Un manifesto di Re Alessandro annuncia alla Jugoslavia la nuova Costituzione

Un manifesto di Re Alessandro annuncia alla Jugoslavia la nuova Costituzione Un manifesto di Re Alessandro annuncia alla Jugoslavia la nuova Costituzione Un tentativo Come il fi gennaio ficl '29 instaurando i^ dittatura militare del generale Zivko v; ■ "e Alessandro rivolgo nuovamente — n distanza di due anni — un proda!,niL "i suoi «Popoli* perchè gli concedoiTo la loro collaborazione per un « po tòri te slancio verso un grande avvenire nazionale ». Collaborazione di « Popo''.' c <*' "Nazioni»; non collaborazione !''' «Popolo» e di «Nazione». Qui, l'oiscui'0 mistero del tentativo sovrano; qui, '? .l'eallsì balcanica della situazione no, l'ca 'lei Paese vicino. L'ordine parla mentale ha rovinato il Paese, avevi "/'ilo He Alessandro, chiudendo la Sctipelno e sciogliendo i ipnrtiti'. Oggi "'' Alessandro, promette un nuovo Par 'amento al Paese — sia pure a sistema bicamerale, introducendo cioè un Sona.1" Prima non esisteva —; una nuova Costituzione, che alleggia moltissimo [ciuolla abrogata col colpo di Stato; ri s'uscita li giuoco del partiti sepolti; tìfl'n vita politica del Paese l'apportò deJ*»" uomini che — or non sono ancora ,t,e anni — ha piombalo nel nulla, Non si traila, dunque, che di un « tentativo » di ritorno all'antico, 1111|che se permarrà la innovazione rl«i Rraq; cidi Pijchiamato 1 l'appello; permarrà la innovazione Ha nati, del nome dello Stalo, e dell'i sua bandiera. Dettagli sintomatici, non lo si nega, ma dettagli di un quadro preesìstente. Perche questo quadro riviva necessita, pero, clic le « Nazioni • a cooperare rispondano al. non solo, ma rispondano as sentendo, li' necessario cioè, ih prima linea, dir he i Creali si schierino per quu sta desiderala ricostruzione statale, l.n dittatura del generale Zivkovic ha vo imo essere specialmente il processo alla Nazione croata. E' troppo vicino a noi il famoso processo di Zagabria, intentai" contro Mncek, perchè sin necessario i'i dna marne le fasi drammatichi |cesso die voleva privare la i j proNazione 1 croata del suo Capo — che aveva presi) il poslo di Madie, caduto sotto una rivoltella nionleiiegrina india Scucpinn il 20 giugno del '23 — e che fini con l'assoluzione d! questi: assoluzione clic segnò la prima, irreparabile sconfitta del regime dittatoriale. Macek, che aveva rifiutalo di collabo rare col regime dittatoriale, ha rifluitiIlo — in carcere — il potere che gli ve|niva offerto con insistenza. La fatale marcili della dittatura colpì altri uomini di primo piano, e si resse specialmente per l'apporto interessalo di politici di scarsissimo valore. aslgsume zgpraree livpze blnpugaitmrnmdfcgrmnrgghncvgpsLo lolla era. inacerbita anche dal lo che ii fianco dei Croati sta vano an che i Serbi d'oltre Danubio e d'olirSava, capitanati da Pribicevic. uno de Serbi più accesi, e die provò la depor gt. .P"(c-(fazione. Il sistema era quindi condan --nato anche da larghi stria; della ha ziohalità serba che, allcttala da Pasic i;attraverso larghi diritti politici, si ve - deva costretta ad acclamare un regime a;a Torte tinta militarista, che contrasta - jva con le tradizioni democratiche d o l e n l , popoli contadini. Tutte le minoranze, albanesi, tedesche, magiare, rumene, bulgare, e via dicendo, furono sordamente .ostili al nuovo stato di cose, e non si azzardi: a chiederne l'aiuto. Solo gli Sloveni, per ragioni di opportunismo diremo cosi geografico, diedero il loro appoggio ni Serbismo. Mn non fu nò sincero nò i1}111»0' comc »on fu lnn"° ^appoggio l dl (,,ie' croali c,\°. Sl c,!Uin «"chiarali 1 pronti a tentare lavventura. Dove so o!110 KorOscez SverJjuga, Htiiljrig, Srskic, I'1 "u !"'r.' che furono 1 piloni del po,i'j3™ uj /-'vkovic? mi d;iti alla constatazione che il nuovo sistema tendeva a serhizzure lo Stato, ai danni delle altre nazionalità; e die tendeva, a far rivivere una Grande Serbia con i ricchi apporti economici e intellettuali di queste trascurate e combattute nazionalità. A rendere ad esso in- i é e, o- vi^o il nuovi) regime serviva la stessa e persona del Presidente del Consiglio: e-(generale al cento per cento, e la port- munénza al potere di Marinkovic per |)u sua noni politica estera, della quale r- è superfluo rilevare le linee direttive. i Quali possibilità di collaborazione sim-' pruno ai Croati le nuove decisioni del ti Sovrano non è dato di sapere. Ne è dato jdi sapere se i postulati di Macek ri- mangano, nella loro interezza, quelli »i formulati l'ultima volta davanti al giu- oi , , XrlDlin.lle supremo di Belgi-io 1 . .. ,„',., „,,„ . n-K05 0 Cl ? ' 0 " a Intninang.»ano 1 Aus.r i .; e volevae-i110 d'S '! ■ '" ti £a un Parlamento centrale, detto da li- i- bere .,:,ez,,onl; ,No,ì "a"n" PSSI «""P™ a asserito che tali elezioni non potevano .aver luogo sotto un Governo, del gene- si [«le /'vkov.e? 1 rimpasto di ieri non i.lUene conio ùt tali postulati, miche se e .sono suite chiamate a far parte del <.o-n- verno persone che appartengono ai vei- le chi partiti soppressi, liuto 1 apparato ia Statale, specie ta Magistratura la Po- 1.1*1» « lEsercito, e tuttora nelle man: o- dei Serbi. Potranno 1 Croati accettare m- le elezioni in tali condizioni. Sarà in- no tercss-gjote quello che ci dira il prossi- n-mo avvenire. Per ora è bene ricordare le'che il regime /.ivkovic mancava dello me-apporto della intellettualità croata, e ra die l'ortodossia esasperante dei capiuo- serbi aveva scavato un aoisso religio.v.. io- con Croati e bloveni cattolici. ei La nuova Costituzione parla di rico-u- noscimento delle diverse fedi. Ma ac-ro- cederanno i Popoli e le Nazioni dellaio-'Jugoslavia il l'atto compiuto d.ella nuo-ne va"costituzione':' , me! dcl colpo d, stato il SovranolloMiicek a Belgrado pur tentarehi,! ^caparrarselo. Non c. riuscì. Potràno:"1 ^no oUenere aì mandare ffliH! gdIddsij juta|IIl{! ! | LI1 | ,no-: chi! tro' llo sii; on-! re-: ali er-j ir-j go- e ez- ;is-: siisemi,raelettori alle urne senza aver prima raggiunto un compromesso con Macek E' poco probabile. 11 rimpasto troppo poca cosa : sembra che ci vogliano tutti uomini nuovi, diversi da nuelli del regime che il proclama so-ha sotterrato. AncUfl perchèdirettive devono guidare ilv rano nuove nuovo Stato, in un'Europa travagliata dall'ansia di profonde e -.-aste revisioni politiche e sociali; consapevole ogni giorno più della necessità di una .•iinera pacifica collaborazione di Popoli e di Nazioni. 11 fenomeno Jugoslavo è interessanteNon solo per il Paese che Io dovrà ten, e mi- tare; ma anche, e specialmente, per , a tutti gli Stati che sono direttamente or- interessati alle vicende del massimo eie- sin-o balcanico; poiché il fenomeno sua supera un'azione di semplice politica interna. . J LUIGI MORANOI. Un documento Vienna, 3 none. Dopo due anni e mezzo di dittatura Re Alessandro di Jugoslavia ha considerato venuto il illuminilo di far ritorno a imI! niil veorveil quel regime parlamentare dio nel prò- vo; clama del fi gennaio 1939 egli aveva slideliniio responsabile di tutti i mali del esi Paese. Nel gennaio del 1020 lanciò un )rlippello che incominciava: a Al mio fe1 fovaincominciava amato popolo, a tutti i serbi, croati e sloveni!». L'appello che. Ip vie di Belgrado Imnii1 trovato slamane allisso sui'muri Comincia con la frase: «Al mio amato popolo! ». Dei serbi, croati e sloveni il Sovrano non fa più distinzione, quasi che. Ì2 mesi di dittatura gli abbiano veramente permesso di plasmare una completa e genuina razza jugoslava. Il manifesta reale Il Ilo ringrazia il popolo di essersi reso conto dello dil'llcoltù, da superare e dell'aiuto prestatogli, e si dice felice e orgoglioso di aver potuto, in virtù di lille appoggio, realizzare i suoi propositi. Tutti i grandi compili nazionali e statali sono diventati realta, e seno poi state poste, salde, durature basi per una sana vita statale. « il Regno di Jugoslavia, che fu salutate coH'iniero fervore dell'anima nazionale dei sano popolo jugloslavo — prosegue L'appèllo — vede assicurate unte le condizioni re cessane .per dirigersi vittoriosamente verso un grande avvenire nazionale ». Di ciò convinto, il He ha voluto ilare alla politica statale nazionali- una piti vasta piattaforma chiamando il popolo a collaborare». « Fidando in Dio e nel felice avvenire del Regno di Jugoslavia — termina, il manifesto — accordo al Regno di Jugoslavia una Costituzione». Alla nuova Costituzione ili quello che fu lo Stato S.H.S. abbiamo già ieri accennato per sommi cu pi, dicendo che garantisce la libertà personale e di parola e di stampa, l'inviolabilità del domicilio, la libertà di religione e di riunione, l;i proprietà e tutti gli altri diritti che le Costituzioni occidentali sogliono garantire, primissima l'uguaglianza dei cittadini. La nobiltà non ha privilegi (ma la Jugoslavia non ha nobiltà) e la lingua statale r> la serbocroata-slovena. Alla Corona è riservata la prerogativa di dichiarare la guerra e concludere la pace; senonebe per dichiarare si tratti di scsiquchsoslscreriMstfrsca lo(mrMcitoìrsrec'•dnla guerra, cuiaiVdò nonl'un'aggressione 0 quando lairguerra non sia stata dichiarata da al- ctri Siati, ti necessario il consenso del;/Parlamento; indispensabile pure per il (caso che il Sovrano debba diventare Paese. Un tale parabene averlo a -portata ea al i: , oo ò o li o c, oiai na ltn- a : rer e iel o ri- li u- i" a '" li- autorevoli rappresentanti di antichi ™ Partiti : ma la nclchspasl però lo conno testa: il solo Rosta Timotijevic, che e- d'altronde non ha avuto nessun portaon foglio, fu uno dei capi dell'antico parse,tit0 radicale serbo: il Palaceclt ha mio-| lita,0 co„ Pribicevic e con Davidovics ei- stonic non lo si è mai visto in prima to linea: Pecelj capitanò un gruppetto di o- contadini sloveni che combatteva il n: parlUo popolare cattolico: Malica 6 re Mat0 espulso dal partito di Radio nienn- temeno che nel 1323, e il mussulmano si- bosniaco Begovie, Ministro senza porre tafo^llo, passando di gruppo in grupllo p0 sì c recentemente legato a una e frazione, dì mussulmani favorevoli al api resime. .v.. Concludendo, si può for=e dubitare deUn slncerila (lP] Vilorno della Jngo- co- slavia a! parlamentarismo integrale; ac- col parlamentarismo o non. con la Colla Istituzione o senza. In Serbia può semuo-lpre continuare a fnre, grazie a cento (altri mezzi, la polìtica die spinse alla no esasperazione 1 croati al nord e i ma areH,on' s"'1 trà Belgrado ffliidietro perchè He di un altro ! grafo è sempre di mano. Ciustizia e diritto elettorale Lo Statino assicura poi l'indipenIdenza dei tribunali, l'inamovibilità dei giudici, l'uguaglianza delle imposte statali (che colpiscono pure la proiprietà privata del Re e del Principe j Ereditarlo) in tutto il Paese; tale juguaglianza, introdotta dopo dodici tanni di vita statale comune, rappreseli|tu una .concessione alle nuove Provincie di oltre Sava e oltre Urina, le qual non ne potevano più di sottostare a un regime fiscale che gravava solo su di esse e risparmiava i serbi. Circa il futuro Parlamento che sarà composto di una Camera 0 di un Se nato [quest'ultimo nominato per meta dal Re) la Costituzione incorda il diIrido elettorale attivo a quanti abbia Ino compiuto i veiitun'anni, eccezion, l'atta dei soldati; il suffragio alle donne {sarà concesso da una futura legge. I ! diritto elettorale passivo è negalo agli ! ufficiali e al funzionari dello Stato ini | servizio. Porse affinchè non sl dimentichi la strajre alla Scùpcina del 30 giugno del 192S, un paragrafo dice che Lalla Camera potranno entrare armati; Isolo gl'impiegati che ne abbiano l'au-l 1 torizzaziono. Poiché le leg^'i del regime dittatoriale rimangono in vigore, nell'attesa di essere eventualmente modificate per vìa legislativa, e poiché le elezioni po-| litiche non saranno indette avanti IztlpRavcllncsd'al'rimoMi-itimo Mi- nisiro '.le dimissioni da lui oggi pre-lsentati' prò forma sono slate respinte) si sono riservati un periodo di fransi- zinne della durala di sette od otto•mesi. In tale non breve periodo sarà del Gabinetto rimpastato Ieri , compito .di preparare mizi elettorali. la convocazione dei co¬ li f- priniavera, è lecito innanzi tulio os-|servare che, per l'effettivo trapasso al regime parlamentare, Re Alessandro e Iil general Pera Gifkovie, suo Primo Mi.isii! A voler essere paradosha dolo un passo innnn poteva farne uno avanti. La dittatura è stata forse utile ai serbi per attuare rifórme ammìnl,raIstrative, per rimediare a molte pecche dell'organizzazione statale; ma per giudicare fino a che punto essa abbia Igiovato alla idea iugoslava, occorre agek voda so-, hè ! a.?',t'!tnr?, Hl0' ^"'"^nicntc il ata viole na Pote. en- lite le libertà politiche, i partili diepraticarono l'intransigenza all'opposi-dicano come ps<ì prospettino |aper nte mo eno ica . zione. dicano come p«i prospettino I collaborazione con Belgrado, Al Presidente del Consiglio, Generale l/.ivknvie, viene attribuita l'intenzione di farsi passar? nella riserva, volendoegli mettersi alla lesla di un nuovopartito politico jugoslavo. Quanto olcapi degli antichi partiti politici, peril momento, essi osservano una atti-indine di passività, l'are però che giàessi abbiano presi, accordi di massimapoi' l;i fondazione di un unico pari;-io di opposizióne. I. z.

Persone citate: Lalla Camera, Marinkovic, Re Alessandro, Zivkovic