L'uccisore dei cugino a Balangero si è costituito ieri al Procuratore del Re

L'uccisore dei cugino a Balangero si è costituito ieri al Procuratore del Re L'uccisore dei cugino a Balangero si è costituito ieri al Procuratore del Re L'angoscioso dramma che ha preceduto il delitto Con la costituzione dell omicida e e dichiarazioni che egli ha immedi a,finente reso, ieri, al Procuratore del Re. molta luce si e fatta intorno alle 08usali del sanguinoso dramma svoll1'-1.,1' 0 lH"T a Biilangero. Comete noo, d protagonista — i operaio Giacono Calvelli tu t.incorno, d: 48 anni si era dalo alla fuga dopo la sparatoria contro il cugino e l'amico. Egli aveva, bensì dichiarato agli accorsi, i quali nella urgenza di recar soccorso ni feriti non si erano preoccupati di rattenerlo, che sarebbe andato a costituirsi ai carabinieri di Lanzo. ma l proposilo era poi svanito lungo la strada e l'omicida si era dato ad errare pei monti, invano inseguito dai militi che si erano posti alla sua ricerca. attlmrtpacpntpcègsuA questo peregrinazioni senza tregua]aenza respiro, il Calvelli ha posto ine ieri mattina, scendendo nella nosira città. Nel pomeriggio, accompagnato dall'avv. GÌHÌo, clic con l'avv. Quaglia si è assumo il carico della sua difesa, il Calvelli si è presentato alla Procura dei He, dichiarando di volersi costituire. Il sostituto Procuratore del Re, cav. Quinto, cui è affìdata l'istruttoria intorno al delitto, ha stillilo preso atto delle dichiarazioni dell'omicida, e poscia, affidatolo agli agenti, lo ha fatto tradurre alle carceri. Con passo pacato, il Calvetti valcava poco dopo la soclia del carcere, i cui cancelli si richiudevano deliniiivamente alle sue spalle. La storia di un'eredità Drammatiche e pietose ad un tempo sono le vicende che han condotto quest'uomo al delitto. Se le emergenze linora scaturite saranno destinate ad ottenere il conforto ed il suffragio degli m-l-teriori-ftecertameiiti che ancora devono compiersi, non già in un impulso di selvaggia brutalità, dovrà ricercarsi la causale del delitto, ma in una. forma di mania ossessiva ria cui è stato colto e travolto il protagonista. Buon lavoratore, sobrio, per nulla dedito ai giochi ed al bere, il Calvetti Ila trascorso un'esistenza operosa, emigrando prima in Svizzera, dóve lavorò alla, costruzione della galleria della Jungfiau, poi in Francia, ed infine nell'America del Nord. Tornato a Balangero nel 192G, egli lavorava da quell'epoca nella veti cria locale, dedicando le ore che non trascorreva nell'opificio, alla coltivazione delle sue vita assai entrato 1' lsltpmsterre." Ed ecco come, uell quieta e semplice di lui. ìemnito' elle doveva distruggere la sua . .. . .. „l„ l_ t.. tssoprudmgdsaatranquillità e scompaginare le sue facoltà mentali sino' a trascinarlo al delitto. Qualche anno fa mori a Balan pero un suo zio materno, Antonio Gin seppe Perino, lasciando col figlio An Ionio 1 quello che doveva essere vitti ma della sparatoria del Calvetti) altri sei figlioli. L'ereditò lasciata dal defunto, per contrasti sorti fra gli eredi rimase sino all'anno scorso indecisa. Meno propenso a mettersi d'accordo con gli altri fratelli, era Cristoforo Perinò, il maggiore dei sette fratelli Ma alla, divisione dell'asse ereditario ostava anche l'assenza di due fratelli Giuseppe, emigralo in California, 1 Giacomo, nel Sud America. Orbene, per il fatto che egli aveva vìssuto in California con il Giuseppe, il Calvetti fu designato a rappresenta re, mediante procura, nelle operazioni che dovevano accompagnare la divisione dell'asce ereditario, l'assente. V. ciisi avvenne. 11 Calvetti partecipò alle riunioni innanzi al notaio e sottoscrisse gli atti relativi. Ma più tardi un'altra firma il Calvetti doveva apporre su un documento che non lesse e del quale, anche se Io avesse letto, non sarebbe riuscito ad intendere la portata.. Ciò avveniva verso la metà di settembre dell'anno scorso. Antonio Perino (la vittima) gli sottopose il documento nell'osteria che egli eserciva a Balangero, dicendogli che si trattava di un'autorizzazione a ritirare presso la Banca Agricola Italiana il riena ro liquido che vi era stato depositato e che nella divisione dell'eredità rap presentava la quota-parte spettante a lui ed a! fratello emigrato in America. ! Per la fiducia che riponeva ne! cugino, il Calvetti non si preoccupò dunque di conoscere il contenuto del riocumen110 e lo sottoscrisse. Ma ecco che pochi giorni dopo il Pelino cercava ancora di ,lui. Doveva, procedere all'acquisto delle uve destinate alla produzione del vino ìoccorrente per il suo esercizio e pregava il Calvelli di concedergli un prestito Idi 12 mila lire. Il Calvelli — cosi cordiale e fiducioso era il suo attaccamen- ;to al cugino — aderì, con questa intesa precisa fissata dallo stesso Perino: se per l'acquisto delle uve non fosse occorsa l'intera somma, l'eccedenza sarebbe stata restituita senz'altro; per la rimanente parte il Perino avrebbe rilasciato un effetto cambiario. Nessuno fu presente alla consegna del danaro, nessun interesse fu pattuito, nessun scritto fu rilasciato dal Perino al Calvetti che documentasse la consegna di una cifra non indifferente per la condizione economica di quest'ultimo. Un lungo tormento e il delitto Senonche, compiute le operazioni d acquisto dell'uva, il Perino non pensò a restituire la somma che gli era residuata, nò rilasciò la cambiale che aveva promesso. Alle insistenze del Calvetti, che preoccupato di questo comportamento, si faceva a chiedergli la restituzione del danaro 0 il rilascio dell'effetfo, egli rispondeva con un'espressione uiotteggiatriee e canzonatoria. E' da questo momento die ha origine il dramma inlimo del Calvetti. Al suo orecchio son giunte certe voci circolanti in paese e secondo le quali egli avrebbe firmato un atto in base al quale potrebbe essere spossessalo e privalo dei propri beni ed egli pone queste voci in relazione con là firma apposta sul documento sottopostogli dal cugino. Le preoccupazioni luci- questo pericolo si associano in Jui a quelle altre che scaturiscono dall'atteggiamento assunto dal cugino di fronte alla richiesta di restituire le 12 mila lire. Per parte del Calvclti, il quale ha ormai perduto la pace, le insistenze iper riavere il danaro e per conoscere il contenuto della scrittura firmala pochi pinrni prima, si moltiplicano, si fanno assillanti, angosciose. Ma. il Perino non cede. Un anno dura, il lormento dell'operaio, il quale, è ricorso anche ad estranei per chiarire la situazione, ina ina vdtlsacndtcptilmente E iutanio si difflondono con' spil'i insistenza in paese le voci sul .peri colo che al Calvetii incombe. « Questa è una casa disgfaziata. Tra qualche giorno al Calvetti prenderanno tuttol » sarebbe, stato detto da uno del luogo ad un gruppo di individui sostanti dinanzi all'abitazione del Calvelli. Ed il Calve!. li, che già era ossessionato dall'idea fissasi in capo di avere compromesso con la firma del documento il proprio patrimonio, l'intese. Non occorreva di più per portare alla piti violenta forma parossistica una mania ossessiva. Era la sera dell'8 scorso quando si verificò l'episodio. La not- te. il Calvetti non donni; errò per la ca sa, invano scongiuralo dalia moglie diiVslai quieto, di liberarsi dall'idea clic lo osse.-sionava. Attese che facesse giorno : „per recarsi al lavoro. Si recò nell'osteria esercita dal Perino o bevve con lui un bicchierino di grappa, l'oi si diresse, verso la fabbrica. Ma alleile il Pernio doveva recarsi al lavoro, nei campi. Si incamminarono cosi insieme. Per la millesima volta il Calvelli ripetè al cugino la preghiera di raimnostrargli il documento firmato un anno prima. Lo scongiurò nel nome dei figli ed esortò anche il Cardone, unitosi poscia, a. loro, ad interporre i suoi uffici per ottenere di avere ii documento in visione. Ma la risposta da parte del Perino fu quella antica: «Non hai che delle slorie ». Ed ecco scoppiare il dramma. Tratta la rivoltella, il Calvetti iniziò la sparatoria die doveva avere le conseguenze ben note. Tutto un complesso di accertamenti sono ora in corso per appurare queste prime risultanze e per accertare lo sconvolgimento muntale i he il Calvetti è venuto subendo. gndemzegilì csIg|vrLe truffaldine imprese di un piazzista Alcuni giorni fa si presentava gnor Eugenio Zola, proprietario |dnamteDlvgcadGpAtmlpdifildà o a o a . e e o o - al st di uni Se« dl!.(%2rM sciolta, che dopo essersi qualificato per Alessandro IJessone, fu Federico, commercio, della ditta in bilance au- Itornatici!e di Giuseppe Vigliani, con serie in via San Anselmo 11. 24, gli proponeva l'acquisto di una bilancia. 11 salumaio si lasciava convincere dall'intrapprendenle giovane, e acquistava la macchina, pattuendo il prezzo in lire milletrecento, di cui il Bessone si faceva consegnare un anticipo di duecento lire. Ma all'atto della consegna della bilancia, tra i due sorgeva una controversia, in quanto lo aveva constatalo che l'utensile fuuzio-| nava malissimo e ne pretendeva ìli cambio, meiilrc il Bessone sosteneva energicamente il contrarlo. La discussione dal campo commerciale, passava a quello personale, poiché il salumaio rilevando alcune strane reticenze nel piazzista proponeva di recarsi dal titolare della ditta a chiarire le! cose. La proposta non fu gradita dal| Bessone. che tentò delle scuse, le qua- e u o e Sul■jli insospettirono maggiormente l0|Zola. .Uopo un'altra vivace discussione >!due stabilivano di sottoporre il flue-jsito discordarne al funzionario del|Commissariato balzava in piena faldina. del vingf Inflitti si veniva a conoscenza bilancia automatica venduta al P. S. Dora, <lovejluce 1 attività... trut-iialore di commercio.;he la ahi- maio apparteneva al commorciantejSchierano, abitante in via San Fran-icesco da Paola n. 1" bis che l'avevadata al Bessone. perche la. riparasse-;Malgrado le proteste di innocenza di il brillante piazzista veniva arrestato. Nel contempo il signor Vigliani avvertito dal concessionario di mobili signor Gallo, che c'era una pendenza da liquidare. Il Bessone infalli per meglio accudire alle sue faccende, si serviva di una automobile noleggiata dal Gallo, mediante il Pagamento di quattrocento lire settimanali, ina che da tempo si era dimenticato di pacare. A garanzia della sua onestà egli aveva dato in consegna al Gallo una bilancia, automatica che si era provvisto nel magazzino del Vigliani, a sua insaputa . Mentre le bilance ripassavano ai legittimi proprietari, il Bessone veniva denimc'ato all'autorità giudiziaria, per appropriazione bita e per tentata truffa, -ìVva omo- inde-