Preludio di crociera in sottomarino

Preludio di crociera in sottomarino Preludio di crociera in sottomarino -{D A. I* NOSJTRO I IV V I A T O)- Da bordo del et Pacinotti », agosto. Il maestrale gagliardo lieti ferma c dislesa come una lamihella guizzatile in cima all'albero maestro del. « Pacinotti » la bandierina ammiraglia: un piccolo quadrato azzurro con due stelle gialle, insegna che freme lassù, del comandante la divisione sommergibili, ammiraglio Spano. Più vasti, pàlpiti, all'asta di poppa, ha il tricolore sormontato dalla corona reale. Il mare e grigio, il cielo è grigia, grige argentine sono le grandi masse delle navi da guerra ancorale nel porto, grige ancora, ma d'una tonatila più fosca e più triste, le gobbe dei collicile sovrastano Spezia. Nuvole gonfiedi pioggia vanno alla deriva siili'oriz-zonte del Tirreno aperto, ribollentelontano di spume bianchicce, créstedi. onde che ci attendono stasera atlargo. Nelle cabine grara un lepore umido, quasi untuoso: ina appena a sporgere il capo fuori dagli olito Varia fresca e. salsa, li raffredda il sudore sul. volto. Neppure stanotte il barometro è salilo. La balia dei mostri Sono le selle del mattino e la. nave è. in piena toilette. Marinai scalzi in tenuta da fatica di grossa tela, grigiastra lavano a gran secchi d.'aciiua coperta, ponte, plancia, controplancia, corridoi, strofinano, asciugavo, rias settario; i mezzi, motobarche e sep piclle, scostano c giungono da riva attraccandosi alle aste ili. posta e ai barcarizzi; squillano ogni tanto sc- prnllcerlmmgiialt di tromba ancora >ncomprensi-\rbili al profano che soltanto da ieri c|,a bordo di questa « nave-appoggio »\tdei sommergibili, di. questa spetue di.-. sgovernante e balia dei. piccoli mostri. fterribili che però, a partire dasla-\Snotte, saranno i nostri provvisòri ne-\vmici. Tutto è ordinalo e preciso, tulio\mrisponde a una disciplina e a cousue- \tudini cui è necessario rapidamente \ambicnlarsi per penetrare i significali lcie U senso di questa vita marinaresca,] scosi diversa da ogni altra vita e di\vJronle alla quale l'estraneo si sente i \pcr la prima volta impaccialo."'"<-; do, quasi timoroso, spettatore dell al- trui fatica e dell'altrui scienza, ^ sol-i tanto in grado di chiedere schiau-i menli, consigli, assistenza. Occorre dunque, nel ore e prima che venga mollalo P«-imeggio della boa, farsi non solo un kabito marinaro, e in attesa del di mare, una mentalità dà vecchi \navigatori, ma assimilare anche u»1' nomenclatura indisprnsa.bi.e se non\altro ad. evitare delle gatlos iiiipei-\a a I "•• 7" n ilc\'Ju0 ,v .donabili. "Mi raccomando, m ha\dello sorridendo il secondo, capitano |di corvetta Cocchia, non dica baimi'-1 do e tribordo, non chiamiscialuppa\la lancia e corde i cavi e le cime ». |Ecco che quella sapienza delie an-ìCiche letture di Emilio Salgari («Im-\brogliale i contropappafichi e i coltellacci, fuoco a tribordo, corpo di centomila pescicani sventrati] ») se ne va in fumo dopo mezza giornata che sono sul uPacinotli». Pazienza; latto da rifare. Ma certo è clic, piovuto qui all'improvviso dalle blande, serenità Canavesanc, interrotte da una vertiginosa rorsa a lìiva di Trento, con le mie scarpe gialle e il mio cappello floscio da pacifico borghese, mi sono sentilo cosi Ridicolo e spaesato, .che mia prima cura è stala, di approfittare d'un «mezzo» per filare in via Cavour alla Spezia a comprarmi un paio di pantaloni di tela ed un berretto bianco con una bella visiera di lucido cuoio, adatto a conferire a chi lo porla un vago aspetto da esploratore. Tanto più che non volevo si ripetesse la scena del mio cappello volato In mare al -i wrinio colpo di vento, e tosto salvalo - ' ., .... fra la leggera ilarità dei presenti, ei''" lc'U'-"- 1 l r i a Attore senza ribalta Pantaloni bianchi a parte, che ne sappiamo noi, che ne. sa il pubblico, anche quello che ha viaggiato sui bastimenti della marina mercantile, studiandosi di ammazzar la giorno- la fra la piscina e la colazione, la siesta, il tè, il bridge, il pranzo ed -jif ballo, della vita che vive la ma- -'W»« da. guerra:' Sul piroscafo, gran-,'de o piccolo che sia, ufficiali e ma- -1 linai agiscono ili fronte a un pub- blico, cioè i passeggeri; le manovre militari si svolgono sempre in luoghi abitati, dai quali lo spettacolo è seguito con curiosità; l'aviatore, se appena, emerga, dalla media, è conosciuto per nome, gode presso le folle della stessa popolarità di un campione sportivo, ed il colore dell'armata del cielo ha persino fornito pretesti a. mode femminili. Il marinaio, no. Il mminaio, quando è veramente marinaio, vale a dire naviga, è un attore lontano, senza ribalta, un solitario corico di responsabili là tremende, un punto sperduto fra due immensità. Sbarca, do¬ pp mesi e mesi di crociera, ed allora Ua gente lo'vede. Vede il cosi detto „ brillante ufficiale», perfetto uomo di mondo, buon ballerino, narratore ricercato di suggestive avventure, vede il bel marinaio abbronzalo dai soli esolici, il ragazzone robusto da-' gli occhi infantili e dalla divisa candititi. Scambia il lustro di una apparenza ingannevole con una realtà durissima e. temeraria, dimentica, per quei, pochi giorni di. vitti, spensierata e facile, ciò clic dietro alla vetrina si. nasconde, le fatiche terribili, le ansie, le inquietudini, tutta, la malinconia della solitudine, dei. distacchi,'del silenzio; e dice: « Co?nc deve essere bello navigare! ». lì una letteratura tanto romantica e senli.menta le quanto falsa, aiuta l'illusione. Alla tavola dell'ammiraglio Fcr mo Spano, che mi ha voluto cortesemente suo ospite, u discorso ritorna \roìclllicri m nuesl0 argomento. Sem |,,m cnc uom.ìn'i talvolta scn \tuH0 }l[ tristezza, vaga di un dislacco -. svh.jluilìc rfa£ lQr0 sì)lìin> che vcm . forsc piu d'oqni distacco materiale, \Som quaUr0. luì> l'ammiraglio, dal \vro,ilo ri^valo comc aU(:Uo di un \manno beminiano, occlii grigìi me. ptsEnnssscdlallici pieni di bagliori, in contrasto col sorriso uguale che gli ha segnato ili rughe gli angoli della bocca; il ] suo mpo (U S(at0 Maagiore> cnpUa. \vn rf. vaseel1o Cnrl(y Aiocrto Cor„n. i ^ energico soUo . faW ; cp^u gilì bianchi; il comandante «Pacinolli», capitano di freqai Pe<ter|eo yicedamM, silenzioso, i i.a ,„/Mote c a treppiede del binocco k „n-W)a(i>0> cfte npl salntlìno s0 hrj,lmcntc arredato con poltrone di \vhnìnì. t'aiutante di bandiera del l'ammiraglio, tenente di vascello \TAoneUo Boscnrd;t un gio13anoUo \bìo„do fi rpsefì dnU'aspetto così gio-I assorto quando gli altri parlano, più \Vrnl><'nso ad aprirsi nella intimità di un colloquio sulla controplancia, fra\vmìle che stupiSce scorgergli al dito |j.„K(lJ/o matrimoniale. Non parlano 1 r/(e (U mare> di navì> di flrm{ rf. \carriera. ìa lfìro vUn> c si capisCe |c/(f, ?()ro vm & Qui e ^ ì(lel nondo c lontanissimo, nicchi \[llHÌ c quaUro (Vuna cuìlara ngile evasta (c lo si sente dopo poche bat tute) invariabilmente ritornano a quest'unica realtà appassionatamente amata. Il discorso è placido, seniplice, i rari aneddoti, quasi ingenui s'indovina sotto le parole la limpidezza d'una coscienza e di desidera senza la minima nube. Tre giornalisti in guerra « La gente sa troppo poco della no slrn esistenza »", ripete il tenente Boscardi. Ma l'espressione di rammari co non ha nulla di personale; e qualcosa, di più alto e di più puro, è un desiderio intenso di render parlecip, gli estranei di cose che hanno una loro poesia profonda, che formano la ragione di esistere di tanti e tanti uomini. « Vede — continua — d stata un'idea eccellente questa dei no stri Capi, di far seguire la ero etera da tre giornalisti. Voi racconterete le vostre sensazioni, candidamele, sinceramente; ed il pubblico, leggendo, capirà che cosa sia naviga re su un sottomarino, ma non per qualche ora come farete voi, bensì per giorni e giorni, certe volte per un mese intero senza sbarcare ». — Perchè lo scopo dell'attuale crociera — è vemito il momento di dirlo — è un allenamento di sommergibili di granUla e media crociera, con visita a qualche ancoraggio della, costa occidcnta- le speciuli'ientc per istruzione dei co-mandanti e degli Siati Maggiori. A partire da stanotte noi del, « Pacinotti » rappresenteremo il nemico da scoprire e naturalmente, da attaccare. E dal « Pacinotti » Va ni miraglio Spano giudicherà l'efficacia, della ordinaria manovra. « E chi sa, egli, ha soggiunto, che non lanciamo qualche siluro sul serio ». I miei due colleglli, una sul « Sciesa », l'altro sul « Millelire », incrociano già a. quest'ora presso le coste della. Sardegna. A Porlo l'onte, a Golfo Palmas ed a Cagliari prima del ritorno alla Spezia il \ di settembre, ci daremo di volta in valla il cambio, in modo da subire tulli: le impressioni e tulle le emozioni: dell'attacco e della difesa, della navigazione subacquea e di quella in emersione, del celarsi al nemico e del ricercarlo. E per conto mio son contento d'avere anch'io, in principio, du far la parie dell'avversario degli altri due « inviali ». Tre giornalisti in. guerra sul mare: nessun sottinteso ferravillesco, ma. sarà ugualmente un bellissimo spettacolo. muu Nel ventre degli squali Son contento dì cominciar la crociera sul tt Pacitiolli » e. non dentro uno di quegli squali d'acciaio, anche per un'altra ragiona : che ieri l'Ottimo lìoscardi mi ha condotto a visitarne due, uno di grande crociera (1400 tonnellale\ il uTòti», uno di media crociera (circa 8(K) tonnellate), il « Menotti » — noi avremo poi dinanzi il « Balilla », Io u Scicsa », /'/ « Millelire », /'/ « Des Geneys », il « Ilausan », il > Colonna », il « Da Procida » e il « Mameli » — e mi son convinto che un. qualche allenamento dev'essere se non altro misura di saviezza prima ili passare dalla re slamgamFsabldfrfasdazione d un giornale a quelle scn-.., , ,. , ;. ,. ti [fIole di. ferro. Aon voglio prendere u[' ,, . „„ reminimo acconto sulle prossime avventure, ma non credo che la mente umana ubbia mai freddamente, e non in una notte d'incubo, ideato più spaventoso congegno del sottomarino, per costringere l'uomo a valersene, a domarlo, a subirlo. Il cannoniere è a contatto del suo cannone; lo chauffeur tiene in pugno il suo motore. Ma che direbbe il primo se dovesse, sparare stando rinchiuso nella culatta del pezzo, od il secondo se lo costringessero a correre in pista rannicchiato dentro il cofano? Credo il paragone calzante; e dopo aver poi. visto quegli sportelli hindi forniti di. chiavarde mostruose che sarebbero le porte da varcare per passar da un settore all'altro del sommergibile; dopo aver contemplato quei grovigli fantastici di tubi, -volanti, manovelle, manometri, interruttori, quadranti, meccanismi ad ogni più insignificante ingranaggio dei quali, e ufficiata la vita di quaranta, cinquanta, sessanta iìidh idui, formidabile insieme di oscuri arnesi che da ogni parie sporgono e sembrano paralizzare movimenti, pensieri, volontà; dopo aver sentito raccontare dal tenente Boscardi che la navigazione subacquea ha qualcosa di spettrale e di allucinante perchè 'latti quegli uomini seminudi e grondanti di sudore sono spasmodicamente intenti alla manovra, immoti, irrigiditi ai loro posti, e che per ore ed ore non si sente una voce che non sia quella rapida e secca del comandante: mi son detto che fra tutti gli eroismi della guerra questo deve raggiungere un punto addirittura invalicabile, perchè se morire vedendo la morte può essere sublime, il morire nel buio, acciecali, soltanto sentendo la morte che scende lenta sul capo, ha da esser cosa senza nome c senza possibilità di confronti umani. dpmbbncfrm pa quei corpi metallici in cui ogni In [bu è un viscere vitale, dove il Co-Emozioni del profano Adagio adagio, dunque; faccioni pure la nostra esperienza senza fret la. Cominciare ad abituarsi a muo versi, a vestirsi, a radersi, a fumare e a pensare in uno spazio di sette od olio metri quadrati, a guardare il cielo e per qualche ora uncora Spezia adagiala sul golfo da questi occhi tondi degli oblò, può essere unti cccell •llciitc preparazione spirituale. «sor poi un paio di giorni dentro mandante ha un « alloggio» grande un po' meno di due volle un comune baule, ed il cuoco una cucina in una scatola più stretta d'una ghcrit tu, ed in quaranta si dorme (ma è possibile che si riesca a dormire su un sommergibile?) in uno spazio che parrebbe angusto per quattro persone. Tutto, qui a bordo, per il profano, è. ansia frizzante come, un vin leggero, è attesa, stupore, sbalordimento anche. Non diamoci delle arie da lupi del Tirreno; sappiamo benissimo che al largo c'è mare, che quando c'è mare questo « Pacinotti » sbanda ch.'è un'allegria vederlo, e che quando si balla ancora più allegramente si vomita. « 2Vo?» c'è nessuna colpa a soffrire », m'ha detto il. comandante Vicedomini; « ci son degli ufficiali che patiscono il mal di mare tutta la vita ». E' una consolazione. Ieri sera tirava tramontana, la pioggia batteva in coperta e l'uffi ciale di guardia aveva indossalo ìa scmddtadctcvddDggIflfhSgbgcrva| nsua pesante casacca di cuoio. La'ilancia ammiraglia aveva attraccalo al barcarizzo recando a bordo l'ammiraglio e il suo capo di Slato Maggiore, quando si diede un piccolo allarme: l'elica si era sfilala, e il motoscafo minacciava di affondare. Fu necessario tirarlo al più presto sul ponte. Una manovra ordinaria, affrettata soltanto da un incidente banale. Ma sotto la sferzala di quella pioggia mimila che batteva fredda sul volto, in quella, penombra, fra quei comandi dati in gergo marinaro e quell'agilarsi di. nomini affaccendali, lutto, per il novellino, assumeva proporzioni strane semplice gesto pareva un alto di af- scgr.. [fanno, ogni comando concitalo. Mi [' . ,, , , , rei volle qualche minuto per persila- qualche minuto per persila dermi che a bordo non c'era proprio nulla di anormale: e convincermi che il meglio era tornare in cabina a coricarmi. Ed ora che il cielo è grigio, plumbeo, triste, che i. gabbiani continuano a volteggiare intorno alla, nave con piccoli gridi rochi, con quel loro faticoso volo ansimante, penso che stasera alle nove si mollerà l'ormeggio e che dopo pochi minuti saremo in mare aperto, sull'onda mossa, per vari giorni. E già la terra mi pare lontana, mi sento teso verso un ignoto da scoprire, e pieno di curiosila un poco inquiete. MARZIANO BERNARDI. Oj/nijr1

Luoghi citati: Cagliari, Procida, Sardegna, Spezia, Trento