Balzac, il visionario

Balzac, il visionario Balzac, il visionario Balzac fu considerato da molti, e per lungo tempo — e lo è forse ancora nel linguaggio corrente e nei giudizi facili e spicciativi — un colossale scrittore verista, un osservatore cioè e trascrittore di fatti psicologici e sociali, obbiettivo esatto e profondo. Quel suo gusto del particolare pittoresco, perseguito e inciso con una specie di crudeltà d'anatomista e di sperimentatore, quella sua smania di raccogliere tipi e caratteri a centinaia, in ogni strato della società, come per ima meravigliosa statistica, quel costruire con fiero cipiglio il suo mondo, compenetrando gli aspetti esteriori, gli ambienti, case botteghe strade città, con uu segreto meccanismo storico e sociale, tutto ciò favorì l'illusione. Si constatò con entusiasmo clic egli faceva concorrenza allo stato civile; dei suoi personaggi — più di duemila — si compilarono repertori ; si pensò di esaminare, in dagare, controllare la sua enorme creazione come si scruta la realtà del la natura, come della realtà umanasi cercano 1 principi e le legsri. Si credette anzi di poter estendere gli studi antropologici e psichiatrici fra quelle creature romanzesche, quasi esse fossero prosecuzione e controprova dele creature di carne ed ossa, \ si volle infine verificare l'identità *5lla Commedia Umana con i dati e lt funzioni della vita, non si sa se Pft scoprirne le eventuali divergenze, 9 sper correggere l'esperienza scientific sulle mirabili invenzioni del romaniere. Il mondo di Balzac fu dunque reduto una cosa a se, avulsa dal si» inventore, seconda copia della creaziiie: fu la bazza degli schedari, del poitivismo e della critica sperimentai. Sennonché la "stessa critica sperimo.tale, sperimentando sul serio, vene poi a coincidere, nelle scoperte e eduzioni, con l'altra critica, quella c^ dicesi letteraria, e che non parrà starno debba, bene o male, aver sentore in letteratura l'ultima parola: 5 avvide, cioè, che il verismo di BalzaCj la sua indagine sociologica e scB»,tifica, il suo citare Buffon e Geoffrcy Saint-Hilaire, i presunti documenti umani e l'asserito deter minismo vitale, altro non erano che il frutto di una delle più fantastiche tempre di artista che siano mai esi .etite. , , Abbiamo sotto gli occhi un bizzarro ssempio di questa critica sperimen'.ale, un libro di Pierre Abraham [Créature* chet Balzac — Edition de a Nouyélle. Bévile Francasse.) che fa arte di un'ampia serio di Rccherchc» ur la creatimi- intcllect.ii.clle. L'auore vuol rintracciare i metodi e le ie della creazione poetica e artistica ■on in ciò che essa ha di singolare, t unico, ma in ciò che l'accumuna d'attività e alle possibilità fisiologie e psichiche di ognuno di noi : qesto nuovo materialismo, e l'indirizo della ricerca non ci interessa gan che ; ma le conclusioni non sono pive di curiosa evidenza e di qualche sqigliezza. Il sistema di Abraham è àtropòiógico, scientifico, fisiognoninico; l'autore inizia il suo studio iiiagando quanto di vero ci sia nell'inanità messa in piedi da Balzac, ne ssamina la morfologia, ne scruta gli ispetti, la figura, il colore degli occ] e dei capelli. Ecco, ad esempio, alcui risultati : nella società descritta et, Balzac il numero di uomini con gli echi azzurri è superiore al numero-li uomini con gli occhi bruni e neri;» vi sono più donne con gli occhi runi e neri che donne con gli occhi azurri. La società reale, cui quella .ttizia di Balzac si può riferire, Cina società a occhi scuri, tra i quali'li occhi a colorazione media sono ir. maggioranza. La società di Balzac una società a occhi chiari ; gli occhia colorazione media vi sono in .lieve Minoranza. Nella società di Balzac vie una maggioranza di uomini con gj occhi azzurri, perchè è una società di uomini d'azione, e anche di ivventurieri, e Balzac attribuisce al' azione gli occhi azzurri. Vi sono ooi più donne con gli occhi bruni i neri, che donne con gli occhi azarri perchè la popolazione femrtnile della Commedia Umana è appssionata, e Balzac attribuisce alla passione occhi bruni e neri. Se poi :ella società di Balzac, gli occhi a cobrazione media sono in lieve minorana, mentre sono in maggioranza nelh società reale, ciò dipende da qu6to: che la Commedia Uviana, open romanzesca, mette in scena carattei assai spinti, ai quali l'autore- attriluisce in generale occhi molto chiari omolto scuri. Balzac, insomma, immaginava una concordanza, nella natua dell'uomo, tra il fisico e il morae, e stabiliva tale concordanza a sii" arbitrio : l'Abraham, con il suo metido statistico, a base di tabelle e scheni, traccia una rosa dei venti delle pasioni, secondo Balzac, nella quale i littori psichici intersecano e integralo quelli fisiologici. Il tutto conferma con ingenua ma effi' cice approssinuzione due cose già abtastanza note: la meccanicità della psicologia di Balzac e la rispondenza «ella Commedia Umana alle necessità del romanzo, anziché agli stimoli lei reale. Si conclude che Balzac, ionie tutti gli artisti, cavava il montò delle immagini e delle illusioni in se stesso, dal profondo di se stessi e non dalla società intorno, dalla hntasia e non da una ipotetica scien73. o pseudo-scienza, più o meno spermentale. Lo si sapeva, direte : e sta bene ; r.a ora si può andare un po' più in lì. Ricercando l'ispirazione di Balza;, il suo segreto germe creatore LAbrahain si addentra in partico lai delicati, e incerti tra spirito e fisDlogia: complessità di fenomeni oscuri, nei quali la sessualità fa caplino, con il gusto e la predilezioni per un certo ordine di immagini ed eccitamenti. La feconda associaione. delle sensazioni sonore alla percezione visiva, e l'io «subliminaie ie altrettali cose arcane e dub¬ bie entrano ampiamente in gioco. <r Elitre Balzac et se* créature*, leur habitat, leurs aventuret et leur destili se Iracen Ics mille voies de eli-air, de sani) et de nerfs par oil eireulént la connaissance et la créationn. Ma, e questo è il punto, i contatti immediati di Balzac con la misteriosa natura, la diretta folgorazione dell'estro, gl'impeti della pura intuizione sono aseai rari; Balzac, a garantirsi la continuità del suo romanzare, costruisce tra la realtà spirituale, caotica, sconcertante, tumultuosa, e i! mondo delle forme da lui prescelte, una zona razionale e convenzionale, intessuta di riferimenti banali e sistematici, una sociologia e una ideologia di maniera, una specie di palcoscenico; tcelte carte lìsiblt, abstraile, intellectualisce, In Dati.ifa.it cornine représentation valable de la nature; il. s'en contente; et t'il advien qn'cri un pphit la, siir/acc *' interrompe, ri squan.t de fairc apparaitre In cavile obsenre. et d.'en laisscr monter une houffée suspecte, il prenci soin d'i/ assujettir un p/ancher nnuveau et d'y prolonr/er lu.i-m.tme. la cartoi/raphie. Il se r/ardera de percer an tra vers du plancher et d'alier vérifier Ics correspontiances effectives de la carte avec la reali té ehanr/eante qu'elle recouvre*. Ciò gli permette di elaborare in grandi cicli libreschi gli spunti profondi della sua genia¬ lselslggtmstsBpttvrtsgtislpgsc lità, ciò gli assicura il successo presso le più vaste categorie di lettori, e ciò infine illumina curiosamente l'automatismo già deprecato della sua opera. Egli è in questo senso l'anti-poeta. Se Goethe, poeta integrale, simboleggia la tipica e sorvegliatissima difesa della fantasia da tutte le forme dell'automatismo mentale, Balzac è Tanti-Goethe. I suoi personaggi nascono così da una traduzione intellettualistica dell'istinto creatore : il personaggio di Balzac — osserva bene l'Abraham — è il frutto di uua contaminazione dell'individuo — suggerito dalia poesia — con un tipo, rappresentante aprioristico di questa o quella categoria di vizi, passioni, sentimenti, voluto dalla tendenza organizzatrice, raziocinante e romanzesca dello scrittore. Egli in sostanza non è meno soggettivo di Proust ; ciò che distingue dalle creature di Proust la creatura di Balzac è 1' esteriorizzazione ; il fatto che la creatura di Balzac per staccarsi dall'autobiografia, dal dilagante incontrollabile e anti-sociale psicologismo, si sottomette alle leggi di un certo tipo sociale prestabilito, rivesto un'apparenza fisica predeterminata, si riduce ai tratti fisionomici e alle strettoie imposte da quel certo piano intellettualistico di cui si è detto, ossia dalla macchina del romanzo. Il ritmo dei personaggi, il loro e a o movimento, è così tutto esposto; dà l'illusione di una perfetta autonomia vitale, ed è invece legato a una preconcetta stesura di elementi romanzeschi e di sistemi e pseudosistemi scientifici e razionali, più o meno inconsci, più o meno dichiarati. L'infausta fusione dell'estro con la meccanicità si compie in una atmosfera torbida e oscura, refrattaria così alle chiarezze dell'incontaminata intelligenza, come alle rivelazioni della fantasia. E' il classico romanzo storico-sociale di Balzac; ma quest'idea di una comoda standardizzazione produttiva ci pare piùfeconda per la comprensione delgrande scrittore, dell'altra, consue- ta o abusata, delle sue preoccupazio-ni teoriche e didascaliche. Comunque, l'estro e la genialità non possono ve-nir soffocati del tutto: così costretti accentuano i propri caratteri, li ingrandiscono in una specie di degenerazione immaginativa, in malsimu- late enfiagioni, in quella vertigine,in quel girar su so stessi, che altri già rilevò. Deviata dalla sua natura-lità espressiva compressa in schemi anti-poetici, la facoltà creatrice di Balzac si muta ben presto in eccesso ; rode i limiti, intacca la poesia. L'im-inaginoso, il fantastico Balzac di- vente Balzac il visionario. Visionario, come lo definì a suo tempo Baudelaire. I personaggi diBalzac sono tutti giganteschi e in qualche modo mostruosi; i simboli, ! e incandescente della sua prosa tutto ! ciò che gli passa pel capo: figure e fantasie, acutezze psicologiche, miraj bili intuizioni sociali, situazioni as : surde, e, travolto e travolgente, sfioira il ridicolo, supera il grottesco, si ! tuffa nel magico e nel sublime. Cosìle allegorie, le forze nascoste e le at-trazioni operanti del suo mondo — l'oro, l'intrigo, l'avventura — hanno tutte alcunché di terribile e incommensurabile. Balazc sogna a occhi aperti, ed è sempre, suo malgrado, presente. Non per sottili e accorte trasposizioni, ma involontariamente e brutalmente, oltre gli schemi e le proporzioni della realtà e del romanzo — presenta con tutta la sua foga vitale, con tutto il suo genio, stupendo, infantile, affascinante. Abbandonato all'impeto o intento alla formula, egli getta nell'impasto foscomagico egli si realizza perchè, come dice l'Abraham, la fusione di Balzac con l'universo è totale; ma essa non lo 'immette nell'universo reale, ma in un universo fittizio, nell'universo che egli 1 stesso ha creato. Con i furori di un ; istinto poetico deformato, e solo a [tratti libero di sè, e con gli schemi I razionalistici interposti tra la verità |Spjritnale e il mondo dell'esperienza, si è inventato un regno della vi sfone e della passionalità. Di quel re o-no arbitrario egli è il signore asso|fut.0) delizioso e "sorprendente. FRANCESCO BERNARDELLI.

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