Vigilia febbrile

Vigilia febbrile Vigilia febbrile Pisa, 24 notte. Siamo alla vigilia delle grandiose manovro aeree, o, per dirla con più esattezza tecnica, alla vigilia delle ostilità, che si apriranno domani, all'ora zero, fra due imponenti masse di manovra, composte di 894 apparecchi, formanti omplessivamente due divisioni, cinque brigate, dodici stormi, 28 gruppi, 69 quadriglie, 37 sezioni. A queste unità appartengono 28S apparecchi da cacciti terrestre. 48 da caccia marittima, 120 du bombardamento notturno, 128 da bombardamento diurno, ?iì da bombardamento marittimo, 13 da bombardamento sperimentale, 20 da ricognizione strategica c 15!1 da collegamento. Prima di proseguire, è doveroso far notare lo sforzo compiuto in questa oc- aracsrcgsineaerlsipi casione dalle nostro Case costruii rirr, che hanno dovuto assolvere in pieno al grandioso o poderoso lavoro affidato loro dal Ministero della Aeronautica, o cioè dalia Fiat, che è rappresentata da tiuo apparecchi, dalla. Caproni, dalla Bròda e dalla. Romeo. Tale massa spettac(>< Iosa è divisa, naturalmente, in duo parlili: quello nazionale e quello invasore, rispetti vomente contraddistinti con lo lettere A e B. I concentramenti dei due partiti Qualunque manovra, sia essa terrestre, marittima o aerea, non nasce mail sulle posizioni assegnate ai due partiti, o per meglio dire, sullo località dove le forze sono concentrate, ma trae le suo origini da supposto azioni antecedenti e prende il suo sviluppo da un tenia che, dopo varie fasi, ha portato i due partiti, uno di fronte all'altro, per ì: episodi Onali, e sui quali si vuole in ino do speciale concentrare l'attenzione e li studio. L'odierno schieramento deli'»' mhta aerea è, dunque, la conseguenza d! altri ipotetici combattimenti, avvenuti in altre località. Il partito nazionale vino a trovarsi concentrato nella valle pa|dana: in seguito a una rapida conversione, abbandonando la supposta lini a orientale, sulla quale trovavasi già dislocato, dopo aver lasciato poche unità a difesa delle posizioni sgombrate, il Partito A ha voltato le ali verso il sud della noslra penisola, poiché da questa parte si è rivelato l'attacco del partito B, che vola verso nord, puntando spe- cialmente minaccioso sulla Spezia. I due partiti si trovano, ora, a poche centinaia di chilometri, l'uno dall'altro. Tanto il partito A quanto il partito li hanno ricevuto l'ordine di schieramento, mentre erano in volo; e l comandan- ti, soltanto in volo, hanno saputo su quali obiettivi dovevano far convergere i loro reparti, per l'azione decisiva. Una battaglia aerea, conio voi potete immaginare, non dura dei mesi: in unti settimana, uno dei due contendenti può essere posto fuori combattimento. Ha quindi ragione chi arriva prima e in maggior numero. Le masse, una volta, lanciato, non si poósono più frenare nò richiamare e l'urto avviene fulmineo, decisivo. Il vincitore si lancia allora sugli obiettivi principali: sullo città, dove si sta mobilitando l'esercito, sulla basi navali, sulle piazze marittime, sulle comunicazioni ferroviarie, sui centri industriali; e sferra la sua azione con Io bombe, lo mitragliatrici, con i voli rasenti e con i gas asfissianti. La guerra aerochirnica, la più terribile, può decidere la sorte di una città, in poche ore. E i gas saranno largamente usati, nella guerre dell'avvenire, se le Nazioni non si accorderanno per la soppressione di questo terribile mezzo sterminatore. Gas e mitrsgliatrici Anche nelle odierne manovre, 1 gas -Bi-ranno adoperati, naturalmente si¬ mulatì da hmoma fum:it L.he t t pm provocllei.anno gualc^ tóraSooò? po di tosse. li volo rasente o a attacco al suolo », immaginato dal colonnello Mecozzi, o sperimentato da S. E. Balbo per la prima volta alle manovre di Avianò, permetterà ai mitraglieri alati eli marnare di pallottole le popolazioni in fuga e la truppein marcia. Gli apparecchi, destinati a tale originale metodo di manovra, dovranno penetrare nello strada delle dita, ficcarsi fra le vallate delle montagne, discendere materialmente nelle pieghe del terreno, saltare le barriere insidiose... dei fili, del tetti, degli alberi, caracollare, insomma, come una massa di cavalleria fra gli ostacoli più svariati e correre sullo strade percorse dagli eserciti, a pochi metyi di altezza. A quote variabili da 500 a 5000 e anche 7 mila metri, in incrocieranno 1 rapidissimi eaccia dei due partiti, per, assaltare le formazioni degli apparecchi più lenti, puntando sulla terra e sul mare, a seconda che terrestri o marittimi, mentre in zone lontanissime a con difficilissima navigazione, si spingeranno gli aeroplani da ricognizione strategica. Questi 900 apparecchi, proiettati simultaneamente nel cielo di manovra, avranno bisogno naturalmente di essere collegati fra loro, e con i campi ai quali appartengono; e allora, ecco entrare in gioco le 133 macchine da turismo, che tesseranno rapidissime spolo fra le varie unità, e correre sulla strade ed occultarsi in posizioni sicure i carri radiotelefonici e radiotelegrafici, per trasmettere e raccogliere gli ordini i lo segnalazioni lanciate dagli appa*

Persone citate: Balbo, Iosa, Mecozzi, Onali

Luoghi citati: Pisa