L'astro di Buonaparte sul cielo d'Italia

L'astro di Buonaparte sul cielo d'Italia Storia e leggenda agli albori di un epopea L'astro di Buonaparte sul cielo d'Italia LOANO, ottobre. IzMassena, ancora tutto impolverato e ptrafelato per la lunga galoppata fatta sda Voltri a Loano, si precipita nello dstudio del generale Scherer, che lo ha ; lfatto chiamare d'urgenza. : p— Cho c'è di nuovo? — chiede l'impetuoso italiano senza neppure salutare il comandante. — C'è — risponde lo Scherer il quale sembra di pessimo umore — che le cose non vanno. — Come non vanno? Le due mezze igsompbtbrigate condotte da Laharpe hanno rag- i1giunto i loro obbiettivi: una si trova 'Ppresentemente a Voltri, l'altra prose- j mgrue per San Pier d'Arena e credo che' i Genovesi, cosi minacciati e stretti da j fvicino, secondo il consiglio del Saliceti, [ si decideranno, per non incorrere in guai peggiori, a rallentare i cordoni della borsa, e ad accordarci il prestito di almeno tre milioni. Non è questo — dice lo Scherer sul viso del quale è discesa un'ombra di tristezza. — A Parigi sono furiosi contro di noi. Buonaparte mi manda a dire, senza tanti complimenti, che questa puntata contro ai genovesi è semplicemente idiota. Noi abbiamo risvegliato, secondo lui — c questo può anche essere vero, — i generali Beaulieu e Colli che dopo lo bastonato del novembre erano caduti in letargo. Anzi, mi scrivono quelli del Direttorio che, prima della nostra azione, i Piemontesi e {,!i Austriaci si erano già virtualmente separati e avevano deciso di condurre la guerra ognuno per proprio conto. Ora, sotto la nostra pressione, si sono ricongiunti saldando la soluzione di continuità che si era verificata fra le due armate, verso l'Orba e il Tanaro,. qnvm Nervosismi Massena sento nell'aria un nervosismo che contrasta vivamente con la dolcezza del paesaggio e con la calma che regna su tutto il fronte. Alcuni giorni prima egli è stato costretto a far spianare i fucili di due dsatipctcompagnie di granatieri contro una sua brigata che si era ribellata per unì sritardo della paga e il Laharpe ave- va fatto la stessa cosa contro la set- Btantesima linea. Ite Laharpe — egli pensa — non è ben visto ~ dai suoi soldati e non mi stupirei se un giorno o l'altro gli fa-icessero la pelle». iIn quel momento Massena non so- spetta neppur lontanamente di essere I i buon profeta e non immagina che qualche tempo dopo, durante un'azione notturna, il valoroso brigadiere sarebbe caduto sotto il piombo francese. Egli si sente però invaso da una ansia crescente che non ha le sue; origini da questi episodi, che lo la sciano perfettamente indifferente, ^Massena ha piena fiducia nelle trup-;pe, lo spinto delle quali è altissimo, jSe i soldati hanno dimostrato qualche impazienza lo si deve al solo fatto che por mettere a posto i quadri, si è dovuto sciogliere le vecchie brigate ed amalgamarle un'altra volta. Strappati dai loro reparti, tolti dai ranghi fra i quali avevano valorosamento combattuto, cambiati di « bandiera e di numero » questi vecchi troupiers che vivono per la gloria si sono sentiti profondamente offesi nel loro spirito di corpo. — Cose da nulla — borbotta Massena — ma che anzi mi danno la giusta misura dell'entusiasmo cho regna fra le truppe dell'Armata d'Italia, le quali, fra le altre cose n contrariamente a quanto si dice, hanno passato un magnifico inverno senza soffrire nè il freddo nè la fame. Massena arriva inosservato nel gruppo dei generali, tra i quali si trovano il Serrurier, il Laharpe, l'Augerau, il Ritter rappresentanti del popolo presso l'Armata, il Dommartine, il Vignolle, il Marmont... — Vengo dallo Scherer — egli dice — e lo trovo di pessimo umore, capito tra voi per pregarvi di salire da lui ed ecco che la vostra animata discussione si tronca di colpo... Si può sapere di cho cosa parlavate con tanto calore? La crisi invernale è passata e mi sembra che non ci sia alcun motivo di inquietudine... — Buonaparte — esclama il Vignolle — ha lasciato Parigi e fra pochi giorni arriverà qui a prendere il comando dell'Armata... — Ben venga — grida il Bommartin che è stato compagno di scuola dell'artigliere italiano — l'aspettiamo al varco e vedremo di che cosa sarà capace. Il piccolo còrso intanto cavalca sulla strada della riviera; sul suo logoro vestii :< verde, dentro al quale quasi gj perde il magrissimo corpo,, il sole mette degli strani riflessi di porpora... Il vero discorso di Buonaparte 6 Aprile - Borghetto. — Sei battaglioni che erano accantonati fra Loano e Boisano si sono radunati o schierati nei pressi di Borghetto e attendono il nuovo Generalissimo. Davanti alle truppe i cittadini Augerau, Massena e Victor parlano concitatamente fra loro senza potere nascondere l'impazienza che li agita. Le trup- pe non sono troppo tranquille e nei ran- ' ghi i sottufficiali non riescono ad impor-1 re il silenzio. 11 pomeriggio è già avan- zato. Le case di Borghetto, distese sul1 pendìo della collina cho cade poi sulla strada quasi a strapiombo, tutto dipinte di rosa e di giallo, sembrano aiuoe di un giardino fiorito nel quale zampilla, più alto dello chiome degli olivi, l candido campanile Improvvisamente arriva Buonaparte. Gli occhi del piccolo italiano trafiggono come spilli. Generali c soldati rispondono a quello sguardo con delle occhiate piene di rancore. Il nuovo comandante passa lentamente in rivista frctagcnrproviene, dal ricordo dei vittoriosi combattimenti di Loano... I soldati ai quali passa frettolosamente davanti con il suo piccolo passo ner sel battaglioni e il discorso che aveva Pensato di fare si cambia nella sua mente a misura che avanza fra i ranghi, Egli ha davanti a sè degli uomini fierissimi della gloria che si sono con prpdmgaloroiuquistata sui campi di battaglia e non'ane potrà quindi promettere dell'altra! tduvoso non sono nè malvestiti nò tanto cmeno nudi. Che cosa gli avevano rac- j scontato a Parigi? A simili soldati noni sc'è bisogno di promettere il saccheg-! gio delle fertili province e delle ricche pcittà che egli intende di invadere e div"onquistare... [a" Queste cose le dirà più tardi, per la Astoria e per la leggenda, ma le parole, ache egli deve ora pronunciare sono ben.ca]tre n'sBuonaparte alza gii occhi in viso al- j '(l'ultimo uomo dell'ultima compagnia oVir» Via nocoatri in riviera fa un rnn tiri ; .che ha passato in rivista, fa un rapido : cdietro-front e va a piantarsi davanti ai sei battaglioni mentre i tre generali si pongono dietro di lui. Finalmente udranno la voce di quest'uomo che non si è àncora degnato di riceverli e che appena appena li ha salutati con un tonno del capo, piantandosi poi subito il mento sul petto e fissando lo sguardo per terra, come se davanti a lui non ci fosse che il vuoto e l'acceso orizzonte del suo pensiero. Dietro ai ranghi un informatore piemontese o la spia svizzera Fcnsich stanno annotando le loro impressioni, e di questo primo discorso tenuto da Buonaparte alle truppe dell'Armata, cosi diverso da quello tramandato da¬ gli storici, so ne ricordano parola per parola e, un'ora dopo di averlo udito, lo ripeteranno testualmente ad uno scrivano Finarino. ora regna un altissimo silenzio. Au gerau si china all'orecchio di Massena e gli bisbiglia, guardando le magrissime spalle dell'italiano che gli sta davanti: — Quest'uomo mi fa paura. Buonaparte, postasi una mano dietro la schiena e infilando l'altra fra i bot toni della sua logora divisa, alza il capo laccArcns—sspvgfirtss^"scàuo "e," dato" un* rapido" sguardo i aUe truppe che hanno formato il qua-! arato dico- «cómpaflm, essendo stalo io eletto|«venerale in rapite # di questa armata, di cui avrò l'onore di essere il fedele ! condottiero, piegai il capo al supremo comando, ben sicuro che avrei avuto\ da comandare un'armata iti cui regna onore, disciplina militare, fratellanza e Repubblicanismo; ma se ciò non fosse (del che non ilnbito) ne darci immediatamente avviso al Direttorio e domanderei le mio dimissioni perche non vorrei essere capo di gente fra cui non regna la virtù Repubblicana c. se qualcuno mi rispondesse che la necessità ci cama dei disordini, lo redarguirci con, j 'amor fraterno. Compagni, se le presenti circostanze e troppo critiche contingenze nelle qxuili per i disordini interni si trova la Repubblica non hanno permesso ne permettono di procurarvi! come prima, pane, carne c la dovuta paga, dovete darvi pace, come pace si danno i generali c gli ufficiali lutti, i quali ne soffrono più dei soldati: sta sommamente a cuore alla Repubblica di provvedervi il necessario, c lo farà senza fallo, ve lo prometto io per essa, e in nome suo vi parlo nel mentre che vi esorto a soffrire ancora un poco, assicurandovi che quanto prima ne vedrete gli effetti. <,:Intanto, compagni di questa divisiono che dal generale. Augerau sarà comandate, vi raccomando di rispettare e di conservare le proprietà e se succederanno dei disordini se. ne dovrà rendere conto ai generali c questi a me: responsabili ne saranno gli ufficiali o voi tutti: intanto, procurate di essere fedeli e di sostenere la Repubblica I fischi delle truppe Buonaparte ha finito e volta immediatamente la schiena alle truppe per tornarsene al Quartiere Generale di Albenga. I soldati, dopo un attimo di silenzio, alzano i fucili fischiando e gridando: Viva il nostro Augerau ! I tre generali, senza scambiarsi una parola, ritornano al Quartier Generalo, dove rimangono nell'attesa di essere chiamati dal loro nuovo comandante. Essi hanno ancora nelle orecchie il prido ad ■■■ Osirò », ma il loro spirito è già tutto preso dall'uomo che hanno veduto per un solo momento o cho li ha definitivamente soggiogati col suo fascino. 12 Aprile, Montenotte. — Per sei r' giorni Buonaparte non si fa più vedere 1 e gli ordini per la battaglia di Monte notte li manda per scritto. Egli arriverà ra le truppe soltanto quando sarà ne- gessarla la sua presenza. I fIl suo genio militare brilla immedia-1 amente di luce vivissima e la sua ener- ; vià ha elettrizzato finalmente la pie-'vola Armata d'Italia, che nelle suo ma-isi diventerà in pochi giorni la più teribile macchina di guerra che si sia mai osta in movimento prima d'allora Un solo tentennamento, un solo erore ai valutazione incrina il piano Naoleonico quando a Carcare egli crede di aver già definitivamente divisa l'Armata Austriaca da quella Piemontese. Del Carretto, eroe piemontese Augerau ha avviate le sue due brigate verso Montezemolo ed egli cerca g; szun-umnTs'sIma casa'~nèìla quale si en- fe- i a Carcare il Quartier Generale, Buonaparte ha posto il comando in ra per un androne Dulo e ingombrato a carri e da cavalli. 11 generalissimo c introvabile. >JU ufficiali del suo Stato Maggiore dicono ùe sia andato verso Millesimo dovei i sono impegnate le truppe del Mas- ' ena. Augerau torna in testa ai suol reparti. La strada è difficile da percorersi e si svolge faticosamente fra !e alture boschive che la fiancheggiano. A mezz'ora da Carcare alcune fucilate accolgono le avanguardie. Augerau accen"a, ai SU01 generali Joubert e Menard la sagoma di un castello che si staglia nitidamente contro il cielo. j0,^seria^ Novecento piemontesi agli ordini dei! ... .._ _ . . 1colonnello Ue, Carrett0 sl sono app0| aiati sul ciglio di quella collinetta aspra e secca, i fianchi della quale cadono quasi a picco sulla stradicciuola percorsa dalle truppe francesi. Augerau sorride, chiama un tamburino e lo manda avanti con un ufficiale. Prima di impegnarsi, il divisto^ nario vuol parlamentare con i difensori della rocca. — E' inutile — egli dice al Menard — di perdere tempo e di spargere del sangue. Quei cocciuti piemontesi bisogna che si decidino a sgombrarci il passo, e lo faranno quando li avrò avvertiti che li fronteggio con due brigate. Il parlamentare ritorna recando la fiera risposta del colonnello Del Coretto. L'ufficiale piemontese non si ritirerà dalle suo posizioni se non vi sarà costretto. — Quell'uomo sarà un eroe — borbotta Augerau — ma è un pazzo. Se ha voglia di essere tagliato a pezzi lo serviremo subito. Una delle brigato viene fatta avanzare e le colonne iniziane la faticosa salita de! colle. Tre ore dopo il terreno è coperto di cadaveri francesi. Augerau, che comincia ad esser ner- il voso fa avanzare un'altra volta tamburino facendolo accompagnare dal generale Cervoni. Il combnttimen- ^A?5!?t5-.,P.rt.5?.™^ ^ P°Fter\ 4? cannone a trecento metri dal castello. Questa notizia lascia indifferente Del Carretto che al cannone u una roccia dalla oualo può dominare 10 schieramento delle sue poche truppe, accoglie il generale con squisita gentilezza ma con altrettanta fermezza. 11 vecchio generalo austriaco Provera che ò con lui lo ha anche consigliato di arrendersi poiché non v'è più speranza di ricevere rinforzi dal Colli, ma il colonnello piemontese è irremovibile. Egli compirà fino all'ultimo il suo dovere. Augerau monta sii tutte le furie o avverte il difensore di Cosseria, che opporrà le baionette pie- francese montesi. Il combattimento riprende e dopo alcuno ore, per la terza volta Augerau invita alla resa. Per la terza volta Del Carretto rifiuta. — Concludiamo almeno una tregua — gli manda a dire il divisionario francese — per sgombrare il terreno dai morti e dai feriti. Il Ccrvoni, cho fungo da parlamentare, si sente rispondere dal colonnello cho i morti evidentemente disturbano l'avanzata dei francesi che devono scavalcarli ma cho, ad ogni modo, e per puro spirito umanitario concedo la tregua richiesta. Piemontesi e Francesi si incontrano sul terreno cor.tcso o !e barello sai-gono e discendono il colle. Compiuto questo pietoso dovere, la battaglia riprende. Attestato a Buonaparte Buonaparte ritorna da Millesimo o. quando si trova presso Carcare, udendo il cannono e la fucileria di Cosseria, volta il cavallo da quella parte. Checosa fa l'Augerau con le sue due brigato ? Il piccolo generale capita fra i soldati de! Menard mentre questi sta tentando lo sforzo supremo. Il prode Del Carretto, cade in quo-sto momento fulminato da una pallot-tela che lo ha colpito al cuore. Laresistenza è finita. Buonaparte passa in rivista gli uffi.ciali piemontesi che. dopo essersi ar-resi con l'onoro dello armi, raggiua-gono Carcare d' dove poi, secondoquanto ha voluto con indomito orgo-H - - - - glio il marchese Del Carretto, potranno ritornare tra le hle dell'Armata Piemontese. TI piccolo italiano cammina nervosami-nfe avanti e indietro fulminami" con lo sguardo la sparuta schiera de- gli ufficiali nemici fronte — Avete combattuto come dei sci vaggi — egli dice finalmente — dove vate subito capire che la vostra resi stenza sarebbe stata inutile, iri che eli stanno di riìci cnc gii stanno ui uggpnnsmAbbiamo fatto il nostro dovere — : ggli risponde un giovano tenente — e m so non fosse caduto il nostro colonnel-ÌPlo saremmo ancora sulle nostre Dosi- Pio saremmo ancora suue nostre po^i azl°m. |r— Vi ripeto — replica Buonaparte — i dcho vi siete comportati come dei bruti.: dMi avete.ammazzato duemila e cinque- enonfn snidati a chuitp nmmawandnmi nccnto soldati e stavate ammazzandomi cancne i miei migliori ufficiali. ,dImprovvisamente Buonaparte, che ha tin altissimo concetto gli eroi, anche se | usono nemici, cambia di tono e battendo Vfeifli^ci^ i umcian, esclama con un auegria inso- clita in lui : « Siete miei ospiti, venite a tcena con me e sedetevi alla mia. pmensa ». bi ' La camera da pranzo del Quartier \£Generale e quanto di p:u umile si possa dimmaginare e le poche candele accese. lla illuminano malamente. Sulle panche ; ndisposte ai due lati della lunghissima ' dtavola prendono posto gli ufficiali pie- Ilmontesi c gli ufficiali dello Stato Mag- m^i^tT„ .?,;„„ 6 qgiore iiancese. |pBuonaparte entra ~er ultimo nella. scamera col suo piccolo Dasso frettolo- i eso e si avvia verso il capo della tavola. I sEgli si è appena seduto, che una delle ^a . rr i. , « n?^!Ì1_ap!^-e_a5.eS.ta ^L3.^?0-1.""! t! contadino'che porta sul volto i segni | g1 : ,i: ..ji : ~ »■ ~ —.«ì i e e , a o a l o e rossi di una scudisciata ricevuta cortile da un ufficiale francese. L'uomo, sconvolto dall'ira, brandisco un fucile strappato ad un soldato di guardia che appena riavutosi dallo stupore dopo l'assalto improvviso dell'energumeno, l'insegne su per le scale onde farsi restituire l'arma che stata strappata violentemente mani. L'apparizione del contadino non è su nel | cmddglI mgli i' igrinlli] i a'gacbito notata nella sala c questi ha tem-i dpo di imbracciare il fucilo, di portarselo alla spalla e di prendere di mira, da pochi passi di distanza, il petto di Buonaparte. Ancora un attimo e il futuro imperatore rotolerebbe sotto al tavolo colpito dalla scarica micidiale. L'attimo di perplessità è subito passato. Mentre la conversazioni si intor- u l a o o o i a o o -1mor Pa!,lic, o . e èscnaglnrrompono, un ufficiale ta in tempo a svia- zre con una mano la canna del fucile. Il : dcolpo rintrona nella camera e la scari- ca va a colpirò il muro, sollevando una Pnuvola di polvere. Alcune candele si! ssnone-ono Oiipll.i nost-i davanti p Ruo- 'Uspengono, yueua posta aa\anti a auo-t<naparte seguita ad ardere. cIl volto del generale italiano non ha 1 dmutato di colore. Soltanto agli angoli odelle sue labbra si sono disegnato, per , tsparirò subito, due rughe profonde. S— Signori — dice con voce calmissi- ' cma Buonaparte, rivolgendosi ai convi- ftati, mentre alcuni soldati trascinano tfuori della sala il contadino — narrate- ; pncprescelto por i suoi futuri disegni. ; ii pallido generale, dai capelli a « o-, recchia di cane >•, dallo sguaido scintil- lante, due sta delle su> ventura di Carcare si è già dileguato ; dalla sua memoria. La sua Armata sì.batte attorno a Ceva, espugna quella aprile i reparti tra- mi com'è morto a Cosseria l'eroico co lonnello Del Carretto... Mondo vi: la battaglia è finita cane >-, dallo sguardo scintil- . - irmi rlnno rnvnl-a olla tr>- : storni dopa cavalca alla te- ; sue truppe. Il ricordo dell'ay- piazza forte il 16 aprile, i repa toccano come torrenti, impetuosi lungo 1p. dorsale degli ultimi monti da su- pcrare. Lo boscaglie di Frabosa bruii- cano di uomini, dodici battaglioni rie- scono a vc.licaro il torrente Corsaglia. a rompere quella testa di r>o::tc preparata e valoros;".mente difesa"dai Piemontesi , . r-^-f,t!i„ : e procedendo per Castellino o i ridcn- tissimi colli di viepforte, Buonaparte sale al belvedere di Mondavi, di deve assiste alla ritirata dell'Armata del Col- li. Il primo paragrafo della vita di Buonaparte è concluso. Il futuro impe.| ratore segue con l'occhio la marcia delle suo truppe. L'ultimo suo generalo, !o Stcngol, cho da Briaglia è secso sull'Ellero, guadandolo di fronte al nemico che comincia ad ossero preso da', tigli offre l'epica visiono di i I mente-, cade di sella a 1 Buonaparte vedo in quel combatti un combattimento a corpo a corpo. Il1 colonnello Chàssardou, comandante due reggimenti piemontesi dei Dragoni del Re trascina i suoi uomini contro alla | cavalleria francese e personalmente si lancia sullo StongoL Le loro sciabole si incrociano e scintillano nel solo Due fendenti colpiscono il francese, cho ri- spende con un colpo di rivoltella. Chas3ardou, ferito mortai- Il proii mento come riflesso il suo lampeggian- -ite avvenire. La sciabola del suo gcne-lrale c la fiammata della pistola hanno ai tracciato por un momento sul cielo la magica parola della vittoria. Egli c'.i- . scende dal Belvedere a Mondovi, incon-!tra i suoi divisionari ai quali appena -1 rivolgo un cenno ài saluto, salta a ca- o vallo e sparisce per la strada che si -lSnoda verso Chorasco. , .. . .La campagna e finita. L esercito pio-montese è diviso da quello austriaco. Il piccolo generale italiano vola verso la gloria a " - ERNEST0 QUADRONI:.