L'Elba perla dell'Arcipelago

L'Elba perla dell'Arcipelago L'Elba perla dell'Arcipelago portoferraio, settembre. Non vorrei aver L'urla ili scoprire fpiesi'Isol-a itallanissima, uiiìavia per molti vi' no sarebbe bisognò. Da persone colle, clic non dovrebbero ignorare ].i geografia del proprio Paese, mi son sentito doiiKindiire se Piombino e, nell'Elba, oppure ila coloro che almeno sanno eli'è un'Isola, chiedermi quanto disia dui continente e. con quali mozzi ti si vu. Rimanilo quésti bravi ciuadini ad un qualsiasi orario dello Ferrovie clic contiene anche i servizi marittimi della Navigazioni! Toscana. I 000 gitanti torinesi e unione recentemente vi approdarono con eomodl ed elefanti piroscafi ne hanno riparlata una Impressione d'indimenticabile bellezza. Ospitati con quel senso di cortesia e di gentilezza innulo iioll'elbano fecero grande onore ai vini ed alle uve eccellentissime della Ferrigna, consumandovi, come lo prova una sommaria statistica del Podestà di Portoferraio, ben 9 ettolitri dei primi e tre tonnellate delle seconde. Storia e bellezza Quasi nel centro dell'arco formato dalle selvagge isolette di Gorgona, Capraia, Pianosa, Formica, Monteeristo, Giglio e Uìannutri, l'Isola « Ferrignu e Napoleonica», come la chiamo !il Duce, si estollile per un area di 224 chilometri quadrati con uno sviluppo di coste di 63 miglia marine e con una popolazione di circa 35.000 abitanti. Dicci chilometri la separano da Piombino — antica Populonia — la citta più vicina del continente, servita da due linee giornaliere di eleganti e veloci piroscafi. Da Livorno un piroscafo diretto ogni settimana vi giunge con quattro ore e mezza di navigazióne, e tutti i giorni, toccando le isol* dell'Arcipelago, in nove ore. A chi ama il mare e non lo soffre consiglio l'itinerario completo. E' una gita divertentissima ed attraente. L'Isola è ricca dei più svariati, inleressanti ricordi storici. Dalle remolo vestile dell'età della pietra, alle dominazioni dell'Impero Nomano, dal Duca Mercante Cosimo I, che con denaro e diplomazia l'ebbe da Carlo V, al breve esilio del Bonaparte, è tutta una fioritura di aneddoti e di curiosità da stuzzicar la ghioitoneria degli studiosi di storia italiana. Ma, a parte le esumazioni storiche, molte cose dai più s'ignorano di quest'Isola bella, che dall'ulto di mi velivolo vi appare come un enorme cetaceo dormente a fior d'acqua, ma se vi avvicinate costeggiandola come ho fatto io con il piccolo « Alala «, un guscio di cutter veloce ed obbediente, vi appaiono le sue cento grotte mormoranti, le sue colline pittoresche, le sue vaste insenature, le sue spiagge lunate, i suoi golfi incantali, dalla tinta uhi indaco a riflessi di verde cupo smeraldo, strano colore, di more, disperazione dei pittori die vogliano ri trarlo ; Ir suo roccie frastagliatissime che si alzano a picco sull'azzurro dell'acqua che le rispecchia in visioni di fata Morgana. Selvaggia e pittoresca, ri dento e severa, bosco e giardino, con i suoi colli di vigneti dolcemente digradanti verso il mare, la sua vegetazione tropicale, i suoi palmizi dattiliferi, che screziano d'ombre i piazzali «Ielle ville bianche e soleggiate in suggestivi quadri orientali, il paesaggio muta aspetto e colori da ehi lometro a chilometro, affascina con scenari. della più capricciosa natura carezza la fantasia sbrigliandola in visioni di sogno. Fortezze e giardini Portoferraio, il capuluogo dell'Elba fu ricostruita sulle antiche rovine romane di Ferraia o Fabricia, su roccie dioritiche e serpentine, da Cosimo I de' Medici, il quale subito ebbe la sensazione della sua grande importanza marittima e volle fortificarla per difenderla dalle incursioni barbaresche. Gli archi-Itetti a servizio del principe furono Giovati Battista Belluzzi da San Marino e Giovan Battista Camerini. Dopo cinque secoli lo sue diroccate fortezze appaiono ancora un capolavoro dell'arte militare e civile (Hquel tempo. Oggi è piazzaforte militare. Alla saggezza del Governo del Duce non poteva sfuggire la necessità di utilizzare questo potente baluardo di difesa e di offesa. Dal ferro di cavallo della darsena amipia e ridente, la oiltà si eleva sul promontorio a gradinate verso ponente fino alle solide «mira del Falcone, il forte più potente, ridiscende a levante al torlo Stella, si slancia nel golfo per una striscia di terra detta la « Linguella », elio termina con una torre ottagonale e massiccia, prospiciente alla casa di.pena, per molti anni terribile prigione di Passane ale. A nord scende a picco sugli scogli. A sud ovest, sotto a palazzine cintato di fioriti giardini, nel vasto piazzale, già campo del tiro a segno, si sta «Ostruendo una grande caserma proprio di fronte al giardino pubblico, opera questa della sagace amministrazione fascista, ornato da un modesto grazioso parco zoologico. Dopo il largo viale la spiaggia delle Ghiaie, bianca come !n neve per le sue ghiaie di calcaree alberese, si distende per circa due chilometri ad arco. L'acqua è tersa come il più puro cristallo ed ha per sfondo l'infinito con in lontananza, appena disegnate all'orizzonte, le coste toscane. Tra il falcone e la Stella, prigione del Guerrazzi che vi scrisse la prefazione alla « Beali ice Cenci» e l'« Assedio di Firenze » e vi ebbe compagno di prigionia Carlo Bini, sorge la Palazzina de: Mulini che Napoleone abitò da prima nel suo breve esilio, preferendo però spesso la sua rustica casetta di campagna fatta costruire nella ridente vallata di San Mn l'Ulto, propizia nella sua dolce riposante quiete, alle meditazioni e dove l'Aquila prigioniera meditò e preparò il suo ultimo e tragico volo. aV—eilslrTlM•8clifi|isacmasDlpnrrnddspvrsrPddmddCsgLa villa dei ricordi La villa di San Martino si erge sul colle omonimo in una posizione pittoresca tra colline, boschi e vigneti in vista del gran golfo. Dopo la 'morte di Napoleone passò in proprietà al Duca di Reichstadt e quindi a Maria Luisa, che la conservò sino al 1*45. Nel 1851 venne acquistata dal Principe Anatolio Démidol'f, che possessore di oggetti e cimeli! del regno, dell'esilio e. dei funerali dell'Imperatore pensò di erigervi un museo. La piccola dimora di campagna non ira sufficiente a contenerli ed ullora fece costruire dall'architetto anconetano Niccolò Matas un edificio, in granito dell'Elba, di stile severo e classico «on un colonnato di ordine dorico sormontato da una vasta terrazza su cui si affaccia intatta la vecchia residenza imperiale di campagna. Su una lapide si leggo: * Le XXX ottobre MOCCChl — sous le rione de Léopold li Grand Due de Toscane — eri presencc tìu l'rivcc Anatole Démidoft — fandntenr — ont élè commencés les travaux «te ed edifico. — dettine a contener, — Itone e e a o a o a n l e o : a ò a i anprès de la depieure lemporaine de VEmperewt Nnpolèon — en MDCCCXIV — de* souvenir hisloritiiws — -ve rattaelioni d sa perso/ine et iì son epoque — im respectant rùligieitsement Vìmbllnlion primitive — di' San Martino*. Gli eredi del Demidoff vendettero disseminando ovunque, in Italia ed all'estero, i cimeli che egli aveva con religioso amore raccolti e conservati. Tra sculture, quadri, miniature, porcellane, bronzi, reliquie, mobili, medaglie, Monete, stampe, autografi e libri ben •804 sparirono. Ve ne sono perù ancora iri possesso di'iprivati. Penso che non sarebbe diluvilo con un caldo appello ai proprietari raccoglierli, ordinarli, ricostruire insomma, almeno in parte, il museo di San Martino. Tra gli amici e ammiraiori dell'Elba vi sono alte personalità ipolitiche, artisti e scienziati. Della proposta, credo, potrebbero fari Iniziatrici le Autorità dell'isola con l'appoggio dei Governo, e se realizzata porterebbe un notevole incremento al numero dei visitatori italiani ed esteri. Già si ammira a Portoferraio la « Foresinann, dal nome del poeta cibano Mario Foresi, il munifico donatore, al Municipio della propria ricca biblioteca e di una preziosa, collezione di oggetti d'arto bene ordinati in vaste sale al secondo plano del Palazzo Municipale per lodevole ed appassionala iniziativa dell'attuale Podestà. La Biblioteca raccoglie pregevoli documenti letterali, storici ed artistici che in gran parte si ricollegano alle vicende dell'Isola e la Pinacoteca vanta sculture del Rude e del Gallori, terrecotte del Cifariello e del Torelli, bronzi appartenuti alla famiglia Granducale de' Medici, un crocefisso di Giambologna, pitture di Guido Beni, del Tiepolo, di Salvator «osa, del Borgognone, del ColellO, del Cignal'Oli e tra i moderni del Bezzuoli, dell'Isabey, del l.evefre, del Ciseri, del Cannicci, del MarUò, del Todaro, di Pietro Senno e di Plinio Nomellini. Nella saletta Napoleonica è raccolta la biblioteca dell'Imperatore, ben 223 opere, che egli donò al Comune il 10 aprile 1815 insieme alla Palazzina dei Mulini, oggi monumento nazionale. Quasi tutti rilegati in marocchino pollano sulla copertina lo stemma imperiale e la « N » in oro e si conservano nel Castello di Fonluinebleuu. Tra questi volumi ho notato la raccolta del Monitctir, le opere di Rousseau, parecchi Irattati militari, marinali di botanica, le opere di Virgilio, una storia di Federico il Grande; i Commentari di Cesare, un bellissimo dizionario di geografia universale, un Don Chisciotte di Cervantes, le confessioni ed i Soliloqui di S. Agostino, una Sacra Bibbia, i Discorsi di Bossuet, opere di Ovidio, di Diderot, Tacito, Seneca, il Deeamerune del Boccaccio, una curiosa storia di filibustieri del D'Archenhollz, un meraviglioso esemplare d'incunabolo del Lancillotto del Lago, stampalo a Parigi nel 1300 in tre volumi con pagine non numerate, contenenti finissime xilografie. Ma l'Elba ebbe tra i suoi abitatori, elio vi soggiornò all'età di tre anni ritemprandovi al dolce clima la sua malferma salute, un altro grande: Victor Hugo. E lo ricorda una lapide posta sulla facciala del Palazzo Municipale. etGli incanti del Golfo Il golfo di Portoferraio nel suo gran de aspetto panoramico è veramente me rdviglioso. La darsena a l'erro di cavallo termina come abbiamo detto con la torre di Passa minte da un lato e dal l'altro con l'edificio della capitaneria del porto. Quivi la costa si curva nella spianata degli Alti l'orni, che di notte, durante la «colata», con le loro fiamme giganti danno visioni fantesche, rientra in una vasta insenatura fino alla punta Arena, s'interrompe ai piedi dei- l'UUi u., la salita delle «Grotte», si piega ancoralungo tutta la spiaggia dei «'Magassi-ni » e quella della bellissima villa «Ot- , una delle piò pittoresche loca- ina dell'Isola, sino al borgo di Bagnala e con le punte Pina e Searpellini sir!avvicina alla « Linguella » formando la vasta imboccatura del golfo. Sul]'« Ottono » dominano le rovine del Voiterraio, da Ful-Tour alto castello, tra macchie folle e selvaggie, costruito dagli etruschi che vi nascondevano, pare, i tesori durante le frequenti dei pirati. In un grande e superbo anfiteatro di colline, di boschi cedui e ili pinete, (i:-tissimo di vigneti, lussureggiante di vegetazione, cosparso di ville eleganti, fol-to di velieri e di piroscafi, la. superi).i. visione del golfo di Portoferraio suscita un incanto ed un fascino inesprimibili, come dinanzi ad un incomparabile spettacolo di poesia e di bellezza, quale raramente può offrire la natura. Ma il nostro Alala » fila, veloce sotto il soffio del maestrale e i bei luoghi che si presentano ai miei occhi sono tanti che ho appena il tempo di segnarli nella mia memoria che li rivede dopo parecchi anni con un dolce godimento sempre nuovo per un cibano innamorato della sua terra. Lasciamo alle nostre spalle 1 forti di Portoferraio ed il suo Faro piantalo arditamente sulla roccia, la spiaggia delle Ghiaie variopinta di baracche e chiassosa di bagnanti, rimontiamo l'estremo limite del Capo Hianeo, lucente nelle sue nivee pietre ed ecco apparirci lapenisolelta dell'Enfola ed il suo scosceso promontorio a macchia volta. Durante la famosa pesca del tonno, strana eincursioni!' grandiosa, per i tornii uccisi a colpi difiocina, il suo specchio d'acqua si ar-rossa di Sangue. Dall'Enlola,'le cui lori-l a i e e ! a on so u eu e i c nx — mire sono di rinomanza mondiale, si e sportano i tonni in continente o si la vorano molto accuratamente sul posto Ecco una industria clic dovrebbe essere organizzala con maggiore razionalità per renderla sempre più e sempre meglio fonte di lavoro e di guadagno. Doppiata l'Enfola, in un tripudiò di luce di sole e di vigneti, si stendono i golii di Biodola e Procchio con le loro lunghe spiaggie di sabbia. Viriamo di liordo e ci accostiamo alla scogliera per visitare una specie di grotta azzurra, aporia in allo a guisa di cupola mozzala di un tempio, da cui entra il sole e giunca sull'azzurro specchio d'acqua in ridossi madreperlacei, in un vivo scintillio di diamanti. In alto serpeggia sulle colline e sugli scogli, quasi a picco sul mare, la pittoresca litoranea die cùiiduee'a Marciana Marina e biforcandosi da Procchio sale sui poggi ridenti di Sant'Ilario e di San Piero. Rivedo l'umile abituro di Fra Francesco, il solitario fraticello del monte Argentario, che vesti il saio per delusione d'amore e, questuando, colla carità del prossimo sovveniva di giorno i poveri della campagna, mentre di notte col suo fragile battello in alto mare si dedicava alla pesca. Tramonto In vista di Marciana il sole volge al tramonto. E' l'ora più bella per godere lo spettacolo della sua lunga spiaggia su cui si stendono bianche case e villette eleganti. Chiusa tra lo punte estreme dello Schioppo n della. Madonna, Somiglia ai più ridenti paesi della Riviera ligure. Uri ventaglio enorme di colline e di monti, tra i (piali il Capanna, il più allo dell'isola, la fascia in un manto di verdi! e di secolari castagni, in mezzo ai (piali occhieggiano le case di Marciana Castello e dei Poggio, due paesi dal clima perennemente dolce come la molle grazia delle loro donne, puro come le loro acque fresche limpide e. leggiere che non invidiano all'atto la «'lievi » e la « Marcia» di Roma. A Monte Capanna — dalla cui vetta di 1(120 metri si dominano l'arcipelago, la costa italiana e la Còrsa e vi si accede Ira folti castagneti, sino all'oratorio di 8. Gerbone ed al romitorio della Madonna del Molile — vi passò per un muso relegato Napoleone a meditare la fuga incontrandovisi con la contessa ipolacca Maria Walewsku. Da quell'altura asptti e selvaggia certo egli era in comunicazióne con i cospiratori suol amici, come lo lascia credere una specie di semaforo che vi aveva collocato tra cnorml massi granitici. Località, che ancor oggi chiamano il a Telegrafo di Napoleoni1 ». Spettacolo Indimenticabile che fa scendere al onore, onde di poesia. Il gran disco d'oro si è già ttilTato net mare di Viola. Le prime onde della sera avvolgono lo scenario cupo dei monti. Le finestre dulie case ed i fanali di Marciana Marina s'illuminano. Nel terso cielo si accendono e brillano le prime stelle. Vinte dal languore della sera incantata, le vele del nostro « Alala • st abbandonano come per riposarsi in questa divina calmu. Domani si riapriranno alL'alba per bere il primo soffio del maestrale e riprendere il periplo dell'Isola bella. GUIDO PASELLA. I nachdedelagialdeloti decocirizihasialgrdosehadod'stdilaludaCasee ovUdediso