Dell'ottimismo

Dell'ottimismo Dell'ottimismo Nell'agosto dcl 1018> guerra continuava con ra incerto, il generale terrogava Clemenceau mr n tre la esito ancoPi.rshing itisuU'avvcnire. '« L'Inghilterra? — rispondeva il vecchio, — l'Inghilterra e un paese finito ». Profezia pessimista perchè i popoli non finiscono ina si trasformano e Londra, perduto il primato industriale, bancario e marittimo, 'diminuito il suo prestigio ed il suo controllo nello colonie, sta cercando nuove strade al suo destino. Di fronte al pessimismo di Clemenceau, che aria nel 1018 intuiva i pericoli e la vulnerabilità dell'Impero, fa contrasto il sereno ottimismo dei politici e del popolo inglese. Da dodici anni Io direttive di Londra sono isDirate ad una fiduciosa concezione del futuro. A sbalzi, tra la felibro degli affari, s'innalza qualche ■ grido d'allarme, un attimo, poi torna la consueta serenità. Impassibile, quasi sorridendo, come un MnUeman dinanzi al pericolo, l'Inghilterra 6 giunta alla catastrofe. Talvolta l'ottimismo apparo quasi incoscienza. Chiusa e vinta la guerra nel '10, abbattuto il grande avversario europeo, la preoccupazione principale dell'Impero fu di ristabilire orcline ed equilibrio nel mondo; bisognava ricominciare a produrre, vendere, navigare. L'inglese, razza di limitala fantasia, si illudeva che cinque anni di guerra e distruzione e dieci milioni di morti non avessero provocato mutamenti profondi nella vita dei popoli Non era inveii: e possibile riprendere nel '10 i fili spezzali nel fatale agosto del •'li. Non fu quindi l'errore di un solo Governo ma lo direttive politiche di un decennio che, di passo in passo, hanno condotto alla situazione attuale. Si scontano oggi anche gli errori passali. Nel auspice Baldwin, Londra 'accettava di pagare integralmente 1 suol debiti agli S. U., mentre la Francia, più tardi, otteneva una riduzione di oltre il 50 per cento. Nel 'Xb, auspice Churchill, con uno sforzo fiscale eroico sopportato da una piccola minoranza, la sterlina raggiungeva la parità. Anche il debito pubblico interno sarà pagato al cento per cento, bisognava dare uri esoinpiu al mondo eliti nulla era mutalo nella tradizionale fedeltà britannica agli impegni contrattuali. La sterlina è rivalutata dcl ^5 per cento ina i prezzi, con minuiseono scio del 10 ed i salari del r.L- Squilibrio che più lardi si doveva pagare. 13 furono ancora i conf-ervatori a dare il primo impulso alla generosa politica dei sussidi verso i disoccupati. Perchè — sino a poche .selfirria.no or sono — conservatori, liberali e laburisti erano concordi noil'aftcrmaro elio il tono di vita della popolazione non doveva essere diminuito. Tutti i Governi desiderano il benessere del popolo, uno degli scolii principali della, politica, ma non vi è differenza noi bilancio nei singoli o delie collettività. Quando i Governi per incapacità o debolezza permettono che una Nazione viva al di là dei propri mezzi capita tigli Stati quanto succede agli individui. Alti salari, all'i prezzi, grandiosa legislazione sociale, ottanta miliardi tli lire il. di tasse per quaranta milioni d'abitanti nessuna difesa doganale; come poteva l'industria inglese, già iu decadenza nel '11, riassorbire l'esercito permanente d'un milione "di disoccupati? Erano lontani i tempi di quando carbone, manufatti e. marina avevano deboli ed incerti concorrenti nel mondo. Cosi l'esercito permanente dei disoccupati che da dodici anni superava il milione di uomini si è triplicato. I sussidi ai senza lavoro salgono ormai ad una cifra pari iti 70 per cento idei totale del bilancio italiano. La rivalutazione del D25 è stata la grande vittoria della City. La Banca di Londra riconquistava di fronte a Wall Street il posto eh le spettava pi r la sua tradizione e la sua profonda conoscenza del mec nanismo finanziario. Ma anche la City fu vittima dell'illusione coma ne. La crisi inglese che è permanente dal 1010, fu considerata come un fenomeno passeggero, transito rio. Come se il mondo marciasse verso un'era di prosperità, Londra e New York hanno concesso miliardi di .prestiti a tutti i paesi, a tutte le industrie della terra. I prestiti all'estero sono fonte di ricchezza ed anche, di lavoro per le industrie nazionali quando il denaro è imprestato a lorze sagge ed ordinate, ma causa di gravissime perdite quando il debitore spreca od impiega le somme ottenute in prestito in forma non produttiva. Di quanto devono essere svalutali i quattro miliardi di sterline oro che la City ha impiegato nel mondo? Poi venne nel '20 l'incosciente esperrmerito laburista con l'appoggio di Lloyd George e dei liberali. Ogni anno aumentava la cifra dcl bilancio e logicamente le tasse; ogni anno, anche a causa della flessione dei mercati mondiali, cresceva la disoccupazione e miglioravano i sussidi. La debolezza della sterlina era nota, altri sintomi ammonitori non mancavano quando Snowden presentò in maggio il suo ultimo bilancio: « ispirato alla fiducia d'una non lontana ripresa degli affari ,.. Nessuna diminuzione di spese, soltanto alimento di tasse. Due mesi dopo incominciava il crack nell'Europa centralo. L'Inghilterra per qualche settimana continuò ad agire col consueto ol«irnismo. Di fronte alte esigenze politiche francesi replicava con un generoso aiuto ai Credit Anstalt di Vienna, poi concedeva ai Dominions la moratoria dei debiti di guerra per incoraggiare Parigi ad accettare la proposta Hoover e, per salvare il marco, accordava con l'America una sospensione di sei mesi per i suoi importami crediti a breve scadenza depositati nelle banche tedesche. La tempesta pareva superata, quando il ranko- da Berlino si abbatto su Londra, I Ministri in va- diflìeolt'i di-Ì-'rdvrtcdrmsDvzrfcnnMgldSrvgitannl' Isella'captoì" tuisce la catastrofe: la sterlina sta per saltare ed il disavanzo nel bilancio minaccia di raggiungere la cifra di diciassette miliardi di lire italiane. I. parliti discutono, si ut-» tano, mentre umilmente ambascia tori a New York ed no prestiti, concessi di 130 milioni di sterline oro, pòi] rifiutati. Il resto è così recente che non occorro ricordarlo. Ora che la, sterlina è caduta e Londra ha perduto anche il primato bancario, un cerio ottimismo non è scomparso. Si è speralo elio il mondo seguisse l'esempio inglese, e poiché la speranza non si e realizzata, si nutre fiducia che il deprezzamento della valuta ridia potenza ed elasticità all'industria nazionale. Abbiamo su.! tavolo l'ultimo numero del Dailij Herald, organo ufficiale dell'opposizione laburista, e leggiamo sull'intera pagina un titolo che dice: « Il mondo domanda sterline ». Londra ò la capitale degli ottimisti. Anche M socialista Dailg Herald, come ogni cittadino dell'isola, è convinto che Dio sia sempre, come lo fu nel passato, colf Inghilterra. E' possibile, ma, come insegnano i testi sacri, i voleri dcl Signoro sono imperscrutabili ctl infinito le suo vie. i. Parigi invocar Ifino al limite a a e » sulla crisi americana e mondiale i] e e n l e a . e o g , Washington, fi notte il Presidente Hoover; nell'invito diramato ai maggiori esponenti del Congresso a intervenire ad una. riunione r Idi questa sera alla Casa Bianca, ha e detto che ossa si occuperà di urgenti ,problemi nazionali, ed ha pregato i singoli destinatari di voler conservare il maggior segreto su quanto avverrà nella riunione. In questi ambienti politici si ritiene che all'esame dei convenuti sarannoportali dal Presidente non solo problemi che incombono sulla vita interna della federazione, ina anche questioni internazionali, soprattutto (inolio di natura economica, alla cui soluzione gli Stati Uniti oggi debbono cooperare. Più tardi si 6 saputo che TIoover Ita ammesso elio la riunione ili questa sera si occuperà principalmente di questioni interne, senza però escludere i vari aspetti della situazione internazionale. Per cloma.tii, poi, Hoover ha convocato alla Casa. Bianca otto personalità del mondo bancario ed esponenti di interessi immobiliari, per discutere con loro le condizioni attuali del mercato ipotecario e degli investimenti immobiliari. Da fonte autorevole si apprende che, ™>B " ** ,.,pera di poter proporr live, che egli considera neficio, per la solnzion colta in cui si dibatto l'ei ricami, in conseguenza sempre più complessa Hoover nuova iniziarli «rande beitene diffitonoiuia amediretta della difficile situn- zinne europea. Alla slessa fonte si aggiunge che la riunioni; ili questa sera conelude gli inconlri avuti dal Presidente nei giorni scorsi, ed f> una conseguènza diretta di quelli del a weekend », con ristretti gruppi di persóna lilà di Wall Street., e svoltisi nella maggior segretezza. E' però risaputo !che il Governo ha orinai deciso il suo atteggiamento nei confronti dei .problemi di maggior attualità; cosi, per i debiti di guerra, è pacifica la necessita di una sollecita decisi.me sul prolungamento o meno della attuale moratoria, prolungamento che alcuni ambienti favoriscono e altri osteggiano, almeno fino a quando la situazione europea non sia maggiormente chiarita. Sul disarmo gli Stati Uniti condividono energicamente la necessità di una forte riduzione degli armamenti terrestri, navali ed aerei, e sperano che reali progressi, in tal senso, saranno compiuti alla, Conferenza di Ginevra del febbraio 1932. Per la vacanza degli armamenti, 11 Governo americano, Oltreché favorire la proposta italiana, si riprometterebbe di allargarla e prolungarla. Que¬ sto per i problemi internazionali. Sulle questioni interne della Confederazione, il Governo ritiene urgente risolvere il problema della disoccupazione o dell'aiuto ai disoccupati, o la sostituzione dei gettiti fiscali e tributari, senza ricorrere a inasprimenti, almeno Ono a quando non se ne presenti la inderogabile necessità. Un'ultima questione sarebbe quella del protezionismo. Da. molte parti si sono espressi voti per modificarla, permettendo la, fabbricazione di birra a gradazione ninnolila attenuata. Hoover rimano proibizionista integralo. Negli ambienti limolali si assicura che il Governo degli Stali Uniti, per una eventuale, proroga della moratoria per i debili e le riparazioni di guerra, porrebbe varie condizioni, fra le quali: un più stretto accordo tra Francia e Cor mania; connessione di crediti alla Ger mania, da parte della Francia; abbandono dell'agitazione tedesca per la questiono del corridoio polacco; rinunzia da parte della Germania alla costruzione di altro corazzate tascabili; line delle manifestazioni degli ex-combattenti tedeschi come quelle degli Elmi d'acciaio. f.a concessione dei crediti dovrebbe essere fatta per lavori di pubblica utilità o per il finanziamento di imprese produttivo, e non per costruzioni di armamenti bellici, o nemmeno iper opere di soccorso sotto qualsiasi forma.