Il Duce acclamamto da centinaia di giovani Camicie Nere

Il Duce acclamamto da centinaia di giovani Camicie NereIl Duce acclamamto da centinaia di giovani Camicie Nere La rivista al campo degli Avanguardisti alla Farnesina - L'arrivo di 1500 Giovani Fascisti dell'Alto Adige - Una indimenticabile dimostrazione di folla Roma, 19 notte. La sveglia è suonata stamane all'alba nel Campo della Farnesina, dove, da quasi un mese, 2300 Avanguardisti;stanno addestrandosi, sotto la guida dijappassionati istruttori, a divenire ottimi capi-centuria, cioè comandanti perfetti. Fino da ieri, Infatti, si sapeva che, dopo la visita del Segretario del Partiio, stamane il Duce, per cui questa giovinezza arde di ansia, sarebbe giunto al Campo per constatare quali risultati questo corso di addestramento, condotto con metodo e disciplina ca-|ratteristicamente militari, abbia raggiunto in questi giovanetti, convenuti, sotto i gagliardetti dell'Opera Nazioaale Balilla, da ogni parte d'Italia Lo schieramento delle Legioni Ed il Campo, il vasto Campo, dominato dalle grandi antenne del tricolore e dai gagliardetti dell'Opera Balilla, •ia fatto la sua toeletta più accurata, e tutti, dal comandante, Orfeo Santi. 8 dal direttore dei corsi, dottor Midulla, all'ultimo Avanguardista, si sono preparati con fervore a vivere la più grande giornata di questo soggiorno romano. Le due Legioni di allievi capi-centuria si sono schierate, su plotoni affiancati, sul vasto piazzale in perfetta formazione, le armi — mitragliatrici leggere, moschetti, cannoncini da montagna — lucidate, messe a punto. Nitido come un gioiello, è apparso l'aeroplano del Campo che serve alle istruzioni di volo; le cucine hanno mandato il loro migliore odore di rancio, e le tende, con le cuccette allineate in due ordini, come quelle dei piroscafi, hanno assunto un ordine ed un nitore che, se sono abituali in questa sana vita all'aria aperta, sono sembrati stamane più minuziosi e perfetti. Ma alla grande adunata oltre gli allievi, che possono ormai considerarsi comandanti compiuti, hanno partecipato la schiera dei Balilla rurali (di 6, S e 10 anni), accolti dall'on Borato Ricci al Campo, e quella più numerosa ed imponente delle professoresse ai educazione fisica, partecipanti al corso di aggiornamento degli insegnanti e dirigenti di educazione fisica delle scuole elementari, -fra cui una nota caratteristica pongono quelli degli Istituti religiosi in abiti talari e monastici. feDuce, A noi! » Alle 8,40 squilla l'« attenti »: la guardia del Campo si schiera all'ingresso e presenta le armi, e il Duce, accompagnato dall'on. Renato Ricci, appare vestito di bianco, sulla grande spianata, fin grido unanime, che raggiunge una intensità eroica, si leva da quella massa immensa di giovinezza schierata, un grido solo che è una Invocazione ed un inno di gloria, un appello e un rito: « Ducei A noi! ». A ricevere il Capo del Governo sono il Comandante d="l Campo e il Direttoro del corso, l'on. Hestivo, Ispettore degl'Opera Nazionale Balilla, tutti gli Ufficiali istruttori del Campo, fra cui vari! Ufficiali dell'Esercito. Il Duce, accompagnato dall'on. Ricci, inizia, a passo rapido, la rivista dei Reparti; e quando Mussolini passa dinanzi a ciascuno, lo accoglie e lo avvolge, con un impeto pieno di passione, l'acclamazione di quella gioventù gagliarda, temprata dall'aria libera, dal sole, dagli esercizi fisici; lo saluta il grido fatidico che ovunque lo accompagna durante la visita: « Ducei A noi! ». Ora Mussolini sale su di una pedana, disposta a fianco dei vessilli, per assistere allo sfìlamento dei Reparti. Al suono della musica, che lancia le canzoni bersaglieresche create dall'Epopea della Rivoluzione, questi giovanetti di 15 e di 17 anni, che hanno appreso, in questo corso, l'arte del comando, sfilano come truppe perfette, salutano il Duce alla voce, marciano con il passo delle antiche Legioni romane. Sfilano'le Coorti con passo marziale, passa il Reparto di giovani artiglieri, che trainano i pezzi con gagliarda baldanza; marciano a piedi nudi i Balilla rurali, stringendo in pugno il piccolo « 91 » lucidato e terso. Ed il volto bruno del Duce si illumina e risplende dinanzi a questa visione cosi viva della nuova giovinezza d'Italia! Salve di mitragliatrici Ora un piccolo marinaio sardo, Arturo Tagliamomi, offre al Duce due grandi fasci di fiori e con voce in cui trema l'emozione esprime, a nome di tutti i Camerati del Campo, l'affetto della giovinezza d'Italia, pronta sempre a versare il suo sangue per la Rivoluzione fascista, e la riconoscenza delle famidia di questi adolescenti che si affacciano alla vita, apprendendo di essa la bellezza, la forza, la disciplinata coscienza dell'ardire. E il Duce accetta la offerta fragrante, ascoltando le parole dtl bimbo, che riflettono la passione di tutta la gioventù, inquadrata nei ranghi del Fascismo. Ma.adesso questi giovani, che hanno appreso l'arte del comando, vogliono, dinanzi al Capo, dar prova della loro bravura militare. Già durante la rivista i piccoli pezzi di artiglieria da sbarco hanno sgranato il loro inno eroico, sparando ventun colpi a salve. Ora in perfetto ordine sparso i giovanetti avanzano come in battaglia verso un invisibile obbiettivo, piazzano con rapidità fulminea le loro mitragliatrici leggere, fanno cantare alle armi la loro canzone entusiasmante. Ad esercitazione compiuta, il Duce ha compiuto una lunga e minuziosa visita ali. tende, alle cucine, dove si appresta il buon rancio, al vari servizi del Campo, al reparto delle doccie ìridescenti di zampilli di acqua fresca. Gli avanguardisti di piantone nei vari angoli degli attendamenti lo acclamavano isolatamente, man mano che Mussolini passava e nulla era più Amovenie di quel grido lanciato come da un solo petto che ripeteva: «Viva il Duce! ». Alle 9,40 Mussolini, ossequiato dall'on. Ricci e dagli altri presenti, ha lasciato il Campo. A quel momento si sono rotte le righe e migliaia di Camicie Nere, correndo attraverso tutto il Campo, si sono strette intorno all'automobile presidenziale. . Mentre tutti applaudivano, levando le braccia nel saluto romano, le Camicie Nere si fondevano alle divise bianche delle insegnanti di educazione fisica, le ;uniformi degli Ufficiali agli abiti talari jdei religiosi, ed un unico grido ha sol |2an0^ levato quella l'olla in un nuovo delirio: « Per il Duce, per l'Italia, per la Rivoluzione, eja, eja, alalàl ». L'arrivo dei giovani alto-atesini La fervida giornata dedicata alle giovani Camicie nere è stata completata dalla visita alla Capitale di oltre 1500 Giovani fascisti della provincia di Bol- ciali, le cui sch:ere sono composte per circa il 70 per cento di allogeni. I graditi ospiti sono venuti per rendere omaggio al Capo del Governo e Duce del Fascismo e per visitare la Capitale della Patria. A ricevere 1 camerati, alla stazione di Termini, si erano riuniti numerosissimi i Giovani fascisti romani agli ordini del Comandante provinciale Fioravanti. Poco dopo le 8, sono cominciate a giungere le autorità Alle 8,45 è giunto in stazione 11 primo treno, salutato dagli alala altissimi dei Giovani fascisti romani ammassati sotto la tettoia con tutte le loro fiamme e i loro gagliardetti. Subito dopo, il gruppo delle autorità si è avviato sulla banchina d'arrivo percorrendo lutto il treno fatto segno, lungo 11 passaggio, ad entusiastiche manifestazioni da parte delle giovani Camicie nere della provincia di Bolzano. Dal treno sono scesi il Generale della Milizia Manzoni, il Comandante dei 'Fasci provinciali di Bolzano, Filippi, e gli altri ufficiali che hanno accompagnato i giovani, fra 1 quali il cappellano del Giovani fascisti della provincia, Don VIgnoio, il quale indossava, sotto il soprabito talare, i pantaloni di ufficiale della Milizia e la camicia nera con i nastrini delle medaglie, e recava al collo un fazzoletto rosso-giallo. Discendendo quindi dal treno, 1 Gto- vani fascisti, che recavano tutti 11 sac* a a co da montagna e che numerosi avavano sul berretto mazzetti di stelle alpine, si sono incolonnati. Le giovani Camicie nere della nuova Italia hanno sfilato quindi dinanzi alle giovani Camicie nere dell'Urbe. E' stato uno scambio poderoso e maschio di alala che hanno risuonato a lungo. Nel frattempo, 11 gruppo delle autorità si era raccolto nell'atrio della stazione, dalla parte della piazza dei Cinquecento. Dinanzi alle autorità hanno sfilato i giovani che salutavano romanamente. In breve, il primo scaglione, nel massimo ordine, ha lasciato la stazione ed è andato ad ammassarsi presso la pensilina reale dove erano trenta torpedoni messi a disposizione dal Ministero dell'Interno, e quindici autobus dell'Azienda Tramvie e autobus del Governatorato. I gerarchi hanno raggiunto i giovani e con essi si sono intrattenuti aspettando l'arrivo del secondo treno. La dimostrazione al Duoe Un nuovo scaglione, in testa al quale erano 50 combattenti in camicia nera ed elmetti, della Federazione Combattenti di Bolzano con il labaro federale e le bandiere delle sezioni agli ordini del presidente Antonini e la musica dei Giovani Fascisti, è uscito dalla stazione poco dopo le 9,40 ed è stato passato in rivista dalle autorità, presso la pensilina reale, tra i vivi applausi della folla riunitasi sull'ampio piazzale. Rapidamente, i Giovani Fascisti, i quali non si stancavano di acclamare al Fascismo e a Roma, hanno preso posto sugli automezzi. Gli automezzi incolonnati, preceduti da quello recante la musica che suonava gii inni patriottici e fascisti, si sono avviati verso piazza Venezia ove sonò arrivati verso le 10,45. Quivi erano già giunti l'on. Scorza, il Prefetto Marziali, i Segretari federali Nino D'Aroma e Rizzini, i quali sono entrati nel Palazzo Venezia insieme con due giovani Camicie Nere alto-atesine di Monguelfo in Val Posteria che recavano un grande mazzo di stello alpine, colte sui picchi più alti ed impervi delle Dolomiti, per S. E. il Capo del Governo. Intanto, al colmo dell'entusiasmo, l Giovani Fascisti, in piedi sugli autocarri, hanno prorotto in vibranti acclamazioni chiamando a gran voce : « Duce I Duce ! ». Al coro dei Giovani Fascisti si è unita la folla, che in brevissimo tempo ha gremito tutto il marciapiede antistante a Palazzo Venezia. Quando si è schiuso finalmente il balcone centrala del palazzo ed il Duce ò apparso, l'entusiasmo dei giovani e della folla è raddoppiato, le acclamazioni si sono fatte più vive, gli applausi più sonori. Il vivo sentimento di devozione e di amore al Dine è trasparito pienamente nella intensità della imponente dimostrazione. S. E. Mussolini, visibilmente compiaciuto, ha sostato brevemente sorridendo, salutando romanamente e quindi si è ritirato, mentre la manifestazione di omaggio al suo indirizzo continuava ancora per qualche minuto. Verso le 13, la colonna degli automezzi si è ricomposta e le giovani Camicie Nere hanno stilato dinanzi alla tomba del Milite Ignoto salutando romanamente. S. E. Giuriati al Campo Mussolini Alle 17, il campo Capi-centuria dell'Opera Nazionale Balilla al Foro Mussolini ha ospitato per la prima volta S. E. Giuriati, Segretario del Partito, che era accompagnato dall'on. Ricci, presidente dell'Opera Nazionale Balilla, e dall'on. Parolaia del Direttorio del P.N.F. Il Segretario del Partito, accolto con l'entusiasmo più vivo dalle giovani Camicie nere, ha assistito a varie esercitazioni sportive e militari, compiute brillantemente dagli allievi del corso, ed ha'eftettuata poi una visita minuziosa agli alloggiamenti, alle cucine, agli impianti dei campo.- S. E. Giuriati, dopo essersi interessato vivamente delle lezioni chiedendo notizie ai docenti intorno alle varie attività cult mali e pratiche svolte per la preparazione degli allievi capi-centuria, si è compiaciuto vivamente con l'on. Ricci e con tutti I dirigenti per. il brillante andamento del corso.