La spettacolosa vittoria di Binda nel Giro di Lombardia

La spettacolosa vittoria di Binda nel Giro di Lombardia La spettacolosa vittoria di Binda nel Giro di Lombardia II campione, riaffermando dopo un'annata grigia la sua altissima classe, giunge al traguardo con venti minuti di vantaggio sugli immediati inseguitori - Mara, Firpo e Marchisio ai posti d'onore - Nove ore di lotta sotto la pioggia e nel fango • Il ritiro di Guerra _____ (DAL NOSTRO INVIATO) . Milano, 26 mattino. Quando Binda, all'arrivo del Campionato mondiale di Copenaghen, scese dalla bicicletta disfatto c sconfitto, non trovò neanche una voce c una mano amica che lo sorreggessero in quel triste frangente. Tutu correvano dietro a Guerra — n vincitore. Tornato in patria senza il titolo c la maglia dal sette colori, trovò l'indifferenza e, talvolta, la scherno. La « marca » per la quale correva c che tante volte aveva portato vittoriosa al traguardi dei più, difficili confronti internazionali, gli comunicò che lo lasciava Ubero d'impegni per la ventura stagione di corse. Tlinda sentì il vuoto crearsi attorno a sé, e vide profilarsi lo spettro del ridicolo se avesse continuato a farsi battere. Gli. dicevano in tante maniere che era un abulico, che non lo reggeva più. l'animo per condurre a fine le battaglie più. dure, che dinanzi a sé non aveva che il tramonto, melanconico e senza gioia come lutti i crepuscoli che succedono ai meriggi troppo infocati. Un giorno, in una riunione su pista, uno spettatore villano gli gridò di ritirarsi nell'ospìzio del vecchi. Forse, fu sotto quella ingenerosa frustata che Binda si svegliò, e giurò di vendicarsi, di ritornare almeno per un giorno quello d'un tempo — quando vinceva le corse con, distacchi enormi —, di confondere l suoi denigratori e i suoi avversari, ieri, nel Giro della Lombardia, Binda ha mantenuto i suoi propositi; lia riportato una vittoria schiacciante, nettissima, ottenuta con quello stesso stile che tanti altri trionfi alt procurò nel passato. « Santa contento idtsso ? » Allorché alla fine dell'estenuante corsa, svoltasi da un capo all'altro sotto la pioggia continua, su strade in buona parte molli di fango, e con una temperatura rigidissima, gli sono andato incontro per felicitarmi con. lui, mi ha guardato con lo sguardo doloroso, ma tranquillo, d'un uomo che ha sofferto una lunga e dura fatica non per si1, ■ma per gli altri, che gliela avevano imposta. — Sarete contenti, adesso? — ha chiesto, e in quella domanda m'apparve, ancora una volta, svelalo l'animo di questo campione che è stato ed è tuttora un grande atleta e rhe non sempre è stato ripagalo dall'amore della folla, talvolta sconoscente c ingenerosa verso di Ini. — Avevate detto ch'ero finito, che non servivo più a niente, che la ricchezza mi, aveva rammollito. Eppure, guardate i vostri orologi. Da quanti minati sono qui arrivato? Dicci, dodici, quindici, diciatto minuti... e 1 miei avversari non si, vedono ancora. Ilo vinto bene? Ilo dimostrato la mia classe? Mi scherniranno ancora? So, che gli sportivi dovranno ricordarsi per un pezzo di questo Giro della Lombardia, <■ del modo magistrale col quale l'anziano campione vi ha trionfato. Son. dobbiamo chiederci, presi come siamo dalle nostre passioni, quel che farà l'anno venturo questo redivivo; lasciamo che l'immaginazione galoppi senza rincorrerla; e rimaniamo sul terreno della realtà, rhe oggi si sintetizza in. questa, constatazione: Binda ha ritrovato i suoi, mezzi, ancora il. suo cuore ha scatenalo la battaglia, eh'' poi il cervello lucido tante volte elogiato ha saputo condurre con tattica accorta Tino a concluderla con un successo che resterà memorabile. Bea diciatto minuti e mezzo di vantaggia egli ha saputo prendere al secóndo gruppo con una"fuga che e durata più di ino Km., e tutto il, percorso, folto in lineile disastrose condizioni di, cui ho detto, é stato coperto alla rispettabile media oraria dì oltre 27 chilometri. L'episodio derisivo della corsa si è scollo mollo presto, che appena una sessantina di chilometri erano stali percorsi. Fu. sull'aspra salita del Ghìsàllo, la prima seria difficoltà dilla giornata, che si crearono i distacchi che poi diventarono definitivi. Prima di quel punto, la corsa era stala tirala velocissima, con assolala indifferenza dilla pioggia, su un terreno tutt'aliro che aditilo allo sfoggio di eccessiva velocità. Fra i ili partili alle sette e mi aliarlo all'ordine dato dal prcsìdctiic dell'Unione Velocipedistica, 011. Carelli, ve n'erano di quelli animali da propositi batlaglieri. Fra i. non parliti, ri erano fìelloni, Baltesinl, Orecchia, annunciatisi indisposti. Anehe Guerra non, mostrava una cera, mollo bella. Venerdì dell'aura settimana, andando assieme in iiutomohilr verso Sizza, mi diceva d'aver male alla gola, f.a cosa si complico con un. principio di raffreddore nei giorni scorsi. 1: ieri mattina, ripeto, il campione del mondo e dcll'llalia era. accigliato. CI fu. subito battaglia — ho delloSon si era in marcia da. un'ora, chegià il. piccolo esercito dei partenti era sgranalo notevolmente. Fu. gnt.ppe.lto d'una decina d'uomini, fra cui GrandiBoriila, Morelli, Cuituvsi, e alcuni semi-sconosciuti, era riuscito a portartnettamente acauli, con quasi mezzo chilometra di vantaggio sul. grosso. Ini/nc-slo c'erano tutti gli Assi, eccettualo Mara, in lieve ritardo perche la catena gli s'era allentala. Poro prima di Erba l'avanguardia si riformava. Tu testa inseguitori in quel pania t'era Ge««'' <«•«;»«"«» ;«• ":"••"»;•«".;-• stri -■ il recente vincitore della. Predappio-Boma. Quei primi Mi chilometririsultavano percorsi in un'ora c treminuti. Freddo 0 pioggia 11 freddo, la pioggia scrosciante., lavivacità d'inizio della corsa, mettevanoa dura prova i diclini, pei quali la. fatica apparve d'un, subito durissimatrito 1 he non avremmo assistilo a una delle solite gare rondoUe alla buona fino ai piedi, dell'ultima salita, ove si sarebbe sferrato l'attacco del puri arrampicatori. Hit presentimento ci, ao,-erliva che non si sor ebbe juptUa lotitolo ^^'';.V,^../r.^V.rV^,/^f;°Erba, la strada entra nella Valassina dove Vaiale si corre il Circuito motociclìstico del. l.arìn. ii cosiddetto . 'Fonrisi Trafiliti » italiano, : ondula1: io nibrevi strappi, brusche discese assai inghiaiate. Cinque vorridori si, portano avanti, spingendo velocissimi, ma non riuscii a identificarli, coperti, com'erano dagli impermeabili. Ma escludo fossero degli Assi. A buon conto, dove la strada discende nuovamente a costeggiare i quel ramo del lago di Como -.(ulti I. migliori, erano eoi tirimi, e r,apprestavano a iniziare la salita deMagreglio, che in line durissimi slnip-pi, appena separali da Un breve lalso eo i o . o a a a - piuno, portano ai'Vib metri d'altitudine della Madonna del Ghisallo. Attraverso il velo della pioggia vidi nel gruppo, d'una ventina d'uomini, dei visi, conosciuti, c'erano Binda, Mara, Guerra, Gestri, Giacobbe, Rinaldi, Firpo, Cai mi, l'ossati. Camusso arrivò poco dopo, alla, testa d'un gruppetto, fra cui, Piemontesi, che. era stato uno dei primi a scendere dalla macchina per mettere il rapporto piccolo. E tirava moccoli a, flovet, che s'era portato al comando a condurre assai, forte. L'inizio della salita era precedalo da groppe della strada, sulle. r/Uali persero contatto Zanzì, Zu.cchini, Firpo. Mara, Balmamion, Barai, Grandi e qualche, altro. Ultimi a girar la- ruota furono Binda e Guerra, che dalla mattina si tenevano d'occhio, attenti a non, perdere una mossa uno dell'altro. Binda fu il più svelto, e ripartì con una decina di metri di. vantaggio sul rivale. Da quel momento, c fino a, che non, si ritroveranno su qualche bastimento per l'America o in una riunione, su pista ad Algeri come a. Parigi come a lirestau, Guerra perdette di vista l'Alfredo. Questo s'era buttato all'inseguimento di quei dieci, o dodici che lo precedevano, che il mantovano fu appiedato per lo scoppio d'una gomma. Disdetta; Un incidente del. genere è, secondo il momento in cui avviene, d'importanza secondaria, oppure vitale. Appiedato all'inizio della salila, proprio al, momento in cui la battaglia divam,pava, la fermata, d'un minuto e mezzo cui fu obbligato Guerra poteva avere conseguenze decisive. E le ebbe, infatti. Come le ebbe, un anno e qualche mese fa, la. foratura di Binda ai. piedi della salila di Civita Castellana nella. Predappio-Boma. C'è una Sémesi anche nelle corse su. strada. Quel giorno, Guerra ebbe le ali ai pedali, e fuggì verso la vittoria, mentre Binda invano inseguiva. Altrettanto accadde, ieri, mentre l'Alfredo si buttò alla caccia, dei primi, e il mantovano provvedeva febbrilmente al cambio del tubolare. Lo lotto h solita j Jimwo che piemontesi, che non. -t{ , ■ ... i e a j o ' , a a i - Ceravamo appostali alla terza svolta delia salila. Apparve pel primo Piemónt. maniche, rimboccale, testa nuda come d'estate; e alta ruota c'erano Camusso, Bovet, il magro Barai e un loscanino, Bellandi, che prima di ieri non sapevo neanche chi fosse. L'ascesa era. ripida: il. terreno scivoloso; lo sforzo intenso. Si. sentivano de gli ah! ahi. ed era il rauco ansimare del ciclisti su quella rampa. Dietro cinque, si. vedeva venire Marchisio; più indietro un altro, che vidi essere Bertoni. Di colpo, Camusso n fa da una parta della strada, mette piede a terra, e s'appoggia con, la lesta al. manubrio. Lo perdemmo di vista a arni svolta. Piemontesi, sorprendente di brio, era ancora il primo, il toscano retrocedette, e fu raggiunto da Marchisio e da Bertoni che andarono a formare la pattuglia di testa coi detti Piemónt, Bovet, e Barai. Guardando indietro dall'alto del parapetto clic delimita la strada tutta a svolle ripide, vedemmo Binda avvicinarsi. Ma come In. quel momento il, suo allieva e. concittadino — dico Bertoni da poche settimane, liberalo dal servizio militare — muoveva all'attacco, la distanza fra. l'ex campione nel mondo e i primi si allungò. Sei. frattempo anche Barai e Piemontesi, avevano recluto, cosicché. Bertoni, liberatosi, con un ultimo scatto di Marchisio e ili Bovet, proseguì da solo, a vantatitiiando metro dono metro, sicché al. 'outrollo a firma, di Guetio {Km. tv.! dalla partenza) cronometrai, i seguenti distacchi dal primo: a 28" Marchisio: a 50" Bocci; a. fi3" Piemontesi: a V 10" Binda; a V IV Bellandi; a 1' ir»*' lo svizzero llelmanu; a -i' Burnì; a 2' 30" Carniselll e Bonino: a :V 35*' Mara; a il' 40" Grandi; ci. 3 minuti Grano, Maria, 'Zanzì, Lorenzi. Zucvhini; a :)' 50" Giacobbe, Binaldi e Balmamion; 11. <i minali Guerra. Da intesti, passaggi risultavano evidenti due fatti: che Binda, assicuratosi che duranti, aveva i due luogotenenti Bertoni e Marchisio, non aveva insistilo ncll'insegui1 ne Rio in salila riservandosi di riprendere i primi nel, più facile, trailo di discesa 0 di piano: e che Guerra aveva perduto dell'altro tempo oltre il. minuto e mezzo della bucatura, — Qui si. decide, la corsa — pensammo, e stemmo con. gli occhi ben aperti per osservare quello dir. succedeva. Intanto, successe questo: the prima Mara e, poi Piemontesi dovettero anche essi cambiare una gomma., e perdettero tempo. L'ordine di. passaggio che al culmine del monte non aveva subito sostanziali mutamenti da quello registrato a Guello salvo che per Guerra che aveva perdalo un altro minuto, al bivio per F.rhit, cioè all'Qn.o chilometro, risanava il. seguenti:: alle Iti r. Il' la coppia Bertoni e Marchisio; a 511 secondi Bovet solo; a. l minuto e 10" Binda, Hcimanti e Bellandi: a i minuti 1: mezzo Mara con. Marin. t.annvesi, Zanzi, Carniselll: a 5 minuti, il gruppo Guerra, Giacobbe, Binaldi. Fossati, Gramo, Balmamion c qualche altro. Sanativa far at.tar.rure la nuova gomma sili cerchione, aveva abbandonalo. Guardai Guerra in faccia: aveva 1 lineamenti tirati e scontrosi. Sé la sua. azione pareva quella destinata a riportarlo sui fuggitivi. La velocità sviluppata dalla « locomotiva » mantovana avrebbe dovuto esser beri altra, per ottenere il successo consacrato in. latiti altri '• storici » inseguimenti. Sé t suoi compagni mostravano d'essere, in grado di aiutarlo, provati anch'essi, dalla durezza della eorsa e dalle contrarietà. vsimtavs■BdBirnscéescttcpswd7dffgAuctatmosferiche. CU pioggia non, aveva o. „, ^ un willUtù Jnlhl mrtmza. ,.: ° I Binda aveva comincialo ad mi- celnrore, e- poco alla volta sì avvicinai va ai suoi due soci. Sci 13 chilometri da Erba a Como, a , o n a ì l egli guadagnava 20 secondi. Al controllo di Como, infatti, posto all'ingresso dello stadio Sinigallla, il gruppo Binda. Bovet, Bellandi, Heimann era soltanto a 40" dalla coppia Bertoni-M tirchlsio. Il bianco-celeste Mara passava due minuti e mezzo dopo; poi veniva un gruppo di 7 o S; infine Guerra con i suoi a 5'10". Guerra aveva perduto ancora >■ cominciavamo a sentire n-, lì a- -ìria puzzo di. ritiro. Mentre Binda, ut-1 v-crlUo che il rivale era m d'i[i_>:-jH-i, vedeva profilarsi ti. certezza di. una trepitosa rivincila e, a,,, emerito tattiito come é, decise di tare la seconda, mossa, importante della, giornata,; libi'arsi dai. suol occasionali compagni e ndare a vedere che una c'era iti nuovo nelle prime linee. Dopo tomo, la. trada, sale a San Fermo, 1: fu. lì clic. Binda se ne andò da solo, e ■neanche, dicci minuti dopo era firn Marchisio e. Bertoni. Il ritiro di Guerra T.a strada era. un. obbrobrio, allagala, e nghiaiata. I corridori trincavano a stare diritti, eppure pedalavano alacri, nell'ansia di non farsi raggiungere, t.a ituazione era favorevolissima « Binda, che avena con sé. due uomini detti sua équipe; molto mena invece lo era. per ì due suoi più direi:;, rivali. Se Mani., e Guerra con i rispettivi aiutanti (ossero siati assieiw, forse la caccia acrebbe potuto concludersi dir e inamene; invece erano distanti l'uno dall'alro e non volevano 'mire i. loro sforzi, contro il comune avversario che: slava per dominarli. Successe quello rhe ,ju un'ora presentivamo. Dopo che ad Ol'jiaic — crawl 50 chilometri, che. inseguiva, — gli dissero che ti. suo distacco era salito a 7 minuti e mezzo, Guerra si pcr:\iui-,e dell'inanità deU'inseguimcnto. Aveva fatto da solo quanto velia giornata, non favorevole, gli era iiuscito. Del suo gruppo, nessuno slava meglio di ini, e decise di abbandonare. Arrivammo nei pressi di. Malnate, calla grande strada che. porta, a Varese., Ad onta della, pioggia, si passava fra una doppia fila, di entusiasti che gridavano il nome di Binda. Finalmente il campione del loro cuore e Iella. Imo terra aveva ritrovala la via. della vittoria. Guerra, disfatto, avvilito, riunìclava alla lotta che per lui non aveva più possibilità, di buona riuscita e saliva sulla automobile del. suo am'cn mantovano su cui erano pure suo padre e Girardcngo. Questa volta il. ctiiniiiqmssimo non doveva provare la glena, di. assistere a uu nuovo trionfo dei suo pupillo, adun'altra mortificazione del .-no aborrilo ex-rivale. Anelo: Giacobbe e Binaldi, in quei pressi, si ritiravano dalla corsa dirigendosi a Milano per la via più breve. La gara ero ormai decisa. Soltanto per un miracolo Mara avrebbe potuto raggiungere il primo gruppo e magari batterlo nella volala. Set ciucile primo gruppo ci furono dei mutamenti, ma. senza molta importanza. Bertoni, attendato da una foralii.ru, sì bullo uli'mseguimento per Olgiate, Malnate. Viagiù, l'orlo Cercsii, ,.0., una velorttiì sbalorditiva di cai i,o„ 1,, si poli va ritenere capace, dopo gli sfai zi sostenuti, sotto Magregliiì sul trailo in, plano fin là. Marchisio, , oilo ila alilacutizza, si. era lasciato distanziare da. Binda. Per qualche viin'tto l'astigiano rimase fermo sulla strada; poi gli passò e rimontò in. bicicletta. Ma a Porlo Censito [chilometri 133) era già distaccato di 1 minuti da Binda, che era sialo raggiunto da Bertoni. Ma per poco tempo costui, doveva rimanere eoi maestro: perchè nell'aUraiiersare un ululalo avarili l'ante. 'Fresa, Binda, accelerava rimaneva, nuovamente solo al comando assoluto delia gara. Egli dorerà rimanere per i rimanenti cento chilometri lino a Milano, dove concludeva con una vittoria magnifica una corsa condotta con intelligenza e soli forza, a. riscattali' una stagione tutt'aliro che felice per lui e. invece, mollo per l'astro sorto a. far Impallidire la sua fanici. E' stato 'in finale degno dei grandi, momenti ili questo atleta. Egli Ita. voluto ancora una volta offrire a noi, che abbiamo acuto la fortuna di seguirlo, e alla folla, che oggi ritornerà a lui, uno spettacolo raro e delti pia fine qualità Come nei giorni più belli Quante volte, sa queste strade, Binda era. passalo con in pugno stretta la. vittoria. Ma erano reminiscenze del. tempo passeii,,: ire, quattro, cinque unni, addietro. Queste glorie, a rimestarle sempre nel medesimo mortaio, ranno in polvere, insogna rinfrescatle voti seminagioni generose a feconde, e aliarci Binda, emi hi stessa baldanza e con lo stesso im lieto di quei tei rapi, con ringiovanita sicurezza, ha riportato se. stesso all'altezza cui, era giunto nel pieno itile sua, fama e della san forma. Cent', liiilomelri da suiti: e i uiiaftro pFca7Gd1v9M1nfB22Lmiliuti di 1 antagiiio di l'orto 1,eresio Igsaliroii" a yire al controllo di Gran-1 Sfola {chilometri 156), a 12 al culmine Vdel Brinzio, a 14 a Gallaralc 'chilo- ! metri 105). a IS all'ippodromo di San \ Siro, dove era posto lo striscione di j arrivo al termine dei 334 chilometri del-ì la corsa. Tulio un trionfo fra la genie \ dellu sua finga, fra le schiere di. curiosi lite, noncuranti delle, inli'iuperiit,] (luni'tlt'ggitl vano quasi minici celilam ente la strutti da. Varese u Militilo, Binili) ha ritrovato se stesso, vat'ettu. dicesse nitrita moltitudine, e noi gli ! dieimo pnalmente. il. nostro amore. Fra j tempo. Con questa, é la quarta rolla che Alrfedo Binda vince, il Giro della Lombarditi. Le sur precedenti catarie nId'ripViCdn7tdfMgC7, |Luligini. <R<-lefitornata, cosa avveniva|sC'erano dei corridori Bsono quelle del 1925, quando arrivò cnn cinqui minuti dì vantaggio su. gìrardengn, Giuiiielli e Valazza, di I, 192(5 con mezz'ora di vantaggio su St'.grini, Vritazztl r lioltecchin, del 1927 aio ora rem distacco si/ Pieein, Scgrini e Pniiceia. Menile il « redivivo », nell'ebbrezza della sicura vittoria, si, era alleggerito dell'imperineobile, mciiéndo in musica, tu maglia azzurra bordala di tricolore regalatagli dall' Unione Velocipedistiva e proseguiva, verso Milano. I-se-Ismito da uri cortm di automobili, con ! tanta era la i; fari, acces la tempestosi dietro di i t rhe lottavano accanitamente fra di loro e tatti ■■'Sicilie ioni io la pioggia r il fieiido, senza perdersi d'untino, anche se li attirava solamente il miraggio del secondo posto. Avevamo lasciato il bravo Bertoni, distaccalo dal maestro sulla strada costeggiane il Lago C'eresio, coperto anch'esso di vapori che nascondevano la riva svizzera; avevamo lasciato Marchisio, imbastito negli stessi paraggi. Diremo ;(che l'asllgiano fw raggiunto da Mura\ne Bovet; ma che dopo ami mezz'ora gli passò la - colla » e al controllo di Gruiilot.a- dove .< due bianco celesti si 2ltE.VfzTdPP attardarono per cambiarsi, te maglie, li distaccò nuovamente. Sci, dicci chilometri da. questa località, alla conosciuta solita, del Brinzlo, ci furono delle no aita. Marchisio percórse molto forte questo tratto, lauto dei, onunltarc il. dislacco dì due minuti che lodivideva da Bertoni, il, anale, raggiunto a metà della salila, era. talmente provato dagli sforzi, sostenuti, dalla mattina, rhe mise, piede a. terra. Lo vidi che si avvicinava, traballante verso un'automabili:. A quel pnn.lo finiva la corsa di Bertoni, al quale si deve principalmente il merito dcHa violenza che assunse In gara sulle spire, del Maarcglio. E non è uzzardalo uffermare che il germe della vittoria di Binda, consiste forse 11 eli'attegglamento assunto dal generoso Bertoni. Se alla corsa, in quel punto e poi verso Erba e, Como non fosse stato impresso un ritmo così veloce, non é da escludere che Mara, e Guerra avrebbero ripreso il primo gruppo. E chi potrebbe non indovinare le conseguenze di questo riavvicinnm.cn. io? Dalle posizioni, retrostanti era a ronzalo Grandi. Il, vincitore della Torino-Bruxelles dell'anno scorso aveva avuto un inizio di, corsa, piuttosto modesto; poi si crei, ripreso c poco alla volta si era avvicinato a. Mara e a Dovei tino a, raggiungerli, sul. Brinzlo, dopo avere distaccato gli. occasionali suol compagni. Appena con essi, Grandi, si mise al comando e, prima che si. arrivasse al culmine della sciata dal quale si. scende bruscamente su Varese, anche Marchisio era raggiunto. Questi quattro arrivarono a Varese die Binda, era passalo da. circa, un quarto d'ora. Andavano tf passo svel lo, ma si vedeva che erano convinti di non poter più nulla contro il fug rjitivo. E da quel momento lino al. l'arrivo non, vi fu più alcuna fase degna, di, menslone, salvo l'insegnimeli lo di Firpo coronato dal successo. Il giovane promettente corridore di Serravano Scriviti, aveva perduto del, tempo per tenere compagnia a Camusso, colpito da malore sul Magreglio. Quando cominciò a pensare ai casi suoi, era distaccato di 10 minuti da Mara. Al controllo di Gramola, il distacco era disceso a "i; a Varese era Ai .V, a Legnano di ?,'. In. vista di Milano, Firpo, che aveva sorpassato una ventina di avversari, era sul grappo di Mara, Bovet, Marchisio e Grandi e con essi si batteva in. volata sulla pista del. /.roller arrivando a mezza ruota, dai più veloce. ■ I ti minuti, da. essi, arrivava Bellandi, un corridore dì Siena, clic ha, compiuto una. gara degna, di cioffip. Si trutta del vincitore della BassanoJdonte Getinpa. e di altre corse di. secondaria, importanza riservale ai tesserali di seconda, e terza categoria. Pure notevole la. prova, fornita dallo svizzero iicimann, il 9.o arrivalo, un. ragazzoni! ventenne alle prime unni su strada. t.a performance dei vincitore c inoltre caratterizzata dall'aliti, media ottenuta {chilometri 37,580) su mi percorso gravalo di salite e, reso difficoltosissima dalle Intemperie. L'organizzazione delti corsa,che é alia sua. 27.a edizione, fu perfetta, opera, dei nostri colleglli della « Gazzella dello Sport ». Mollo entusiasmo e. molla folla lungo il percorso, ad. onta del persistei!- nncsngtscnsidnstpdt'qesndniatiethpn dei guati gara. .he decimò i concorrensoltanto hanno finita VITTORIO VARALE.