Aostani e cuneesi a Torino

Aostani e cuneesi a Torino LE GITE POPOLARI DOMENICALI Aostani e cuneesi a Torino Iv'allegro esodo dei torinesi I gitanti provenienti da Cuneo e doi-|isla Vallo d'Aosta, duemila circa, che thanno ieri traseorsa la. giornata a To- sTino, riporteranno certamente un grò- Tto ricordo delle accoglienze e delle ta-, h«Dilazioni avute nella nostra città du-l vrarne il loro breve soggiorno. rBenché nessuno di essi, nemmeno ' i quelli provenienti dalle vallate d'Ao-Insta, penasse qualche particolare segno di riconoscimento, quale ad esempio sarebbe slato qualcuno di quei pittoreschi costumi che i torinesi hanno avuto modo di ammirare in altre occasioni, pur tuttavia essi erano lacilrneiito individuabili. Indubbiamente fra la folla dei gitanti che l'irrisorio prezzo stabilito i^dl'vSlandrlfl.Ho Ferrovie per questo viaggio pò-' tpolare ha indotto a parteciparvi, si trovavano anche di quelli ohe prima di ieri non avevano mai visitata la nostra citta e questi si rivelavano perchè a gruppi si fermavano, al pari dei turisti forestieri, ad ammirare i principali monumenti cittadini. Erano questi turisti ohe si accingevano alla scoperta di Torino, armati non di binoccolo, di macchina fotografica o di « Baedeker », ma di pacchetti con le provviste mangerecce, qualcuno col fiasco e qualche altro tenendo per le zampe, al pari di Renzo quando si accingeva a consultare l'Azzeccagarbugli, un disgraziato pollo le cui ore enano ormai contate dovendo finire nella pentola ed esser cotto per l'ora del pranzo. Invasione festosa I treni popolari erano giunti in perfetto orario: quello proveniente da Aosta aveva sbarcato alle 7,48 precise un folto gruppo di gitanti alla Stazione di Porta Susa e il rimanente, alle 8,1)2, alla Stazione di Porta Nuova. L'altro proveniente da Cuneo era arrivato al completo alle ore 9.20. Attendevano 1 graditi ospiti i tranis clic il Municipio aveva messo a loro disposizione, ma non tutte le vetture venivano riempite perchè molte persone erano giunte a Torino, approfittando del treno popolare, per trovare parenti ed amici, e quindi con lo scopo di non trascorrere la giornata in comitiva. Alle numerose guardie municipali che presta- ngnmasIpcspctmcisngmtdfmrrtvzgczmgivano servizio d'ordine "essi si rivolge-'Jvano perciò per avere precise infor-| inazioni su rioni e vie e partivano alia spicciolata a quella volta. Gli altri invece salivano sui trams e acquistato il biglietto, che per speciale concessione dell'Azienda tramviaria, è state ridotto a sole lire 1,50 per (persona, imprendevano su quelle vetture wa nuovo viaggio non meno interessante del primo. Con questa sommo, dal piazzale della. Staziono, essi potevano compiere il giro turistico della città: avere una visione particolareggiata del centro, con tutti 1 suoi editici storici ed i monumenti, vedere panoramicamente la periferia e farsi una idea dello sviluppo edilizio che in questi ultimi anni ha avuto la nostra città. La magnifica Basilica di Superga ha avuto ieri un numero considerevole di visitatori fra i gitanti provenienti da tCaneo: e dalla. ^alle.,d:Aosfa.. Ita. f.uni èolare, che per l'occasione ha adottata ■l'eccezionale tariffa, per il biglietto di andata e ritomo, di lire 3, è stata addirittura presa d'assalto. La magnifica veduta che si gode dal Colle e gli avvenimenti storici che ricorda l'erezione della superila Basilica, le tombe dei Re e Principi Sabaudi che ivi si trovano, hanno indotto moltissimi a recarsi lassù. Anche il Colle della Maddalena sul cui cocuzzolo sorge il l'aro della Vittoria al centro del Parco della Rimembranza si è ieri insolitamente popolato. Gli ospiti di Torino non hanno nella gran maggioranza voluto lasciare la città senza reoarsi ad onorare i gloriosi caduti e senza ammirare il magnifico panorama die si domina ca quell'alto osservatorio. L'atmosfera, che il vento aveva spazzato, permetteva di vedere i particolari di tutta la catena delle Alpi, coi suoi picchi nevosi, i suoi ghiacciai luccicanti al sole *> sotto, nella valle, lungo il Po che scorre come un tortuoso nastro d'argento, la città che si stende immensa. Gli autobus che si recavano al Colle della Maddalena, e che avevano .i lottato per i viaggiatori dei treni popolari tariffe ridottissime, partivano continuamente gremiti da piazza Vittorio •Veneto. La magnifica palazzina da caccia di Stupinigi, ha veduto anch'essa una folla di visitatori, che i treni in partenza da via Sacchi recavano ad ogni nuova corsa. • , Riassumendo, si può dire che le gito popolari organizzate per Torino hanno avuto un completo successo -e che i torinesi hanno veduto con particolare compiacenza la folla degli ospiti . sciamare per le vie, popolare il Parco del Valentino, che in questa stagione è ricco di colori e di poesia, o visitare i Musei e recarsi dovunque un'attrattiva li attirava. Anche il vento che nei giorni scorsi ha turbato la quiete cittadina, si è ieri calmalo in modo da ' favorire il soggiorno dei forestieri. Le stazioni di Porta Nuova e di Porta Susa hanno visto ieri sera la folla dei gitanti, resi più chiassosi dopo la giornata trascorsa in città, prender posto allegramente sui treni popolari che li hanno riportati a Cuneo e ad Aosta, e che sono ripartiti in perfetto orario."Chissà quante cartoline recanti la sagoma della. Mole Antonelliana o le vedute della nostra città sono stato spedite ieri dai gitanti ai parenti e' conoscenti qgsdcatetVaRT pNel treno di San Dalmazzo Rotolante, Vernante e la stessa Limone sono rimaste ieri mattina a bocca asciutta o quasi. Le incantevoli stazioni di villeggiatura, ì magnifici centri turistici hanno visto sfilare attraverso le loro belle stazioni, agghindale e civettuole, il lungo, lunghissimo convoglio che recava la festosa adunata dei mille e più gitanti torinesi; e pochi, assai pochi de: vim«-;ucgiatori hanno creduto bene di soon- irtere per accogliere l'invito Poetico e [ultima do!|affascinante. La stazione ^a^o èra a] co^r^a San Dalmaz-rto I ft;,i3 X si correi- erano le delti ìziuni die si correva l'alea di sentirsi cannare dietro da coloro che ancora restavano sui tre- no: o rti ingenui eie sprecavano la rimanente percorrenza, o di pronità-'tori che avevano atteso di usufruire del biglietto popolare por sbrigare i Lpronn affnr:. No\antanovo gitontr su cento dunque hanno goduto il uiglict-|^SflffShr'?^i' sono fv.n ' I treni «popolari » si sono ta.ta una clientela così nfteziottet.; c.0neppure _ la può vantare simile la Compagnia dei vagoni letto. Pare in- fatti che siano sempre gli stessi cheviaggiano su questi troni. Hanno crea- to quasi una casta a sé o negli scam- bievoli conversari non parlano che di pite fatto o di passeggiate a venire, 'C.hi è rimasto una domenica a ca-a corcn delle jrittsttflcazioni, quasi te- rilesse di pr-rnore un quarto di nobiltà, no.i confronti dei compagni. Cosi nel Uviaggio di -ori. l'ora antelucana del- la partenza non ha provocate, disper-' sioiii di viaggiatori e tutti si sono rovati piintuHlisimi, .-issai prima elio spuntasse il sole, alla stazione di Torta Nuova, dove appositi cartelli hanno smistato la folla dirigendola verso i convogli preparati per le varie destinazioni. Se i gitanti diretti nelle valli del Cu- ncese erano, cornisi è accennalo, dei ^merTmoftana1 «Mr»^dalla naftalina dei ripostigli i più sva- 'iati costumi che hanno (presentato viaggiatori sotto un aspetto . nuovo. Specie alla mattina, con la brezza ge-(ata che spirava, a guardarsi d'intor- no v'era di che chiedersi dove inolia di quella gente avesse ficcato gli sci. anto si aveva l'impressione di essere ni « domenicale sciatori » di Bardo nocchia: i pantaloni al ginocchio, golf di lana., gli scarponi trionfavano; non solo, ina qua e là faceva bella! mostra di sé persino qualche « giacca a vento » accompagnata a. molli 'bastoni ferrati di varia fougia e misu-A Il pacco e la valigetta dei viveri erano poi stati sostituiti decisamente dal piti comodo e pratico sacco alpino. A San Dalmazzo di Tenda il trono si sfolla ,in brevissimo tempo e liuto paese è invaso dalla turba di coloro che cercano ansiosamente un caffèlat-jte che rimetta un po' di vita nelle membra provate dalla temperatura ec-cezionalmento rigida. Mezz'ora dopo Iin paese i gitanti sono rari come mo-;sene bianche. Scarpe chiodate e basto-ni ferrati non erano dunque, inutili ag-:geggì: per mulattiere e sentieri le eo- mitive hanno proso la via della mon- tamia ? si sono dileguate in un batterd'occhio. La montagna t un'intorno formicola di escursionisti allegra¬ mente vanno cercando un angolo ])ar. rWra'rla^ meniti In &Wrire anche l'uS^o^deK tino fatto in trono. Una ventina di viaggiatori si sono trattenuti .in sta-zione e con il treno ordinario che se- glie a distanza il popolare, varcano confine per raggiungere la Costa Az- zllrra. A Nizza si formeranno due ore sole ma alla sera potranno vantare il mag-gior chilometraggio della giornata in ircnn , nnnnlnrs » fin In il enn va- Jore « Popolare » ciò ha il suo va- ^ ' me77;c,iTjorno lo comitive almeno la passeg- quelle che hanno limitato i» iukcjj-giata ai più vicini dintorni, magari al solo scopo di vedere se oltre la linea di confino la terra ha lo stesso colore che in casa propria, tornano a fondo valle, in paese, per l'asciolvere; glialtri se la fanno con le provviste reca- te da Torino. A'erso sera tutti si ri-trovano alla stazione per il ritorno, Viaggio anche più lieto di quello di andata, e se, dopo Cuneo, qualche oc-chio si chiude vinto dal sonno, a Racconigi una gran salve di grida, diapplausi, di urla sveglia i dormienti, E' l'incontro festoso con la comitivadei cuneesi che tornano da Torino.Nello schiamazzo si leva dal treno io-Tinese e supera ogni rumore un t Buonviaggio». E' un saluto, un augurio,ma è anche forse il battesimo delle» matricole » dei viaggi popolari, fattodagli anziani. La vl«ì«» a Inu -um vrena a urmea li treno popolare per Ormea è par-itito dalla stazione di Porta Nuova. al-:le ore 5. La folla festosa di gitanti .daveva occupato i posti loro assegnati nelle vetture e quelli rimasti liberi ; si andarono completando man mano, alle stazioni di Bra e Bastia. Di que- sta gita tutti i partecipanti, che han-,nno fatto ritorno a Torino alle ore : 23,5(1, serberanno un prato ricordo. Le cordiali accoglienze organizzate dal ! Podestà Cagna, la visita al magnifico i Castello che sorgo contro le cupe roc-jce dell'Anterotto, alla chiesa di San Martino che ricorda tutta la storia di dOrmea, una ascensione sul Pizzo che raggiunge i 2500 metri sul livello del pmare, od una sosta nell'ombroso bo-1 sco dell'Annetta o sui pittoreschi colli verbosi profumati dalla lavanda e da. altre erbe .aromatiche, hanno entusia- ] smato i gitanti. Ad essi non sono amancati i ciceroni che hanno rlevo-j eato le storiche vicende di Ormea, I mostrato il ponte dei Corni eretto da; Belisario siili'Ari noti a. -e che ricorda. vla fine miseranda subita, nell'antico tempo, da. una sposa infedele e da] tsuo amante, fatto visitare le grotte, dell'Orso e delle Oray, ricche di fan- :r.ma del messere che la tradizione vuo- le fosse la sede del Comando gene- drate delle, foize dei saraceni nella dvallatn del Tanarn e dintorni, non- lche l'Elmo ove la storia ricorda sia ìnavvenuta la riunione della comunità bper l'adozione di atti interessanti Or- mea, od infine la casa dei Marchesi cfeudatari della città, cosini ita nel se- acolo XIV, monumento nazionale , Ormea. aveva fatto le cose a dovere ranche per ciò che riguarda Io refe-lziom, e gli ospiti hanno trovato sul luogo.cbe il prezzo dei pranzi era in larmonia con la riduzione consentita dane Ferrovie per le gite popolari. pCon ancora negli occhi la visione delle meraviglie di quell'incantevole | paesaggio, i gitanti sono tonnati ieri sera a Torino, lieti di spirito e desiderosi (ti tornare ancora, in "najprossima occasione, a visitare la gra ziosa e bella cittadina. còiiVultòrc'"inunìcipaTè"còninì.'"tó«rioYi"VuI Dopolavoristi del Pubblico Impiego in visita agli impianti dell'Orco vncIn una meravigliosa cornice di pae-csaggio alpino, e lavoriti da una gior-dnata incantevole e radio.-a seppure con un pò di vento, i dopolavoristi del mPubbiico Impiego di l'orino hanno tcompiuto sotto la direzione del cornili, sCouigiione Stella, delegato della Fe- rderazione torinese, una gita nella Vai-] le dell'ureo, per visitarvi gli impianti tidroelettrici del Municipio di Torino, u1 gitanti, in numero di 137, partiti ua bordo di grossi torpedoni nelle pri-tine ore del mattino, giunti a Rosone, esi sono recali a visitare la locale cén-ì troie, A tutti i gitanti, ricevuti dal ddal >':apo unico amministrativo ave. zOddone, dagli ingegneri Bornati e Brìi- clleUii j,, servito un signorile rinfresco gra cura dell'Azienda Elettrica Mimi,;.-i'1illc' . ,. . , ! Ilu seguito ì dirigenti la gita, s sono p avventurati su per l'audace funicolare „ carrello die porta a Porebella; dove s poterono visitare ed ammirare le va-lqSl,110 di carico della condona forzata e d Jn sboccò della galleria lunga ili Km. L,ie neUe viscere dei contrafforti del s t,ran Paradiso, porta l'acqua dal bu- n|ejno di Cerasole a Perebella. i' I»P" 'a vi?ba a Ros.,r... i gitanti p!0.' seguirono per i.eresoie ove. accoinpa-a(?Ifa,i dnll'ing. Clemente Uornati. prò-m genista e direttore dei lavori, e dai g geometri Vaccarìno e Male-rossi, visi-Sptarono accuratamente 'a grandiosa cu-l striatene della diga che in regione Pis, t sbarra le acque dell'Orco. I Eri a visita ultimala, gli esoursio- l'testi al liete suono della fanfara del- h ],-, Federazione de! Pubblico Impiego f si sparpagliarono noi prati sotto le d pinete per consumare una frugalo co-jrUnzione al sacco. fu serata i gitanti 'ioti e soddisfa'ti l'fecero ritorno a forino. H

Persone citate: Bornati, Clemente Uornati, Cuneo, Jore, Marchesi, Paradiso, Rosone