Laval e Briand di ritorno a Parigi

Laval e Briand di ritorno a Parigi Laval e Briand di ritorno a Parigi Malinconici bilanci del Convegno i i e . a e a titi ieri Berlino, CO notte, i uomini di Stato francesi sono par— come vi -i cripti-i lo r ; n„ • ■ .- :—, o fcfsi ^titoSS^SF^ »^ Eranca salutare i par- avevamo comunicalo sHzib~neqdPeiH T'T ,a"° 7* n i n! l^vrrC,,Sll'aS5e vietota de »uK » n, i ÌUPPe fi,f'D" COr' no lìIh ,1, "ortei'-!c "e sbarrava-?5i^lt„f(' a™Baì\ A1/interno si era avuto cura di isolare il treno anche ] ' tenti il Cancelliere Brùning e il Mini stro Curtius il quale era andato a prenderli all'albergo. Vi erano, naturalmente, i soliti personaggi: i due rispettivi |Ambasciatori, i Segretari di Slato, e il personale del Ministero degli Esteri e dell'Ambasciata. Strette di mano, o saluti cordiali. Indi il treno si è allontanato, ffa gli ultimi discreti saluti, e gli estremi scatti degli obiettivi. Lungo tutta la linea ferroviaria, fino al conline francese, un accuratissimo servizio di sorveglianza era stalo ordinato come all'arrivo. Tutte le stazioni che il treno doveva attraversare, senza fermarsi, orano ermeticamente chiuse, e tutto il tratto fino a molti chilometri prima e dopo tutti i centri abitati, e tutti gli accessi stradali ai binari erano, di 5» in SO metri, sorvegliati da posti di Polizia. Delusione e scetticismo Sia detto subito: l'impressione lasciata dalla tanto attesa e tanto conclamata visita dei francesi è di grande, di grandissima modestia, (ino alla delusione e allo scetticismo: impressione che — bisogna riconoscerlo — le estremamente caule espressioni ufficiali, sia per bocca dei Ministri durante le due giornate, sia nei comunicati diramati, non hanno fatto proprio nulla per attenuare. Il lungo comunicato ufficiale, diramato alla fine della giornata di ieri, è parso a tutti di una limitatezza di con1creli annunzi di veri vantaggi in proporzione inversa del numero delle parole. « Che cosa e risultato dalle due gior- .nate? — si domanda ad esempio la Deutsche Allgemeine Zeitung; e risponjd0: — Un Comitato e un Comitato, co me ora àa prevedere ». e se questa impressione di destra pa resse mteressatai ecco l'impressione ..,„ BÌ,.iKtT,„ nil-, nfttmieta mieli» del ael a, sinistra pm °"imista, quella dei social-democratico Vorwttrts, che pian!ge dicendo: « Siamo un'altra volta soli. Gli ospiti francesi sono partiti per tornarsene alle cure di casa propria, e ci lasciano ;alle nostre preoccupazioni, le quali non ;sono di molto attenuate dui risultati della loro visita » Entrando nel concreto dei risultati ufficialmente annunziati si ha, dopo il primo lungo comunicato di ieri sera, un'altra comunicazione ufficiosa la quale ha cura di correre preventivamente ai ripari per il caso, veramente difficile, che la prima avesse destato troppe speranze, e delinea la modestia delle cose raggiunte, e la mole di quelle non raggiunte. La comunicazione dice che, si, certo, si è anche guardato all'avvenire, e si è allargato lo sguardo alla generalo crisi economica e monefuria che infierisce sulla Germania e su ]tutti, ma per ora si è dovuto mettere da parte, e rinunziare a qualsiasi sfor zo )ier ,cercare una soluzione. La còmu nicuz,one dà 0,cunl particolari della Commissione interministeriale e .<* j , , , . [Paritetica che e stala decisa e a capo della quale sarà, a seconda che essa si riunirà a Berlino o a Parigi, ora un tedesco, ora un francese. La Conmiis- sione avrà un Segretariato generale, Esaminerà la questione dei cartelli e, Jn (fenore> mXe le questioni di relazio- ili economiche c commerciali e di co- . . ... . 1'n«»"«>r..one reciproche. Essa sì riu mra già una prima volta 11 la ottobre, La comunicazione ufficiosa, torna, coline già il primo comunicato, a rassi{curare l'estero che la Commissione non j,a per suo compito di studiare aumenti dj dazi) e per n,,ant0 riguarda le que| ■ d u coraunJoazlon, per vla dl . . . arrivare n con !™"6 e di teira si vuole ai mai e a con qdzplzsdptnlgGlpmlsrppsprgncr1sta i e volizioni che, in qualche modo, eliminino i danni della concorrenza. ndfstcMano ci'opera tedesca per le Colonie francesi possibilità di una. collaborazióne franco-tedesca al di fuori dei territori della Germania e della Francia. Questo punto è uno di quelli che desta le maggiori critiche, e la maggiore .perplessità. La stampa di sinistra aveva in questi giorni ventilato la possibilità di lenire la disoccupazione tedesca inviando disoccupati nelle Colonie francesi, e l'accenno odierno della nuova comunicazione ufficiosa risveglia ora le giuste ire dei giornali di destra, i quali gettano l'allarmo sul pericolo di vedere i tedeschi tratti in schiavini, o in corvées a lavorale nelle Colonie francesi, mentre i francesi traggono in Europa i negri. « Si poteva credere in principio — scrivo il BSrsen Zeitung — che 1 francesi volessero per le loro Colonie, in conto riparazioni, macchine dell'industria tedesca, ma ora si sa che essi vogliono uomini ». Esclusi dunque i tedeschi per i Trat' tuti dal possesso delle Colonie come «in idegni», i tedeschi rientrerebbero ora l LA, ™„„i« ,.„,„. cm,«»„i a~~u - La comunicazione precisa anche che ; delia questione dei Mandati coloniali , j ■ ■ , 'non si e parlalo, ma si e discusso della ja , i i e l , i o l a à aoe, , ni di i, eati a e ael di nelle Colonie come schiavi degli altri. La comunicazione continua ancora col chiarire, a scanso di equivoci, che non si è discusso affatto del problema delle riparazioni, questione che non è affatto nella competenza della Commissione creata. E così anche non si è discusso della valorizzazione delle cambiali russe per le forniture tedesche, valorizzazione che sarebbe nei desideri di molti. Se si è parlato della necessità di nuovi mercati, ciò non vuol dire — dice la comunicazione ufficiosa — che si sia fatto parola di una ripartizione di essi tra Francia o Germania. E a questo proposito anzi, ai suggerimenti francesi che avevano posto sul terreno la questione della navigazione, nel senso di dividersi le linee fra i due Paesi per non farsi la concorrenza, è stato risposto da parte tedesca che la questione non può essere di competenza di una Commissione franco - tedesca poiché, nella questione, non possono non aver voce anche gli altri Paesi come l'Inghilterra e l'Italia. Di qui la cura — che aveva già il comunicato di ieri sera — di tranquillare l'estero sul fatto che interessi di terzi non saranno toccati dai lavori della Commissione. Risultati negativi Anche la questione della aeronavigazione deve essere risolta nel senso internazionale, benché — dice la comuni- (•azione — vi sinno in questo problema uhi e In rr.m,>ii mintMin nn ««U co™pe? ^empio ì^roirnvi azione .per e dall'Amo'ira del Sud. Q,,esti chiarimenti, limitatori -nejla forma e negativi nel contenuto. destano commenti di delusione nella regioni per le quali vi è fra la (Senna- ibilità in maggior parie dei giornali. « E' tutta una serie di negazioni — nota il Borsai Zeitung — e per di piti non i; convincente. Crediamo benissimo che nulla di buono e di concreto ne sia venuto fuori per noi, ma speriamo che anche per i francesi non sia. venuto Tuori nulla, dappoiché è difficile credere che di lutto queste cose non si sia parlalo, e che la Francia non abbia cercato di trarre l'acqua al suo mulino». La Germania slessa, ufficiosa del Centro e del Cancelliere, scrive che un troppo grande ottimismo sarebbe allietiamo sbagliato quanto l'incredulità di professione, a Resistenze, certamente, ce ne sono molte, ma questa volta ci sono anche delle buone volontà ». Denti stretti anche a sinistra .I giornali di sinistra che alla vigilia si erano, secondo il loro costume, la-'sciati andare a creare troppe illusioni, ! preferiscono ora esprimersi assai poco: quelli social-democratici, con il Vor- wiflr/« Tii-i »oein ci n^nr,i»nh,in /ini mi. fwarls alla testa, si accontentano del 1>»M nno di mosche che stringono col fatto clic nella famosa Commissione avranno rappresentanza anche le Confederazioni. La stampa hugenberghiana nota come sia strano che, fra. le poche questioni concrete enumerate ufficiosamente, vi ù sopra tutto la questione della navigazione per maro e per via aerea, due questioni nelle quali la Francia è inferiore di gran lunga alla Germania, ed ha quindi lei sola tutto da guadagnare da accordi che eliminino la concorrenza. Anche questi giornali si scagliano poi contro l'accenno dei comunicati alla questione coloniale. E il I.okal Alizeiger così sintetizza la sostanza delle sue preoccupazioni che sono, in genere, di tutti. Esso dice: "La Francia sa benissimo che ben presto non riuscirà più a riscuotere i tributi di guerra, e vuol mettere le mani avanti, mantenere la potenza dell'oro e l'egemonia che è con esso legata: quindi forniture in natura della Germania, e penetrazione francese nell'industria tedesca con l'oro francese, pel quale bisogna pagare — naturalmente — interessi ». Appena partiti i francesi, il Cancelliere Briining è stato ricevuto dal Presidente von Hindenburg, al quale ha riferito sui risultati della visita. Si è poi riunito il Gabinetto, il quale ha ripreso lo studio dei provvedimenti per superare la crisi, e della preparazione per la nuova ripresa politica con la riapertura del Reiclistag, che avrà luogo fra giorni. G. P. mhPvdtifclParigi, 29 notte. A convegno finito la nota dominante nei commenti dei giornali parigini è che una certa dolente si è prodotta nei rapporti fra i due Paesi. Persino al1 Echo de Paria il fatto che dei Ministri francesi abbiano potuto passare, tranquillamente due giorni a Belino ^non è trascurabile, e attesta che tra le due capitali esistono ora rapporti più facili, e meno tesi. In quanto ai risultati del viaggio di Lava! e di Briand il commento del Temps e quello del Journal des Débats sono sintomatici per tratteggiare le due tendenze della opinione pubblica francese. Per il Temps, e per tutti i giornali ufficiosi, l'interesse delia decisione presa dai delegati francesi e tedeschi è definito dall'ultimo paragrafo della mozione comune, che dice che i rappresentanti dei due Governi sperano di avere in tal modo gettato le basi di un'opera costruttiva aperta a tutti, prima tappa di un'opera d'insieme rispondente olle necessità dell'ora presente. Non si mancherà certamente di dire -ossèrfà ìÌWmps~- che T'Idei che Ka-j j ji-i «: -r..... ...»..< ; n tadae/,1,1 ni. Vi sono ragioni per stavolta non sarà cosi, polchà la Coni missione sarà organizzata, diretta e 'controllata dai duo Governi, senza rar- j$'trorVpe illusioni sulle conseguenze gurdotaT dirìèènt! fratacésl' e" tedeschi!rischia di perdere molto della sua for-lza in seguito ai lavori inevitabilmente'-ornplessi e lenti delle Sottoconiinissio-! li. Vi sono ragioni per ritenere cheir e a , r i - immediate della visita dei Ministri francesi a Berlino, senza lasciarsi cogliere da miraggi di una intesa che non è nelle possibilità politiche del momento, le avvenute conversazioni costituiscono un primo sforzo in vista di un'opera costruttiva ». Il Journal des Débats che si mostra più che mai ostile alla collaborazione economica tra Francia e Germania, scrive : « I due Coverai ci assicurano che si tratta di fissare un metodo. Ciò significa che, siccome i grandi problemi politici sono insolubili, non se ne parlerà più; se ne parlerà come se non esistessero, e ci si abituerà alla fiducia passando sotto silenzio tutte le ragioni che impediscono la fiducia ». E prosegue: « Se si tratta d! scambi che possono fare liberamente fra di loro, dai due lati del Reno, gli industriali e i commercianti, non vi era bisogno di un viaggio a Berlino. Se si tratta di diritti di dogana, in applicazione del Trattato di commercio del 1927 e del Protocollo del 1928, era pure inutile che i Ministri si mettessero in viaggio. Si parla di trasporti, di grandi lavori e, miste riosamente, dell'attrezzamento di ceni territori esteri. Confessiamo le nostre inquietudini. Con quale denaro si in tende condurre a buon fine queste imprese? Ci si dice, e ci si ripete, che il ca. pitale tedesco non esiste. Dunque, in tutti questi affari, si tratta del denaro francese, di cui abbiamo bisogno per il nostro Paese. Ecco perche noi non ci imbarcheremo sul battello della nuo va speranza che deve essere varato dal la Commissione franco-tedesca. Noi lo guarderemo navigare, e ci limitiamo ad augurare che non .finisca con uno di quei naufragi in cui l'arte nautica di Briand ha condotto regolarmente i suoi predecessori ». Un commento delle « bestia» Mosca, 29, notte. Le « Isvestia », commentando l'incontro franco-tedesco di Berlino, scrivono che la stampa tedesca tenta di nascondere i suoi sentimenti perchè l'incontro avviene secondo lo spi/ito di Vorsaglia e di non di Locamo. t L'importanza dell'incontro — dice il giornale — sta in quello che sarà taciuto. Le borghesie francesi e tedesche sono legate nella comune lotta di classe, e se l'incontro ha solo carattere dimostrativo esso n un anello delle tendenze internazionali che dobbiamo seguire attentamente •.

Persone citate: Briand, Curtius, Hindenburg, Laval