Il delitto di Almese ripiomba nel mistero

Il delitto di Almese ripiomba nel mistero Il delitto di Almese ripiomba nel mistero Gli ultimi indiziati prosciolti in istruttoria Chi sono dunque gli uccisori del contadino Firmino Gay? Dopo lunghe, attivissime indagini, dopo numerosi arresti, e interrogatori e inchieste, ecco he ancora una volta il delitto di Aimese ripiomba nel più litio mistero. Anche gli ultimi arrestati vengono ora rilasciati alcuni por non aver commesso il fatto, altri per insufficienza di prove. Le indagini certamente non saranno abbandonate: ma è certo del pari che esse, man mano clic il fatto si allontana nel tempo, si fanno sempre più difficili' e di esito più dubbip. Per rendersi conto del come si è giunti a quest'ultima decisione del magistrato è opportuno riassumere brevemente gli avvenimenti. Il tragico episodio Verso le tre del mattino del 30 marzo scorso l'operaio Giovanni Racchione residente a Bivera mentre percorreva 'n bicicletta la strada che congiunge il capoluogo del comune di Almese colla frazione Sonetto, all'altezza della casa eredi Poi, allora disabitata, vide terra insanguinato un uomo, nel quale riconobbe il contadino Firmino Gay della frazione Momecapretto. 11 Racchione diede l'allarme e chiese soccorsi. Poco dopo il disgraziato, venne trasportato all'ospedale Martini di Torino, dove giunse in gravissime condizioni. Sia col Racchione, che col carabinieri il Gay non diede indicazioni ed anzi egli apparve in istato di completa 'Incoscienza.' Sul luogo del delitto l'arma dei reali carabinieri rinvenne il cappello del Gay, che presentava fori di entrata, e di uscita di una pallottola di rivoltella e due pezzi insanguinati d'uno stesso sasso, che apparivano essersi staccati di recente l'uno dall'altro. Il Gay mori la sera, del 3 aprile. Essendo stato rinvenuto sulla persona del Gai il danaro che egli portava con se nella notte del delitto e non essendo esso nella medesima notte munito di orologio, venne subito escluso 10 scopo d'una rapina e si pensò che il delitto fosse dovuto a sfogo di sentimenti di vendetta e quindi compiuto con premeditazione. Risultò che nella sera di domenica 29 marzo il Firmino Gay si era trattenuto nell'albergo dell'Angelo, esercito in Almese da Marcello Vignetta, uscendone alle 23 dopo avere in esso bevuto e discorso tranquillamente coll'esercente e con certo Alberto Gi'orda: che si era fermato nell'antistante piazza con certi Fortunato Giorda e con Rinaldo Soffietti per qualche istante, avviandosi poi ad attraversare il vicino ponte sul torrente Messa per recarsi alla borgata Monlecapretto dove égli abitava unitamente alla sorella Pierina. Da Certo Michelntti. il Gay fu poi visto arrestarsi poco oltre il ponte e sedersi opra un sasso, forse perchè alterato dal vino. Fu allora avvicinato da certo Giulio Franchino, operaio del luogo, a cui egli d.cde un mezzo sigaro. Allontanatisi il Mic.helotti ed altri che erano ori lui il Gay restò "solo col Franchino 11 quale, secondo dichiarò egli stesso, accompagnò per breve tratto il Gay verso la borgata Sonetto, lasciandolo alla biforcazione della strada per la parroc- hia che gli occorreva prendere onde portarsi alla propria abitazione presso la Centrale idroelettrica ahnesina. Tale separazione avvenne alle 24 ed un quarto d'ora dopo il parroco don Bocci, certa Caterina Magnetti e il ragioniere Grassi, stando nelle rispettive loro case, poco lontane, udivano provenire dal luogo dove più tardi fu rinvenuto ferito il Firmino Gay, tre detonazioni, cosicché è certo che in quel momento era commesso il delitto. Indagini difficili 11 ferito durante la sua giacenza all'ospedale Martini, sia nelle sue poche risposte alle domande dell'autorità inuuireiite, sia ih quelle alla sorella Pierina ed alle sue conoscenti Maria Vallensasca e Maddalena Gianotti, che as istendolo lo interrogavano frequentemente sugi: autori del misfatto diceva ili esspre stato aggredito a colpi di rivoltella e. sassate da due. individui sbucati dal sentiero proveniente dalla Parrocchlà. Ma sulla loro identità non potè dare indicazioni utili, neppure afferma mio che uno di essi era certo Toio o Tonio. Il Firmino Gay all'ospedale Martini, in un momento di lucidità aveva anche fatto qualche rivelazione a un nostro cronista. Fra l'altro aveva fatto del tragico episodio la seguente, narrazione, a suo tempo comparsa su queste colonne. Egli si incamminava quella sera verso casa, quando passando damanti allo stanile di proprietà Giovatimi Poi. stabile disabitalo, aveva scorto nell'ombra due individui che cercavano di forzarne la porta. Iinmediata! mente il contadino era accorso per impedire l'opera delittuosa e quei due astratta Iti rivoltella avevano sparato Ialcuni colpi contro di lui. Un proiettiIle gli aveva traforato il cappello, ma il Gay, per nulla intimidito aveva ancora cercato di opporsi. Vistosi però so! re;'fratto, prendeva la fuga inseguito {dai ladri. Costoro nella tema di essere siati riconosciuti avevano ormai decretata la sua fine. Nella tema che altri eoi pi di rivoltella avessero richiamata gente, i malviventi armatisi di sassi ne scagliavano numerosi contro la vittiina, lincile questa cadde. Il Gay, morente aveva poi precisato che qupi due. non gli erano ignòti. Erano « forestieri » n. con questa parola il contadino intendeva dire che non erano del paese, ma già li aveva veduti aggirarsi ad Almese. La pulizia, aduuque, iniziava indagi¬ nlsPLstn«nSpalttmspgtnrlsoplsds1tppnaCqarcmBzsatdcnetrGasTntctLdlsvfatvvgdodnsfdrvsttraGrlBqlctGvgsGvGstig|cozdfjtsssljnq| ln'sdif'e.Lc1 m ni che portavano, in diverse riprese al'arresto di alcune persone sulle quali i appuntavano dubbi di colpevolezza. Primo ad essere arrestato fu un certo Luigi Novesio il quale era stato tri pasato sorpreso dal Gay mentre trasporavo della refurtiva; ed in seguito venivano fermati Paolo Bossuto detto Ettore » e Giuseppe Dosio detto « Toniti » di 25 anni, abitanti in borgata Sonetto (Almese). Quest'ultimo era nipote del Gay e siccome si diceva che avesse avuto questioni di interesse con o zio per. la divisione dell'eredità paerna, si supponeva che egli fosse, slao compagno del Bossuto nel compimento del delitto. In una perquisizione in casa del Bosuto era stato sequestrato un berretto portante nella fodera macchie di sangue e questo indizio era stato giudicao come" una. prova della partecipazione dell'arrestato al delitto. Ma una peizia chimica accertò in seguito che tai macchie erano invece prodotte da angue del Bossuto stesso che si era occidentalmente ferito al naso. Inoltre per quanto riguardava la divisione del'eredità veniva stabilito che tale diviione non aveva dato luogo a motivi di dissidio e di rancore. Pertanto il Paolo Bossuto e il Giueppe Dosio venivano con ordinanza 7 maggio scarcerati per essere venui meno gli, indizi a loro carico. Anche il Novesio-, veniva rilasciato perchè non poterono essere accertate prove della sua colpevolezza e venivano sca|cerari poco tempo dopo il loro arresto certi Vittorio Bert e Raimondo Celestino detto « Celestin del Toni » sui quali erano caduti sospetti in seguito alle parole pronunciate dal Gay morente e secondo le quali uno degli uccisori sarebbe stato il Toio o Toni. Il fidanzato della sorella Dopo di allora la Polizia aveva fermato dei sospetti su certo Giovanni Brunato, residente ad Almese e fidanzato da- alcuni anni della Pierina Gay orella della vittima. Il Brunato non aveva precedenti penali. Secondo quano sarebbe risultato nel corso delle indagini, da qualche, tempo i rapporti cordiali che intercorrevano fra il Brunato ed il futuro cognato Firmino Gay erano stati bruscamente troncati. I moivi che avrebbero determinato ciò sarebbero state le visite assidue che al Gay faceva una mondana conosciuta ad Almese per certa « Molinero ». Costei, che ha 42 anni ed è nativa di Tolone, si chiama Giuseppina Cliiarena e nel corso della sua vita avvenurosa ha avuto a che fare più volte colla Giustizia per furti, lesioni e conravvenzioni alla vigilanza speciale. La Pierina Gay, sempre secondo le indagini della Polizia, avrebbe mal tolerato la presenza della mondana nella sua casa e se ne sarebbe lagnata più volte col fratello. 11 Gay però avrebbe atto valere la sua autorità, intimando alla sorella di non interessarsi dei fati che, secondo lui, non la riguardavano. Ciò avrebbe provocato a volte violènte scenate, dopo le quali la ragazza sarebbe uscita di casa piangendo e si sarebbe recata a raccontare ogni cosa al fidanzato. Durante una di queste visite della Pierina al Brunato, quest'ultimo avrebbe lasciato sfuggire all'indirizzo del Gay alcune rasi minacciose. I carabinieri di Almese e la Polizia della nostra città procedevano all'arresto del Brunato stesso. Col Brunato venivano pure arrestate altre otto perone, tra le. quali il contadino Vai, deto « Bastianin », il quale trovandosi a ransitare, secondo quanto egli aveva accontato, nella località del delitto, aveva'scorto steso a terra il corpo del Gay imbrattato di sangue; la Molineo. una sua compagna Gabriella, Paoo Bossuio, Giuseppe Dosio e Angelo Brunato. Tutti assolti Parte di questi ultimi arrestati, sul quali in un primo tempo erano stilli eovati sospetti, venivano rilasciati nel orso della istruttoria, mentre per quatro di essi e cioè il Paolo Bossuto, il Giuseppe Dosio, Angelo Brunato e Giovanni Brunato cont'nuavano le indagini che si conclusero il 30 luglio scorso colla requisitoria del Procuratore Generale il quale chiedeva di non doversi procedere contro Paolo Bossuto e Giuseppe Dosio, per non avere commesso il delitto;.non doversi procedere conro Giovanni ed Angelo Brunato -per nsufficienza di prove per quanto riguarda l'imputazione di omicidio, e di contravvenzione per porto d'arma ed omesso pagamento della tassa di licenza relativa e ordinava la scarcerazione di entrambi i Brunato. Il Giudice istruttore di Torino, conformemente alle richieste, del Proeuraore Generale, emetteva, in data 26 agosto, sentenza con la quale inandava assolti il Paolo Bossuto e il Giuseppe Dosio per non avere commesso il fatto c 'Angelo Brunato ed il Giovanni Brunato per insufficienza di prove per quanto concerne il reato di omicidio. Si era accennato anche al fatto che 'Angelo Brunato avesse avuto relazione con cprta Maria Gallo c con la stessa si fosse fidanzato e poi l'avesse abbandonata dopo averla resa madre: ma le ndagini non poterono accertare nessun fatto del genere a di lui carico, uè che egli fosse stato il fidanzato della Gallo. L'Angelo Brunato è invece fidanzato con Giuseppina Brunato ed il mutrimouio è iriiiuineute. sradcbtasSpprggvta| dscvairì mIssmvMdonclospsloul'rnmagb[mIs|jiI ;sst.alu'cbnsniccggsseemlfeaelmtdccmncscscssdvsvIGddpetdlfsssbsbfptdllbev