L'offensiva diplomatica della Francia contro la Germania

L'offensiva diplomatica della Francia contro la Germania L'offensiva diplomatica della Francia contro la Germania Le trattative con la Russia per un patto di non aggressione e l'offerta di un prestito in contanti - Lusinghe all'Ungheria - La Francia consentirebbe a mettere Otto d'Absburgo sul trono di Santo Stefano - La Polonia abbandonata al suo destino ? Parigi, '.'1 notte. Per quanto la stampa parigina si dimostri tuttora molto prudente nei giudizi sulla crisi ungherese; il lono degli organi principali sembrerebbe giustificare, piuttosto ebe non infirmarle, le impressioni raccolte ieri sera. ■ Ut stampa francoIUa di Germania col Yorwàrts in testa, non si sarebbe dunque ingannata circa le ragioni del ritiro di Betblen: « A quanto pare, scrive il Journal des Ijfébdts, il Gabinetto magiaro non vedendo soccorso possibile che dal lato della. Francia ha pensato die un mutamento di orientamento della, sua politica estera ~! imponeva. Questa evoluzione, sulla sincerità della quale noi non ci pronunciamo per il momento, s| era mani testata nei recenti dibàttiti parlamentari. Si sa d'altra parte clic negoziati sono in corso tra la Francia e l'Ungheria relativa mente a un prestito. Data la opposizione interna, e in considerazione dello necessità della, situazione esterna, il conte Bethlen ha senza dubbio ritenuto più savio consegnare il potere a un altro. Conviene aspettare il seguito degli eventi prima di pronunciarsi sul significalo reale, e sulla portata di questa elisi ungherese. La situazione è ancora troppo confusa per poter portare un giudizio motivato sugli ultimi avvenimenti della politica magiara. Quello che si svolge 6, in ogni caso, interessante; e bisognerà esaminare a testa riposata, ossia a mente fredda, la situazione interna ed estera dell'Ungheria quando gli elementi di informazione saranno pili numerosi e più precisi ». Il Temps, contro la sua abitudine, meno reticente dei Dcbttts, osserva dal calilo suo : « il Governo del conte Bethlen ha avuto ore più torbide, in particolar modo al momento dell'affare dei falsi biglietti di Banca di Francia, e dell'affare delle mitragliatrici. Per contro lia saputo togliere l'Ungheria dall'isolamento in cui» In gui ria l'aveva lasciala facendo valer' l'amicizia italiana, che gli servì a sviluppare le relazioni del popolo ungherese con in Polo visite del Pri Ionia, e con l'Austria; io yisuh uei ''«-iBidente del Consiglio magiaro fatte a noma Berlino e Vienna furono par- licolarmente caratteristiche per una. no-liiica tendente a far», in certo miai modo, dell'Ungheria il pernio di una intesa che aveva di mira — nel tempo e1fiS°cu7 principale animatrice. F' possibileunbiamenti sopravvenuti nella la che i ce situazione, determinata almeno in certa misura dal ritiro del conte Betblen, richiedano la presenza alla direzione degli all'ari di un uomo assolutamente nuovo, affrancato da tutte le influenze dio sino ad ora erano prevalso ». Piccola Mesa e Ungheria A chiarimento di quanto precede, l'organo repubblicano aguiunse, poche rifilili più sotto, che il successore di Bethlen ha fatto in passato più di una volta, dichiarazioni segnalanti l'interesse dell'Ungheria allo sviluppo di relazioni sempre più fiduciose con In Francia, e die nueste sue inclinazioni potrebbero imprimere al nuovo Cover no ungherese un indirizzo atto a riuscire interessante per l'avvenire della situazione nell'Europa Centrale. Non occorre dirne di più perchè il lettore si ritenga autorizzato a pensare che, confOrmemenfe a quanto si diceva ieri sera in questi ambienti giornalistici, i circoli ufficiosi francesi — di cui il Temps è fra i portavoci più accreditali — considerino effettivamente lo dimissioni di Bethlen come l'inizio di un orientamento francofilo nella politica magiara. A questo riguardo esiste, del resto, un indice sintomatico: il tono della stampa cecoslovacca che. nella sua qualità di organo magno della politica, della Piccola Intesa, è sempre molto bene informata delle manovre francesi nell'Oriente europeo. Il Ccskc .Sfoco — organo di Benes — scrive oggi die l'accordo fra la Pici-ola Intesa e l'Ungheria può diventare uno dei fondamenti della futura Europa centralo : mentre, secondo la Agenzia ìlaeas, l'impressione unanime iiéi circoli ufficiósi di frana sarebbe elio l'Ungheria sotto la pressione delle necessità finanziario ha dovuto mutare orientamento politico, e riavvicinarsi alla Francia, sola Potenza in grado di fornirle gli aiuti finanziari di cui abbisogna. . In qualche foglio parigino non si esita, del resto, a spingere l'occhio an die più in là dell'immediato presente, prospettare la passibilità die le dizioni di Betblen segnino il prin- pus •ipio di una ripresa intensa del movi¬ mento monarchico magiaro, sotto gli auspici della Francia. Si osserva Infatti che Giulio Karoly. cui nel 102:1 ambe le Camere ungheresi conferirono il titolo di .Custode della corona di Santo Stefano», è sempre slato un ardente legittimista, e che il suo arrivo alla direzione degli affari d'accordo con la Francia, potrebbe evenuiulmente esseve ripagata, da. questo Paese mediante un atteggiamento favorevole sul terreno dinastico; allo topo di rèndere sempre più difficile ì'Anschluss è la. genitauizazione della Europa centrale. Un Consiglio di Ministri eccezionale Limitandoci ad accògliere; per ora, tutto quanto precede con molto beneficio di inventario, giacché in sostanza Bethlen, fino a questo momento, ha avuto dietro di sé, e dietro la propria politica estera, la maggioranza del Parlamento, e nulla, prova che questa maggioranza abbia, mutato opinione e simpatia, noi eremo che il problema ungherese e sialo evocalo slamane in un Consiglio di Ministri di insolita lunghezza tenuto all'Eliseo sotto la. presidenza di Doumergue, dalle 9,:!0 alle 13,311. Briau.l, assente da Parigi, non assisteva alla riunione. Questo Consiglio aveva però anche altre questioni all'ordine del giorno. Anzitutto quella del viaggio di Lavai e di Briand a Berlino, viaggio alla cui preparazione 6 destinato il nuovo Ambasciatore dLFnancia nella, capitale tedesca, e ia oui nomina è stata resa ufficiale oggi, probahilmente per dare al nuovo rappresentante il tempo di preparare 11 terreo prima dell'epoca fissata per il convegno. Francois Poncett, viuoco venuto In diplomazia, ma tutt'altro die novizio nello cce tedesche, è un Ambasciatore in cui la Francia ripone le maggiori speranze. Ancora giovanissimo, non contando che 45 anni, egli fu allievo della scuola normale superiore, ed insegnò per qualche unno la letteratura tedesca. Durante la guerra, fu incaricato dal Ministro dogli Esteri di una missione in Isvizzera. Nel IMO venne addetto ala Missione economica internnzionaJe, i inviala np"li «Stati Pniti- noi min r „■, I 1v '!Lnff } Stati Uniti, nel 1920 fon (l° ,J Società dt Studi e di niformazioj ni economiche; fu poi delegato del Go verno alla Conferenza di Genova; poi nella Ruhr ove fece parte fino al 1923 ,le!Io SUvto Maggiore del generalo De- Poincaré Idell 11 novembre 1928; del Ministero Briand, e del primo Gabinetto Tardici!. Il 2 marzo 1030 Tardieu romlò il suo secondo Ministero, e gli affidò un Sottosegretariato di Stato collegato alla Presidenza del Consiglio, e di cui fu il primo titolare: qupiio dell'Fconomia Nazionale: egli coperse nuel posto, nel Ministero Lavai, il 27 Gennaio 19.11. La scelta di Francois Poncet per il po-tn a Berlino, mestra che I^val fa un sincero sforzo per svecchiare la diplomazia francese, e per mettere il «riirht man in the right place ». Da. onesta nomina Parigi si ripro ^ccèsstVo mette marI p ,mnnti> P(1 0 c„to cne ì tempi di De Mergerie sono finiti, e che il nuovo rappresentante della Francia a. Berlino è un uomo che sembra avere della stoffa. Comunque, non bisogna dimenticare die, ai nostri giorni, la parte di un Ambasciatore non è più quella che era ai tempi di un Giulio Cambon; e che, per altro, le difficoltà della, situazione firancot ed esca, risiedono in un ordine di fattori che difficilmente un diplomatico, per abile ed audace che sia, potrà modificare. Per non parlare degli altri arpromcnti di divergenza tra Francia e Germania, in consegna del rapporto di Basilea sia per riattivare una campagna contro le riparazioni proprìampntp dette, che non è certi destinala a. facililare il compito di chi deve risolvere quel vero problema delia quadratura del circolo che consiste nel creare l'amicìzia franco-tedesca, senza mutare una linea allo statu quo posteriore a Versagli;!. Contemporaneamente alla nomina dell'Ambasciatore a Berlino, il Consiglio dei Ministri ha proceduto alla designazione dei membri della. Delegazione francese a Ginevra che saranno, come al solilo, Briand, Flandin e Rolliti; quest'ultimo, Ministro del Commercio, assistito in qualità di supplente dai Sottoseurelnri Cathala, Potsdie e Giirnoux; il primo dei quali è specialmelile incaricato di lenere minutamente informato Lavai del corso dei lavori. Massigli, .loiihaux e gli altri rimangono ai loro posti. L"accorda con i Soviet Un altro importante argomento é stato fornito all'attenzione del Consiglio dei Ministri di oggi dallo stato dello conversazioni franco-russe, c'rca le quali l'United Press ha propalato lI voci che hanno prodotto qui una certa | timpressione. UUna nota ufficiosa ha, per verità, ten-l ♦alo di attenuare nella domata tale";.ii□ ni ..tieni are n un giornata taie rnnpressione, dicendo die le voci in-rquestione sono Inesatte; tipi la seni- splico lettura della nota prova che l'as- serzione americana era invece sostan-|Pzialmente fondata. izIl testo del comunicato dice infatti: js,. ,. .... . r. Un'Agenzia straniera ha annunzia-]Gto ehe la. Francia e i Snvieti avevano concluso un palio ili non aggressióne. Questa informazione non corrisponde, alla realtà. Vi è tiri ri cri ni in e al rinunr- Ppzdo{ che, parallelamente di neaoziatiìlcommerciali che si svolaono ntlualmcn- bte a l'urini fra la Francia e la ìtussia, jldenli scri.mbi di vcdiile concernenti, un l'alio di non aggressione, hanno apulo luofìo, ed. hanno tuona tuttora. Ira il sii/nor Filippo Bertticliii.ì o l'Ambasciatore dei Sorteti DovnaU '</,";/. Il Governo francese dovrà, dfil resto, pronunziarsi sui risanati ili questi negoziati politici; risultati che, nella migliore ipotesi, non poi ranno concretarsi prima di parecchi mesi ». La rettifica del Ministro degli Esteri si limita, come vt-dete, a presentare gli accordi indicati come tuttora in fieri, e la notizia americana come semplicemente prematura. Tanto basta perdio il Journal des Tìfbnts ne approfitti per dichiarare che la notizia ò vera, e che la buona fede del Paese è stata sorpresa. Opposizioni Il Journal des Debats, che Sperava in una smentita, è costretto a prendere atto della conformai deducendone la necessità che l'opinione francese si opponga assolutamente alla continuazione dei negoziati. amtninitbildsvngplpaEsspci ll senso die gli oppositori francesi|fconferiscono ai supposto Patto, sarebbe infatti quello di una semplice variazione dell'antico Patto di non Lutei- du.Lvento, cioè di neutralità, che emissari (dgrussi erano venuti a propone a Parigi quattro anni or smio. jlo• Obbligarsi a non intervenire, o aunon aggredire, il che voleva qui sigili-, I-caso di guerra con la Russia. Ammette- «I-re la minima importanza alla formula !'-limitante la neutralità nell'ipotesi di dun attacco non provocato contro PUnio- pne dei Soviet! - scrive il Journal des liDOhals - sarebbe insensato.. . | ninsensato 1 La nota ufficiosa odierna sembra noni essere di questo parere, e considera- Kre invece die, come si è fatto per l'Ungheria, nessuna combinazione sarà mai troppo audace, nè iroppo immorale. Si potrà aiutare la Francia, e fare il vuoto intorno alla Germania. Se l'accordo politico franco-russo non è ancora cosa fatta, a buon puiito sarebbero invoce i negoziati commerciali condotti con Dovgàlevsky dal Ministro Rollili. In base a tali negoziati, la Francia propone alla Russia di aprirlo un credito in denaro liquido, purché la Russia accetti di versarle, durante un certo numero di anni, una modesta annualità quale pagamento dei debiti zaristi. Il credilo offerto dalla Francia sarebbe di gran lungo più importante delle annualità da versarsi dai Sovieti. Nulla di più probabile che, se le cose stanno in questi termini, là Francia riesca a condurre in porto — relativamente presto — un accordo al quale, del resto, da molti anni i suoi industriali la spingono; e che l'acuirsi della crisi economica rende sempre più suoi addentellati politici. C. P. vOme larcUmeemliiolistrlGpzlo