Vivace contrasto finanziare franco - americano

Vivace contrasto finanziare franco - americano Vivace contrasto finanziare franco - americano La Banca di Francia richiede l'aumento immediato del tasso d'interesse sui crediti a breve scadenza presso le banche americane, minacciandone altrimenti il ritiro, ma la Banca Federale respinge la richiesta j | a a e a Londra, 21 notte, Dalle informazioni raccolte nellesfere finanziarie di New York daicorrispondenti inglesi in America, ri¬ sultava stamane che pressioni cner giche, accompagnate anche da mi nacce, sono state esercitate a NcioYork per ottenere un incrementodel tasso di interesse sui crediti frati-cesi a breve scadenza presso le Ban-che degli Stati Uniti. La Banca diFrancia, dicevano questi corrispon-denti, ha informato la Banca Fede-raZe americana che, nel caso in ci«quest'ultima ad aumentare oggi il tasso su be immediatamente ritirati i suoi depositi presso la Banca Federale per un ammontare di 150 milioni di sterline. Il corrispondente newyorkese del Daily Herald annunziava stamane che la Banca Federale, incapace di resistere alla pressione e alle minacce francesi, aveva capitolato senza resistenza, noti senza però suscitare forti risentimenti negli ambienti bancari, nei quali si continuava a sostenere che l'America poteva perdere, da un momento all'altro, una quantità d'oro anche supcriore aquella che perderebbe in caso di brusco ritiro dei crediti francesi, senzaper questo danneggiare la stabilità del proprio edificio finanziario. Senonchè, altri banchieri sostenevano in questi giorni, a New York, che la crisi economica di cui soffre l'America non le consentiva resistenze eroiche, destinate, in un avvenire prossimo, ad esercitare effetti disastrosi sulla situazione economica del Paese. Nelle ultime sei settimane, le riserve auree americane hanno subito una riduzione di oltre 615 milioni di sterline, ma ufficialmente blico americano era informai il Paese possedeva forze suffi per poter considerare senza allarmi ritiri d'oro per un valore di altri 400 milioni di sterline. Orbene, stasera la Reuter comunica che il Direttorio della Banca Federale americana all'unanimitànella sua riunione di slamane, ha deciso di respingere l'ultimatum della Banca di Francia, e di non aumen-tare il tasso di interesse sui depositi francesi al disopra, del presente livello. Non si crede, a New York e a Wash eia abbia propria iniziativa, poiché il suo ulti-inqton, che la Banca di Fran-bbia agito in. questi giorni, dmatum non può non esercitare ''^''"cussioni^sincvlloqmtra Lavai e Hoo-ver. Se la Banca di Francia ha ava) zato una pretesa che a molti criticnewyorkesi ricorda alquanto l'ultimatum politico posto dalla finanza francese alla Repubblica austriaca in occasione del crollo della Credit Anstalt, e se l'ha avanzata nel momento stesso in cui il Presidente deConsiglio francese si approssima alla costa americana, e segno clic talepretesa mira ad agevolare la partita diplomatica che Lavai si accinge :iper scc a inlravvederc. K. P - ^^^ Washington, partita chea ì\di la dell'oceano nessuno per ora ne ù e , l a -ire antenne radiografiche dell'/te de - F una £ d „ t hrigina ora clVe Laval sta per porri L'oro come arma pelea Parigi, 21 notte. In contrasto con l'intensa campa-gna di propaganda fatta in questgiorni dai francesi per mezzo dèiìgina, ora che Lavai sta per porre piede sul suolo americano, esprime - v0pinione che sia preferibile attenete-re m.ima di lanciarsi in giudizi e i pronostici sulle decisioni che veri-au. -1 'no 0 non verranno, prese a Washing-.;ton, e dalle quali — in ogni caso —e sSn0 a questo momento nessuno sa1 nulla. . . e La sola notizia positiva che fosseo giunta da Washington durante lao, traversata presidenziale, auella cioè-: secondo cui la Banca di Francia -;avrebbe accettato di lasciare a di a lSDOsizione del Federai ~ - ^duecento milioni i ; di cui aveva chic r'ritiro, comincia a.._ i re. E' noto, infatti, che l'Istituto de emissione francese aveva chiesto al-,l'America, in cambio di quella con jBanche americane avrebbero rifiuta-Iri to tale facilitazione, e ciò malgrado H\\ recenti aumenti di tasso ufficiale, j sdecidendo di continuare a non pa- dgare alla Francia più dell'uno c pmezzo per cento pacato finora. : ri Fi negoziali interrimi d | In taU condizioni i negoziati trai \ s-lgnori Fanier e Lacour-Gayet, rap-'g presentanti della Banca di Francia, z\ei rappresentanti delle Banche ame-ìr iricane, che stamane parevano appio- id1dati a un primo successo apprezza-la.bile> dovranno riprendere, e saranno èa aa, à i cLa Francia, dal canto suo, ripiglia ra comprare oro, e nella sola giornata ddi ieri ne ha ritirato per 225 milioni sdi franchi, mostrando così chiara- : smente il proprio proposito di valersi 'sancora una volta di tale arma di| pressione per far pesare la propria-volontà sugli imminenti negoziati Di fronte alla risorta difficoltà di rvoler fare a tutti i costi * iSSbSS-aLh^V0J&cxleJ °ssia ^SSSSSs^aSSSS: ^econdo-i°,l0'iKni^ colanti — desiderio illustrato, ma ! non esaudito dalla creazione della iNational Credit Corporation — non1 farà che aggravare sempre peggio iaccordarsi circa un punto che a tutta |prima sembrava non dover offrire TTCoÀ«a insormontabili — il ritiro ' dei 200 milioni di dollari in que- stione non costituendo oggi per; la *£a5?a ness,una necessita 9 utilità ettettiva — la prudenza dei prono- stici raccomandata dai giornali ispi- rati parigini può sembrare giustifi-|cata Esistono fra le tesi americane |e le tesi francesi, in fatto di risana-l.. effetti di una crisi di fiducia. Hoover, ammettono i suoi critici parigini, non osa far ciò per timore di una sfavo- revole reazione elettorale, volendo egli restare — a tutti i costi — y;gli istituti che non meritano di so prawivere e inaugurare coraggiosamente la deflazione prima che la valuta nazionale abbia sofferto degli j Presidente della prosperità; ma que- !ste preoccupazioni interne costituì-{scono, nell'attuale situazione ameri- |crina, un pericolo serio; e in ogni |caso non è la Francia che si sacrili jcherà net- agevolare le elezioni poli- gg- ^r-tutto poi alla vi- ;A queste tesi parigine 1' \merica|risponde che innanzi "tutto fa politi- -|Ca del dcnaro faci!e comincia a ve- nire abbandonata anche a New York, i a n l visto che il tasso di sconto ò stato • elevato dal due al tre e mezzo ner cento e che si parla già di portarlo al cinque per cento. In secondo luo- fio, se il dollaro dovesse domani tre- Vìtrsi in difficoltà, sarebbe proprio 'l'egoismo della Francia a dover es- seme tenuto responsabile. La cani- paglia di sfiducia contro il dollaro ; r,.;„ Ilo inf'lfil omi.fn ini.in CI.! mn.. e non ha, infatti, avuto inizio sui mer- t l e - cati controllati dal denaro e dalla politica francese? Una delle scosse più sensibili subite dalla valuta ame- ricami non si è prodotta di recente proprio sul mercato di Varsavia? E'j evidente che se la Francia inizia, nei riguardi del dollaro, l'offensiva insi-j diosamente condotta da molti mesi, col favore della stolta politica labu- rista, contro la sterlina, e se la Ban- della Rue de la Vrillire si dà a ritirare di un colpo 200 milioni di i dollnri d'oro dalla Federai Reserve -Bank, il credito degli Stati Uniti po- ie e e ¬ la l'avrebbe giustificato — nei riguardi della sterlina. fra riceverne una scossa che, nella realtà delle cose nulla ^ustifiche- ì% 1 \i— ami un inno aSrn^l 1rebbe — come un anno addietro nul- |Le Banche americane detengono ! .circa T00 milioni di dollari di creditiz- esteri a breve scadenza. Il loro fron- ;—te di invulnerabilitàè dimane abba- a stanza vasto. Ora. dal 21 settembre all'altro giorno, esse hanno già ve: Ce ditto partire per [estero 423 milioni a di questi dollari.il che significaqua- è!s) 1 due terzi del totale. a Il continue afflusso dell'oro i emigrazione del metallo prezioso e - che il franco è solidale col dollaro: - i fatti hanno un'eloquenza che non roscafo Europa, 250 ieri sera dal- tH'Aqnitanìa, e 600 nitri vi saranno Wsbarcati domani da! Deutschland e pdal Presidente Roosevelt, il che rap- Fpresenta la bellezza di oltre un mi-1 riardo di franchi d'oro entrato in fFrancia, dall' America, nello spazio edi quarantotto ore. ì PChe gli, Stati Uniti debbano rivol- pgore una gran parte della loro attesi-jizione, durante 1 colloqui franco-ame-[Cricani di Washington, dei mezzi più acconci per far cessare ai più presto un tale stato di cose, è dunque fin troppo chiaro. Ma è che chiaro che i francesi resisteran iranza sul terreno finanziaprocuràrsi il maggior nuconcessioni possibili sul ter- reno politico, e che pertanto l'accor- do su quegli stessi argomenti dove sarebbe più facile raggiungerlo, cioè sulle questioni relative al credito, ri-\sulterà tutt'altro che agevole, per quello che concerne le questio-; politiche; j francesi, pur dichia- rando che nulla è possibile dire avanti che Hoover e Lavai abbiano avu Francia e Germania avranno da di- U scutere sulle riparazioni sarà per io:meno eliminato il pericolo che la di- Sfflftì tt^h** rimaneS- ■ Slamanti teri,tonali. In quanto al disarmo, la Francia non PPtra aderire alle;eventuali prò t0 le prime prese di contatto, tengo no a lasciar intendere che qualunque eventuale proposta americana di sop pressione parziale o totale dei debiti Interalleati non avrà mai per effetto di indurre la Francia a rinunziare aue riparazioni tedesche propriamen te dette e soggiunge qualcuno, al loro pagamento in natura, e ciò non tam?0 |erchè a Parigi regni sul serio )a fldlfcia che tali |oml£e siano ef_ ,La questiona della sicurezza \h'Echo de Paris, in un radiotele- gramma di Pertinax, si ritiene in\ 8^°^ affermare che l'Ambascia- \ t01.'e Edge, nei colloqui avuti con La-■ vai prima che questi lasciasse Pan-, SL aveva ammessa la possibilità che:;l'America aderisca ad una specie avv! Patto consultivo per il caso di uria.:{minaccia di guerra, ossia si impegni,||f consultarsi eoa le altre Potenze per\ fronteggiare il pericolo di un conflit-i to. Ma spettata dall'Ani sta. alcain carati totalmente insufficiente, e che il soio; argomento che gli Stati Uniti posso- no addurre per disporre la Francia \ atl entrare in un ordine di idee di • questo genere, dovrebbe essere per lo meno un loro formale impegno di sospendere rapporti .commerciali con gli Stati aggressori. Ora, assu- mère un impegno simile, significhi'l'ebbe per il Governo di Washington non solo di obbligarsi indirettamen- te a tenore conto della distinzione; tanto cara a Parigi fra aggressore Otì UffOl'odltl Hill « H fi 1 T'T 1111 ) Il Vinilll- ed aggrediti, ma addirittura rmun- alare al principio della libertà dei mari, di cui l'America ha sempre fa* • to il caposaldo Jella propria politica mondiale. j Le difficoltà di intesa,'grandi"in materia monetaria, sono dùnque nòj tevolmèntc maggiori sul terreno do- litico, o por io'meno tali si adopera a dipingerle la Fr _ dipin assillante pa con le spalle ancia nella propria di vedersi messa muro come accadde nel 1922, e Lavai non potrà torna- re indietro da V ivando integra la Washington coriser-.. propria liberta di azione e di manovra. ti m • j ., . 1 11 Temps, per Circondare il viag-.|gi di Lava de massimo possibile di Solennità, dichiara Che l'occasione da esso costituita è forse l'ùltima!",,„c;; ',lnr rLni,^,.ò V,,-n zi' S^S^U ì „ in™, «JSrV ; SratSri^'wer^bnàle Hnh g^S^Sedm l'Ve I'otAho ronubbli * - 2 C.a cònstdci':"ione unic^ment^ net- J® ^mael" r^S^f SSSr^im^aro deU% toSore leuoii. i.impuiwuiAi aen ti.tei loie viaggio ni Liialiai. Intanto, avvicinandosi l'ora dello sposto: « Alla vigilia di toccare americana voglio dirvi la mia ami- la terra to cuore il voto che il mio viaggio a Washington stringa ancor più la cooperazione fra gli Stati Uniti e la Francia per il bene del mondo » Lo sbarco avrà luogo domani mat fina alle 7, ossia a mezzogiorno ora europea. Egli sarà ricevuto alle 9 al Palazzo Municipale e alle 11 partirà per Washington, dove arriverà alle i6,15. Il Presidente lo riceverà alla Casa Bis ianca alle i8. C. P. Giornate di panico a Bucarest per la situazione economico-finanziaria Vienna 21 notte .... ' 'en sl e avuta a Bucarest una nuova giornata di panico. La Banca Marmoroch Blank, che appena un paio dì settimane addietro era stata aiutata dal Governo con un prestito di 200 milioni di lei, si è di nuovo trovata di fronte al pericolo di dover chiudere gli sportelli. Le casse dell'istituto sono state prese d'assalto dai depositanti, e la Banca Nazionale — il cui Governatore Manoilescu ha avuto mia vivacissima discussione col Ministro delle Finanze Argetoian — si è trovata nella necessità di intervenire è le nuove richieste di rimborsi hanno potuto essere soddisfatte. Sembra che lo Stato voglia ora impegnarsi a ricostruire la Banca, imitando il tentativo compiuto in AuUtria con la Credit Anstalt, ma le :condizioni finanziarie della Ruma «ia sono assai critiche, e il Governo, si sa, da masi non riesce a pa- ■ gare certi funzionari m servizio e BvPgdnpczRmcerte classi di pensionati La Corte di Cassazione di Bucaest ha aggiornato ì processi man- mento dal mme ,previste dal bilancio, e probabilmen\> mrà costretta a rimanere chiusa ^n0 ai primo gennaio prossimo. Le \0ffic-me Resiza, non riuscendo a ri\sclloterc daUo Stato n.cdìn .per 40G ;/. H v , . , ■ settimane non , ™,, ' j Vaiar r verciò 4000 operai :P«fl,«>«>1 sala.rl.> €.v^„„?v„ v vvisano messi in isciopcio. : / depositanti dell'antica Cassa di |Risparmio ungherese aspettano de :\tempo il rimborso dei loro depositi isejj^e)i ;solt;e?'c il grave problema dell'inde bitamento dei contadini, che rappre\ senta una cifra di circa 20 miliardi j,a preparato un progetto di ig„„e che decurta tale debito del 30 ccnto n rimborso del residuo W J dallo Stato lU P«> tent0**' " " ;"' °. I'* Q^ale consegna ai cicdttou obbh nazioni al 5 per cento, redimibili in 129 anni. ! // primo mino uli interessi venati- ,|0 pugaU dallo Sfato, ma nei succcs-l . f .J . l ■ \ ; ,irhitm-i dovranno naacurr ',..,;.., , , ., f1 "'^•t",,t c"c qa"a '"' ammo' \tamcnto, tocca, e a solo titolo informativo ii problema [Iella base aurea e i suoi eventuali sviluppi inìcrnazicnali Roma, 21 notte. Con lo piii ampie riserve, anche per la speciale delicatezza del problema che ltrasmettiamo la segueiuc informazione diramata questa sei a dalla «United iPrc*s». « Nell'imminenza de!! incontro tra 1 Hoover e Lavai, gran parie «ella stam- pa tedesca, non esclusi i grandi organi Idi informazione, hanno iniziato unahanlPasna contr? la. st;!bih- del^lla- ro. che. se non trova favore negli ani- blouti ufiiciali, ha purtroppo notevoli ri- pw cisa" che questi potrebbero" ossoi-e-in- dotti ad abbandonare la parità aurea !"° la tY:nu'!a ins!f?ri iel, condizionare mantenimento dei inopia depositi sul mercato di New York, all'accettazione,di clausole troppo onerose e a giudizioconcordi nei ritenere che l'ultimo atto:delia crisi monetaria mondiale saia loabbandono da parte degli stati Uniti,

Persone citate: Hoover, Laval, Roosevelt, Ruma