Gli italiani del Canton Ticino e la loro rappresentanza nel Consiglio Nazionale

Gli italiani del Canton Ticino e la loro rappresentanza nel Consiglio Nazionale Gli italiani del Canton Ticino e la loro rappresentanza nel Consiglio Nazionale BELLINZON A, ottobre. 11 25 ottobre p. v. avranno luogo le elezioni generali dei deputati al Consiglio nazionale svizzero, il ramo del Parlamento clic rappresenta 11 popolo, mentre l'altro ramo, il Consiglio degli Stati rappresenta i Cantoni e corrisponde al Senato degli Stati Uniti. I membri del Consiglio nazionale sono eletti sulla base dì \in deputato per 22.000 abitanti e col sistema del voto proporzionale. Dal 1848 fino ad oggi, la proporzione tu di tin deputato per 20.000 abitanti: il numero dei rappresentanti del popolo aumentò in proporzione al numero degli abitanti, quale risulta dal censimenti federali della popolazione, che si fanno ad ogni periodo di 10 anni. Il Consiglio nazionale, che in origine, rioò nel 184S contava un centinaio di deputati, ne aveva 198 nel 1020. Era il numero massi mo di onorevoli che la sala del Consi glio può caiph'c: avendo il censimento «lei l.o dicembre 19130 rivelaio un ulteriore aumento della popolazione, si dovette ricorrere al ripiego di modifl care la proporzione fra il numero del 'deputati e quello degli abitanti. Le nuove elezioni si faranno dunque stilila base di un deputato per ogni gruppo di 22.000 abitanti. II cambiamento, pur essendo insignificante ha dato luogo nella stampa e nei Consigli della Repubblica a di scussioni animatissimo, perchè ha per effetto di ridurre di una o più unità le deputazioni di alcuni Cantoni, fra cui il Ticino. Esso eleggeva 8 deputati al Consiglio nazionale. 4 liberali-radicali, 3 cattolici-conservatori, 1 socialista; queste cifro corrispondevano esattamente alla forza numerica del tre partiti; essendo la deputazione ridotta a 7, la proporzione non torna più ed 11 giuoco del perfetto equilibrio e sconvolto. Onesta situazione ha suggerito al periodico « Il Paese », organo del partilo agrario ticinese un'idea, la cui applicazione avrà indubbiamente una grande ripercussione sulla vita politica della Svizzera italiana. Secondo la proposta del « Paese ... la deputazione del Canton Ticino, che rappresenta per la massima parte la Svizzera italiana, dovrebbe essere delta secondo un nuovo criterio. 1 Comitati direttivi dei tre partiti principali avrebbero da statuire di comune accord" lina lista unica di candidati, i quali non sarebbero più i rappresentanti 'dei partiti ai quali appartengono, ma censi i deputati della- Svizzera italiana. Onesta designazione concordata dei "candidati non si urlerebbe a nessuna opposizione seria e. non essendoci altre liste di candidati in competizione, si avrebbe una cosi detta elezione tacita, cioè gli elettori sarebbero esonerati dall'oblìi igo di recarsi allo scrutinio e l'elezione verrebbe fatta dai Comitati senza intervento di sorta del Corpo elettorale. Negli ultimi 50 anni i partiti di sinistra della Confederazione hanno continuato ad estendere 1 diritti elettorali del popolo e sono dstlpe giunti al risultato stupefacente di avere esautorato il Corpo elettorale. Og- igidì, sotto l'impero di una democraziaìsuper-evoluta, sono i comitati politici che fanno le. elezioni e agli elettori non rimane altro da fare che da raliflcare formalmente le decisioni dei Comitati. Se mai vi fosse qualche gruppo di gregari di un partito che non approva la scelta dei candidati fatta dal loro Comitato, pur essendo abbastanza numerosa sarebbe impotente a far adottare il suo punto di vista. 1 Comitati sono diventati onnipotenti. La proposta del « Paese » ha una Importanza eccezionale, ma per altro considerazioni. E' la prima volta che un partito della Svizzera italiana presenta l'idea di mandare, al Consiglio nazionale svizzero una deputazione che Tappresentl il Cantone e non più dei semplici delegali dei partiti. Per rendersi conto dell'importanza di questa proposta, bisogna ricordare che la popolazione della Svizzera ascendeva al 1.0 dicembre 1030 a 4.077.099 abitanti, 'di cui 3 milioni circa sono tedeschi, 913.000 francesi e 157.000 italiani. La Svizzera italiana costituisce dunque una frazione minima nella Confedera, zione elvetica e quando si va affermando che essa rappresenta un elemento indispensabile per l'esistenza deila Confpderazione si commette una esagerazione iperbolica. Tuttavia, a questa piccola minoranza è offerta la possibilità di esercitare una influenza molto più considerevole di quella alla quale i suoi effettivi esigui le darebbero diritto. Ad una condizione però, cioè che la Svizzera Italiana si presenti costantemente nei Consti?!! della Repubblica ed in tutte le manifestazioni della vita pubblica, coni* una unità avente sempre di mira Si concetto superiore di rappresentare in seno a questa Confedera;::'" r.; >. razione da cui emana, cioè la Nazione italiana. Fin qui 1 deputati ticinesi si sempre presentati con l'etichetta partito al quale appartengono e d-.l quale vennero eletti. Essi faeevansi inscrivere nei rispettivi gruppi parlamentari delie Camere federali, ove diventavano particelle insig Iono de! ''.anti: |rati volte i capi di un gruppo si ri-icordarono di avere nei proprii ranghi un deputato di nazionalità italiana,!e lo chiamavano a far parte di qualche Commissione. Fatte rarissime eccezioni l'influenza esercitata dai deputati ticinesi in seno ai gruppi parlamentari e al Consiglio nazionale fu insignificante, poiché una vera e propra influenza poteva venire loro soltanto dal valore individuale, valore che per imporsi doveva essere superiore a quello della massima parte dei deputati degli altri Cantoni, ciò che si verificò molto di rado. Ben diversa sarebbe la situazione se la deputazione della Svizzera italiana avesse da presentarsi e da affermarsi quale rappresentante della terza nazionalità svizzera e se sapesse man tenersi « au dessits de la molée» del gruppi politici del Parlamento. Questo atteggiainenio le conferirebbe maggior autorità e un'influenza assai più considerevole di quella che ebbe fin qui e sarebbe accollo con favore e simpatia tonto dagli svizzeri tedeschi come dai romandi. Nella vita elvetica si noia una stia na contraddizione: nel Canton Ticino assistiamo od una penetrazione conti nua e crescente degli elementi tede&chi: questa terra, già prettamente italiana, ove gli avvenimenti d'Italia furono seguiti eoi massimo interesse e ove la popolazione condivise per secoli e secoli i dolori e le glorie della nazione, italiana, va perdendo il suo carattere etnico:, si jintedescluzza. .Nel- la vita federale si constata invece 11 desiderio che l'elemento italiano abbia ad affermarsi sempre più e faccia valere le sue caratteristiche nazionali. Nel 1911 l'assemblea federale (costituita dalle due Camere riunite), aveva da eleggere un successore all'on. Schobinger, rappresentante del partito cattolico conservatore nel Consiglio federale, Questo partito contava diversi candidati di vaglia, ma fu prescelto l'on. Motta, non già perchè fosse un parlamentare più abile o un oratore più eloquente e più forbito dei suoi concorrenti, ma perche con lui si eleggeva, oltre ad un rappresentante del par. tito e-uttolico-eoniservatore, un esponente della Svizzera italiana. L'applicazione della proposta del « Paese » avrebbe dunque per effetto di cambiare il carattere della deputazione della Svizzera italiana e costituirebbe un primo poeso verso la realizzazione dell'unità politica, spirituale e nazionale della terza Svizzera. 1 confederati tedeschi e francesi sono gente avveduta, sanno veder lontano: essi si rendono conto di tutta la importanza per Ja Confederazione di avere nella propria compagine una minoranza italiana, ammessa a condividere le responsabilità del potere. Non sempre i giudizi degli svizzeri tedeschi e francesi sono favorevoli all'Italia: alle volle le sono apertamente ostili, eppure anche nel mezzo delle critiche più acerbe, la storia d'Italia ippare a questi signori come un memento che non si può dimenticare, che non si deve negligere, e ciò spiega il oro desiderio di accogliere l'elemento taliano nei Consigli superiori della Confederazione. lì qui bisogna notare un'altra conti-addizione: nel mentre da taluni si cerca di staccare In popolazione ticinese dalla sua Nazione, dall'Italia, e certi ambienti ufficiosi li appoggia.no, rappresentanti più autorevoli della Confederazione vanno affermando insistentemente la necessità di mantenere alla Svizzera il suo carattere di Sfato trino, cioè composto di tre nazionalità. Se la Svizzera italiana ha da rappresentare nella Confederazione l 3.o elemento etnico, logicamente esa deve rimanere un paese prettamene, completamente italiano, senza retrizioni nò sottintesi, c deve avere la stessa libertà di rapporti con l'Italia, qualunque sia il suo regime, che la Svizzera tedesca ha sempre avuto con a Germania sotto il dominio degli Imperatori o deila Repubblica, e quella rancese con la Francia. Il bellissimo concetto <MJn Svizzera una e trina non può essere realizzato elle sulla base di una perfetta eguaglianza di diritti per i tre elementi che la compongono. La proposta del « Paese. » apre un orizzonte nuovo <j vasto: vogliamo sperare che non abbia da chiudersi intempestivamente. EMILIO COLOMBI.

Persone citate: Cantoni, Consi, Emilio Colombi, Motta