Colore di San Sebastiano

Colore di San Sebastiano VIAGGIO IILST SPAGNA Colore di San Sebastiano (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)- , , . . , . V^'Zf" edi Monte Urguem, San Sebastiano ha, m certi pomeriggi d'oro colatQ< um pìmm ln'rmtre La gcnle SAN SEBASTIANO, settembre. I aChiusa Ira i due cunei avanzati di d\udcrsbdlooiche meriggia sulle verande degli hótels beve i riverberi, prende il caffè e il the con la blonda rilassatezza che concilia l'atmosfera del lago; i cutters e i canotti automobile che giacciono come cravatte vistose nell'emiciclo marino, percorrono sempre lo stesso giro: il porto basco con le sue case di biacca e le sue chiatte bituminose sulle quali si scarica il carbone delle Asturie, pare una tricromia, un villaggio da Esposizione m,0 lacustre è rotto. Nel porlo basco si vedono brulicare pescatori che ricopro- Ma improvvisamente raffiche di. venti C(7/„-,,, fnnm tminnare < vetrL Vincan no in furia le chiatte, sportivi che mei tono in salvo le lande e i cutters menIre chauffeurs e camerieri accorrono, con ombrelli e impermeabili, al soccorso dei bagnanti in pericolo. Automaticamente il mare si fa di ca,rame- Le lande automobili virano e Pericolano sotto gli sbruffi oceanici, i cutters flettono le vele come cavalli im- bizzarriti, le signorine si gettano, r.ibbfividendo, tra le braccia di atletici giovanotti saltatori, i ragazzi corrono in qua e in là per proteggere i loro ca vallini, i loro trenini minacciati. Poi. auand0 la colonia è stata messa in fuga la spiaggia è stala scopala dell'ultimi. bagnante, il mare torna indietro e s ^ , evoltali. ,t bamDlnt, le Signori ne urlatricie gli atleti salvatori, ritor „„„„ ciascuno alle loro mansioni. I o.,}, „ mu riprese, durante il giorno. Queste fune atlantiche sono una le alttima protesta contro il continuo lo gorio che è costretto a subire. A tutte le ore il .mare rulla e fragoreggia. Mentre la strada rotabile fino a Blarritz è tutta una colonna tonante di automobili, la baia di Monte Igueldo è la pista delle lande a motore che si spengono e capovolgono di continuo. Arrivano barche I*' rimorchio. L'uomo ha un po' di ur^to nervoso, ma dopo mezz'ora rlcomin-6"7- Gli manuali amano, nello sport e Snssvtugnella politica, gli esercizi violenti. Santuario della mondanità San Sebastiano è il padiglione d'Esposizione permanente dell'eleganza e della ricchezza spaglinola. Essa è capitale almeno quanto Madrid e, al tempo in cui don Alfonso di Borbone appariva nelle sue strade alla lesta di un'automobile lanciata a fulminante velocità, ne costituiva il fastoso prolungamento. Lungo le ville verdeggianti a specchio \delia Concha si agglomera buona porle ^ell'AImanaceo di Gotha spagnuoìo |Lunghi cordoni d'automobili sorvegliati da chauffeurs gallonati nereggiano davanti alle porte degli alberghi; molti camerieri settecenteschi dondolano davanti ai vestiboli vetrati di cliihs impenetrabili, emporii di moda, grandi come gallerie, si rilucono lungo i boulevards inteneriti da platani elegiaci dove la racchetta trionfa fra pantaloni di. flanella bianchissima e boccie di Acqua di Colonia Varon Dandy; le farmacie somigliano a saloni da ballo, e le porrnechierie sono complicale come laboratori di Fisica sperimentale. Incarnazione perfetta della città balneare fin de siècle rome Ostenda, San Sebastiano doveva atteggiarsi come un circuito dove già cassero, innanzi al palchetto reale, le forze, congiunte del ccnso^ della nobiltà e della bellezza e nella sua esteriorità ilil co'"orio edonismo dell'epa- o'ca: slrade orandi e regolari, viali rico- serti di verzura, giardini signoreggiali dalla Psiche 0 dal piccolo Eros. Nella intuizione dei suol sindaci ed assessori ù|Snn SeDastiano doveva essere una vetta -|gMjnljnan<e dellamagnificenza europea n .( saniuario preferito dei viveurs. Tutto doveva esservi d'alta categoria: le don- e o n sdlrmntgemcsceCdcrdne, le poltrone ed i coktail. Qui i milionari spagnuoli, quelli delle Banche e delle Miniere, venivano a fare sfoggio di opulenza e di stoicisinonelle puntate a.-.del trent-et-quarante. Qui la Reggentei Maria Cristina eleggeva sua stanza neL.'li, ..iiinnninhire. tannando lasse di unarirrnni americani venivano ua uueviur- o ncconl al.,:,„ h^«m w,no — —, „miche fondazione benefica, del il ' fl dfi( ir0ppo danaro. Qui i commer-\cianu ritirati dagli affari e desiderosi n rf- sir0fjnarsl al bel mondo, compravaa no ullll vi\Xa, e, a forza di destrezza c oi co\vi ai bluff, concertavano matrimoni a COn i rampolli dell'aristocrazia palatina. a Le cocottes alla moda, e l giovanotti e .rovinati, i tenori completatisi nei teatri americani e l membri dell'aristocrazia di palazzo si adunavano qui come per una grandiosa rivista sotto gli occhi del Be, che accettava di presiedere la corrida domenicale e dava il via alle regate nautiche. Qui si annodavano e si dissolvevano le passioni. La grande baia addentata dai promontori verdi del Monte Igueldo e del Monte Urguello era la cooperatrice indispensabile di ogni galante errore, d'ogni combattuta infedeltà. Se Santiago di Campostella è la gran le graeticciotengazbelnorecfronocopdelmèta dei pellegrinaggi religiosi, San\strSebastiano è la gran mèta del pellegri naggi mondani. La signorinella che Arbcstudia lingue e pianoforte, vigilala as-\cosiduamente da marna reprime le sue j'«evelleità sediziose nella speranza di po- Hàrtere scavallare, poi nell'estate, come\Ì'Àuna puledra in libertà sulla playa. llJl giovanotto impallidisce e si dimagra^osui trattati del baccellierato riguardando i pantaloni bianchi che sfodererà lungo i trionfali boulevards. Il piccolo rentier, il funzionario di concetto il commerciante ritirato dagli affari alimentano ansietà analoghe e fremono di entrare in quel recinti fioriti dove si sciolgono le frivole complicazioni di signore dai nomi sonanti e di efebi lunghi e stupidini. Tutto ciò ha un certo ritmo aulico e tradizionalista a cui Mai cel Pronat non sarebbe rimasto insen slbile. San Sebastiano è Infatti, una città a più piani dai sapienti e difficili equilibri: l'epoca della regina Mariti Cristina, in cui la città era meno gran de, e mescolata sta scolpita negli arcai ci landou, che le coppie forestiere no leggiano per snobismo: poi si è sollevata l'epoca del Casino, delle automobili, delle taverne danzanti, delle corse ai cavalli e del tiro al piccione: ancora non è giunta, 0 meglio è stata trattenuta, l'ondata dei bar razionalizzati delle bodegas secessione, dei pijamas femminili, degli alberghi foggiati 'a grattacieli. I ritocchi sono stati tardivi, i perfezionamenti intralciati, e la città donostiarra (cosi si chiama in lingua, basca) ha conservalo l'andatura solenne delle case patrizie con l'alcova a baldacchino e la cappella. Le novità penetravano qui con maestosa lentezza, con la cadenza dei valletti attaccati alla berlina regia. Questo prestigio accumulato per decenni sibilla ancora coi suoi raggi la grande massa degli spagnuoli e da la Contila e da Cartagena, da Saragozza e da Bilbao, da Siviglia e da Madrid le automobili arrivano in lunghe file rovesciando famiglie che vogliono ungersi del crisma mondano : arrivano cocottes, avventurieri, cambrioleurs, per i quali San Sebastiano è pur sempre un'Alaska dalla quale si può estrarre oro a palate; arrivano i dispersi e i bisognosi di spettacoli attirati dalle verbene in costume, dalle corse ai cavalli dalle taverne basche e dalle corride. V'è tutta una categoria di persone che passa ore ed ore sopra un qua! sovrastato dagli alberghi e che riempiono la balaustra come una vasta tribuna. Assistono forse ad una corrida? No, contemplano la vita della praya. Piccoli rentiers risparmiatori, vecchie coppie senza prole, frenastenici e solitari vogliono qui saturarsi di dinamismo. Errano da una banchina a un caffè, ma partecipano a loro modo, alla vita folgorante. L'opposizione di Sna Maestà San Sebastiano — mi spiega un exconsigliere monarchico — vacilla sotto due brutali colpi: la chiusura del Casino e l'esilio del Be. Per moralizzare la Spagna, Primo de Binerà emanò un inflessibile ordine di chiusura. Cosi pure non è possibile vedere Be Alfonso, grande asso del volante, lanciarsi a velocità regolarmente multate. Quest'ultimo avvenimento è sentito come un lutto dalla città. I giovanotti riluttano a indossare lo smocking. Le signore sostengono una lotta con sè stesse avanti di avvolgersi nelle tuniche di lamé. Co e o e <mun„ue> nucst0 lutt0 collettivo è abboeLlansa aHegr0. e tumultuose novità reL\ ^ concentrato qui dai a<H . " _ una bua he non ap Zamorra ssione per - - . . ... ..... . ,, _ . nradio dei dibattiti delle Cortes, l i c i . i i spnegliAgighnonosuli dagavediglnole ranedistcaConetàvemmzapodimchradrdegichzagnt"naCLmsafunivatitrsinstsicolaocoacrtonsimsdscqcmdsuPdMslepgaLa gioventù lealista pratica l'opposizione sorseggiando aperitivi, lanciando ! gl'automobile a pazze velocita per le co-.mstiere e facendo all'amore. L'ora più eluminosa è quella di prima sera. Le raf-\nfiche delle orchestre penetrano nelle acucine dove il lavoro ferve come negli\ralti forni di un'acciaieria, e fa soslare-J le ragazze delle stirntnrie che rcggonoUagrandi mucchi di restiti vaporosi. Le\cnetichetle delle birrerie turchine e aran-\gcionc guizzano di luci, rilucono le catene delle gioiellerie le valigie dei magazzini di cuoi e gli occhi gitani delle belle adolescenti mentre chiamano con nomi esotici i loro lunghi e ben apparecchiati, compagni. Lungo il boulevard frondoso, il sincopino delle automobili non si arresta un momento, e si vedono coppie forestiere esaliate dallo scoppio delle prime luci dal vento atlantico, \stringersi appassionatamente alla vita. Arrivano tedeschi in pull-ower, e in nibclunghe tolette da caverna con le loro compagne color birra e dalle facete di '«eia renetta; arrivano inglesi autoriHàrlt coinè residenti coloniali e lords deì\Ì'Ànutiiraoliato; arrivano francesi, seiatJl e sbracati come sempre, al fianco di ^onne dipinte con tracotanza; arrivano r i a i e a o e n i , o i i a r spaglinoli, orientali verdastri corretti nel vestire e con dentature di giunchiglia. All'arrivo del treno di Madrid una gioiosa congestione, blocca gli alberghi, complicate nrmovr.e, che ricordano gli attracchi dei piroscafi si svolgono davanti gli hall, e i facchini, librati sui tetti degli autoous palleggiano bauli dritti e pesanti come se fossero palle da tennis. I plàtani dei boulevards piegano le chiome sotto il vento come iti vergini nei sacrifizil antichi, le lampadine bla sbattono ondulando tra il fogliame, i fari del porto mandano intorno i loro razzi d'alluminio, i motori del le motonavi urlano. I forestieri ammi rano questa scena nordica, ed entrano nelle loro camere a spruzzarsi d'acqua di Colonia. Ci si diverte a San Sebastiano? Il mondo in maschera Coloro che vogliono l'orgia e il baccanale permanente, si ritirano delusi. Comunque San Sebastiano possiede l'inestimabile vantaggio delle grandi città balneari è quello di produrre una vera trasfigurazione del mondo. E' il mondo in maschera. E' un vero sopramondo. Dopo qualche ora di permanenza, è facile convincersi che i deboli e i poveri sono un'incubo da anticamere di dentisti, che tutti gli uomini hanno musculaturc armoniose e ben legate, che tutte le donne sono belle e desiderabili, che l'universo è lutto un velodromo per imprese galanti, che il fine della vita è vestire abiti impeccabili, giocare il tennis e condurre un'amica chiassosa e vistosa in un Hispano-Suiza. Le città cosi fatte realizzano il sogno medievale delle isole perfettissime. t" l'Abbazia di Thclèmc, di rabcloisiana memoria, in azione; è rimbarco per Citerà che si muove dalla sua cornice. La vista di tanti atleti che cosi largamente sorridono, di tante adolescenti saltellanti e impazienti al braccio dei futuri fidanzati e mariti è altamente tonica. Ci si persuade che il mondo è una vasta pista per imprese amorose o sportive, e chi non si accomoda di questo trattamento, peggio per lui. Non è possibile ostinarsi a vedere il mondo in nero-seppia. Quanto a San Sebastiano stessa, pare che il piacere più grande sia quello di passarsi in rassegna, di contarsi, d'elencarsi. Le malinconie della politica repubblicana, le esplosioni operaie di grandi centri hanno fatto convenire qui, ancora più che gli altri. anni, i. giovani tipo spiaggia, gli aristocratici del sangue e del danaro, gli automobilisti, gli sportivi che infastidivano i canti della Marsigliese 0 le trasmissioni radiofoniche dell'eloquenza parlamentare. Molti hanno lasciato dietro di sè l'incendio delle terre invase in Andalusia e in Estremadura. Qui si distendono in una vasta congrega, si riconoscono, si contano, e possono, con qualche sforzo, persuadersi che tutto va come prima. Neil'incertezza dell'indomani, gl'idilli fioriscono, e molti assi del volante e delle lande-automobile, si sposano. Malgrado queste amarezze e II lutto ufficiale, malgrado che i dignitari di Palazzo siano emigrati a Blarritz, ci si diverte ancora molto. Dal culmine di Monte Igueldo al ponte di Maria Cristina, la processione delle automobili, le più potenti e le più luccicanti della penisola, verdi, rosse, bleu di Prussia, giallo cromo, incalza spettacolosa. Le alte classi spagnole, se non vantano laesaadsebàbIldCpvdcdctcctrtsl.MGbaddfdtddscblta0plgppcncssgio ! grandi uomini di Stato, annoiertino .o-.maginiici chautfeur tra le loro file, e unjù esempio lampante ne è il caso di quel\f-\nobile milionario ed ex-ambasciatore e all'Aia, che ha comprato un taxi a Pa- li\rigi e inganna i suoi ozi con le corse e-Jurbinose. Il tennis, il golf, il cannot-[ aqqio, Il nuoto si conciliano meglio nn i gusti inglesi e francesi. Gli spanolt non escono dal torpore e dalla assitudine che per abbandonarsi agli sercizi violenti. Dove vanno? Si travaano dai the dell'hotel Maria Cristina l the delle ville private, da un Casino dove imperversa una verbena giappone e a un Casino dove trionfa una verbena settecentesca, assalgono il kulm ài Monte Igueldo, vanno a scoprire le baie azzurre allineate Ira Hendaye e liarritz. C'è una solidarietà, una interdipendenza tra l'amore e l'automobile. Corrcne lungo strade fiancheggiate da pini marittimi, inabissarsi entro curve a taglio di roccia, vedere ingrandirsi un promontorio 0 brillare i lumi c i fari di questi piccoli porti basilari della Costa d'argento, costituisce un'eccitazione vitale di cui l'amore, evidenemente si giova. Fino a notte alta la collina è flagellata dai clakson. « Cabarets » ottocentisti Ci sarebbe qualche cosa da dire del cabarets di San Sebastiano. C'è chi li trova vittoriani, fin de siècle, musoni ritardatari. Le decorazioni sono piut tosto sbiadite e convenzionali, le orche strine, come tutte le orchestrine spagno le, sembrano piuttosto intonare t'Ave Maria di Gounod che uno jazz-band Gli uomini conservano atteggiamenti d<. buona società, le donne difficilmente s' abbandonano ad eccentricità boulevardieres. Vi si incontrano delle basche dalla magrezza bizantina e dal profili fermi e abbronzati di medaglie scavale dall'aria marina; vi si vedono delle catalane bionde e castagne, influenzate dalla vicina Francia, vi si incontrano delle sivigllane dalle tacce al nero di seppia truccale e irriconoscibili dietro chiome color zafferano. Un certo riserbo pesa su loro e le induce a non scrollarsi e a non contorcersi troppo. Una eptuamdliinmccsnplahalppatsfatffmctzarvfgdce•nmpciisisodftttal. quale impronta aulica si mantiene.'anche nelle stile della Taverna Vasca 0 del Kursaal: c'è un'atmosfera di club privato: e le preferenze di questi delicati elubman vanno piuttosto alle ragazze meno scapigliale e vistose, alle più 0 conformiste ». Siamo in piena Repubblica, ma il costume, qui, non è ancora « rcpubblicanizzato ». Gli orgiastici, gli amatori del baccanale trovano San Sebastiano troppo compassata e aristocràticamente fin de siècle. / milionari d'oltreoceano, i giovanotti precocemente stanchi, le dame erranti bisognose di eccentricità e di stupefazione trovano questa spiaggia troppo poco cosmopolita e smisuratamente puritana. In realtà, malgrado l'ampiezza delle sue strade, dei suoi giardini e della sua passeggiala a mare, la città è come un vasto circolo, dove si può sfogliare l'albo d'oro dell'aristocrazia e dell'alta borghesia spagnuola. L'altro è mutilalo, quest'anno, di parecchie pagine; molli sono gli emigrati che hanno preso stanza a Biarritz. In queste scltimanc di fine stagione sono molti quelli che tirano le somme d'un bilancio disastrosamente negativo. C'è la famiglia dell'alto funzionario democratico a cui tutti hanno voltato le spalle e che imballa le sue robe imprecando contro il feudalismo; c'è il giovanotto che ha trascinato qui la sua automobile per tutte le strade e ette si ostina, rimbalzando e suonando il clakson, a cercare un'amica degna di lui; c'è la signorina a cui la sorveglianza occhiuta di marna ha spezzalo due 0 tre flirts con nuotatori fotogenici, c'è la cocotte che ha trasportalo qui lutti i suoi vestiti in lamé e lutti l suoi orpelli a cui nessuno ha offerto l'aperitivo e che sosta ancora nelle terrazze dei caffè congestionala di whisky e di bile, come un giocatore che non si rassegna a perdere. Esistono ancora molti reticolati di casta e di gruppo in questa vecchia Spagna non ancora repubblicanizzata e queste persone hanno laceralo contro di essi la loro carne viva. Sono le grandezze e le miserie d'ogni città balneare. LORENZO GIUSSO. eadmmfsgsaavpncscnasds

Persone citate: Alfonso Di Borbone, Cortes, Lorenzo Giusso, Maria Cristina, Varon