I campi sportivi e l'olimpionismo

I campi sportivi e l'olimpionismo I campi sportivi e l'olimpionismo Iniziando ia trattazióne ilei diversi argomenti, che hanno attinenza con le Olimpiadi, scrivemmo clic una maggior diffusione degli sports olimpionici si ha attraverso la creazione di numerosi campi sportivi in ogni centro, si da permettere una larga pratica di quelle discipline che fanno parte dei programmi dei Giuochi quadriennali. Non per nulla il C.I.O. fin dal Congresso di Praga del 1925, impostò il problema dei campi di giuoco come mezzo per sviluppare lo sport dilettantistico; concetto largamente seguito anche dai pedagogisti e dagli igienisti, i quali sono d'avviso che un miglioramento della razza, un antidoto al logoramento fisico del corpo umano prodotto dal lavoro, è l'esercizio fisico all'aperto fatto in forma ricreativa. E' opportuno però ricordare (e la precisazione viene fatta anche questa volta per stabilire la purezza di linee programmatiche e la efficacia dello sport fascista) che anche in Italia il problema dei campi sportivi venne impostato durante la seduta di insediamento del C.O.N.I. svoltasi a Como il 31 luglio 1927. Fu quella la prima autentica presa di contatto fra il Partito, che aveva ed ha le sue esigenze, ed il mondo sportivo formato da competenti e da benemeriti appassionati. Già sul finire del 192ii, dopo che il Governo aveva fornito i fondi per la partecipazione ai Giuochi del lOiVr, il Partito aveva data una sua indicazione per la nomina del presidente del C.O.N.I. e l'uomo uscito da quelle elezioni — l'onorevole Landò Ferretti — era ancora, nel 1927, a capo del Comitato Olimpico Italiano. La presa di contatto (il Partito era rappresentato in quella riunione dal suo Segretario) fu franca, cortese, cordiale. « La vecchia mentalità degli uomini di Slato — disse il Segretario del Partito — era foggiata in questo senio: lo sport è divertimento, passione, affermazione simpatica, bella; cerimonie, cilindri, champagne, banchetti. Lo sport in passato ha amilo moltissime riunioni fatte di banchetti. Fatalmente noi abbiamo trovata questa situazione. Per quello che era l'ambiente si è fatto inolio. Voi avete compitilo miracoli. Ma basta. I miracoli sono destinati a restare miracoli. Ma fare ddlo sport è invece una funzione educativa di razza. E' tutta la razza che bisogna educare. I campioni vincono in quanto sono la espressione di una razza sviluppata e potenziata in tutti i campi; se no sono l'eccezione che dura un anno, due anni, quattro anni, ma che è fatalmente destinata a scomparire ». Dopo questo preambolo che costittii la'presa dì contatto, ecco come \enne impostata la questione dei campi sportivi, che sollevò l'unanime consenso e rappresenta ancora oggi il problema centrale dell'olimpismo : « L'onorevole Ferretti — continuò il Segretario del Partito — ha accennato ad un altro argomento che è bene guardare di fronte: il problema del Mezzogiorno. A questo riguardo iti devo dichiarare che non più tardi di ieri ho inviato al Governo una lettera nella quale dicevo presso a poco posi: — Si sono invitali i Comuni ad Acquistare un ettaro di bosco nelle ^vicinanze dell'abitato. I Comuni si domandano perchè devono comperate un ettaro di bosco, che nelle vicinanze dell'abitato, costa quello che posta. — Ho detto al Capo del Governo : trasformiamo quell'ettaro di tosco in campo sportivo. E allora ^vedremo che il problema dello sport nell'Italia meridionale sarà automaticamente risolto. <c Spero che il Capo del Governo, the conosce lo sport co?i quella vivacità e con quella passione che gli uomini forti sentono per le competizioni in genere, vorrà accogliere questa mia richiesta. Ci sarà una strage di alberi, ma avremo dei campi sportivi ». Quello che è avvenuto dopo tale riunione è a tutti noto; i campi sportivi diventarono una realtà ed i numerosi che andarono sorgendo o vennero progettati, costituiscono una chiara, evidente dimostrazione della bontà della causa affrontata dal Fascismo. Non ò del successo avuto dall'iniziativa che intendiamo parlare; esso era decretato il giorno stesso in cui venne affacciata. Vogliamo invece rilevare che l'aver allora impostata la questione dei campi sportivi in sede di Comitato Nazionale Olimpico, significava riconoscere che i eampi sportivi fanno parte dello stesso problema olimpionico; si affermava che senza campi adatti agli allenamenti non si può pensare agli sports di masse, alla propaganda in profondità, alle selezioni accurate. Si ò ora, con una larga attrezzatura, completamente raggiunto lo scopo prefisso il giorno in cui venne impostato il problema dei campi sportivi? h'Agenzia lloma qualche tempo fa, in un quadro sintetico, rilevava l'ampiezza di opere svolte dal Regirne per la educazione fisica giovanile. E così nella rassegna rapida, forse anche superficiale, veniva accennato al Littoriale, al Foro Mussolini, al campo di Mombcllo, alle nuove piscine di Milano e di Torino e via dicendo. Ma sappiamo che i dati non 6ono tutti qui, che si è agito ben più profondamente, che si è arrivati ai piccoli centri, che si ó dato vita a tutta una attività nuova, intensa, sana, vitale, sia pure con qualche pecca e qualche errore dettati talvolta dalla fretta di fare della periferia. Nel risolvere i problemi dei campi sportivi certamente vi è in taluni contri chi ha pensato maggiormente alla parte spettacolare, che non a quella educativa e difatti questo lato crediamo abbia voluto colpire il Ministro Balbino Giuliano quando, ri¬ spondendo ad una interrogazione dell onorevole Domenico Giuriati sul-la pratica del nuoto nelle scuole, diceva fra l'altro : « Cade a proposilo notare che mollo più utile potrebbe essere costruire numerose piscine, cominciando dai Comuni maggiori, e ciò per creare l'abitudine all'esercizio del nuoto da praticarsi con qualsiasi stagione, diminuendo le spese già ingenti per i campi sportivi, i quali accolgono in genere molti spettatori e pochi praticanti, per i quali ottimi piazzali, specie nei centri minori, sarebbero più che sufficienti ». Naturalmente la dizione di « piazzali » non va presa alla lettera, sia per non tornare ai vecchi terreni battuti, sia per non aiutare unicamente la diffusione di quei giuochi adattabili su tutti i terreni, che favoriscono il crearsi di molti spettatori e pochi praticanti. 11 Ministro Balbino Giuliano alludeva certamente a quei campi rionali tipo inglese, dove un prato cintato con del semplice filo di ferro, contiene una pista podistica, pedane per i lanci e salti ed anche un quadrato per i Giuochi, senza dimenticare nulla di quelli che sono gli sports base, gli sports olimpionici dilettantistici. Gli sports spettacolari sono andati infatti alla caccia delle nuove installazioni sportive senza trovare sempre un freno. Hanno bene agito quando si è trattato di costruzioni a carattere speculativo; hanno oltrepassato il segno quando si sono impossessati di' installazioni comunali sorte in virtù di quegli scopi dettati a Como: migliorarela razza, diffondere lo sport dei for-| Hi, formare ' ! | una coscienza olimpionica. Gli sports olimpionici — ed il nuoto ò pur esso sport olimpionico — per essere praticati, non domandano che il piazzale con la pista podistica ed il prato per gli altri esercizi preatletici; rinunciano volentieri alle cinte in muratura per le piscine natatorie cosi utili; non si nutrono di spettatori, ma di attori; vogliono la diffusione totalitaria per estendere a tutti i loro benefici. Bisogna andare contro corrente se vogliamo creare una salda coscienza olimpionica, e bisogna proprio incominciare dai campi sportivi, che sono la base di tutto il vasto problema dell'educazione tisica stile fascista. E' una strada che non esclude gli accordi, perchè è utile la ricreazione come lo spettacolo; ma si tratta anzitutto di rimettere i valori al loro posto. Certo bisogna evitare ad esempio che i campi nuovi, come il Littorio di Alessandria, in spregio ai primitivi progetti, escluda la pista podistica. Quando si arriva alla grande città, occorro additare l'esempio del Littoriale di Bologna, dello Stadio del Partito, dell'Arena di Milano, del nuovo Stadio di Firenze. Intanto popoliamo di atleti i campi sportivi esistenti. Le piste non vanno lasciate inoperose e non debbono essere costruite solo per ubbidire al desiderio di un gerarca, ma devono essere centri per creare atleti ;lc piscine non debbono essere solamente luoghi di convegno, ma scuole di nuoto. Occorre impossessarsi dei concetti olimpionici, dei principi! dello sport fascista e diffonderli. Si toccheranno così le agognate mete in breve tempo.

Persone citate: Balbino Giuliano, Domenico Giuriati, Ferretti, Landò Ferretti, Mussolini