L'enigma Carnera

L'enigma CarneraL'enigma Carnera Scrivendo di Primo Camera, orn che l'incontro di questi con Sharkey è cosa del passato, ci è finalménte consentito di riferirci — e la nòstra I soddisfazione non è poca -— ali'exenigma, e non più all'enigma Cornerà. Questa distinzione rappresenta una fonte di compiacimento per noi, suoi connazionali, poiché per un periodo cK mesi e di anni (e cioè sin dai primissimi piorni de! suo sbarco nella terra dei dollari!) il friulano è stato classificato dalla stampa sportiva della repubblica stellata — e, di riflesso, da quella di alìre TSTazic:ii — a volta come un'attrazione da circo equestre (chi non ha riso, in America, leggendo dei piedi giganteschi di Primo, eoa annesse e connesse peripezie dei medesimi? o dei letti che si sono palesati troppo piccoli per contenere la sua mole colossale durante i suoi viaggi ira l'Atlantico ed il Pacifico?) a volte come una perfetta nullità, pugilisticamente parlando, che non aveva nessuna probabilità di farsi strada. A nulla è valso ricordare i due incontri dell'italiano con Young Stribling, la sua schiacciante vittoria per « knock-out » su Cristncr (K. O.) Meyer, allora nella sua forma migliore; i numerosi combattimenti — circa 25 — risoltisi in altrettanti fulminei trionfi su di una serie di pugilatori americani mediocri, discreti e buoni; la sua vittoria su Godfrey, uno dei più pericolosi e scientifici pesi massimi che la razza nera abbia mai dato alla boxe; la netta sconfitta subita da un Paulino Uzcudum, sia pure in decadenza, ad opera del gigante italiano. Ogni fatica in proposito era perfettamente inutile, e questo record varamente brillante, privo di importanza. E' difatti logico e naturale, secondo il punto di vista di certi ambienti stranieri, che Dempsay possa ora massacrare quasi ogni sera qualche disgraziato secondo o terza serie, per provare che il tanto decantato pugno di qualche anno addietro non si è ancora dato alla latitanza — ed evitare accuratamente, nello stesso tempo, ogni incontro con uomini di classe: ma guai se Carnera dovesse invece battersi con avversari non di primissimo ordine! L'incontro con Godfrey? Chi non sa che il nero è stato nuramente e semplicemente squalificato nel corso della quarta l'ipresa, e non messo « knock-out »? I cari critici dimenticano però di aggiungere che Godfrey ha colpito basso intenzionalmente dopo di aver assaggiato un destro di Camera, il primo di una serie che prometteva di essere assai lunga, date le condizioni di freschezza molto migliori del nostro connazionale. « Enigma » è il termine più complimentoso usato per il passato da qualche giornalista americano di buon cuore nei riguardi di Camera; ed è bene che sia sopravvenuto il match con Jack Sharkey a ristabilire la realtà delle cose. H friulano non è un enigma e non è neppure una promessa. Egli è sin d'ora una discreta realtà. E' un atleta dal fisico insuperabile, non solo per la mole, ma per la perfetta armonia delle proporzioni e per lo sviluppo dei fasci muscolari; è un pugilista notevole per l'agilità non comune in un uomo della sua taglia, per il coraggio di cui ha dato prova, ad esempio, quando ha saputo riprendersi dopo i « knock-down » subiti ad opera di Stribling e Sharkey e quando non si è lasciato sgomentare dal turbinoso susseguirsi di colpi che l'hanno bersagliato nelle ultime riprese del suo match con quest'ultimo. Camera — bisogna dirlo serenamente — è sin d'ora un pugilista rimarchevole anche se molto egli ha ancora da imparare, anche se non può vantare alcun titolo più o meno internazionale. Ed è peccato che le sue azioni siano controllate e dirette da un gruppo di affaristi e speculatori sulla cui onestà d'intenzioni e chiaroveggenza molti dubbi vengono sollevati, poiché altrimenti ii friulano sarebbe considerato sotto una luce molto più simpatica. Molto si può ancora attendere dal giovanissimo Camera, ma anche se il futuro gli riserberà l'amarezza di qualche insuccesso, la buona classe del friulano è già consacrata e non può più essere messa in dubbio. Non bisogna dimenticare, infatti, che non sono molti quelli che potrebbero bai tere decisivamente quel Sharkey preparato puntigliosamente e deciso a giocare il tutto per tutto che ha incontrato Camera! Non sappiamo come ci si sarebbe trovato lo stesso Schmeling, il quale — eliminato Carnera — dovrà fare prossimamente i conti o con Mickey' Walker o con Sharkey, sernprechè dal gruppo di quei quattro moschettieri della nuova generazione che rispondono ai nomi di Poreda, Ratzloff, Max Baer e Schaaf, non balzi avanti l'uomo nuovo che si attende in America per riacciuffare il campionato mondiale. Ma, comunque, Carriera resta sempre uno dei più formidabili pesi massimi mondiali, un atleta sulla cui buona classe non si può elevare l'ombra del dubbio, senza dare una evidente prova di cecità. GIUSPO.

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