A colloquio con S. E. Riccardi

A colloquio con S. E. Riccardi LA PREPARAZIONE DEI PUGILI PER LOS ANGELES A colloquio con S. E. Riccardi Roma, 23, notte, Se disciplina e sacrificio, insieme fu-oscono il lievito spirituale del-le vittorie alla X Olimpiade di Los An-geles. queste richiedono anche e, so-premino, opera di propaganda e di pre-partizione tecnica, senza le quali è vano attenderò, con messianica fede, il miracolo per i Giuochi che verranno. Nel campo pugilistico — c in quasi tutti irli altri campi delle attività sportivo l'oliera di propaganda è stata vi ! lo r i os ti iti en t c iniziata dal giorno in cui il Regime ha posto lo sport in cosi alto loco da considerarlo quasi tra le fondamentali attività dello Stato fascista. Nel campo della preparazione tecnici, inni può davvero dirsi che la Federazione Pugilistica italiana sia rimasta con lo mani in tasca. L'attività federile e stata ed è intensa. S. E. Raffaello Riccardi, Sottosegretario di Stato all'Aeronautica ed appassionato Presidente della Federazione Pugilistica Italiana. Ini voluto egli stesso illustrarci e documentarci l'opera svolta in un primo tempo per il riordinamento della Federazione, in un secondo tempo por fronteggiare e superare la crisi che travagliava la nostra organizzazione od infine per la preparazione graduale r metodica dei nostri pugili per il torneo Olimpionico di Los Angeles. « La méta non ò lontana; fortunatamente » ci dice il giovane Gerarca «non siamo stati colti di sorpresa; la nostra coscienza è perciò tranquillai ». II movimento dilettantistico I necrofori del pugilato italiano, ci Ila detto il Presidente della F.P.l. «quelli die in contrasto alla evidenza dei fatti hanno continuato le loro inopportune lamentele sulla crisi che di fatto poteva dirsi sorpassata già da qualche tempo, si saranno ormai reso conto che il pugilato italiano ha riconquistato di forza il posto che gli spetta «Soffermiamoci ad esaminare il movimento dilettantistico. Questo movimento che nell'approssimarsi della Olimpiade, è stato particolarmente curato dagli organi federali, e in continuo progresso. « Ecco qua. qualche dato istruttivo; prosegue l'on. Riccardi. Nel 1930 in tutta Italia furono organizzate 383 riunioni dilettantistiche direttamente o sotto l'egida federale. Nei primi sei mesi del corrente anno sono state .allestite 192 riunioni; la proporzione delle cifre, considerato che j| ppviodo dal 15 settembre al 31 dicembre sarà attivissimo, dice chiaramente la regolare progressione ascensionale delle riunioni dilettantistiche. Anche il numero dogli affiliati è in lieve aumento, come è dimostrato dalla statistica al 30 giugno c. a. in confronto di lincila dui Lo gennaio ni 30 giugno 1930. 1 pugili dilettanti hanno raggiunto la cifra di 1.021; i professionisti soligj$2j gli «ufficiali» sono 385 mentre le Società a fili iato da 95 che erano nella primn metà dello scorso anno, sono salito a '.iC> con un aumento cosi di 31 nuove aderenti. « Anche nello sport, il numero e potenza'. Più numerosi saranno i cultori e maggiori saranno le probabilità di trovare alieti di eccezione. Certamente il nostro esercito ha ancora piccole proporzioni: ove si pensi che in alcune regioni lo sport pugilistico è quasi totalmente ignorato mentre in altre non è ancora porfe'tdtnente disciplinalo. Si può farsi un'idea del cammino che bisogna pompiere per toccare la méta prelìssaci. La coscienza sportiva non si Improvvisa; A Los Angeles andremo per affrontare la bella battaglia con otto pu gilatori che saranno gli esponenti della Inostra boxe, scelti fra un migliaio dilpugili. Mille pugilil Questo numero é inotevolissimo rispetto ad un recente passato, ma ù ancora poca cosa rispet- lo al movimento dilettantistico delle Nazioni che incontreremo sui rii'g uiìLos Angeles. i« Comunque », soggiunge l'on. Rieenr-. di, «di una cosa si può essere ceni » Iche non mancheremo di trarre dal ma teriale che abbiamo a disposizione tutto quanto ci sarà possibile ». L'attività internazionale Notevole è stata anche l'attività dilettantistica in campo internazionale. L'Italia ha partecipato nel corrente anno ad un Torneo ufficiale a squadra disputatosi a Berlino, classificandosi al primo posto; ha partecipato a 8 incontri ufficiali a squadra — 7 disputati all'estero e uno in Italia — riportando 2 vittorie, 3 incontri nulli e 3 scontine; ha disputalo inoltre due tornei non ufficiali di Nazioni a. squadre a Ginevra e a Berna classificandosi seconda e terza; infine ha preso parte a 7 incontri non ufficiali a squadre — cinque disputati all'estero e due in Italia — riportando 2 vittorie, un incontro nullo e 4 sconfitte. Complessivamente l'Italia ha soste- ,nulo 18 incontri internazionali con 1 su- guenti risultati individuali: 49 vittorie,L18 incontri pari e 45 sconfitte. 1a 11 bilancio è confortante » prosegue l'on. Riccardi « se si tiene conto che la F.P.l. in base al suo programma di prò-, parazione Olimpionica, si è servita do-'gli incontri internazionali per selezio-nare 1 suo. elementi. In sostanza la Fo-derazione negli incontri internazionali non ha cercato di conseguire ad orni costo un risultato vittorioso, che avreb-!he potuto ottenere mettendo in gara i I migliori, ma ha cercato invece, trascu rando deliberatamente quello che potè va essere il risultato bruto dato dal pun reggio di squadra, di provare in tali dihicili incontri il maggior numero possibile di buoni elementi. All'aumento delle manifestazioni di lettantistiche, fa riscontro una diminu-jzione di quelle riservate ai pugili di iprofessione. Questa diminuzione stareb-lbe a dimostrare la crisi che affligge !oggi il campo professionistico, crisi do- vuta a ragioni molteplici che qui sareb-ìbe troppo lungo enumerare. Infatti nei'primi sei mesi del corrente anno si so no svolte soltanto 19 riunioni professio nistiche. In tutto il 1930 se ne svolsero 45. Tuttavia la minore attività nazionale è in un certo modo compensata dalia maggiore attività in campo internazio- naie con l'esodo temporaneo in terra straniera dei nostri migliori elementi.L'esodo è stato favorito sia dalla richii.-bta sempre maggiore di pugili italiani, il che dimostra che essi sono entrati ormai nella considerazione dei pubblici stranieri, e sia dall'attivo lavoro della Segreteria della F.P.l. L'esodo dei nostri pugili non può co- -[stituire che un paliativo per la soluzio-- ne della crisi che travaglia il pugilato-'professionistico italiano," in quanto è-,necessario in modo assoluto giungere-jalla risoluzione della grave questione -[ad ogni costo. 11 problema non è facilel i a n e ma noi lo risolveremo certamente Complessivamente durante il 1930, 68 pugili hanno espatriato; essi hanno sostenuti 292 combattimenti vincendone 167, pareggiandone 35 e perdendone 90. Nel semestre gennaio-giugno 1931 hanno invece espatriato 70 pugili i quali su 191 combattimenti disputati, ne hanno vinti 86, pareggiati 27 e perduti 78. Anche questo bilancio é confortante. « Si deve riconoscere », soggiunge l'on. Riccardi, « che il movimento professionistico dà segni di ripresa ». il pubblico ha riconquistalo la fiducia degli organizzatori; Compenetrati dalla necesshà assoluta di dare al pubblico lo spettacolo completo sotto ogni punto di vista, spettacolo completo che il pubblico esige, i nostri pugili professionisti hanno risposto in massima parte a quelli che sono i desiderata degli organizzatori seguendoli sulla linea prettamente sportiva che essi organizzatori si sono imposta. Preparazione olimpionica — Può dirci ora qualche cosa. Eccellenza, sulla preparazione olimpionica? — Come ho detto in principio — ci ha risposto cortesemente il giovane Sottosegretario — l'Olimpiade di Los Angeles non ci coglierà di sorpresa. La partecipazione ai Giuochi quadriennali non è una pratica di ordinaria amministrazione. Interessa la Nazione, riguarda molto da vicino l'efficienza e il prestigio dello sport italiano. Non si deve credere però che la generazione che il Regime va. crescendo ed educando possa offrire i suoi prodotti migliori, possa darci i campioni per Lo? Angeles. Ogni Italiano deve sentirsi orgoglioso di quanto il Partito ha fatto per lo sport; ma appunto perchè i nuovi ordinamenti tendono a forgiare gli atleti attraverso la scrupolosa preparazione delle masse giovanili, appunto perchè dalla quantità educata, disciplinata, migliorata tecnicamente, i campioni debbono sboeciare automaticamente e non più in virtù di miracolose improvvisazioni, non si deve neppure pensare che ì fiori della nuova generazione possano raggiungere il pieno splendore nell'estate del 1932. Nel 1936 raccoglieremo certamente i frutti della meravigliosa e paziente opera iniziata da! Partilo fin dal 192S. Non si deve quindi ammettere confusione, né consentire deviamenti. Bisogna giudicare la situazione con serenità e fermezza senza pessimismo colpevole e senza ottimismo facile e vuoto. « Ciò premesso — ha soggiunto l'on. Riccardi — bisognerà ricordare che alla IX Olimpiade il torneo pugilistico è stato uno di quelli, insieme ad altri sports. che hanno dato il tono alla partecipazione italiana ai Giuochi di Amsterdam. Nel pugilato cogliemmo 3 vittorie e fummo primi assoluti nella classifica per Nazioni, « Passi indietro non se ne devono fare: sugli 8 pugili che la Federazione invierà a Los Angeles, perfettamente a punto, graverà una ben dura responsabilità ». La ricerca dei migliori La ricerca dei migliori: ecco la faticosa opera che i tecnici della F.P.l. sono chiamati ad assolvere. Opera difficile in quanto il materiale uomo ab- I bonda per qualità. Per ogni categoria ldi neso abbiamo infatti un numero i considerevole di atleti che si equival SOrio per valore, cosa questa che le nazioni che dispongono di un maggior numero di. atleti, ci invidiano. La ìscelta nu*ndi 6 assai difficile e ìmpoine ai tecnici della Federazione un la- V.pro assai accurato di selezione e di I conseguente scelta. Fino ad oggi, gli elomenti provati e selezionati attraverso gli incontri internazionali, oltre quelli già selezionati attraverso le massime prove nazionali, sono 42 e cioè i seguenti: Mosca: Marlinarich (Venezia fi); Montanari (Emilia); Rodriguez (Emilia); Biloni (Marche): Baroni II (Lombardia); Stella (Venezia G.); Masella (Sardegna). Gallo: Saracini (Marche); Mingolla (Lombardia); Dall'Orto (Lombardia); Melis (Sardegna). Piuma: Portaleone (Marche); Bilot-( ti (Lombardia); Ballerini (Toscana); Marfurt (Lazio); Alessandri (Lazio). Leggeri: Pagan (Venezia G.); Missirini (Emilia); Roma (Lombardia); Gianola (Marche); Fiore (Lombardia); Bianchini (Lazio). Wcllers: Magnani ^Emilia); Casadei , Lombardia); Alessandrini (Marche); ; Deslo (Lombardia); De Horatiis UnLin\ 1 Medi: Neri (Emilia), Li ani (Lazio); Borzone (Liguria) ; Longinotti (Emilia). Medio-massimi: Bassi (Lombardia) Donati (Marche); Rossi (Emilia); Con- , ' (Campania)V¥edicT'VlIzio)T 10^^,. vecchio (Lombardia); Pa ris (Ij0rnbardia); Brunelli (Lombardia); BruKiotti (Lazio); Rovati (Lombardia); !j .iria jj ombardia) I _ La vera preparazione olimpionica — ha proseguito l'on. Biccardi — avrà inizio nel prossimo ottobre con le selezioni fra coloro i quali sono già stati prescelti per effettuare le selezioni stesse, che proseguiranno fino al febbraio 1932 Scelto per tal modo un gruppo di « possibili », vorranno costi- j iuiti due gruppi di osservazione a Roima e Milano, nei quali gruppi vorrà nl no inviati gli atleti scelti per un pri! rno periodo di preparazione collegiale. Questa preparazione avrà la durata di ì circa due mesi, dopo la quale una 'nuova selezione darà un più ristretto numero di prescelti che saranno concentrati a Roma due mesi prima di partire per Los Angeles e per un ultimo allenamento collegiale. « Tutto sarà fatto per difendere il prestigio della nostra boxe a Los An geles — cosi ha concluso Con. Bicjcardi. — Pronostici? E' meglio non j farli. Sono certo però che i prescelti sapranno offrire alle fnllo di America, la dimostrazione della forza, dello spirito di sacrificio, della disciplina, della volontà elio animano tutti gli atleti sorretti e valorizzati dal Fascismo » filippo muzi.