Nessuno dei problemi affrontati è stato risolto

Nessuno dei problemi affrontati è stato risolto Il viaggio di Lavai Nessuno dei problemi affrontati è stato risolto o a o e i a -' i| -! -i La Borsa successo del Parigi, 26 notte. pdi Parigi ha accolto l'in- tviaggio di Lavai con una Wr"..iuMn ov,n rnini-see bnuova ondata di ribasso che colpuce etutti i valori e, segnatamente, quelli sbancarl. dQuanto alla stampa, eccezion fatta aper pochissimi fogli ministeriali, essa snon tenta nemmeno di mascherare la adelusione profonda provata di fronte f"ncioP,,04o,utPamente negativo.jKdella spedizione. I mLa stessa formula che esclude fino. al primo luglio 1032 la possibilità di suna iniziativa americana per una nuo-.gva moratoria alla Germania, viene stasera vivacemente discussa; prima di tutto perchè tale decisione non signi¬ fica affatto che una nuova moratoria non verrà concessa, e che l'anno venturo la Germania ripigllerà 1 suoi paEramentl regolari — cosa ormai fuori ldi ogni probabilità — ma significaisemplicemente che, quanto prima, si dovrà riunire una nuova Conferenza per discutere della possibilità o meno di applicare al debitore la disposizione pura e semplice dell'accordo Young; in secondo luogo perchè, eliminando dal l'orizzonte immediato l'ipotesi di una!seconda moratoria Hoover, la Francia!nulla ha fatto per mettere in chiaro la questione dei debiti interalleati che una nuova moratoria avrebbe continuato a tenere in sospeso, mentre il ritorno all'accordo Young minaccerebbe di farli improvvisamente rivivere. La relatività degli impegni Senonchè, su questo punto, la Francia non è sola ad avere voce in capi imMgttntolo e nulla obbliga a credere, fino sWnuovo ordine, che le dichiarazioni reci-! proche intervenute a Washington trai Lavai ed Hoover debbano impegnare ; automaticainente le altre parti in cau-1 sa. La Germania, per lo meno - cheUin America non manca di ^^Savrà la sua parola da dire, e I fanno anche osservare che limminen- te viaggio del 'on. Grandi a Waso- ington, subito dopo .1 suo soggiorno a Berlino, dove le conseguenze dei collo-|qui franco-americani sono state senza dubbio esaminate attentamente, po-'trebbero essere una eccellente occasio-jne per riallacciare, attraverso l'Italia,'fra il principale debitore ed il credi-, tore principale, quei fidenti contatti | che la Francia si illude forse, in questo momento, di avere spezzati. 'giustamente fa osservare un giornale della sera, non basta che l'America e la Francia si siano pronunciate (e per|di più in modo molto vago) a favore del mantenimento della base aurea. Le condizioni della crisi mondiale, non so-,no soltanto monetarie, ma traggono radice da un disordine profondo del-Cl'intero organismo economico. Se la produzione e gli scambi appaiono pa-!ralizzati, perchè la vita è diventata troppo cara per centinaia di milioni di uomini, che non possono più consu-:rnare in ragione dei loro bisogni, se:la vita è troppo cara e perchè le ini-. poste sono schiaccianti, e se le imposte;sono schiaccianti è perchè il mondo : In quanto all'accordo sull'oro, come n c .— - ~i—"i- spende più di cento milioni di franchi all'anno in armamenti. Il solo modo dl prendere per le corna il toro del dissesto mondiale, consisteva dunque nell'affrontare onestamente il problema del disarmo, e non già nel metterlo da parte, accontentandosi di una di quelle frasi vaghe che non dicono nulla e che andrebbero bene, tutt'al più, se fossero pronunciate in una sala di Consiglio comunale. Risultati nulli Il bilancio del viaggio di Lavai è, dunque, viziato da questa tara primordiale: che nulla è stato fatto a Wash-, ington, per colpa della Francia, in1 ordine alla prossima Conferenza dendisarmo. Su questo punto dobbiamo ricono-scere, del resto, che le responsabilità ! gravi incorse dal Governo di Parigi. ; sono apertamente riconosciute da qua-;s, tutta ,a stampa parigina di oppo- spione. i« Se il mondo aspettava la salvezza, la pace e la prosperità dal colloqui,di Washington — scrive il « Quoti- dien» — possiamo essere sicuri che 1 risultatl raggiunti non lo renderanno 1 entusiasta*. E Blum, sul « Populaire », osserva: :^ Lavai proclama fieramente che IalFrancia non è disposta a ridurre léj proprie forzo d'un battaglione. Ma, in ale caso, che cosa è andata a fare a Washington V Per dire di no, uon . era bisogni) di attraversare l'Oceano. Si è g}iaK30 CQnt imDarcanclosi, delle perali™ che portava seco? Gli sguardi dell'intera Europa lo seguivano con nsietà angosciosa. Dopo questa deluione, il malato ricadrà In una proerazione desolata. Niente Piano di in-I;™e,. Per stabilizzare i cambi, per KaS:a1!.!^!marnenti : l'Europa resta nel caos Superfluo dire a quali commenti esa-jperati queste constatazioni diano luo g0 auiie colonne dell'« Humanité « L'imperialismo francese — scrive 'organo comunista — ha fatto deliberatamente scartare dal dibattito ogni esame del problema del disarmo e dela sicurezza. Le spese del militarismo francese resteranno intatte. Il documento redatto da Lavai, Maginot, Ministro della Guerra, Weygand, difeso da jBoncourt nel «Journal» e da Briand dalla tribuna dl Ginevra, il « Memo ne, La Francia resta 11 gendarme ar mstn riaii>c<,i.nnn ~u : j randum » di giugno resta il vangèlo mostruoso del Governo di Parigi. « La supremazia dei più autori di guerra dell'Europ va. Le prerogative del militarismo cese sono state messe fuori discussio mato dell'Europa gli avvenimenti di Manciuria l'attestano —, il gendarme armato dell'universo ». giungere che nei prossimi mesi l'at- eggiamento intransigente del Gabinet-o Lavai, in materia di disarmo, darà enza dubbio luotro ad una interra rum mu '"Ugo aa una intensa Cam- Washington e il disarmo Queste reazioni della stampa dl sinistra si spiegano, e potremo anche ag- .a°na ner nrennr»^ „ ,< W8..^ preparare alle elezioni polt-""^aeii anno venturo la sconfitta del- ,^"„'tfm^?gloranza centro-moderata ^'a^£nt0 dl una maggioranza sociale-ra"i;ale; Ug« RSgX 5E2FV11*S^^^^^^ credere che la Francia sia tornata real- un « nulla mente da Washington con osta amcricano %T t guol a^:^" menti NeUa cosigli SteOUniti non si 30&nano & d, , ercssarsi del disarmo, e dl abbandonare l'Europa alla sua sorte: essi hanno per bocca di Borah espresso con utta la chiarezza desiderabile il loro peusiero circa l'unico assetto possibile della pace nel vecchio mondo. In quanto al disarmo, Washington ripiglia, dopo il viaggio di Lavai, la clusione che sia dato trarre dagli av_ venimenti dei giorni scorsi è che alla Conferenza del febbraio 1932 la Fran^ Si troverà in una situazione diplomatlea tutf altro che facile; evenienza che, mercè il proprio viaggio a Washington, Lavai sembra per l'appunto Credere di eludere. Spetta ora agli alri Governi interessati trarre dai precedenti le conseguenze che si impongono. Prima di finire aggiungiamo per la. eronaca che, secondo informazioni diquesti circoli finanziari, la Banca diFrancia avrebbe deciso di lasciare in deposito a Washington da duecento a recento milioni di dollari oro, ritiran- nronria libertà di arionp p la >:oin ór,n P.™?™ ai azione, e la soia con-done duecento milioni. La Federai Reserve Bank alzerebbe, probabilmente, in compenso, il suo tasso di sconto al 4 per cento. C. P.

Persone citate: Blum, Briand, Hoover