Napoli e la canzone

Napoli e la canzone VlGILiIfl t>I PlEDIGJ^OTTfl Napoli e la canzone mPOU, agosto. La canzone •- dee 6 l espressione tic! popolo napoletano: Ma. «iiiil'ó esat taóicntc-i lo psicologia di ipiesto popolo «'-«Presso dalla canzone? I) questo paese, a*-\ c»c P'nondeS¥'!tì,i.Cj^■•-?aaminto>^ì-ù (^od"l -dj- >ra'' \ùwli2aito l'anima. un'anima clic é fra le piti munirono! e contradditorio. Non e torse •Napoli un paese d'artisti in cui ia fantasia aleggia sovrana? Ma il popolo sentiva tendere materiale. K mentre il popolo e prò mniiamenio buono. la bontà collettiva s.])nn|ll stemperarsi (nell'egoismo indl viduale. Popolo che pensa solo al pre seme sembra vivere, intanto, ncil'rì blio di so stesso; che è facil fior? rioso d'ogni cosa nuova, docile e paci4 |lco mu dilficile a piegare all'impera tivo d'una interiore disciplina. Pimvso di inapnitiei lavoratori e, insieme, [li cinti ili istintivi filosofi che annegano ti» uno scettico sorriso ogni umana liiJUS10 mili P par ri mvin ' .petti nel suo unico volto e vi diversa ogni volta che credete! Hi quale Napoli è. dunque espressione trlistioa la canzone, se questa città ha d'averla attanugiiala nella, morsa d'una !jj','.';.,.j"'{^'r,.f''',•''."'■V''. P'''Ì: ouesttt can-, zone', Napoli non ha un'unica espres-1sion-i canoni.; il suo cimilo é mutevole -r V'A'" °<MN, !» l'Sicologia del suo po- poi„ inesauribile, cauto ora trasognato o ordente, ora d Un brio ingenuo o chiassoso, ora dolorosamente cupo qua- l^j^^.scnmpo, nraj uuiv^flno n ta-.j, ,,riui0 popolare che vive del nostro cielo, della nostra aria, della nostra lu ce e delia nostra geme, conserva una |s"a inconfondibile originalità, una sua «'Wolaro flsonornia che unifica i ge "eri '"IJ Hsparati m una indissolubile !caratteristica interiore. Il popolo sente istintivamente la sua originalità ed ha espresso sé stesso ih questi canti che invasero il mondo per la sincerità pii'^'''^a. « ia diversità della loro forza espressiva, Itlass senza scampo, ora d'dua (ine e ta-ironia.^ Pure^ fra tanta diversità Ieri e oggi Napoli lm sempre avuto, del resto, un'arte dialettale, nel più vasto e rnagsiur della parola; ed in tutti i ^^ TAT^XÌ^To rapsodico, che diventa caratteristica della loro genialità, i-: tutti, ugualmente potenti nell'esplicazione di lineila missione volontaria ed improvvisa, so^volti !l ^ n^r'oU ~ ai suoi uno sfife; lo stilo, elio là K-a,-„-,], luminosa e lineare dei greci, la Napoli voluttuosa ilei Romani toli ferrigna degli Angioini e. Aragonesi, 'a. Napoli fastosa d cento, la Napoli galante dei settecento e la Napoli serenamen; borghese dell'ottocento, ineonlondibi niènte ebbe. rj;i canzone dialettale — a differenza dei maravigliosi canti di Sicilia o d'Abruzzi — ha. anch'essa, come il popolo, ™J« e caratteri complessi c diversi: nei corso dei secoli, attraverso periodi Olirei e sùbiti smarrimenti, è stata sinàneo corale, poi. coi famosi gliòm».crf, assunse mitezze e vaprhezze pastomll. Nel settecento, quando l'opera coll!''a era l'espressione musicale dorril- nante, canzoni erano le arie ili quelle opere; e ve iti! sono del Percrolesi e de! p.lisie!!ù, Poi quand0 ìt melodramma, con Rossini. Bellini e Ooniz-etti. prese' il posto dell'opera comica, la canzone ne raccolse gli echi: e in quell'ambito "leìodleo sono da ricercare le celeber- rime ie voglio ben.,} assale di cui è au- t0,.(, rjonizetti, Fcnesta che luclva, at- tribù ito al P.etlini, .Iddio a Stipula e quelle moltissime del Labriola, di Saverio Merendante, del Cottreau che libero tanta voga nel periodo borbotti o tumultuosa!i Nn dee li o. Mà allora la poesia era povera cosa la fortuna di quelle canzoni è dovuta jn gran parto all'estro della melodia, f; invece, nell'ultimo periodo riell'ottoeento che la canzone riassumo vera forma indipendente e tocca l'apice deij? espressione e della fortuna con Tosti, ^ linfe di fiiacomo, e più tardi il Russo, identificarono il verso della canzóne coli la poesia. N«l secolo d'oggi, con l'allora giovane schiera di artefici. Iti canzone liti avuto nuove leu lune con un diverso atteggiamento espressivo: piti che del popolo divenne l'espressione della piccola bor«liosia. Perse quel carattere di anon.iinaio clic aveva, si aitino, si evolse mag¬ «h ina K i gioriilfinte nella Unitezza espressiva, e acquisto in grazia quel die abbandono iu profondità: il suo pubblico si restringeva . Oneste telegrafiche linee ricostruitivi' sono dirette a mostrarti come la cartzone possa mutare, evolversi, non morire; ■il anche a far iiitravvedorn di (piale interesse policnbe essere quello studio, storico al estetico, sulla nostra canzone che sin'oggi non e stato neppur tentato. u , La canzone non morirà La canzone non morirà quindi. Ciò non toglie clic essa possa attraversare triodo dj crisi,, le cui cause sono non quelle indicate nella fortuna artisti al jazz ed alle danze oggi in voga alle !«»'•• i-r •'" criterio puramente indù- striale. vengono appiccicati dei versi in ,lngua pKl „ mcno italiana. La canzone tutt'alira cosa: e pura lirica fatta di poesia e di'nnWa indissolubilineiite connesse. Gli artisti che colgono l'espressone ffi'mennu^ SStS: suo M|l„If, ess„nzia|tì ,. caratteristi0 (|j veliere le cose. E 11 popolo inula esteriormente: il popolo napoletano non è Certo più quello'di cinquantanni «otto, benché la sua psicologia >■ la. sua fanias a stano le stesoC. E segreto nell'imerprctarle ..m genuina tre, sciiezza ed tminediatezza di sensazioni a coglierne i veri rapporti con la vita attuale. Ricalcale ni.'ivi frusti e convenzfonuli, che risentono di artificio percliS il popolo non !i vive significa svuotare *igiiiù<a Miniururla. ! motivi della cri- 8, soniJ aunnue ,,, ,,,„,.„, 0,,iin,. cor tingente : si e lonitmi dal popolo, d quello che osso è oggi. Non si interpreta Più a quel modo,la canzono della s,fa espressione d'arte, laro di una for- n.a essenzialmente lirica uu componi-memo pseudo-drainma.tioo -- come si tenta in questi ultimi tempi, da quando,;! canzone liti invaso il palcoscenico ne il curatlere, ne la. sensibilità n lamusia del popolo attuale: 0 si falso o si riia Ciò che era il vero di cinquantanni ti m 1 -'"m>""'»unni ia. ., Queste radicali osservazioni sono di ,ri(ine i-t.IU,,,.ll,, ,„ intendendo che l'eccezione d'una canzone bolla confer- ma la regola; non valgono — o ti che servirebbe.' — per gli abortì dei troppi rimatori e melodisti dilettanti accolli con dannosa generosità in quei numeri unici piedigrotteschi in cui vieti diluì ta la produzione di quest'anno, Tolta, dunque, di mezzo codesta ganza abbondante, la pepita eanzonettnlu riduco di :;--„;;; ^Só'^olìt s.ier..ii apparsi. Le sette od ouo Case editrici che si disputano gli astri mag- 'lunno allaitiv gioii, Hanno all'attivo, ciascuna, tre o nuatiro canzoni destinata alla popola- ru.i: uu totale conronanie se si pensa clic nel periodo doro delia musa po- polare — gli anni fra ESO e il pruno ventennio del scolo — la inedia delle canzoni sopravvissute, non e stata di molto maggiore. Ed incoiti inciti mo la ras.-, .glia, Eibero Bovio clic da nove unni i. :"j della fiorente ianta Lucia, ha set- e r aiutimi destinato alla più larga pt> polarità. Questo rifornello di Mundulinaia d'autunno — che Mario Cosentino ha reso in una. sospirosa melodia — è delizioso por l'ingenuità voluta della mossa poetica popolare: Perlo ii brillanto tròmmanu ''aeiolo u 'a luna arravugjiata hit'» nn vrslt» Sii n'O venuta 'a coppa Caiitnmonto pe" so firma a Puslllpco e pc' senti 'o cauta! La vecchia guardia Il poeta che assimila la fantasia del popolo e la fa sua, ha trovato un motivo squisito tieU'iiiterpretare la coscieriza astronomica popolare nelle colombo ^ta isii.'inno miso 'o srntlo spinotto tutf 'c stelle? l'areno palummctlo... etti vola 'a cefi chi vota "a 11:1 E 'a luna paro 'a mamma 'u tutto sti ppalommo... In Sonni/: d'i: canzone — già poi'olare dopo lo primo audizioni, anche in grazia della fresca melodia di Nicola Valente, chi, ha anche quest'anno a1 suo attivo piacevolissime canzoni — Bovio inmtiigina uri risvegliò della canzone t-he suscita echi amorosi in un cuore di fanciulla tutta 'nlennerula e 'ndasirisniato... Ma Bovio, il poeta di tante o tante canzoni celebèniine. ha toccato hc PjU vario cordo della sua lira e"fcon esse tutti i generi, anche ciucilo guappesco, audio quello drammatico che gli fi tànto'earo : ò raccoglie, naturalmente, la palimi del successo. Non meno di Ernesto Murolo che con l'altro Ernesto, il Tagliaferri, è il leader della Casa editrice Gennarelli e che ha solo tre canzoni, ma tipicamente sue. Nella lammurriata è caratteristico il comune contrasto della psicologia napoletana, che dà origine al titolo — Portiviso e fuoco elenio — e dipinge tino dei tipi dal Murolo prediletto e ritratto anche a teatro, iu ri/tema bella: Nini paio 'litania cu sta faccia 'e santa niente ino fato ma 'u rifammi so dento ea stilo 'o coro mio no pu rida cunto. La seconda delle tre canzoni — tutte sono musicate dal maestro Tagliaferri con quel tipico suo senso del pittoresco — ripete il contrasto anche nello parole (Tu 'na catena tiene, io 'na catena, tu mi. destino he avuto, i na dettino...} mentre l'ultima è una delicata lirica, Additarmele cu mine. E, A. Mario, l'autore di Santa Lucìa imitami, e di tante altre canzoni che hanno l'alto il giro del mondo, come il sur. autore — tintore dei versi quantu della musica — ha quest'anno svolto maggiore attività nel musicare le poesie altrui. Ma ha al sufi attivo, fra l'altro, una vivacissima Musica eiappuuesa, tipicamente partenopea e ingegnosa nell'immaginaro l'origine degli istrumeiiti popolari piedigrotteschi : Fulo na cblorma e scujjukzo cimlcnte ca priva e strumento — vulova sun.i.: "...Nini lenimmo 'a strumentò? E faciniiuolol Pecche a N'apulc tutto so fa... ». Cu 'o llignamrao e cu o stagno tagliato, 'min-unito, 'iicliluvato — enfi " zuclictlzzùi ». Caccavelle cu 'ti pollo pc' geniere 'a cannuccia ca fa « pu-tl-ptt! ". — chesta ó musica ò stu pa.-so? K cliiamiumnola ciappunesei E uno spontaneo e nostalgico Tango d' 'c slurnrlle : Quanta stornello saccio e nun 'o canto ca min sò tempio ctiiù 'o canta sturnelle! Edoardo Nicolardl, l'autore di Voce 'e notte ha la sua maggiore produzione con la giovano Casa editrico Marechitiro, i Cui quattro assi sono, nel campo, musicale, Ernesto de Curtis, Rodolfo Fulvo, Evèmero Nardella, Enrico Canni.".. Ma Nicolardi ha anciie scritto per altri: e Mario gli ha musicato una de.' liziosa lirica, Sperienza, che riassume, in un amaro e verissimo quadro di psicologia, partenopea, le doti di questo caustico, accorato e scettico poeta napoletanissimp : Munì tradisce? F. elio innuio 'inpoita? Nzetto n' nocchio e dico: o Ossa, tu quant'anne vnù campa?». . • ■ ■ 1 iisce tu? Ne trova nata! Si, ce soffro, è ovoro, ma... nata massima 'a sperienza umilia nipa- [rata: «Quanno t ghmla 'a varca a mare, lassa [la: ». Tra i giovani Era. I giovani poeti Alfonso Mangione Alitimi', occupa un posto di privilegio. Ricordiamo, fra le molte sue aggraziate e fantasioso canzoni pubblicate questo tiniio, una lìrica che piace per l'oscuro senso di fatalità che la domina: Mela ciilogna mia, mela cutogna .limine po' duo' passalo 'stu spaccalegnal ninniti chi 'd sradicato l'albero '<: pigna riannetto 'a casa mia, 'ucoppa 'a mim- [lagnai Oi mà... ol ma... 'Noopp' 'a muntagne, oi mi, tu che ce stivo a (fi? Ma accanto a questa — che è della Casa Santojanni ed è musicala con sensi, d'arte da Attilio Staifelli, un giovane compositore che non disdegna la canzone — il Mangione ne ha molte altre, per la Santa Lucia, in cui tratta con arguzia fantasiosa il genere ironico e comici.. La Casa editrice La canzonetta, guidala dal battagliero proprietario Keola, ha in Gigi Pisano il più fresco e spontaneo versi-gintore di ruotivi schiettameTite popolari. Quest'attore, che fu ai:cluinatissimo accanto a Vivlani, hu ri velato d-i qualche anno una tluida vena ne! ritrarre al lato comico e pittoresco del popolo d'oggi. Ai successi precedenti, ne aggiungerà ora degli al tri. con Venitemi; a Iruvu e Tarantella d'o core, dovuti anche alla preziosa collaborazione musicale di Gaetano Lama. •« k- * Impossibile i ilare tutte le canzoni migliori: anche eliminando le moltissime che non meritano cenno, il numero è sempre rilevante. Questa breve rosse- gnu"csemplineatrice'è valsa più die ad altro ti darci modo di ricordare la spe cialissima flsonornia della canzone na Poletnna e l'esplicazione che ancora pur. avere so noti la si discosta dal popolo. Per quel che potrebbe essere musicalmente, il discorso sarebbe più lungo e complesso: il campo melodico ed ar monico che i musicisti potrebbero esplo rare per darci una canzono sempre più ntimamente napoletana è ancora iniatto, quasi all'imbocco apparisce la scril- ta: lite sunt leones... ANTONINO PROLUSA.

Luoghi citati: Abruzzi, Napoli, Sicilia