonazio ni la figurina di Bourrachon; accanto a lui coloritissimi e divertenti l'Almi rantc, la Dondini, ia Magnani, il Gai no'U, il Ciapini. Ad ogni atto calorosi e rinnovati applausi. f. b.

Persone citate: Laurent Doillet, Luigi Almirante, Magnani, Ovidio Bourrachon, Soltan