Il più grande allevamento di fagiani

Il più grande allevamento di fagiani NEL REGNO DEI CACCIATORI Il più grande allevamento di fagiani e a Novi Ligure, 23 notte. La caccia ed il problema venatorio italiano sono oggi assai di moda, specialmente dopo la pubblicazione della Legge Acerbo, che ha portato un notevole contributo nell'eterno dissidio tra liberi cacciatori e regime riservistico. Tuttavia il problema che attende ancora una soluzione è quello della ricostruzione faunistica e le maggiori cure della legge stessa, del Ministero Agricoltura e Foreste, dell'Associazione Nazionale Cacciatori e delle Commissioni Centrale e Provinciali, sono rivolte a dare ai cacciatori italiani, clic sono la rispettabile cifra di 460.000, quel minimo necessa.rio di selvaggina atto a mantenere nelle loro vene il sacro fuoco di -S. Uberto. La Villa Lomallina Sono stati creati, cosi, in Italia, i Parchi di Allevamento (Gran Paradiso e Parco degli Abruzzi), le Bandite. Provinciali e comunali, le Biserve di caccia e le Zone di Bifugio entro le riserve stesse. Un terzo grande parco di allevamento di fagiani, di lepri e di pernici, è stato creato ora nella Riserva di Caccia del defunto senatore conte on. Carlo Raggio, costituita fin dal 1890 dal padre suo conte Edilio. Esso è costituito da un'estesissima zona bo schiva di abeti, pini e castani, tutta recintata da muro ppr una estensione periferica di sette chilometri, entro cui vi è la davvero principesca » Villa Lomellinn ». che il vecchio conte Raggio ha voluto creare a riposo del suo spirito battagliero e che ebbe l'onore di ospitare, in altri tempi, le maggiori ipersonalità parlamentari dell'epoca, ed anche, se è consentito dirlo, una eletta schiera di rappresentanti della stampa italiana, che si erano mossi alla scoperta dell'Alto Monferrato. Abbiamo avuto l'onore oggi, in una delle nostre peregrinazioni cinegetiche, di visitare questo magnifico Parco, ora condotto con sani e moderni criteri te onici da quell'appassionato cacciatore 6 cinofilo che è il comm. Ettore Na sturalo. Avevamo compagno Costante Girardengo, la cui passione venatoria sembra da qualche anno a.vergli an nullato quella del pedale, per il quale ebbe tanti allori e tanti trionfi. Descri vere questo grandissimo Parco di Allevamento del fagiano, che è senza dubbio ora il maggiore d'Italia per quantità e varietà, è cosa che esula dal carattere del giornale. Ma poiché il problema della ricostruzione faunistica è iproblema essenzialmente economico ed italiano, non sarà imitile accennare al prodigioso sviluppo della selvagina cosidetta nobile stanziale, che in questo Parco viene allevata. I primi fagiani sono stati importati da tutti i Paesi del mondo; abbiamo rosi 11 fagiano comune della Mongolia, del Bacino danubiano, il nero asiatico (melanòtus), l'argentato puro, il dorato, il torquato, il conchide, il venerato Ladjainherst del Giappone, il venerato conchide ed il venerato Mon-i i golia, il dorato delriflialaja a parrucca dorata, il dorato moro ed altre varietà infinite. Con questi esemplari sono stati fatti degli incroci e degli esperimenti di selezione assai interessantissimi aunhe e soprattutto dal lato scientifico ed ornitologico. E' stato ottenuto, per esempio, la riproduzione in cattività del Venerato col Conchide del Mongolia col Dorato moro e del Ladjamherst, ciò che era ritenuto dagli ornitologi molto difficile. Voi vedete ora, invece, ottimi esemplari, non ibridi ma riproduttori, ed infinite teorie di questi piccoli fagiani, nati in isohiavitù, ma anelanti alla prossima liberazione nelle folte boscaglie del Parco. E' interessante altresì vedere un meraviglioso incrocio fra il fagiano dorato e la gallina americana, sapere che 180 femmine di fa.giano Mongolia hanno prodotto ben 8Ó00 uova, ohe le galline faraone comuni qui si incrociano col fagiano argentato e colle More Dorate, che 180 pernici starne vivono in voliera nelle migliori condizioni di nutrizione e che sole tre coppie di starne della Boemia hanno prodotto, in cattività, 108 uova, quasi tutte schiuse felicemente. 1000 Kg. di uova di formica Sarà Interessante ancora, sapere cho l'area occupala dalle voliere è di mq. 6200, che si adoperano annualmente per le covate centinaia di lacchine e di gallinelle americano. Ba.ltam, che si consumano mille chilogrammi d'uova di formica, 5000 chilogrammi di granturco, grano, panico e saggina, che il complessivo numero di selvaggina esistente nella Riserva ammonta, a circa 6000. diviso in lepri, fagiani e pernici, che la zona riservata è di ettari 9S8 e che occorrono ben 12 guardie per sorvegliarla dulie insidio dei bracconieri. Nel Parco vi sono inoltre un centinaio di Caprioli, immessi anni fa dal conte Raggio, .ed il programma del comm. Nasturzio è di portarlo ad un totale di 10.000 fagiani nel 1932. Onore e vanto di questa principesca Riserva di caccia e di allevamento è del comm. Nasturzio e dei suoi attuali consoci comm. Mario Cassaneilo, Ubaldo Isolabella, Rahola Giovanni ed Antonio Campostano. Nasturzio ha. pure qui, nella 0 Villa Mesima », uno dei più rinomati canili d'Italia ed i migliori fìcld traliers che si conoscano, affidati alle cure di un mago dell'arte cinoflla; il drcsseur Frost. Ma questo grande Parco, che fa. onore all'Italia nel campo venatorio e che è stato visitato in questi ultimi tempi da S. E. il generale Ezio Garibaldi, dai duca di Torlonia, dall'on. Rocca, dai conti Raggi e dai marchesi Cattaneo, dal Presidente della Commissione venatoria e da moltissime altre autorità, è affidato ad una vera competenza dell'arte dell'allevamento: al dott. Mario De Zucco, che dedica al problema tutta la sua sviscerata passione e tutta la sua profonda coltura. R. A. FERRETTI.

Luoghi citati: Giappone, Italia, Mongolia, Novi Ligure