Vivaci reazioni degli Stati extra-europei

Vivaci reazioni degli Stati extra-europei Vivaci reazioni degli Stati extra-europei alla inibii ginevrina pei la sitale ina -(DAL NOSTRO INVIATO)- Ginevra, !•"> notte. I In questi giorni a Ginevra si ha la impressione di una vita di riflesso:] il mondo cammina e Ginevra sta ferma; gli avvenimenti esterni sono subiti passivamente quasi senza reazione, i Paesi germanici presentano i prodromi di urli e di eventi più minacciosi di. quelli svoltisi negli ultimi mesi; l'eco non suscita alcuna, volontà seria di preparare i rimedi urgenti, che pur furono indicati con sufficiente precisione nel rapporto del Comitato dei Banchieri riunito il mese scorso a Basilea. Cggi dalla Fruiieia sono giunte le voci dei. generali che contano molto dì più delle frasi briandiste colorile di un rosa artificiale; è Weygand che parla contro le fisime societarie definite ipocrisie e considera che l'oro meglio impiegato sia. quello speso per le fortificazioni, un suo collega, il De Cugnac, ricorre n Napoleone per sostenere la formazione di masse di manovra da gettare all'offensiva; ma a Ginevra, tutto ciò passa sotto silenzio e si mostra di credere ciecamente nella faccia pacifista della politica bifronte della Francia. Propositi anglo-sassoni Inoltre, con l'assenza di statisti pienamente responsabili della politica britannica, si è quasi, perduto il conlatto col mondo anglosassone. Si sa vagamente che u Washington sì. studia l'eventualità di prorogare la moratoria dei pagamenti intergovernativi già fissata per un anno: la proposta del sen. liorah per una vacanza integrale per cinque anni negli armamenti navali è quasi ignorala; è una semplice notizia di giornale il suggerimento attribuito all'Inghilterra verso gli Stali l'aiti di abolire i grandi incrociatori. Si propalano invece con l'evidentente compiacimento di coprire il. gioco aggressivo ed egemonico della Francia, le indiscrezioni più o meno tendenziose intorno alle garanzie che l'America concederebbe per aumentare la cos'ideila sicurezza francese. Comunque, appare che negli Stali Uniti il mutamento di indirizzo, di cui avemmo il primo indizio •iella proposta Hoover del luglio scorso, si approfondisca più rapidamente di quanto si aspettasse. Non per inchinarci alla Casa Bianca, verso cui abbiamo sempre sostenuto che dovesse adottarsi un atteggiamento ferino e, dignitoso da parte degli Stuli Europei, ma con la coscienza di affrontare e di vincere le difficoltà che opprimono tutti i continenti, sarebbe questo il momento per la Società delle Nazioni di andare incontro al notevole movimento di revisione che si sta operando oltre Oceano, sotto laspinta di una crisi di una universali l'I senza precedenti. Invece, basto l'ostruzionismo di una potenza, come la Francia, rigida nella .'ifesa di posizioni di privilegio che non polran no essere in alcun caso mantenute a lungo, perchè l'attivila societaria cada in uno stato di torpore ed ostacoli, invece di favorire, le possibiV'à di a» vie inaine alo tra il vecchio ed il nuovo mondo. «L'unione europea non corrisponde ai bisogni attuali» In confronto a questo travaglili, quale contributo danno le Commissioni che discutono un'intera giornata su vii solo paragrafo t'.i convenzioni assurde nella loro mania catalogai rice? Nella sesia Commissione, presenti i primi delegali di tulle le grandi Potenze, fra cui l'on. Grandi, si è iniziala la discussione sul rapporto del Comitato di studio pan-europeo in quanto ha relazione con quesito ni politiche, dolo che gli effetti economici sono stali deferiti all'esame di un'altra Commissione, la secoli da. Tali questioni politiche sono poi due, la proposta russa per un patio di non aggressione economica (però la seconda Commissione, a rigor di termini potrebbe invocare la sua competenza ed accusare la sesta di temeraria invadenza...) e la risoluzione dell'Estonia perchè proceda la preparazione per la costituzione definitiva dell'Unione Europea. Nè l'uno ne l'altro problema sono stati particolarmente dibattuti nella discussione, che è slata interessante soprattutto per la levata di scudi dei paesi extra-europei. Il delegato del Giappone ha aperto il fuoco di fila, dichiarando che una soluzione completa delle gravi difficoltà pre-i senti non può darsi che in un quadro mondiale. La proposta sovietica idi natura universale ed occorre che essa esca dalla sede europea per essere discussa alla presenza di tutti i paesi del mondo! Infine il signor Salo ha insistilo sulla necessità di evitare la creazione di comitati, duplicando quelli già esistenti presso la Società delle Nazioni. Mie osservazioni del delegalo giapponese hanno aderito più o meno esplicitamente, i delegati della P'-rsia. dell'India e della Norvegia; quest'ultima ha concluso che. « l'idea fondamentale di una unione europea corrisponde esattamente ai 6t: scdclrsdleClpstlsgSotmdbPsrctmmddlsrèsldrcbl i sogni attuali ed, alla necessità 0% considerarli in rapporto con Vinteti' dipendenza dei continenti ». Briand ha difeso la sua creatura] coi solili argomenti. Benes ha fatto il. suo dovere di violino di spalla parlando dei notevoli risultati morali. Quali? Sono dei ri* saltati alla rovescia, quelli di dividere già in due campi i membri della Società delle Nazioni, in europei ed extra-europei; e quanto più la Commissione europea tenterà, di allargare il suo campo di. studi, tanta più profonda diverrà la scissione. Nella prima Commissione si è discusso della creazione di un Comitato speciale incaricato di studiare l'attuale sistema delle elezioni al Consiglio; la proposta partita dall'Inghilterra mira a soddisfare quegli Stati che per non far parte di questo o quell'aggruppamento {Pìccola Intesa, Dominions, Repubbliche dell'America Latina) finiscono per perdere: di. fallo, se non di diritto, la possibilità di essere eletti; fra questi è il Portogallo che l'anno scorso protestò vivacemente. Ma si può aumentare il numero dei seggi al Consìglio* che è stato portato da none a quattordici? Il gr. uff. Pilotti lia giustamente sostenuto che bisogna andare: molto cauti in tale direzione; dovendosi tener conto di eventuali adesioni di grandi Potenze (Russia, Stali Unili) alle quali sarebbero assegnate de% seggi permanenti. Ad ogni buon conto il Comitato verrà formato. Il respiro di sollievo dei funzionari della Lega In seno alla quarta Commissione] è continualo il dibattilo sulla questione della riduzione delle spese, della Lega. La proposta originaria del delegato olandese di arrivare ad una riduzione del 12 per cento del bilancio societario del 1932, ciò che avrebbe significato un'economia di 4 milioni 300.000 franchi svizzeri, ha dovuto essere abbandonata di fronte al timore che essa avrebbe finito per. portare pregiudizio a talune attività, essenziali della Lega. D'altra parte si è rinuncialo anche al progetto di diminuire di una percentuale equivalente gli stipendi dei funzionari^ perchè si è fallo valere che in questo caso si trattava di impegni contrattuali che non possono essere modificali e che d'altra parte, a Ginevra il costo della vita è rimasto stazionario. La conclusione è slata che. la Commissione ha rinunziato a fissare una determinata percentuale di riduzione e si è limitata a rilevare genericamente nel suo rapporto la necessità di. economizzare, affidando agli organi competenti, cioè al Comitato di controllo e al Segretario generale, il compito di ricercare per] quali, vie delle economie si possano realizzare. La tempesta è passata ed il piccolo mondo di funzionari che in questi giorni aveva vissuto ore trepidanti, ritornerà più tranquillo ad un lavoro che ci auguriamo sempre, più proficuo. ALFREDO SIGNORETTI. Omar El Muktar catturato da un reparto di « savari » cirenaici Roma, 15 notta. La notte dell'll corrente, a seguita di una brillante azione di accerchiamento, nella zona di Slonta, il nostro settimo squadrone Savari, lanciato all'inseguimento a fondo dei predoni e ribelli, è riuscito a catturare il capo della ribellione cirenaica e rappresentante della Scnussia, Omar Eli Muktar. Nell'azione sono rimasti sul terreno 12 armati e 11 cavalli e in nostre mani 7 cavalli con bardature e. una diecina di moschetti. La cattura dell'attivo e audace capo delegato della Senussia, è un nuovo, autentico e. positivo passo avanti della Jiostra azione politicomilitare di polizia, che continuerà decisi e ferma fino alla completa pacificazione dell'intero territorio cirenaico. (Stefani). Omar El Muktar ha tutte le doti dal combattente e del capo arabo: bravura, arte del comando, prestigio, scuso di giustizia. Buon soldato e ottimo capo: la ribellione cirenaica ha vissuto fino a ieri per la sua amori Ut e per il suo credito personale. Vecchio di più di 70 anni, le molte vicissitudini sul campo di battaglia gli avevano dato fama di invulnerabile tra i suoi seguaci. 11 mito è cadtuo: e cade con esso l'uomo, Omar 101 Muktar, i! maggior sostegno della ribellione nel Gì-bel cirenaico. Il disarmo delle popolazioni e il toro concentrumento incarnili obbligati presso la costa in uno con la chiusura delia frontiera egiziana, con la polizia del Gebel e della zona desertica affidata a coloniali provatissiiui ed espertissimi, hanno posto la ribellione alla mercè del Governo. L'aiutale caitura di un capo del prestigio e del valore di Omar El Muktar, compiuta da pochi savari, mostra la perfezione raggiunta dalla nostra organizzazione militare in Cirenaica. . . . li .

Persone citate: Benes, Briand, Hoover, Omar El Muktar, Omar Eli Muktar, Pilotti, Savari