Le inquietudini della City

Le inquietudini della City Sterlina ed elezioni Le inquietudini della City „ , Londra, 13, notte, ieII mondo politico non e forse in sub-'pbuglio come pretendono gli informato- gn parlamentari di questi giornali, co-i mme è Incontestabile che una vivissima ceffervescenza regna a Westminster dalieri In qua. Nelle ultime ventiquattro rore si sono prodotti eventi di immensa nimportanza, e gli sforzi fatti da alcuni ugiornali per attenuarne la portata e ili tsignificato non convincono il gran pub- Gblico, nò riescono ad arginale la in-|dquietudine che si diffonde negli ambieati della metropoli. L'evento più importante di queste ultime ventiquattro ore ò stato ieri l'improvviso arrivo a Uowning Street, prl ina della mezzanotte, di una deputazione di membri della Direzione della Eanca d'Inghilterra. Alla testa della delegazione era sir Musgrave Harvey, f» cente funzioni di Governatore detti Banca in assenza di Montagu Norman ; egli è stato immediatamente rlcevu1 > insieme con 1 suoi colleglli da MacDonald, e le questioni soiluvaie nel corso del colloquio debbono certamente essere state di grande importanza, perchè, subito dopo, il Primo Ministro convocava i membri del Gabinetto e la riunione si prolungava fino alle ore pìccole del mattino. I banchieri contro le elezioni? E' difficile appurare le questioni discusse nel colloquio fra MacDonald e i Direttori della Banca d'Inghilterra, e più difficile ancora conoscere le decisioni prese al Consiglio di Gabinetto. Secondo alcune informazioni, Harvey avrebbe scongiurato 11 Premier a resistere, con tutte le sue forze, alla pressione esercitata su di lui per indurlo a sciogliere la Camera e a indire, entro le prossime settimane, le elezioni legislative. I banchieri avrebbero dichiarato a MacDonald che le elezioni indette in quest'ora grave sarebbero una calamità per il Paese, perchè creerebbero difficoltà insormontabili e porrebbero sul tappeto problemi angosciosi e insolu bill. Secondo questa versione, la Banca d'Inghilterra sarebbe convinta che un appello al corpo elettorale, ne.i frangenti attuali, determinerebbe un deprezzamento della sterlina e forse anche un crollo della valuta, che renderebbe del tutto vani gli sforzi del Governo nazionale per pareggiare il bilancio Altri informatori, come quello del Dallu Mail, confermano questa versione e la completano dicendo che Harvey .avrei) be scongiurato MacDonald, in termini molto insistenti, a fare, senza il mini mo indugio, una dichiarazione, nella quale egli dovrebbe categoricamente affermare che non vi saranno nè ora nò nel prossimo futuro elezioni legislative, e che il Governo rimarrà al potere per tutta la durata della presente legislatura od almeno sino al momento in cui la situazione si sarà chiarita e 1 pericoli dell'ora saranno stati rimossi. \{ luni,, Man afferma poi che gli argomenti invocati da Harvey hanno a tal punto impressionato MacDonald, che quest'ultimo lo ha pregai,-.' di assistere alla riunione di Cabinet to, per comunicare ai membri di ess> le opinioni e le inquietudini della City Secondo un'altra versione, invece, Harvey e i suoi colleglli avrebbero sottoposto a MacDonald un progetto di misure pratiche mirante a salvaguardare la sterlina in caso di elezioni. Nessuna opinione contraria a questa ultima sarebbe stata emesse dai bau chteri, molti dei quali, anzi, avrebbero espresso l'opinione che un ricorso allo urne consoliderebbe la posizione del Governo nazionale, polche gli conferì rebbe autorità e prestigio sufficiente per procedere a una radicale trasformazione del sistema fiscale. La depressione delia Borsa La visita del banchieri, corno si vede, permette agli uni e agli altri di tirare l'acqua al proprio mulino. Ciò non di meno, qualo sia stato il motivo reale, esso è un altro tra 1 tanti sintomi di uno stato di cose che si avvia a grandi passi verso una soluzione. Una gior nata di depressione, e quasi di panico, in Borsa come quella dt oggi, ò destinata, d'altra parte, ad accelerare pre se di posizione e ad agevolare in tal modo una soluzione del presente imbroglio. Le quotazioni in Borsa hanno ripreso oggi una rapida andatura discendente, e negli ambienti finanziari della husppvDgccGodqtqbsnfsznngsmsdtettMctugsthpsdcltdcMvgrlcsptpntulndpbcqlvtnlaTMolpVtmmCity si preannuncia una ripresa ini-.dmediata di esportazione di oro alla volta del continente. Questa sera la Banca d'Inghilterra comunica che, nella giornata di oggi, è stato venduto oro per l'ammontare di circa un milione e 782.000 sterline, acquistato per la maggior parte dalla Svizzera o dall'Olanda. Un nuovo efflusso, per un valore di due 'milioni di sterline, è atteso per 1 prossimi giorni. E l'annuncio di questa ripresa delle esportazioni auree ha avuto per effetto di determinare una nuova caduta dei valori del titoli statali inglesi, i quali, nella giornata dì oggi, hanno subito un deprezzamento complessivo di oltre 45 milioni di sterline. Gli informatori finanziari della stampa di Destra traggono appiglio da questa rinascita su larga scala di allarmi in Borsa per battere, con rinnovato vigore, sul chiodo delle elezioni legislative, sostenendo che il deprezzamento della sterlina non potrà essere scongiurato, a meno che il Governo non riesca a dare al Paese e al mondo la prova lampante della sua autorità e della sua effettiva capacità a interpre tare t desiderata della gran massa delLla popolazione. Tutti i giornali conserBvatori sono concordi otrgi nel sosten-c!;re che 11 Governo ha autorità più che ■ sufficiente per condurre in buon porto programma di risanamento delle fi finanze nazionali, ma non no possiede ^altrettanta per affrontare il più ritiro compito: quello del risanamento della bilancia commerciale. Tale operazione |-non può essere però Intrapresa, a loro giudizio, senza una radicale riforma idei sistema fiscale, ossia senza la injftroduzione — a tamburo battente — di Min regimo di ultra protezionismo pelli'industria e per l'agricoltura. Maggioranza in pericolo Il Governo dovrebbe adottare misure di protezionismo attenuate, con la pierna sicurezza di ottenere oggi l'appog gio della Camera. Senonchè, potrà esso [resistere alla ondata di impopolarità tdfptpsR ene si scatenerà, fatalmente, non ap- pena si allineeranno le prime conseguenze del nuovo regime, ossia l'anmento dei prezzi e il rincaro della vita, con la conseguente riduzione del salari? Per resistere, dicono alcuni giorrial! di Destra, occorrerebbe al Governo una maggioranza in Parlamento di una compattezza e di una solidità a tutta prova, una maggioranza clic il Governo non possiede, perchè quella, di cinquanta o sessanta voti, che gli tppssessanta voti, ha permesso di uscire vittorioso negli ultimi scrutini! di Westminster, è destinata ad assottigliarsi fino a limiti pericolosi, a mano a mano che si farà più preciso l'orientamento del Governo verso 11 protezionismo. E' sicuro MacDonald, chiedono oggi quasi tutti i giornali, di raccogliere attorno a sè tre cento e più deputati, come sono quelli che finora hanno votato in favore del Governo, nell'ora In cui egli sottoporrà oli' approvazione della Camera misure di protezionismo, sia integrale, come quello propugnato dal Partito conservatore, sia limitato e provvisorio, come queilo consentito da ima patte dai laburisti e dal liberali? Il Premier possiede appoggi sicuri per attuare il piano di risanamento delle finanze, ma finora non ha alcuna prova di una persistenza di questi appoggi per l'attuazione di un piano di riforme fiscali. Su questo punto i conservatori hanno indubbiamente ragione. Il Governo non può essere sicuro della sua maggioranza, a meno che non abbia con sé, ora e in avvenire, il gruppo parlamentare liberale. Orbene, quest'ultimo si è riunito ieri notte sotto la presidenza di Samuel per esaminare la situazione. L'attesa delle sue decisioni era vivissima, .perchè era preannuncio to un chiaro pronunciamento del Partito liberale in merito al protezionismo. Ma Samuol e i suoi amici hanno fatto cilecca. I liberali contro lo scioglimento della Camera In luogo di una dichiarazione come quella attesa da conservatori e da molti laburisti, i liberali hanno diramato un comunicato per dire solo che il loro gruppo era recisamente avverso allo scioglimento della Camera. Una identica decisione, anzi, aggravata, è stata presa dal cosi detto Shadow cabinet del Partito, il quale oggi, per oltre un'ora, ha esaminato la situazione ed ha approvato alla unanimità la decisione presa ieri notte dal gruppo parlamentare di resistere a qualsiasi tentativo di precipitare una crisi o di scioglimento della Camera, aggiungendo che tale eventualità sarebbe contraria agli interessi della Nazione. Samuel è stato poi Incaricato dai suoi colleghi di informare MacDonald, che, nel caso in cui il Governo decidesse di procedere allo scioglimento della Camera, il Partito liberale si vedrebbe costretto a chieder* le dimissioni' Immediate' dèi 6tìoritìppresentanti in seno al Gabinetto. Non una iparola è detta nel comuni calo della riunione liberale sull'argomento del giorno, e la stampa liberale si sforza di persuadere il pubblico chfl ieri e oggi si è parlato di situazione politica, ma non si 6 detto una parola in proposito al protezionismo. La verità è che il Partito liberale non vuole pronunciarsi in un senso o nell'altro, non vuole fare II gioco dei conserva tori, e, forse non riuscendo a dipanare una matassa intricatissima, attende l'arrivo di Lloyd George. Lo due riunioni liberali costituiscono un evento della massima importanza, perchè, provvisoriamente almeno, pongono un bastone solido fra le ruote del carro conservatore, messosi, da ieri l'altro in qua, a correre a velocità sfrenata verso lo scioglimento della Camera e l'avvento al potere del Partito conservatore. La stessa stampa di Destra riconosce stasera che l'atteggiamento det liberali altera la situazione; ma essa afferma che l'on. Samuel non si riti Toni dal Gabinetto insieme con altri Ministri liberali. L'ultra conservatorismo alza la voce, o protesta contro l'assurdo intollerabi le di una configurazione politica che permette a un Ministro di Sinistra., alVex-leudcr del Partito laburista, di dettar legge al Partito conservatore. Come dicevamo ieri, però, lo scioglimento della Camera sarebbe assolutamente inevitabile se non esistesse l'incognita liberale, o più precisamente l'incognita Lloyd George. Onesta sera la Federazione nazionale cnssLrnd■jshicprgpldpsdsdegli industriali britannici ha diramato IZdatsiuargvbzsgaccaieuldistiBHtgrdstvdPqncbiihcnrdtcsctnsucun appello al Parlamento e ni Paese nel quale definisce la sua posiziono di fronte ai problemi del giorno. Il manifesto dice che la Federazione propone l'immediata imposizione di tariffe doganali, ma di carattere temporaneo, su una baso ad valorcm. Il livello delle tariffe partirebbe da 0 per le materie prime, per raggiungere il massimo per gli articoli fabbricati. Una tariffa di carattere permanente dovrebbe essere introdotta in un secondo tempo. R. P. « , iicpfdmemsct

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