Bazar all'aperto

Bazar all'aperto Bazar all'aperto Su © gttji per la riviera VARAZZE, agosto. « Le ragazze di Varazzc vanno pazze per il mar... ». Cosi Ernesto Ragazzoni aveva cominciato una di quelle sue «filastrocche » — come le chiamava lui — che fecero il giro degli ambienti intellettuali torinesi ra il 1910 e il 191-4. Con quei due versi per guida son venuto sin qui, in questo lembo di .paradiso marittimo (quello terrestre non è più di moda), ove il respiro del mare si confonde con quello della pineta in una sola olezzante sinfonia di profumi, ma di ragazze varazzine ^- parlo della piaggia — non ne ho trovata nessuna': ho trovato invece delle milanesi. Perchè, come Alassio è la^riviera di Torino, Varazze è la riviera di Milano: 'ottanta per cento di torinesi ad Alasio; l'ottanta per cento di milanesi a Varazze. Nessuna rivalità, e tutti conenti. Gli uni di qua e gli altri di là di' Savona, ovverossia ciascuno per sè e la Liguria per tutti. Contenente e contenuto Ragazze milanesi, dunque, quaggiù. Le torinesi sono in minoranza; ma quanti vezzi in quella minoranzal E utte — siano rose o tote — inguainate n certi pigiama a pantaloni da far invidia alla rassegna di pigiama parigini svoltasi a Juan-les-pins qualche settimana fa; ciò non tanto, forse, per l'aerea trasparenza e la quasi impalpabile eggerezza del contenente quanto per 'opacità vellutata e la squisita morbidezza del contenuto. E' vero che, di pigiama, quelli di Juan-les-pins hanno soltanto il nome e non la stoffa, anclie perchè la stoffa non c'è: c'è invece un paio di bretelle elastiche, come certe virtù, e un paio di calzoncini color pelle (cosicché, quando credi di aver capito dove finisce il calzoncino e comincia la pelle, ti accorgi che questa era già cominciata da un pezzo). Ma, ad ogni modo, e bagnanti di Varazze, in pantaloni gialli o cremisi, azzurri o rosa, color noce di cocco o ala di gabbiano, color alba di maggio o tramonto d'agosto, verde pisello o rosso pomodoro, sgambettano con la maggior monelleria possibile. Ci son persino certi pantaloni di vent'anni per gamba, che in fatto di monelleria dàn dei punti ai pigiamini minorenni. Sgambettano e ondeggiano tutto ondeggia a contatto dell'onda, come le vele dei pescatori, come le mantelle delle signore anziane, come i buoni propositi di certi mariti in vacanza, come i prezzi di certe pensioni) sull'oro della sabbia sottile, tesa, come un arco di fulvo metallo, a oriente di Savona, tra la punta dell'Aspera e la punta Mola. Fra le molte foggie di vestiti, con cui amano... svestirsi le donne il'oggi, non c'è nulla che le spogli, salvaguardando ad un tempo le leggi della pubblica sicurezza e quelle della verecondia privata', quanto il pigiama a pantaloni. Ed è naturale : i pantaloni resistono alle correnti d'aria, mentre le sottane si sollevano allegramente a ogni alito di brezza marina (oggi si chiama aria iodata, ma fa lo stesso) e si rovesciano magari all'insù, senza preoccuparsi... del rovescio della medaglia. Quando al mare si usavano le sottane, utte le donne facevano come certi affaristi in borsa: giocavano allo scopero. Ora, invece, con un bel paio di panaloni, è un altro paio di maniche. A questo proposito qualcuno osserverà che moderni pigiama delle donne sono roppo di manica larga: ma quando si dice i pigiama delle donne, non si vuol dire le donne in pigiama. Se si dovesse fare un bollettino meeorologico delle bagnanti in rapporto al loro vestiario, come lo si fa per il empo, si dovrebbe scrivere, per esempio, in questo modo: Cielo femminile di Varazze: 3/4 coperto; Albissola: 2/4; Alassio: 1/4; Juan-les-pins: sereno assoluto. Ambiente di bazar Così, in un pomeriggio luminoso ed azzurro, al cospetto del mare appena mosso e lievemente spettinato dalla carezza del vento, mi è apparsa la spiaggia di Varazze soffice e bionda Innanzi alla distesa degli stabilimenti, che si alternano a levante e a ponente della foce del Tejro, e sulla spiaggia lo spettacolo gaio e disordinato della folla assetata di mare, aggirantesi con vivacità milanese, tra ombrelloni e ombrellini, tavoli e tavolini per merende sommarie, fra strilli di bimbi e richiami di mamme, e grida di venditori ambulanti, e voci più lontane di rematori in barca, e ansar rombante e trepido di motoscafi. Folla pittoresca e gioconda che si offre allo sguardo in una deliziosa policromia di tinte, in un tumulto confuso e abbacinante di sete ricarnate e di epidermidi senza ricami, a>cui si aggiunge l'anarchia caotica dei costumi maschili in una mescolanza di abbigliamenti di tutti i tipi e di tutte le razze, tale da dare all'insieme del quadro quell'accesa coloritura e quel l'aria di bazar all'aperto, che hanno in Oriente le riviere delle città di porto.Ambiente di bazar: tale è la caratteristica di questa cittadina ligure, che a differenza delle altre stazioni balneari — Savona esclusa — delia Riviera di Ponente, vive a tergo della spiaggia, da cui la divide la via Aurelia, una sua vita movimentata ed energica, tra le seduzioni di un clima incantevole, ma appartata quasi dall'atmosfera scintillante e grandiosa, in cui i bagnanti respirano, nel volger precipitoso della stagione, la fuggevole ebbrezza del loro riposo. Ho detto, prima, di non aver trovato, alla spiaggia, le ragazze di Varazze: le ho trovate invece in città, col cappellino e la borsetta, o senza cappellino e col canestro al braccio, trotterellare verso il.loro lavoro (c% qui un grosso cotonificio ed altre industrie) come se li, a pochi passi, gli-inviti della o'season».e la spensierata e sfaccendata esistènza del mondo elegante non avessero presa sui loro giovani cuori. E ne danno prova, verso gli ospiti — come tutte la popolazione indigena del resto — di schietta conesia e di educata premura;, la sera dopo la cena consumata nelle loro chiare casette dai balconi fioriti, ove entra a larghe ogjdate il profumo acuto e un po' selvaggio delles notti liguri, vanno ad assistere senza invidia all'ingresso delle coppie sfolgoranti nei « dancing » di lusso sulle terrazze dei grandi hàtels. E dopo, al braccio del fidanzato, che è sempre un probo lavoratore o un bravo marinaio, passeggiano lentamente sotto la luna, lungo la strada asfaltata che. conduce verso Cogoleto, alle pinete balsamiche del Piano d'Invrea. Tra la pineta ed il mare — I bagnanti non badano che alla spiaggia — mi diceva il cav. Camera, benemerito funzionario di questo municipio, che con l'àvv. Costa è stato il mio cicerone — ma se si guardassero intorno, s'accorgerebbero che Varazze, è un breve angolo di mondo, dove la natura ha voluto concentrare tutti i suoi incanti. Il Piano d'Invrea è uno di questi: è un paesaggio di sogno, alto sul mare, al quale porge, In un digradare di boscaglie in declivio, 1 ciuffi capricciosi e scompigliati dei suoi pini, e dove — dice, una leggenda — ogni ora che passa è un anno di' salute che s'acquista, tanto è salubre quell'aria ricca degli aromi della pineta e di salsedine marina. — Eppure, ben pochi.foresti vengono quassù! — commentano i miei informatori che mi vi hanno accompagnato. Ma in quel momento, quasi a smentirli, ecco giungere un uomo a regolare passo di corsa, petto in fuori, braccia serrate al gomito, nel quale riconosco un torinese. E' il cav. Moncalvo, commissario dei bersaglieri in Torino. '■ — Anche al mare — egli esclama — io non devo dimenticarmi di essere bersagliere. Come vedono mi alleno per essere d'esempio, nelle prossime manifestazioni ai miei amministrati. Un allenamento piacevole, che mi permette d'inghiottire quest'aria balsamica, e, al ritorno, di ammirare il panorama indimenticabile di Varazze. E davvero il panorama di Varazze, questa bizzarra città di purissimo stile ligure, mediterraneo, italiano, dall'architettura leggiadra e audace, attraverso la quale si posson leggere le pagine antiche e recenti della sua storia gloriosa, è uno dei più belli della riviera. Varazze, che all'epoca romana fu già centro illustre pei suoi «cantieri navali » tanto da essere segnata nell'orba pictus, sotto il portico d'Agrippa in Roma, col nome di Navalia, e che contribuì con le sue flotte alla potenza della Repubblica di Genova, Varazze, popolata oggi, nel capoluogo e nei sobborghi, da dodicimila abitanti attivi nei mercati, nell'agricoltura nella pesca e nella industria del forestiero, procura ancor oggi di abbellirsi e di migliorarsi — sotto la guida del commissario al comune ^pr. uff. Dezza — per sè e per gli altri. Oggi, essa conta tre ampi giardini a mare, due dei quali sono sorti sotto gli auspici della precedente amministrazione Lajolo e di quella attuale, e sta conducendo a termine, a ritmo accelerato, l'arginatura del torrente Tejro, opera veramente utile e degna. Alla sontuosità degli alberghi sulla spiaggia, si accoppiano cosi le bellez ze interne della città. Ma vi è fra tante bellezze un neo: la minuscola stazion Cina, una casetta da bambola, che al cospetto degli edifici circostanti pare un ninnolo, un giocattolo, un rifugio per treni lillipuziani. Graziosa, ma troppo piccola. D'estate, quando vi è folla all'arrivo e alla partenza dei convogli, essa scompare quasi tra le fiumane di viaggiatori. Di essa, un bello spirito ha detto: "" — Non dovrebbe essere permesso lasciar sorgere, accanto ad una stazione cosi piccola, un paese cosi grande! Ma del resto gran parte del villeggianti di Varazze arriva qui da Milano in automobile. Che volete? Una volta per venire a Varazze, bastavano un costumino di cotone e un cappello bianco; ora, oltre al costume di cotone, ci vuole il pigiama di seta, e oltre al cappello ci vogliono... otto cilindriI GIOVANNI CORVETTO. .

Persone citate: Agrippa, Dezza, Ernesto Ragazzoni, Giovanni Corvetto, Invrea, Lajolo, Ponente