Conoscere l'Italia

Conoscere l'Italia CONCLUSIONI DI UN VIAGGIO IN TORPEDONE Conoscere l'Italia FORLÌ', ottobre. Siamo giunti all'ultima tappa del nostro rriro: ci sciogliamo in questa terra di Romagna che è divenuta la nuova culla d'Italia e la terra sacra per cccel lenza: abbij-mo salutato con reverenza la tomba dove"riposa la madre di Colui'che ci guida e da lontano i merli della rocca dove giocano i Suoi figli minori, Ed ora è venuto il momento di tirar lo conclusioni di ^n^c^ *r S faQnoÌ ra ore i taSLSSS rin fran turismo ,*^s^ da„0 8empHc, esigeTlzc emetiche, non ;;iarn0 venuti per scoprire le bellezze cli Siena o di Mantova, ma per collaborare efficacemente, secondo lo nostre forze, anche noi allo sviluppo di questo ramo capitale dell'attività nazionale: tutto si coordina e si disciplina nel vasto quadro delle energie italiane ed un semplice articolo di colore, o qualche gaia barzelletta non bastano a giustificare il nostro compito di giornalisti. citta in città risultati abbi Il problema del turismo Il turismo, in Italia, per quanti sforzi si siano fatti e si stiano facendo, non ho ancorj. preso quel po;;to preponderante, che gli spetta nell'insieme delle nostre attività: ed è proprio la stampa che, in genere, ha trascurato di occuparsi tecnicamente dei mille problemi attinenti ad esso e di portare la propria quotidiana collaborazione allargando, come deve, gli orizzonti, scoprendo nuove vie, ottenendo un migliore e più rapido contatto tra il pubblico e la sua latente curiosità di viaggiare e di vedere le bellezze d'Italia. In altri Paesi, pur meno ricchi del nostro in patrimonio d'arte e di paesaggio, esiste tutta una stampa tecnicamente attrezzata a quest'opera di propaganda e si sono create competenze singole per cui, accanto al critico d'arte, al critico teatrale, al redattore economista, trova il !su. p0.;tn -3 ed è dei maggiori — il re dattore turistico. In Italia invece le or- prf,ni3zai.i0r,i valorose e volonterose elio hanno fino qui provveduto ad agevola re il viaggiatore a guidarlo attraverso L labirinto degli'orari e delle cose e dei luoghi da vedere non han trovato né critici né illustratori- per questo la loro opei.a di propaganda è stata'ed è tut torà faticosa, mancandole quell'arma potentissima e immediata che è costi tuit-a da:la stampa Questo nostro primo giro ha messo principalmente in luce tale deficenza di contatti, c sarebbe di già risultato capitale se tale lacuna venisse finalmonte colmata e se, chiamata ad aprir gii occhi sull'importanza di questa nostra attività, la stampa volesse occuparsene con severità di metodi c continuità di sistemi. Tocca infatti a noi, giornalisti, cominciar col fare opera di pacieri tra le rivalità che brontolano, tra ferrovie, torpedoni e aeroplani, ed ottenere una pacifica e fraterna collaborazione fra tutti i mezzi di trasporto: questa faccenda della rivalità è un po' come l'avversione con la quale il teatro guardò sulle prime il cinematografo e la radio : gli sembrava che gli venissero rubati clienti. Ed è errore grosso, codesto. Non esiste mai un numero fisso di persone che vogliano divertirsi la sera, o che vogliano viaggiare, il giorno, una clientela cioè rigida che bisogna spartire. Esiste invece una massa elastica che andrà a teatro se c'è '.a buona commedia, al cinematografo se la pellicola è eccellente, o rimarrà a casa ad ascoltare la radio so questa offre attrattive maggiori. Ma più cresce la bontà dell'offerta più cresce il numero dell'acquirente. E cosi per il viaggio : ampliate i modi, lo comodità, le facilità di viaggiare: aumenteranno prontamente coloro che vorranno viaggiare. Non si viaggia soltanto per necessità, ma anche per tentazione. E i servizi da gran turismo si rivolgono proprio a una clientela di viaggiatori <-per tentazione :>, viaggiatori che, qualora non esistesse la comodità di questi torpedoni ben molleggiati, rapidi, economici, ricorrerebbero alle piccole macchine d'affitto, al noleggio di automobili locali, pur di vedere il paesaggio che sta loro a c.iore, ma non verrebbero mai a prendere un biglietto ferroviario. Il conflitto di competenza è quindi più ipotetico che reale: e se anche la ferrovia dovesse perdere qualche viaggiatore, sedotto dalle possibilità e dai vantaggi di un viaggio ::d occhi aperti, com'è quello in automobile, non ne possono ad essa derivare altri utili? Chi ha visitato, a questo modo, in automobile, l'Italia, non ritornerà, e questa volta unicamente per sostare a Roma, a Firenze od a Venezia, e non sarà questa volta un cliente fedele del direttissimo che lo porterà alla città della sua preferenza? Sarebbe infine indegno della nostra tradizione c della nostra chia roveggenza limitare in qualche modo il trionf'ire dei nioszi moderni per piccoli interessi e por resistenze opposte da organismi preesistenti. Quando il cavallo e la diligenza rappresentavano il mezzo base di trasporto, postiglioni e padroni di locando insorsero contro delle prime locomotive. Le ,, ^protlste vennero travolte. Ed i ca ^passarono tra le belle cose da ftab ■ Non 0 t ora> „ cas0| ™ la fcrroviaqcon hl rigidità delle sue rotaie e la continuità dei suoi servizi avrà sempre buon gioco sia davanti ai servizi automobilistici che davanti a quelli acrei, utili per le grandi distanze e per i frettolosi. Ma bisogna che gli zelatori della ferrovia r.on levino la voce e non intralcino il prosperare di nuove attività che oltre al rispondere ad una necessità moderna, servono anche a meglio scoprire e valorizzare il nostro Paese. Le strade A fianco dello sviluppo del servizi turistici automobilistici un'infinità di altre attività, di interesso capitale per noi. si allineano subordinate ed attendono dalla nuova clientela un nuovo impulso: prima fra tutte l'artigianato paehano che deve il proprio tramonto precisamente all'abbandono nel quale vennero lasciati i piccoli centri in seuito alle grandi linee di comunicazione la interesse diretto. 11 cliente d'una voi ta, quello che si fermava con la posta ed apprezzava ed acquistava i mobili di un villaggio di Toscana, le ceramiche di una bottega dell'Umbria, ritroverà, quand'abbia avuto campo di fermarsi ancora davanti alle botteghe dimenticaie, artisti fantasiosi, opere belle, nuo-| vc invenzioni. irJd accanto all'artigiana 1 lzlvIcvNgtcsuto riprenderanno pieno vigore 1 attivi-;cte. alberghiera, e i i genere tutte quel-.nie forme che traggono la loro ragion sdi vita dal passeggero. , z II viaggiare in automobile diventa l«'7-, f«nr,,,oTitQ- r,n^ .„„... sempre più frequente per questo le atradeson diventate uno dei problemi tvitali nella prosperità li un Paese. In c questo nostro vitiggio siamo passati peror strade magnifiche, per meno buone, e per qualcuna anche pessima. Bisogna che i grandi servizi da turismo abbiano a loro disposizione delle strade ottime. Il loro sviluppo, il numero del loro clienti sarà in rapporto diretto con la bontà delle strade. Lo straniero, od anche l'italiano, non ama viaggiare impoi. orandosi. Ma a questo sta provve con un preciso senso delle ne- desane- la Orientale e la Occidentale, chc rappresentano due tra i più bei to in onore della bellezza d'Italia, Accanto alle strade, di compito nazionale, va considerato il problema dei mezzi di trasporto. Il gran turismo va fatto con macchine da gran turismo, e le concessioni debbono quindi venir rilasciate a chi può dimostrare di esscro attrezzato in modo da poter offrire tutto quanto in questo ramo si richiede. ! Noi abbiamo viaggiato con varie macchine ed abbiamo potuto quindi confrontare e giudicare i vari! sistemi e le piccole deficenze : bisogna tener presento che la comodità di un posto, la larhcria di una visuale, l'opportunità di un attaccapanni, il sistema di poter dar modo di allungare le gambe al viaggiatore, il problema del trasporto del bagaglio sono altrettanti punti la cui risoluzione può accontentare o dispiacere al viaggiatore. Noi abbiamo adoperato torpedoni che sono i migliori di Europa, ed altri che sono insufficenti. Un controllo rigoroso deve presiedere alla scoi' : delle vetture. II guidatore deve offrire, con la propria perizia, la garanzia al visitatore che la sua vita è assolutamente al sicuro. Il guidatore deve essere dimenticato dal viaggiatore tanto la sua abilità deve apparire immediata e totale. Mi si è detto che verranno scelti guidatori poliglotti per abolire il posto dell'interprete a bordo. La cosa presenta delle difficoltà: bisogna ricordarsi che il viaggiatore esita prima di rivolgere la parola al conduttore, teme di causare cosi una distrazione. L'interprete che deve illustrare il viaggio e spiegare quanto possa rappresentare una curiosità del viaggiatore non dovrebbe avere nessun'aitra funzione. Altro problema, e di grande importanza, è quello delle tariffe: ho potuto notare, durante questo viaggio, degli sbalzi enormi di prezzi: il medesimo percorso, in due macchine diverse di due Società, si effettua con differenze circa del doppio. Questo non può essere: il turista consultando le tabelle dovrà concludere che una delle due Società lo deruba. Non basta qualche maggiore comodità a giustificare questa enorme differenza di prezzo. '3, sulla questione dei prezzi, delle mancie. del modo di compilare un conto, molto vi sarebbe da osservare, ma andremmo al di là di quanto è emerso dal viaggio attuale. Entreremmo nel campo più vasto e complesso del turismo" nella sua funzione globale. Ci limitiamo a notare che anche gli orari di questi autoservizi vanno coordinati con un'illuminata comprensione di quel che sono i desideri, le curiosità, le esigenze dei turisti, affinchè anchecolui che vuol vedere con una maggior diligenza le bellezze locali possa trovar modo di sostare e di riprendere il torpedone successivo, senza esser costretto a perdere un tempo prezioso od a galoppare per chiese e musei, al modo che abbiamo fatto noi. Esiste infine il problema capitale della propaganda: e qui sorge prepotente ia necessità di ottenere una collaborazione fra tutti coloro che hanno interesse a richiamare in Italia lo straniero distratto da altre tentazioni. La propaganda isolata non ha nessuna forza e ottiene scarsi risultati : una propaganda collettiva, come quella che ha potuto cominciar a fare l'ing. Bocci dalle Dolomiti, già dimostra di dare i suoi frutti: sulle nostre Alpi appaiono ora, per la prima volta, viaggiatori francesi, ad esempio, che non s'erano mai visti. Ma questi non sono che gli inizi: bisogna che l'opera venga intensificata ed in ispecie che le singole rivalità tra paese e paese tacciano in presenza dello sforzo necessario per far sapere all'estero che noi possiamo offrire oltre a luoghi impareggiabili, servizi turistici, alberghi, strade a nessuno seconde, ed il tutto a prezzi della più onesta mitezza. Sono queste piccole cose pratiche che fanno e faranno moltiplicare gli amici dell'Italia. ALESSANDRO DE STEFANI.

Persone citate: Alessandro De Stefani