Sull'Appennino con trecento contadini costruttori volontari di una rotabile di cinque chilometri

Sull'Appennino con trecento contadini costruttori volontari di una rotabile di cinque chilometri Sull'Appennino con trecento contadini costruttori volontari di una rotabile di cinque chilometri Rossiglione, 28 notte. .dC'è quassù una frazione di Comune'che merita gli onori dell'ordino del giorno. La motivazione non potrebbe savere carattere di maggior sempli- jcita o al tempo stesso di più suggesti- : ^va eloquenza: trecento contadini, e iòr-Llese neppure tanti — donne, vecchi e bimbi compresi, ciò che significa me- no di un centinai,, di uomini validi — !sparsi in una trentina di casolari lun-i"go le pendici di una valle isolata, tra nfolte macchio di castagni e di ;irbu- dsti, piccole distese di pascoli alternate Pda zone brulle, qualche vigna e non 1molti campi, località dunque pittore- ssca ma non ricca, hanno compiuto il cmiracolo di costruire con le loro brac- vcia e a loro spese, a ridosso della smontagna, una rotabile di circa cinque achilometri di percorso, acquistando in Zsoprapiu una. casa campestre condor- nnata da giardino e da boschi sull'alto ndi un poggio, per il cappellano della Mborgata. che ne è pure il maestro di rscuola; di tutto facendo generoso do- sno al Municipio. E questo tutto, in tterreno, materiale e giornate lavorati- ffve, si calcola raggiunga il mezzo mi- "lione di lire. v. ; CTracce gloriose ; nrnFissata per domenica scorsa, l'inali-j gurazione, a. causa della pioggia dirot-; ta, ha dovuto essere rimandata ed è avvenuta oggi in forma semplice con anl'intervcnto~del Podestà ideile "altre Pzautorità. Cerchiamo di osservare da vicino l'interessante episodio. La borgata si chiama «Le Garrone:*, ed il Comune al quale appartiene, Rossiglione, possiede un estesissimo territorio solcato dalla minore delle tre| dlaSture che avviano lo loro acque a! Po, ! eQuesta terza Stura scende dai'.a cate-j2na appenninica ,'be si raggruppa, àt- Gtorno al Passo del Turchino, la cui ro-Ptabile nel versante interno segua ao- mpunto il corso del fiume. Popoloso ccn- Gtro di oltre Quattromila anime, divise gin due parrocchie e viventi dell'indù- sstria cotoniera rappresentata da tre ngrandi fabbriche, con il sussidio di dqualche prodotto agricolo, il paese — ! mche sino dai tempi più antichi colti-'2vava l'industria del ferro battuto, fra- szionata in un gran numero di piccole'lofficine a maglio rudimentale, e for-;tniva di chiodi i cantieri navali della lLigurla — durante l'estate ocre l'in- dcanto delle sue conche verdi, dei suoi cboschi, delle sue acque fresche e chia- ,gcsBctsdda al Turchino, reca del resto quésta !cimpronta di avvincente bellezza". ! nA ponente del paese, sulla riva si- anistra della Stura, si stacca dalla ro-!ctabile del Turchino un'altra strada di ' eguali dimensioni, che, destinata a,scòngiungersi con la provinciale di Sas- tseli o-Savona e Sassello-Acqui, si è in- 'zvece arrestata nella costruzione al do- ; ddicesimo chilometro, presso la pianai sdi Tiglieto. ove esiste tuttora la cele- dbre Abbazia fondata nel 1120 da San1 Bernardo, allora abate di Clairvaux.l Il grande Santo deve essere passato1 più volte da Rossiglione per recarsi a!Tiglieto, 3e si deve giudicarne da unalpiccola chiesa, sconsacrata forse da ol-1 tre un secolo, all'epoca del passaggio! degli eserciti napoleonici, eretta sulle re e della, sua aria pura, a schier sempre più larghe di villeggianti, quali hanno occupato con grazioso pa. lazzine le posizioni più helìe, leggiadri corona esterna all'abitato, a cui il girne ha dato una veste nuova, irriconoscibile da quella di appena dicci anni addietro. Tutta la valle, da Ova- irai Re-1 rive del torrente Gargassa, rivelata da alcune rozze pitture, come opera trecentesca, e attualmente dichiarata monumento nazionale. Poco dopo il quinto chilometro, dalla strada di Tiglieto, che nel dopoguerra ebbe una parte notevole dei parapetti smantellati, e tali ancora sono oggi, mentre non pochi muri di sostegno abbisognano di urgenti riparazioni, si inizia la strada costruita dai contadini delle Garrone. La borgata isolata Le condizioni economiche e politi- che nelle quali si trovavano in Pas«ato le Amministrazioni comunali e l'aria di quieto vivere che gravava RBV&SraBSJr^1^ nic0 isolamento. Solo durante le eie ; zioni amministrative o politiche, qual che candidato si ricordava di loro, e la strada delle Garrone entrava, in Isieme con molte altre cose del pari 5"Jf"*SSSiS:. a. 2T„ P"t! ?el, claS3'C0 ! ' iSSuTOM nella nota novella de! Mirbeau, rima | nevano sistematicamente gabbati. La ' strada era sempre di là da venire. In autunno, quando il torrente delle Bri ì Sne si gonfiava, essi restavano taglia li fuori dal consorzio umano. La vai - intatti situata ...a Val d'Orba, a , p0chi chilometri dall'Abbazia di Ti! glieto, che è più a monte. Qui l'Orba 'segna il confine, non solo tra la prò nel versante o1 vincia di Genova e quella di Alessan-j è!dria' ?}a ^aì) ?,'fmó",'e e la Liguria: |e in tempi di piena del fiume, ricor- ; Idato per la densità, delle sue selve, orai e : scomparse, anche dal Manzoni, nes- a suna speranza rer gli abitanti delle' a!Garrone di aprirsi un varco da quella e parte, verso Molare o Orbicella, al di a',a dell'Orba. Volendo mettere fine al i ! questa situazione, prima della guerra - * contadini si riunirono e decisero di - f , sè rl0 rhe mv„M avevano at- e, teao daI Comune. La guerra stroncò1 - l'iniziativa alle prime centinaia di me- a tri, e ci volle il nuovo clima politico,! a I l'emulazione venuta da altre plaghe1e d'Italia e la persuasione di contrlbui1"0 Pure con quest'opera al rinnova mento generale della Nazione, perche, superati i dissidi sorti nella borgata, la strada fosse ripresa nel 1923 e, in ^f10 a tre anni> condotta a termine, L Principale fautore dell'iniziativa colui che appiano divergenze, stimolo energie ed entusiasmi e in certa gui- !f d've"Pe, co'™\11 £,re^™£0lfftrio' "' f" ^5ÌU^alt,B^Ì,TS0rtmrtrt ne, proprietario del Molino a.cilindri dì. Rossiglione coadiuvato nel modo P.lu efficace dal dottor Rinaldo Minct1,1 medico condotto del paese, la pcrsonalita locale che più validamente contribuì al mutamento degli spinti vorso *' Regime, e ciò perchè egli mise al servizio dell'Idea il suo fervido aPostolato di uomo di scienza in mezZ,J al popolo. Alle Garrone hanno Poi aiutato l'intrapresa, facendoscne instancabili incitatori, l'ottantenne Matteo Earisone, antico maestro rura|e, padrino della cerimonia, e Giuseppe Pesce, conduttore della «Trattori a Po,ssarino », l'unica della borffata. Gli sforzi di tutti questi be"emeriti, trovarono infine nel giovane podestà injr. Gianni Oliva., del Cotonificio omonimo, il realizzatore ge- niale e volonteroso che culminò l'ope¬ ra con la costruzione del ponte, fornendone gratuitamente il progetto, avocando così alla sua saggia amministrazione, tendente ad arricchire il Patrimonio del Comune di comodi mezzi di comunicazione, il merito gran dissimo di aver tolto la frazione dall'isolamento e nel medesimo tempo di aver aperto nuovi sbocchi al traffico. Leggende sul lago Bisogna, rilevare, per comprendere esattamente quest'ultima benomeron2a, che l'Orba, al fondo valle delle Garrone, ha essa pure mutato i proPrii connotati. Una diga di sbarramento lanciata alla stretta di Castel Gerbino, dove la leggenda, vuole sorgesse nel medio evo un turrito e massiccio maniero, luogo di confino per i nobili traviati, ha convertito il corso del fiume e le zone adiacenti in un meraviglioso bacino delia capacità di 25 milioni di metri cubi di acnua, dl stesa su una superficie di cinque ciilometri di lunghezza, per un chtlome-tro trasversale nel punto di maggiorlarghezza. Qui la 3toria e la leggenda- insieme intrecciate, fanno ancora capolino. Con le cascine sommerse dal ,aS°- ve n'era una, appartenente a un gruppo denominato Ortis-lieto, che racchiudeva entro il proprio recinto i resti di una specie di succursale delia Badia. Il nome indica chiaramente che quelli erano gli « Orti di Tiglieto ». Sembra che la succursale avesse per i monaci !a medesima funzione di Castel Gerbino per i nobili: servisse cioe nei loro riguardi di lucr;o di oc nitenza per i peccati commessi. Le acque hanno ora inghiottito c<rr.i cosa: speriamo che altrettanto non accada, come tratto tratto quas-sù si sussurra, della Badia — che ètra ' monumenti nazionali di più prezioso valore agli effetti della storia del movimento religioso mcdioevale — se un secondo lago artificiale inva desse quella piana, La strada dei trecento contadini, in massima parte piccoli proprietari, i cui nomi sarebbe bene raccogliere in lm album a titolo d'onore, scendendo dal ponte delle Brigne, raggiunge il bacino ne percorre per un tratto la sponda quindi attraverso la diga di sbarramento, di ima larghezza ìmpo- nente, si allaccia sulla "riva sinistra del fiume alla strada del Santuario di N. S. della Rocche, che conduce a Molare e in Monferrato. Sotto questo aspefto la strada ha dunque importanza interregionale, e potrà benissimo assolvere anche questa funzione, data la sua capacità media che è di circaQuattro metri di ampiezza, tale, cioè, a lasciare comodo passaggio a qualunque automobile. Tra qualche anno, la strada dellaGarrone'— la poetica strada del lago — sarà ima delle più frequentato daituristi che amano le divine bellezze della nostra terra: ed è facile presagire per i contadini che l'hanno co-struita uno sviluppo commerciale della loro valle, in armonia con le ecco-zionali attrattive che da essa promanano. Al di sopra però di tutto questo sta un'altra bellezza, più profonda perchè di carattere morale. La casa che i contadini hanno donato al Co-mune per il capnellano-maestro, apparteneva in passato a un vecchio prete misantropo che impartiva ai bimbi c'.ella zona, a suo carico, col solo concorso di piccoli doni in frutta ederrate una istruzione più che crimordiate ma schietta e soprattuttogradita. Il prete, padre Raarsrio. ave va una vecchia domestica, Tonia, chosapeva preparare succulente colazioniai gitanti e ai cacciatori che sostava-no sul poggio a salutare il buon sa-cerdote. Tanto il prete quanto la donna sono da. tempo scomparsi, ma i contadini non hanno voluto che la casa fossf- alienata. Di fronte al sacri ficio dell'acquisto, non sono rimasti in dubbio. Ottenuta così la sede per- manente della scuola, 1 loro fiorii a vranno l'istruzione regolare che lo stato mussoliniano impartisce a tutti nelle città e nei borghi, La strada c la Scuola: l'episodio è tutto qui. Ma la sua importanza è nella constatazione che esso scaturisce da un angolo di montagna, di cui «es¬ sima carta geografica si è mai sogna ta di registrare neppure il nome. ! 1 FRANCESCO ODDONE.