Il Ministro Gazzera inaugura a Rochemolles una lapide agli Alpini vittime della valanga

Il Ministro Gazzera inaugura a Rochemolles una lapide agli Alpini vittime della valanga Il Ministro Gazzera inaugura a Rochemolles una lapide agli Alpini vittime della valanga Roohemolles, 7t mattino. A ricordare i nomi dei ventun alpini del Battaglione • l'enestrelle », clic il S6-27 gennaio scorso vennero travolti dalla valanga nell'alta Valle della Dora Riparia, su di un grosso macigno a fianco delle grange Picreux, situale su) versante sinistro della montagna, e precisamente nel punto in cui la valanga si staccò per piombare, seguita da un fragore di tuono, sui soldati in marcia, è stata murata una artistica lapide di bronzo. Questa lapide, che oltre i nomi del caduti reca la data della terribile sciagura, è stata inaugurata ieri, con una solenne o commovente cerimonia dt carattere esclusivamente militare, alla presenza di S. E. il generale Gazzera, Ministro della Guerra. All'alba, quando le truppe che dovevano partecipare alla cerimonia nanna lasciato Bardonecchia per iniziare l'ascesa della Valle di Rochemolles, la temperatura eia invernale e nell'aria era un leggero pulviscolo di neve strappato dal vento alle vette del monti circostanti, dove, durante la notte, la neve era caduta copiosa. 11 cielo era sereno e i primi raggi di sole hanno rapidamente dissipato le ultime tracce di nubi. Sotto le grange Picreux, dove, con giri tortuosi, scorro la Dora Riparia., nei punti in cui, al lento sciogliersi della neve sono state di volta in volta ricuperate le salme dei caduti, il comando del Battaglione « Fenestreile » ha fatto segnare, con grossi sassi, i luoghi precisi in cui le salme sono state trovate, e su di ogni sasso, il nome del caduto. 1 ìjarenti delle vittime che ieri, dietro invito del Comando del Terzo Alpini, hanno partecipato alla cerimonia, in pellegrinaggio si sono recati a deporre fiori di giardino, di campo e di montagna, nel luogo in cui i loro congiunti erano caduti. E accanto a quei sassi, nel fondo della cupa valle tormentata daile numerose valanghe che precipitano lungo i ripidi pendii dei monti circostanti, si sono inginocchiati, ieri mattina i genitori angosciati dal dolore. • Lo schieramento delle troppe Inianto, mentre alcuni ufficiali e sol dati del Terzo Alpini preparano il luo go della cerimonia, dove, ai piedi del ìa lapide è slato eretto un piccolo altare da campo, altri recano una bellissima corona di alloro con bacche d'oro inviata dal Capo del Governo La lapide è nascosia tricolore e ai suoi lati tati due giovani pini. *' Spunta, dal fondo del testa dei battaglioni di truppa da mon- taglia. Sono circa le 10. Primo a di- fronte al luogo in cui trovasi la lapide, è il battaglione , Fencstrelle » in - gran- parte ancoia composto dagli stes si ufficiali e soldati che lo scorso gennaio furono testimoni al tragico episodio. Vengono .poi a formare altri quadraci gli artiglieri da montagna, la fanteria, il genio, la" Milizia 'Confinària -e Guardie- di Finanza. Lungo la stret'ta" mulattiera, davanti alla lapide, si dispongono i parenti dei caduti men "tre, sulle alture vicine si adunano 1 valligiani e moltissimi escursionisti. Sono presenti, con bandiere e gagliar detti, tutte le rappresentanze dei Fasci• e delle Associazioni comlxtttentistiche ' delle valli alpine piemontesi. Poco prima delle 11, tre squilli di tromba annunciano l'arrivo del Ministro della Guerra. Le truppe si irrigi discono nel « presentat'arm •: S. E. il generale Gazzera è accompagnato dal generale Bonzani, capo di Stato Mag giare, dal generale Spiller comandante del Corpo d'Armata di Torino, dal gè aerale Alberti comandante la Divisio ne e dai generali Jori, Treboldi e Andreani. Del Terzo Alpini sono presenti il comandante col. Rossi, i tenenti colonnelli Nerchielli, Brovarone comandante del battaglione « Feaiestrelle »Civelli, Agosti e i maggiori Tenna e Piccato e il primo capitano conte Nardiai Saladini. Notiamo pure il generale Ferretti, gli ufficiali che comandavano il battaglione colpito dalla valanga, capitano Cerrato, tenenti Terracqua. Alberate, i sottotenenti ImanlLagostìni, Neri e Varenna; il rappre• «entante del Podestà e il vice-Questore di Bardonecchia «1 altre personalità-sporsi in quadrato, dalla parte oppò-sta della stretta valle, sul pendio di La suggestiva cerimonia Monsignor Bartolornasi, Vicario dell'Esercito, dopo aver indossato i sacri paramenti, si inchina davanti all'altare da campo, mentre fra la profonda -commozione di tutti i presenti, nel silenzio più religioso, vien tolto il d.rap- po che copre la lapide di bronzo, ai piedi della quale, tra i fiori che i pa- reati dei caduti hanno recato, viene deposta la corona del Capo del Go verno. Il Ministro della Guerra e tutti gli ufficiali presenti, in posizione di attenti salutano militarmente mentre un secondo squillo di tromba annuncia che la cerimonia è incominciata. Mons. Bartolornasi, dopo aver benedet ta la lapide, inizia la Messa. Mentre col pensiero rivolto alle vittime della valanga, i cui nomi sono scolpiti su quel bronzo che ha lo stes- so colore della roccia su cui è murato, soldati, parenti dei caduti e valligiani tacciono accomunati dal dolore del tri ste ricordo, nella valle si propaga il suono dei campani dei greggi che pascolano sulle montagne. Qualcuno piange sommessamente. E la madre di un caduto. In quello stesso istante, il sole, superata un'alta vet ta, illumina il fondo della valle dove scorre fra bianca spuma la Dora Hl paria, ed illumina le pietre sulle quali • caratteri rosso fuoco, spiccano i nomi degli alpini morti. Silenzio e raccoglimento. • Nessun discorso é stato pronuncla to e ciò ha dato maggiore solennità al la cerimonia. Il Ministro della Guerra Ita voluto che gli fossero presentati ad uno ad uno i genitori degli alpini vittime della valanga, e ha loro stretta la mano rivolgendo parole di contorto. Terminata la Messa le truppe si so no incolonnate nella parte superiore della mulattiera e hanno sfilato, salu- tando, davanti alla lapide. Questa lapide è stata eseguita su disegno ideato da S. M. la Regina. dallo scultore Canavotto e, sopra una croce di foglie di alloro e fiori di pino, sono scolpite, in bassorilievo, le immagini delle vittime, sormontate da un'aquila. Sotto le braccia della croce 6l leggono i nomi dei primi capitani iCIcc Carrera Attilio e Lajolo di Cassano: del tenente Carlo Viglialii, del sergente maggiore Nino Luzzi, del sergente Piro Azzario, dei caporali Ernesto I.antchne e Vincenzo 'l'assito, dei soldati Agostino Ahimè, Felice Bo, Andrea Boasso. Emilio Gassose, Giovanni Pianone, Giovanni Cisero. Giacinto Gaurdois, Pietro Gerard, Cesare Laime, Serafino Manzon, Alfonso Massnglia, Francesco Remondino, Camillo Rosingana o Sisto Ruffino. Piti sotto ancora è la data della sctagura. Il generale Cazzerà, poco prima di mezzogiorno, lascia, salutato dagli ufficiali e dai soldati — questi ultimi schierati al suo passaggio lungo la mulattiera — la parte alta, della valle della Dora Riparia per raggiungere la suizioncina del bacino del Hoohemolos dove prende posto in un vagoncino della ferrovia a scartamento ridotto che fa servizio per i lavori del bacino stesso, e raggiunge, con tale mezzo, il piano inclinato che lo riporta a Bardonecchia. Dello stesso mezzo di trasporlo hanno usufruito le famiglie degli alpini caduti e gli Invitati alla cerimonia. Nel pomeriggio, sul luogo della sciagura, è stato un continuo pellegrinaggio di valligiani ed escursionisti che hanno deposto, ai piedi della lapide, fiori di montagna.

Luoghi citati: Bardonecchia, Dora Riparia, Torino, Varenna